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Crisi: Camusso, nuovo Governo riparta dall’istituzione della patrimoniale

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 14, 2011

Crisi: Camusso, nuovo Governo riparta dall’istituzione della patrimoniale
“Serve maggior equità sociale” per questo la leader della CGIL invita il prossimo esecutivo a dare un segno di discontinuità rispetto alle politiche passate e a guardare al lavoro e alla crescita
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14/11/2011 da www.cgil.it

Un segno di discontinuità rispetto alle politiche del passato. E’ quanto la CGIL si augura dal prossimo esecutivo che il premier incaricato Mario Monti si appresta a formare. Un esecutivo che, come sottolineato dal Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, intervenuto oggi a Palermo nel corso della manifestazione ‘Giovani e Lavoro’, promossa dalla CGIL Sicilia, deve innanzitutto prestare attenzione ai temi del lavoro e della crescita e ripartire dall’istituzione di una patrimoniale per ritrovare una maggiore giustizia sociale.

“L’Italia – ha dichiarato la leader della CGIL – ha bisogno di un’altra politica economica che si basi innanzitutto sull’equità sociale e sulle possibilità di crescita”. Per questo, il sindacato guidato da Susanna Camusso, ribadirà domani (15 novembre) in occasione dell’incontro tra sindacati e il premier designato Monti che “le ricette fino ad oggi presentate non sono utili” e che per creare equità sociale “bisogna partire dalla redistribuzione fiscale e quindi dall’imposta sulle grandi ricchezze”. “Bisogna partire da una condizione che liberi risorse per il lavoro”, ha proseguito la leader della CGIL, augurandosi che “a differenza del governo avuto fino ad ora, quello nuovo sia un interlocutore attento alle questioni dell’equità e apra un confronto con le organizzazioni sindacali e non sindacali”. In vista dei prossimi incontri con CISL e UIL, Camusso ricorda “è possibile fare sindacato unitariamente, bisogna ricostruire la democrazia lavorando insieme e decidendo le priorità senza che prima si parli con qualche ministro”.

Riferendosi alle dimissioni del Governo Berlusconi, la dirigente sindacale è tornata a ribadire: “non concedo a nessuno di dire che Berlusconi se ne sia andato solo per le regole del mercato”. “E’ indubbio – ha aggiunto – che i giorni neri dello spread siano stati un contributo ma per tre anni hanno detto che andava bene ciò che ha fatto il governo Berlusconi”. La pressione europea e internazionale nei confronti del paese, hanno reso necessario un governo di emergenza, di transizione e di garanzia del Presidente della Repubblica, ma secondo Camusso “dopo l’emergenza deve tornare la politica, subito il voto. Per il Paese è una sconfitta avere un governo tecnico”.

Diversi i punti fermi, espressi dal Segretario Generale della CGIL. Oltre all’istituzione di una patrimoniale sulle grandi ricchezze, Camusso ha sottolineato la necessità di agire, da parte del governo, sulle rendite finanziarie, sui grandi immobili e le seconde case. Inoltre,  la leader della CGIL  ha confermato l’impossibilità dell’eliminazione dell’articolo 18, “noi non lo cancelleremo mai”, perchè, ha spiegato “è una legge a scopo deterrente”. Sul tema delle pensioni, secondo Camusso “si può discutere, ma ci sono condizioni di lavoratori dipendenti che non possono essere modificate e non è possibile immaginare un sistema pensionistico per fare cassa e sistemare i conti”.

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