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Governo: CGIL, si confronti con il sindacato e passi dagli annunci ai fatti

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Aprile 1, 2014

PalazzoGoverno: CGIL, si confronti con il sindacato e passi dagli annunci ai fatti

31/03/2014 da www.cgil.it

“Al Paese serve un governo con le idee chiare che, confrontandosi con i sindacati, passi dagli annunci ai fatti. Senza percorrere le strade sbagliate che ci hanno portato alla situazione attuale”. Questo il giudizio espresso da Vincenzo Scudiere, segretario nazionale della CGIL, ai microfoni di Radioarticolo1 (Ascolta).

“Le dichiarazioni del Presidente del Consiglio dimostrano una forte volontà di cambiare il Paese, e dal punto di vista teorico è importante e condivisibile. Ma, almeno sulle questioni del lavoro, a queste dichiarazioni o non sono ancora seguiti fatti, come nel caso degli 80 euro in busta paga per i quali le coperture non sono certe, oppure si è arrivati a scelte sbagliate, ed è il caso del decreto Poletti”. Per Scudiere “eliminare le causali dei contratti a termine, allungarne la durata e prevedere un numero consistente di proroghe produce una nuova forma di precarietà, e per un Presidente del Consiglio che ha dichiarato di volerla superare ci sembra contraddittorio”. “Io spero – continua – che il decreto venga modificato profondamente dal Parlamento, anche per quanto riguarda l’intervento sull’apprendistato. Eliminando la formazione si cancella la ragione principale per la quale un contratto di questo tipo può essere attivato: insegnare ai giovani un lavoro e dare loro una prospettiva”. Se, come Renzi ha dichiarato nell’intervista rilasciata oggi al Corriere della Sera, l’obiettivo del governo è quello di creare nuovi posti di lavoro, per la CGIL si sta andando nella direzione sbagliata. “E’ dimostrato che le forme di precariato non hanno prodotto e non producono nuova occupazione. Nuovi posti di lavoro si creano  se si fanno politiche espansive – spiega Scudiere – che stimolino gli investimenti delle imprese e prevedano quelli pubblici, se c’è un’idea di quali sono gli asset prioritari per rilanciare l’economica del Paese. Invece si interviene sul topolino, le regole del mercato del lavoro e la precarietà, e non si guarda la montagna”.

Per quanto riguarda la spending review e la riforma della Pubblica Amministrazione secondo il segretario nazionale della CGIL “siamo di fronte alla riproposizione della solita ricetta: prima si decide quanti soldi si vogliono risparmiare e poi si interviene con tagli lineari e riducendo il personale”. Su questo fronte “è evidente la contraddizione tra il commissario Cottarelli, che parla di 85mila esuberi, e il ministro Madia, che vuole risolverli con i prepensionamenti. Invece di alimentare questa discussione – sostiene Scudiere – basterebbe intanto sbloccare il turn over, permettendo la sostituzione dei pensionati con decine di migliaia di nuovi lavoratori pubblici”. “La politica dei tagli – continua – non risolve i problemi della Pubblica Amministrazione: bisogna avere anche qui un’idea di come si vuole riorganizzare il rapporto tra Stato e cittadini, di cosa il primo deve garantire ai secondi e come. Bisogna sapere cosa si vuole fare per il futuro e adattare la P.A. a questo disegno”.

Scudiere interviene poi sul nodo della previdenza e sulla proposta del ministro di Palazzo Vidoni: “Bisogna correggere e cambiare la legge Fornero, e forse finalmente l’ex ministro si sta accorgendo dei guai che ha combinato. E’ necessario consentire agli esodati di andare in pensione perché è un diritto che avevano già acquisito, e introdurre la flessibilità nel sistema. Siamo disponibili a discutere di eventuali penalizzazioni, ma non si può lavorare in eterno”. E a proposito di emergenze, la CGIL torna a chiedere un adeguato finanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga: “il mancato stanziamento delle risorse necessarie farebbe scoppiare una bomba ad orologeria – sostene Scudiere – perché questo strumento è stato istituito per consentire a quei settori e a quei lavoratori che non hanno diritto agli ammortizzatori di avere un sostegno. Senza il quale l’unica alternativa sarebbe la disoccupazione”.

Infine Scudiere si esprime sul rapporto tra governo e parti sociali. “Se un interlocutore importante come l’esecutivo farà scelte da noi condivise, allora le sosterremo. In caso contrario le contesteremo. Ma ho l’impressione che il mancato confronto sia la benzina che si mette sul fuoco del conflitto. E se il governo preferisce il conflitto sociale al rapporto con i sindacati, deve stare attento. Perché siamo in una fase complicata, in cui le persone vivono una condizione di difficoltà sul fronte del reddito e dell’occupazione. Sarebbe quindi utile – conclude il segretario della CGIL – un governo con delle idee chiare, che si confronta con le parti sociali per capire se è possibile condividere una prospettiva”.

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