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Enoteca Italiana: i sindacati e i lavoratori all’attacco

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Maggio 23, 2014

filcamsEnte Mostra Vini: i sindacati e i lavoratori all’attacco

“L’Enoteca Italiana è al capolinea?”

Siena, 23 maggio 2014 – Dopo un periodo di commissariamento di sei mesi, dovuto ad evidenti difficoltà finanziarie e di ordine statutario, conclusosi il 30 aprile scorso, e l’arrivo ‘tampone’, per soli 30 giorni, di un Amministratore unico, le prospettive di mantenimento in vita dell’Ente Mostra Vini – Enoteca Italiana (istituzione senese fondata nel 1933 e protagonista nell’ambito della promozione vitivinicola nazionale) rimangono nebulose.

“I lavoratori – spiegano le organizzazioni sindacali – sono stati già interessati dalla cassa integrazione ed il rischio della perdita dei livelli occupazionali ci sembra concreto. Sono tre anni che con molto senso di responsabilità portiamo avanti questa difficile partita con tutti i soggetti: soci istituzionali (Regione Toscana, Provincia e Comune di Siena, Comuni di Castelnuovo Berardenga, Montalcino, Montepulciano, Montespertoli e Chiusi), soci non istituzionali (Associazione Provinciale Commercianti, Associazione Provinciale Industriali, Camera di Commercio di Siena, Confederazione Italiana Agricoltori Provinciale, Confesercenti Siena, Consorzio Chianti Classico di Firenze, Federvini, Unione Italiana Vini, Unione Provinciale Agricoltori Siena, Consorzio Agrario Siena, Legacoop Agroalimentare, Confederazione Italiana Agricoltori, Confederazione Nazionale Coltivatori Diretti, Confederazione Generale Agricoltura Italiana) e vertici aziendali. Un percorso fatto di incontri spesso deludenti ed inconcludenti durante i quali abbiamo sempre chiesto un progetto serio e credibile di rilancio dell’ente”.

“Come rivelano i dati economici presentati all’ultima Assemblea dei Soci – sottolineano FILCAMS CGIL e FISASCAT CISL – la situazione è disastrosa ed è stata determinata dalle scelte gestionali dell’ultimo decennio, che per quanto ovvio possa sembrare non sono in nessun caso imputabili, neppure parzialmente, ai dipendenti, che da tre mesi non percepiscono lo stipendio e continuano a svolgere le proprie mansioni con l’impegno e la diligenza che ha sempre caratterizzato e contraddistinto il loro operato”.

“Il nostro territorio – aggiungono i lavoratori – non può permettersi di perdere o mettere in discussione una realtà presitigiosa come questa, soprattutto in un momento così importante come questo, caratterizzato dalle sfide di SIENA CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA e di EXPO 2015. E’ impellente la necessità di avere interlocutori credibili che facciano il massimo sforzo possibile e che si assumano le loro responsabilità”.

“Per quanto ci riguarda – concludono i dipendenti – attiveremo ogni forma di lotta a tutela dei posti di lavoro e per salvaguardare un ente così importante per la nostra provincia e non solo. Chiediamo che tutti i soci facciano la loro parte in tempi rapidi e che giungano delle risposte precise, ormai inderogabili”.

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