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Lavoro: Cgil, dati negativi strutturali, governo non rilancia crescita

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 8, 2015

imageLavoro: Cgil, dati negativi strutturali, governo non rilancia crescita

07/01/2015 da www.cgil.it

“Un aumento strutturale della disoccupazione, crescente oramai da anni”, a fronte di “una politica economica del governo non in grado di rilanciare la crescita perché non punta sulla creazione di lavoro”. E’ quanto afferma il segretario confederale della Cgil, Serena Sorrentino, in merito ai dati diffusi oggi dall’Istat

“Quello che colpisce dei dati – osserva -, e che nessuno commenta, è che l’aumento della disoccupazione è strutturale e crescente oramai da anni, così come il tasso di disoccupazione segna ad ogni rilevazione un dato record in negativo. Anche l’occupazione cala, segnando un dinamismo del mercato del lavoro che non porta al saldo tra attivazione e cessazione dei rapporti di lavoro”. In merito alle parole del ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, la dirigente sindacale afferma: “Sorprendono le dichiarazioni del ministro, il quale sostiene che bisogna aspettare l’effetto dei provvedimenti del governo: lo disse anche sui contratti a termine su cui è calato il silenzio ma che continuano ad essere oltre il 70% dei nuovi contratti, con durate sempre più brevi. Visto che il ministro stesso dice che il mercato del lavoro segue evoluzioni del quadro economico, ne tragga le conseguenze”.

Per Sorrentino “la politica economica del governo non è in grado di rilanciare la crescita perché non punta sulla creazione di lavoro, con il sostegno alla domanda e gli investimenti pubblici. Affidare alle imprese, come fa il jobs act, la speranza di far crescere l’occupazione, liberalizzando i licenziamenti, difficilmente produrrà maggiore stabilità e crescita. Per i giovani, inoltre, il governo dovrebbe fare una riflessione sul fallimento della garanzia giovani, dei dati non entusiasmanti su abbandoni e dispersione scolastica, sugli avviamenti al lavoro delle fasce più giovani che sono tra i più bassi in Europa e sulla ripresa dell’emigrazione di massa. Altro che retorica della speranza nel nostro paese per la maggioranza dei lavoratori e dei non lavoratori è la sopravvivenza la realtà quotidiana. Con una sola concreta speranza: il piano del lavoro”, conclude.

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