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FP CGIL Siena: “Quando per lavorare bisogna pagare”.

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 9, 2022

FP CGIL Siena: “Quando per lavorare bisogna pagare”.

Accade in due cooperative che operano nelle scuole dell’infanzia.

Siena, 9 settembre 2022 – “In procinto dell’apertura delle scuole, di ogni ordine e grado, riemergono puntualmente problemi mai risolti e che ciclicamente alzano la frequenza sonora della prima campanella, ma alla cronica carenza di personale, mancanza di idonei spazi didattici e quant’altro arricchisce lo specifico dibattito, si aggiunge un fenomeno da sempre collocato sottotraccia, anzi, soffocato da una diffusa omertà, riguardante il personale dipendente delle tante Cooperative sociali che operano in queste strutture” – denuncia la FP CGIL di Siena.

“Sono le lavoratrici che si occupano dei servizi ausiliari delle scuole dell’infanzia, materne o nidi che siano, quindi custodi, personale di cucina, ecc. e che in alcuni casi gestiscono anche l’attività educativa, – sottolinea il sindacato – quindi ricoprono un ruolo molto delicato, tenuto anche conto della platea alla quale devono rivolgere quotidianamente tutte le loro attenzioni, i bambini. Ma a quanto pare a buona parte delle Cooperative che operano in questo settore poco importa la professionalità, la serietà e le amorevoli cure che queste lavoratrici esprimono costantemente, dato che al momento dell’assunzione comunicano loro che se vogliono essere assunte a tempo indeterminato devono diventare socie della Cooperativa”.

“E qui prendono corpo le ansie, i dubbi, le tante domande e una crescente rabbia da parte di queste lavoratrici – spiega l’organizzazione sindacale – che si chiedono cosa implichi. In primo luogo significa versare la quota sociale, di importo variabile da una Cooperativa all’altra con un range che va da 500 a 3.000 euro tramite ‘comode rate mensili’ da trattenersi sullo stipendio. Poi, di fronte alle giuste e legittime obiezioni di queste sventurate, fa puntualmente seguito la minaccia di trovare facilmente un’altra persona disponibile ad accettare queste condizioni”.

“Questa è la situazione capestro e ricattatoria perpetrata senza troppi riguardi da queste pseudo Cooperative che tradiscono puntualmente il nobile spirito mutualistico e di rispetto della forza lavoro che dovrebbe essere alla base dei loro principi, – prosegue la FP CGIL – i valori ai quali si ispirano sono evidentemente altri e di sicuro molto meno edificanti, come concorrere slealmente con altre forme imprenditoriali nel momento in cui partecipano alle gare di appalto di questi servizi”.

“Proprio ora due cosiddette ‘Cooperative’, ambedue con sede legale in provincia di Perugia, si stanno muovendo in queste più che discutibili modalità, – conclude la sigla sindacale – una è impegnata nella gestione dei servizi ausiliari di ben sette strutture, fra materne e nidi, nel Comune di Siena, l’altra è presente da poco in una analoga realtà di Montepulciano. Chissà se oltre alla CGIL chi è impegnato nella singolar tenzone elettorale vorrà farsi carico di queste problematiche denunciandole con altrettanta forza, ma soprattutto agendo per rimuovere alla radice questa ignobile pratica. Restando in fiduciosa attesa, esporremo nel frattempo il caso agli organi ispettivi competenti”.

Argomenti: cooperative sociali |