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Arriva il protocollo per migliorare sicurezza, salute e integrazione dei lavori stranieri

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 21, 2025

Sottoscrivendo il “Protocollo d’intesa per la promozione della salute, sicurezza ed ergonomia dei lavoratori immigrati”, il datore di lavoro si assume l’impegno di garantire la corretta integrazione del lavoratore nel luogo di lavoro, con ripercussioni positive anche nel contesto sociale; offrendo un servizio di supporto per costruire percorsi virtuosi di salute in ambito lavorativo e di integrazione sociale. Sperimentando un approccio interdisciplinare e inclusivo, che considera il contesto lavorativo e sociale, il protocollo attiva percorsi di integrazione sociale, partendo dal contesto lavorativo, attraverso un approccio strategico e trasversale: promuovendo la costituzione di reti territoriali, di coordinamento e collaborazione tra imprese organi di vigilanza dell’Asl Tse, istituzioni competenti in materia di politiche del lavoro, organizzazioni sindacali organizzazioni datoriali, Comuni, associazioni di volontariato e centri di formazione.

Dall’analisi delle dinamiche infortunistiche che hanno coinvolto lavoratori migranti, infatti, viene fuori che uno dei fattori di rischio più ricorrenti è quello relativo alle modalità operative del lavoratore: errori di procedura, carenza di formazione, informazione e addestramento, una pratica scorretta abituale o cattiva comunicazione, tutti elementi riconducibili al fattore umano.

La firma dei due protocolli è avvenuta in occasione del seminario “Prevenzione nei luoghi di lavoro: risultati e prospettive future. Piano Regionale di Prevenzione (PRP) 2020 – 2025”. Gli altri argomenti trattati sono stati l’attività di prevenzione e controllo svolte negli ultimi cinque anni dalle strutture della prevenzione collettiva dell’ Area Provinciale Senese, con particolare riferimento ai piani di prevenzione del PRP 2020-2025, e gli sviluppi futuri del PRP 2026- 2031.

Per l’Asl Toscana sud est hanno partecipato alla giornata : il direttore del Dipartimento di Prevenzione Giorgio Briganti, la direttrice del Dipartimento delle Professioni tecnico-sanitarie della Riabilitazione e della Prevenzione Daniela Cardelli, la direttrice Tecnici di prevenzione in ambito Prevenzione igiene e sicurezza luoghi di lavoro Serenella Della Libera e la responsabile dell’Uf Prevenzione igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro di Siena Valentina Paolucci. Presenti anche la responsabile di settore Prevenzione e sicurezza negli ambienti di vita e di lavoro prevenzione e sicurezza negli ambienti di vita e di lavoro sanità pubblica, sicurezza alimentare e veterinaria della Regione Toscana Giovanna Bianco, il sindaco di Casole d’Elsa Andrea Pieragnoli, il sindaco di Monteriggioni Andrea Frosini, il consigliere provinciale Fabrizio Nepi e rappresentanti delle parti sociali e datoriali, oltre a quelli degli ordini professionali coinvolti.

«Il protocollo siglato oggi rappresenta un modello di integrazione socio/sanitario e ambientale del lavoratore in ottica One Health che incarna la filosofia delle strategie di prevenzione, – dice il direttore della Prevenzione Asl Tse Briganti. – Il Dipartimento che dirigo rappresenta il promotore di una cultura inclusiva della prevenzione in tutti gli ambiti di vita e di lavoro con uno sguardo rivolto al profondo cambiamento del contesto socio/lavorativo che stiamo vivendo. La giornata di oggi ha posto le basi affinché questo approccio integrato di salute diventi elemento strutturale del nostro tessuto produttivo».

«Oggi abbiamo stabilito anche un nuovo modo di fare attività di prevenzione e controllo, che è quello di inserire in un percorso di inclusione virtuoso i lavoratori migranti, – le parole della direttrice del Dipartimento delle Professioni tecnico-sanitarie della Riabilitazione e della Prevenzione Asl Tse Cardelli. – Grazie alla collaborazione di tante Istituzioni delle parti datoriali e sociali, è possibile far diventare questi lavoratori cittadini della nostra società perché solo l’integrazione e la legalità possono permettere anche la sicurezza nei luoghi di lavoro. Molte aziende impiegano lavoratori migranti, quindi il protocollo è anche un’opportunità per queste imprese di potersi fregiare di un vero e proprio impegno etico».

«È un passo importante, che determina anche una certa sensibilità sul tema dell’accoglienza dei migranti, – commenta il sindaco di Casole Pieragnoli. – Per le nostre aziende, poi, è importante avere la possibilità di rispondere alle richieste di mercato in maniera puntuale, grazie all’impiego di manodopera preparata e sicura».

«In qualità di Amministrazione comunale, – dichiara il sindaco di Monteriggioni Andrea Frosini, – riteniamo indispensabile definire strumenti concreti che affermino il valore della persona e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Sottoscrivere questo protocollo è stato di fondamentale importanza perché offre garanzie puntuali, che passano attraverso percorsi formativi che consentono al lavoratore di avere una “mappa del territorio”, a partire dalla conoscenza della lingua italiana, ma anche delle regole vigenti in ambito lavorativo, soprattutto in materia di sicurezza. Un protocollo che è un valore aggiunto per le aziende perché un lavoratore integrato è sicuramente più efficiente, ma anche per le amministrazioni comunali perché una persona integrata è una ricchezza ed una risorsa per la comunità. Questo protocollo rappresenta un passo significativo nella direzione di un territorio più consapevole, più equo e più responsabile, nel quale l’integrazione non è un principio astratto, ma un impegno reale».

«La formazione è uno strumento imprescindibile non solo per la conoscenza delle normative su salute e sicurezza ma anche per l’integrazione e giustizia sociale, a tutela dei lavoratori con particolare attenzione a chi vive in condizioni di fragilità, – affermano i rappresentanti dei sindacati CGIL, CISL e UIL. – Per questo esprimiamo la nostra più totale soddisfazione per la firma del protocollo di intesa sottoscritto oggi frutto di una collaborazione tra tutti i soggetti interessati. Come organizzazioni sindacali riteniamo fondamentale l’utilizzo di percorsi integrati per l’inserimento sociale anche delle popolazioni migranti utilizzando le loro competenze e potenzialità per rendere il mercato del lavoro sempre più inclusivo e proficuo. Al tempo stesso riteniamo fondamentale porre la massima attenzione all’insegnamento della lingua italiana per aiutare la comprensione della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Come sindacati auspichiamo, infine, che al protocollo possano aderire altre aziende poiché la forza lavoro migrante è trasversale a tutti i settori lavorativi».

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