Scritte bar Presidente ANPI Castiglione: la solidarietà del Segretario provinciale della CGIL
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 3, 2019
Scritte nel bar del Presidente dell’ANPI di Castiglione d’Orcia: la solidarietà del Segretario provinciale della CGIL
Siena, 3 gennaio 2019 – Appare come se ormai si fosse sdoganato quasi tutto, fosse possibile dire tutto, scrivere di tutto e magari fare di tutto.
Senza memoria, senza conoscere le sofferenze e le privazioni che il fascismo ha consegnato all’Italia e non solo. Senza alcuna considerazione e, più appropriatamente, ossequio alla nostra Carta Costituzionale, a quell’impronta fondamentale del riscatto democratico contro la barbarie.
Senza pudore si può entrare in un circolo democratico, che fa della socializzazione e della partecipazione il suo prefisso, e scrivere parole di altri tempi, offensive, ripugnanti, codarde.
Voglio esprimere tutta la mia solidarietà a Formichi del bar Petra di Castiglione d’Orcia e all’Anpi locale e provinciale.
Se per comunisti il signore o i signori che hanno scritto quelle cose nel bagno di quel bar intendono fieri oppositori della dittatura e dell’ideologia fascista ecco sappiano che hanno trovato altri “comunisti”.
Claudio Guggiari, Segretario Generale CGIL Siena
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Una manovra senza futuro
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 2, 2019
Legge di bilancio Una manovra senza futuro
02 gennaio 2019 da rassegna.it
Prime valutazioni della Cgil al testo varato a fine anno: “È senza visione, lontano dallo spirito della Repubblica fondata sul lavoro, distante dall’idea di sviluppo delle economie più avanzate. I grandi assenti sono il Mezzogiorno e i giovani”
Dopo oltre due mesi di iter parlamentare, un lungo braccio di ferro con la Commissione europea e ben tre voti di fiducia consecutivi, è stata finalmente approvata la Legge di bilancio. Tra maxiemendamento ed emendamenti micro-settoriali, il deficit viene ridimensionato, la parte economica della manovra ridotta e il quadro finanziario diventa più restrittivo.
“Una manovra senza visione, lontana dallo spirito della Repubblica fondata sul lavoro, distante dall’idea di sviluppo delle economie più avanzate”, è il primo commento della Cgil al testo. “Il ciclo economico sfavorevole – scrive il sindacato di Corso d’Italia – pesa su una ripresa debole, ridimensionando il quadro macroeconomico e le previsioni di crescita, ma il governo non aumenta gli investimenti e non crea lavoro”.
L’esecutivo infatti, “pur consapevole”, “ha sbagliato le previsioni di crescita del Pil, e ora è costretto a una revisione al ribasso: dall’1,2 all’1,0 per cento nel 2018; dall’1,5 all’1,0 per cento il prossimo anno”. La strategia gialloverde, però, “non si fonda su un vero rilancio degli investimenti pubblici (ridotti del 30% in 10 anni), del lavoro (ancora con 1 milione di posti in meno rispetto al 2008) e dello sviluppo (su cui ci sarebbero ampi margini di investimento, a partire dalle infrastrutture sociali, materiali e immateriali, logistiche e viarie, energetiche e digitali, ambientali e culturali)”. Anzi, tra minore crescita del Pil nominale e minor deficit alla manovra, “mancano oltre 10 miliardi di euro rispetto alla prima versione”, determinando “tagli al welfare, all’istruzione e ai servizi pubblici e i nuovi condoni”.
La lunga discussione con le istituzioni europee, tra l’altro, condotta “in modo poco costruttivo, senza un’idea dell’Europa per la pace, il benessere e lo sviluppo”, ha prodotto due vincoli ulteriori per evitare la procedura di infrazione: una sorta di “caparra” di 2 miliardi di euro che non si potranno spendere se non dopo verifica dei conti pubblici per il 2019; e un aumento delle clausole di salvaguardia per un totale di 23 miliardi per il 2020 e di quasi 29 miliardi per il 2021. Si tratterà, per i prossimi due anni, delle più elevate clausole dai tempi della loro introduzione.
Il governo, per la Cgil, in realtà, “avrebbe potuto prevedere nuove entrate strutturali”, innanzitutto dalla lotta all’evasione e alla corruzione, invece sono arrivati “nuovi tagli della spesa e un altro ‘pilota automatico’ dell’austerità per i prossimi anni”. La riduzione di spesa rispetto alla prima ipotesi presentata alla Camera è di circa 8,6 miliardi di euro, di cui 5 miliardi di spese correnti, a partire dalla due misure “bandiera”, a cui si aggiungono 400 milioni per il blocco dell’indicizzazione delle pensioni, “una misura iniqua oltre che sbagliata”.
Tra l’altro, fa notare il sindacato, nel testo “non sono previste risorse sufficienti per i contratti pubblici (1,7 miliardi per tre anni)” e non c’è “nessuna riforma organica degli ammortizzatori sociali”. È assente poi la politica industriale: “si riducono le risorse per investimenti e ricerca, pur mettendo in campo una serie di misure di sistema positive per accelerare gli investimenti”. Il grande assente della manovra, però, è il Mezzogiorno. Per la Cgil, “ci sono tagli consistenti alle risorse, agli incentivi e solo misure ‘simboliche’ che non cambiano il tratto delle politiche di coesione”. Rimane poi il giudizio negativo sulla “flat tax” degli autonomi, che è in realtà “l’estensione del regime dei forfetari che, sganciato dai soli contribuenti giovani o a basso reddito”, e diventa “uno strumento di diseguaglianza tra i lavoratori autonomi, e fra questi e i dipendenti”. Il meccanismo ideato per evitare passaggi da lavoro dipendente ad autonomo penalizzerà inoltre i lavoratori “costretti dal datore di lavoro ad aprire una partita Iva”.
In conclusione, quella presentata dal governo per la Cgil è, “una manovra senza futuro”. Si è scelto di dare “risposta al consenso elettorale con le due misure simbolo che però sono ancora solo dei titoli (Quota 100 e Reddito di cittadinanza)”. Sul versante pensioni, però, si può già affermare che “si tratta di un intervento parziale”, mentre per il Reddito di cittadinanza saranno sicuramente “utilizzate le risorse del Reddito di inclusione” ed ha “un carattere confuso, quantomeno ibrido”. Quella del governo gialloverde, in sostanza, è una manovra che “rischia di recare danno al futuro del Paese e senza un’idea di prospettiva neanche a breve termine”. Ciò che si determina è “una pesante ipoteca sulle prossime leggi di bilancio (2020 e 2021) che avranno spazi di manovra limitatissimi”. Il punto centrale, per la Cgil, è proprio questo: “non solo mancano le risposte oggi alle rivendicazioni della piattaforma unitaria dei sindacati, ma rischiano di mancare anche nei prossimi due anni”.
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Pensioni: Ghiselli (Cgil), Governo convochi sindacati, necessario superare legge Fornero
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 2, 2019
Pensioni: Ghiselli (Cgil), Governo convochi sindacati, necessario superare legge Fornero
Pubblicato il 02/01/2019 da www.cgil.it
Roma, 2 gennaio – “Nei prossimi giorni è prevista l’approvazione del decreto legge sulle pensioni e sarebbe un errore se il Governo procedesse, anche in questa circostanza, senza un preventivo confronto con le organizzazioni sindacali, ignorando le proposte che unitariamente abbiamo da tempo formulato”. Così il segretario nazionale della Cgil, Roberto Ghiselli.
“Se le anticipazioni fossero attendibili – aggiunge il dirigente sindacale – ci troveremmo di fronte ad una misura previdenziale temporanea, che si esaurirà in un triennio e che non potrà essere definita quota 100 perché il requisito dei 38 anni di contributi per l’anticipo pensionistico rimarrebbe vincolante a prescindere dall’età. Ma, soprattutto, non avrebbe nulla a che vedere con la “cancellazione” della legge Fornero che, al contrario, resterebbe in vigore integralmente e che, anche nei prossimi tre anni, non migliorerebbe le condizioni di gran parte delle persone, soprattuto per chi ha fatto lavori discontinui e gravosi, le donne, i lavoratori precoci”.
“Si sta parlando di misure, alcune anche condivisibili, – sottolinea Ghiselli – che comunque da sole non sono una riforma organica e socialmente sostenibile del sistema previdenziale italiano”.
“Voremmo inoltre capire – conclude il segretario nazionale della Cgil – se il decreto conterrà effettivamente la proroga dell’Ape sociale e di Opzione donna, e un intervento risolutivo per gli esodati. Rispetto all’ipotesi di un blocco dei 5 mesi di incremento dell’aspettativa di vita per le pensioni anticipate, se questa misura venisse accompagnata da un sistema di finestre d’uscita esteso anche a queste pensioni verrebbe annullato quasi del tutto il beneficio e sarebbe una ulteriore promessa non mantenuta”.
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Consulenze FLC CGIL Siena: quando e dove – aggiornato a gennaio 2019
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 2, 2019
ATTENZIONE!
Il giorno della consulenza
su MONTEPULCIANO
è spostato da martedì a mercoledì,
nello specifico il 2° e 4° MERCOLEDI’ DEL MESE.
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Iscriviti alla CGIL !
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 2, 2019
Argomenti: CGIL |
Tabelle paga domestici gennaio 2019
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 1, 2019
Argomenti: CGIL, FILCAMS, servizi, tabelle paga, Ufficio vertenze |
Sindacati Banca MPS: gli ACCORDI RAGGIUNTI oggi
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 31, 2018
“È una finanziaria miope e di destra che tradisce i precari e i pensionati”
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 31, 2018
🗞 “Lavoro e migliori condizioni per le persone sono di sinistra. Quindi è una manovra di destra. E con le clausole di salvaguardia sull’Iva inserite, tra due anni prevede pane e acqua per tutti, quindi è anche una manovra miope”. Inizia così l’intervista al segr.gen. Cgil Susanna Camusso pubblicata oggo sul Fattoquotidiano sulla #Manovra che non dà risposte al mondo del lavoro e contro la quale Cgil Cisl e Uil vanno alla mobilitazione.
“È una finanziaria miope e di destra che tradisce i precari e i pensionati”
Di: Susanna Camusso (intervista)
dom 30 dic, 2018
“È una finanziaria miope e di destra che tradisce i precari e i pensionati”
Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, questa è una manovra di sinistra o di destra?
Lavoro e migliori condizioni per le persone sono di sinistra. Quindi è una manovra di destra. E con le clausole di salvaguardia sull’Iva inserite, tra due anni prevede pane e acqua per tutti, quindi è anche una manovra miope.
I sindacati porteranno i pensionati in piazza. C`è il i blocco delle rivalutazioni sopra i 1.500 euro, ma c’è anche quota 100. Non siete contenti?
Con Cisl e Uil abbiamo deciso di svolgere una grande mobilitazione di tutto il mondo del lavoro a gennaio. Intanto in questi giorni si è avviata la mobilitazione unitaria delle sigle dei pensionati contro il blocco della rivalutazioni delle pensioni. Alla fine del 2016, nella bozza d’accordo con il governo Gentiloni, c’era l’impegno che da gennaio 2019 sarebbe tornata l’indicizzazione delle pensioni. Il governo Conte non lo ha rispettato.
E quota 100?
Non siamo di fronte alla abrogazione della riforma Fornero ma un provvedimento che riguarda soprattutto gli uomini dell’industria e una parte del pubblico impiego e che non interviene su tutte le situazioni più critiche: donne, lavoro intermittente e giovani.
La motivazione ufficiale di quota 100 è favorire le assunzioni dei giovani. Succederà?
Nel pubblico impiego c’è in realtà un nuovo blocco del turnover: le assunzioni sono rinviate a fine anno e non saranno sufficienti a compensare i tagli recenti. Nell’industria, i numeri dei beneficiari sono molto più piccoli, per andare in pensione serve una continuità contributiva che in pochi hanno dopo dieci anni di crisi. Un po` di assunzioni ci saranno, ma nel semestre scorso abbiamo avuto il record del contratto a termine. Non sarà un po` di turnover ad arginare il problema.
Sta dicendo che il decreto dignità non ha funzionato?
Il testo approvato era molto diverso da quello di partenza. Aver reintrodotto le causali dopo un anno di contratto invece di specificare chiaramente quali sono le ragioni per assumere a tempo determinato ha semplicemente accelerato il ricambio dei contratti a termine senza favorire le stabilizzazioni. E dopo tanti annunci, il Jobs Act del governo Renzi non è stato cambiato.
Reddito di cittadinanza: voi non volevate una misura sol o assistenziale, ora c`è la politica attiva, l’obbligo di formazione e l’incentivo alle assunzioni. Meglio?
Stiamo tutti discutendo di ipotesi, un testo non c’è. Il Rei viene incluso nel Reddito di cittadinanza che spero quindi manterrà le misure di contrasto alla povertà infantile e giovanile con interventi su diritto allo studio, inserimento in programmi di formazione e così via. Ma non c’è bisogno di chiamare “reddito di cittadinanza” un incentivo alle assunzioni simile a quelli erogati dai governi precedenti, il cui bilancio, peraltro, non è stato positivo.
Dopo la riforma dei congedi maternità si potrà lavorare fino al parto e poi prendersi tutti i cinque mesi dopo. Maggiore flessibilità per la donna o più potere di ricatto al datore di lavoro?
Maggiore flessibilità per le imprese. Già oggi ci sono dati inquietanti sui licenziamenti solo apparentemente volontari dopo il parto. Non si capisce quale dovrebbe essere l’effetto positivo di questa norma.
E cosa pensa dell’aliquota agevolata per le partite Iva fi no a 65.000 euro?
È un incentivo a trovare soluzioni condivise tra datore e lavoratore per avere rapporti solo a partita Iva invece che assunzioni con contratti stabili e diritti garantiti.
Chiedevate più investimenti. Soddisfatti?
Preoccupati. C’è il taglio di investimenti già previsti, come quelli per il Fondo ferrovie, e di risorse che andavano al Mezzogiorno. E la norma sugli appalti è pericolosissima: con l’affidamento diretto fino a150.000 euro si abbasserà la qualità e c’è il concreto rischio di un aumento della corruzione. Se c’era un tema sul quale scontrarsi con l’Ue era la difesa degli investimenti. Invece il governo li ha tagliati.
Il “Partito del Pil” ha scelto come battaglia simbolo il Tav Torino-Lione. Almeno su questo lei e Vincenzo Boccia di Confindustria siete d’accordo?
Sviluppo e investimenti non derivano certo soltanto dalle grandi opere. Nella manovra manca un impegno fondamentale sugli investimenti sociali: asili, nidi, scuola riassetto idrogeologico… P oi, noi siamo un sindacato, nei cantieri ci sono migliaia di lavoratori in una condizione di incertezza. Il mio primo dovere è difendere le loro prospettive. Molte delle opere in discussione – Tav, Terzo Valico, Brennero – sono già in fase avanzata, ci sono costi elevati anche a bloccarle e sono spesso essenziali per i collegamenti e l’unità del Paese.
A fine gennaio la Cgil sceglierà il nuovo segretario. Lei che farà?
Come ho sempre detto, non cambio casa.
Intervista di Stefano Feltri (Il Fatto Quotidiano edizione del 30.12.2018)
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Le prime valutazioni della Cgil sulla manovra
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 30, 2018
Le prime valutazioni della Cgil sulla manovra
Pubblicato il 30/12/2018 da www.cgil.it
Dopo oltre due mesi di iter parlamentare e incessanti scambi con la Commissione europea, negli ultimi giorni del 2018 viene approvata la Legge di Bilancio, al terzo passaggio parlamentare e dopo ben tre voti di fiducia consecutivi posti dal Governo, tra maxiemendamento ed emendamenti micro-settoriali. Il deficit viene ridimensionato, la parte economica della manovra viene ridotta e il quadro finanziario diviene più restrittivo.
– Le prime valutazione della Cgil sulla manovra
Approfondimenti:
– Audizione Cgil ‘manovra inadeguata per lavoro e sviluppo’
– Cgil, Cisl, Uil presentano piattaforma unitaria per legge di Bilancio 2019
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I Sindacati dei pensionati delusi dalla Società della Salute Senese
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 29, 2018
I Sindacati dei pensionati delusi dalla Società della Salute Senese
SPI CGIL, FNP CISL e UIL UILP: “Mancate risposte sull’arretratezza delle strutture di assistenza”
Siena, 29 dicembre 2018 – Dopo oltre un mese dalla richiesta di incontro inoltrata dai sindacati dei pensionati SPI CGIL, FNP CISL e UIL UILP, la Presidenza della Società della Salute Senese aveva indicato nel 14 dicembre scorso la data per un confronto sui temi sollevati.
Purtroppo alla riunione il Presidente della SdS non è potuto essere presente per impegni istituzionali, delegando alla sola dirigenza (tecnica) della Società il compito di confrontarsi.
Siamo quindi rimasti molto delusi dall’assenza della rappresentanza politica, visto e considerato che, come avevamo esplicitato nella lettera di richiesta dell’incontro, speravamo di avere un chiarimento politico sulla mancata applicazione nella zona senese (15 Comuni che vanno dal Chianti alle Crete, dalla Val di Merse alla Val d’Orcia) del Piano Regionale Sanitario ormai deliberato da diversi anni, che continua a vedere la mancanza di strutture pubbliche decentrate nel territorio destinate all’assistenza socio sanitaria della popolazione che vi risiede.
Nell’incontro siamo venuti a conoscenza che vi sono difficoltà nel definire le Convenzioni con i Medici di Medicina Generale per procedere nell’attuazione degli indirizzi previsti dal Piano Sanitario della Regione Toscana, quali ad esempio le Case della salute, la medicina di iniziativa e i posti letto per cure intermedie, per citare solo i più importanti, e che tale mancata applicazione non permette di concretizzare quelle novità su cui l’area senese è in notevole ritardo rispetto ad altre zone distretto che formano l’Area Vasta (nella provincia di Arezzo le Case della Salute aperte sono ben 20).
Nella zona senese, ove abita circa la metà della popolazione di tutta la provincia, dovrebbero essere attive, stando agli standard regionali, almeno 4 Case della Salute, ma ad oggi vi è solo il presidio di Montalcino, che per la sua collocazione geografica è di supporto ad un ridotto numero di cittadini, e non è stata ancora formulata una programmazione territoriale riguardo la dislocazione di tali strutture e la previsione di un cronoprogramma di attuazione.
Come organizzazioni sindacali dei pensionati vogliamo evidenziare che nella zona sono presenti oggi i soliti servizi sanitari dei tempi delle vecchie Mutue – Poliambulatorio di Pian d’Ovile – e non esistono presidi attrezzati di assistenza nella cintura dei Comuni confinanti la città di Siena, in cui abita un numero di cittadini pari se non superiore ai residenti del capoluogo.
Eppure vi sono edifici disponibili che potrebbero essere utilizzati a tale scopo ad Asciano, a Rosia e a Radda in Chianti, come pure si può pensare ad un uso per cure intermedie degli spazi all’interno delle Residenze per Anziani dislocate nel territorio.
Non ritenendo esaustivo dei temi sollevati l’incontro del 14 dicembre, abbiamo convenuto con il Direttore della Società della Salute di continuare il confronto all’inizio del nuovo anno.
Sarà nostro impegno affrontare comunque tali tematiche con i Sindaci in occasione degli incontri che avremo nei prossimi giorni con le Amministrazioni locali sui bilanci di previsione 2019, nonché di coinvolgere, attraverso iniziative pubbliche, tutta la cittadinanza per esigere una sanità pubblica migliore.
SPI CGIL, FNP CISL e UIL UILP Siena
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