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Lunedì 24 e lunedì 31 dicembre chiusura di tutte le sedi

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 21, 2018

Argomenti: camere del lavoro, CGIL |

Lavoro: Cgil, Cisl, Uil, ritirare emendamento taglio premi Inail

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 20, 2018

Lavoro: Cgil, Cisl, Uil, ritirare emendamento taglio premi Inail
Pubblicato il 19/12/2018 da www.cgil.it

Roma, 19 dicembre – “Esprimiamo seria preoccupazione e contrarietà per la riduzione dei premi assicurativi all’Inail da parte delle imprese”. Così i segretari confederali di Cgil, Cisl, Uil Franco Martini, Angelo Colombini, Silvana Roseto commentano l’emendamento alla manovra, presentato al Senato, nel quale: “non si tiene conto che l’equilibrio finanziario nella gestione dell’Istituto deve contemporaneamente riguardare sia la revisione delle tariffe a favore delle imprese, che la qualificazione delle prestazioni a favore delle lavoratrici e dei lavoratori”.

Secondo le tre Confederazione “il nodo non è il riequilibrio delle tariffe, previsto anche dalla normativa vigente da attuare con cadenza triennale, la cui urgente attuazione è stata richiamata dalla recente intesa che abbiamo siglato con Confindustria il 12 dicembre scorso, ma è l’assenza dell’impegno sulla qualificazione delle prestazioni a favore delle lavoratrici e dei lavoratori”.
“Di questo obiettivo – denunciano Martini, Colombini, Roseto – non vi è traccia nella manovra, anzi lo stesso emendamento prevede addirittura che i 410 milioni di risparmi per le imprese vengano reperiti anche attraverso un taglio di 110 milioni agli interventi in materia di formazione”. “Ciò è ancor più grave, a poche ore dall’iniziativa promossa dall’Istituto, che ha rilanciato l’obiettivo del reinserimento lavorativo delle lavoratrici e dei lavoratori vittime di infortuni, obiettivo che – aggiungono – richiede un forte impegno dell’Inail nella formazione e nella ricerca”. “Per queste ragioni le Segreterie Nazionali di Cgil, Cisl, Uil chiedono il ritiro dell’emendamento e interventi coerenti con l’intesa Confindustria-sindacati in materia di salute e sicurezza sul lavoro”, concludo Martini, Colombini, Roseto.

Argomenti: CGIL |

Manovra: Cgil, Cisl e Uil senza risposte su lavoro e crescita ci mobiliteremo

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 19, 2018

Manovra: Cgil, Cisl e Uil senza risposte su lavoro e crescita ci mobiliteremo
Pubblicato il 19/12/2018 da www.cgil.it

Si sono tenuti oggi a Roma, Napoli e Milano gli attivi unitari nazionali di Cgil, Cisl e Uil per discutere, sulla base della piattaforma unitaria varata lo scorso 22 ottobre, il percorso da intraprendere qualora le priorità del sindacato per la legge di bilancio 2019 non si tradurranno in modifiche alla manovra finanziaria.
“Se a gennaio non ci saranno risposte, reagiremo con la mobilitazione”, ha annunciato il segretario generale della Cgil Susanna Camusso a margine dell’attivo di Napoli, aggiungendo “pare che ci sia un’intesa con l’Europa, ma nessuno sa esattamente su quale manovra, quindi continuiamo ad essere critici rispetto ad una impostazione che non ha un progetto per il Paese, che non affronta il tema degli investimenti e della creazione di lavoro, che continua ad essere il nodo fondamentale dell’Italia e della sua prospettiva”. Gennaio, dunque, sarà “il mese delle risposte o della mobilitazione”, come hanno ribadito anche i segretari generali di Cisl e Uil, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo intervenendo agli attivi di Milano e Roma.
“Vorremmo capire concretamente – ha precisato Camusso – qual è l’intesa e quali sono i provvedimenti e, insieme a Cisl e Uil, diciamo che non c’è stato nessun livello significativo di confronto. Le promesse che ha fatto il presidente del consiglio nell’incontro di qualche giorno fa immaginiamo debbano verificarsi nel passaggio della manovra al Senato e poi negli approfondimenti che comunque noi rivendichiamo, perché la nostra piattaforma non si limita alla legge di bilancio, ma affronta esattamente il tema della qualità del Paese nei prossimi anni”.
Secondo la leader della Cgil “le prove muscolari senza contenuti, come si è dimostrato anche in questa occasione, non servono. La prospettiva dell’Europa, i legami dell’Europa sono una cosa importante. Noi – ricorda – abbiamo sempre detto che i Trattati, così come sono, non sono utili allo sviluppo e alle risposte sul lavoro, ma che per cambiarli bisogna costruire alleanze e risposte positive, altrimenti il rischio è di arrivare alla vigilia dell’approvazione della manovra senza sapere come è fatta”.
Su fisco, progressività fiscale e interventi contro l’evasione che per la dirigente sindacale sono “le modalità per costruire risorse significative, le risposte sono state l’opposto di quello che era necessario. Così come sugli investimenti, perché troppo spesso si parla solo delle grandi opere e non si parla invece del territorio, della costruzione delle risposte di risanamento del Paese, non si parla di come si possano convogliare anche gli investimenti privati rispetto alla necessità di risanare un Paese che è in perenne difficoltà. Il problema – conclude Camusso – è che queste cose non si improvvisano, ma sono il frutto dell’idea di dove si vuole portare il Paese, di quali sono gli interventi fondamentali”.

Argomenti: CGIL |

Natale, Santo Stefano e Capodanno: in Toscana proclamato sciopero nel commercio

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 18, 2018

Natale, Santo Stefano e Capodanno: sciopero nel commercio proclamato da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil Toscana. “Il Governo aveva promesso la chiusura per le domeniche, ma niente è cambiato”

Il Ministro Di Maio e il Ministro Salvini avevano promesso la modifica della Legge Monti con l’individuazione delle Festività con l’obbligo di chiusure per tutti e la reintroduzione della chiusura per le domeniche. Siamo arrivati di nuovo alle festività natalizie e niente è cambiato. Noi diciamo: basta promesse, no al sempre aperto; no a lavorare per le feste; il commercio non è un servizio essenziale. Il Governo recepisca la proposta unitaria di Filcams, Fisascat e Uiltucs presentata in Commissione lavoro che prevede: 12 festività civili e religiose con obbligo di chiusura per tutte le attività commerciali; 12 domeniche massime l’anno di deroga alla chiusura, da concordare tra Enti locali e Parti Sociali.
In attesa di veder realizzate le richieste, Filcams, Fisascat e Uiltucs della Toscana proclamano astensione e sciopero dal lavoro per il 25 e 26 dicembre 2018 e per il 1° gennaio 2019. Sottolineando quanto molte sentenze hanno sancito: il lavoro nelle festività civili e religiose individuate dal Contratto nazionale non è un obbligo e il lavoratore non può essere comandato al lavoro senza il proprio consenso. Perché la festa non si vende.

Firmato: Filcams Cgil, Fisascat Cisl, UilTucs Toscana

Notizia del: mar 18 dic, 2018

Argomenti: CGIL |

Domani chiusura UVL Monteroni d’Arbia

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 18, 2018

ATTENZIONE!
Domani pomeriggio
l’Ufficio Vertenze Legali
di Monteroni d’Arbia
rimarrà chiuso

Argomenti: CGIL, servizi, Ufficio vertenze |

Lunedì 24 e 31 dicembre chiusura di tutte le sedi

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 17, 2018

Vi ricordiamo che LUNEDI’ 24 e LUNEDI’ 31 DICEMBRE

tutte le nostre sedi rimarranno chiuse

Argomenti: camere del lavoro, CGIL |

Jobs Act: ‘Gli orizzonti della sentenza della Corte costituzionale sul contratto a tutele crescenti’

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 15, 2018

da fb CGIL Confederazione Generale Italiana del Lavoro

A livello politico, è prevalente l’interesse del datore di lavoro o del lavoratore? Perché tutti gli interventi legislativi sul diritto del lavoro di questi ultimi anni, di sicuro, hanno favorito la parte datoriale a scapito dei lavoratori che si sono visti comprimere e ridurre pesantemente diritti e tutele. Fino alla cancellazione da parte del governo Renzi dell’art18 col suo potere deterrente rispetto alle violazioni dei datori di lavoro.
È in gran parte intorno a questa domanda che si è sviluppato il confronto organizzato dalla Consulta giuridica della Cgil tra esperti di diritto del lavoro che si è tenuto oggi a Corso d’Italia partendo dalla recente sentenza della Corte costituzionale che è intervenuta su uno dei punti nodali del JobsAct, la quantificazione dell’indennizzo a fronte di un licenziamento illegittimo. La sentenza, che nasce da un ricorso sostenuto dalla Cgil (ecco dve eravamo e cosa facciamo, eh,) ha smontato quella quantificazione rigidamente schiacciata verso il basso e ha riaperto il dibattito anche sull’importanza della reintegra (a fronte di un licenziamento in violazione di legge) che la Cgil continua a perseguire.
Un percorso lungo, complicato, che nessun organo di informazione ha seguito o sostenuto, quello che la Cgil ha intrapreso prima e all’indomani dell’approvazione del JobsAct. Percorso che ha visto manifestazioni, scioperi, raccolte di firme, referendum bloccati dal governo in carica, la stesura di una proposta di legge di iniziativa popolare e poi tutti i ricorsi giudiziali attivati in varie sedi. Deludente invece la scelta del governo attuale e soprattutto del ministro Di Maio che pur avendo avuto l’occasione per modificare il JobsAct reintroducendo l’art.18 nel cosiddetto Decreto dignità non lo ha fatto smentendo tutte le promesse fatte in campagna elettorale.
Noi non ci arrendiamo. Non ci fermiamo qui. E ripartiamo da questa sentenza della Consulta che conferma tutte le nostre critiche e opposizioni al jobsact.

Argomenti: CGIL |

Manovra: Cgil, Cisl, Uil, 19 dicembre attivi unitari nazionali

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 14, 2018

Manovra: Cgil, Cisl, Uil, 19 dicembre attivi unitari nazionali
Camusso a Napoli, Furlan a Milano e Barbagallo a Roma
Pubblicato il 13/12/2018 da www.cgil.it

Leggi – Manovra: Camusso, da Conte generico ascolto ma non impegni
Roma, 13 dicembre – Mercoledì 19 dicembre, dalle ore 10.00 alle ore 13.00, a Roma, Milano e Napoli, si svolgeranno in contemporanea tre grandi attivi nazionali unitari di Cgil, Cisl e Uil.
La decisione è stata presa dalle tre confederazioni sindacali, dopo l’incontro con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che si è svolto lunedì scorso, nel corso del quale i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil hanno illustrato le priorità del sindacato per la legge di bilancio 2019.
Cgil, Cisl e Uil verificheranno “nei prossimi giorni se le proposte del sindacato si tradurranno in modifiche alla manovra finanziaria, peraltro ancora in via di definizione su capitoli importanti, e se sarà dato seguito all’impegno di futuri incontri su temi da approfondire”.
Per queste ragioni, Cgil, Cisl e Uil, ritengono “opportuno, continuare il percorso di sensibilizzazione e pressione nei riguardi del Parlamento e del Governo attraverso lo svolgimento di tre grandi attivi nazionali unitari, che vedranno il coinvolgimento delle Rsu, dei delegati, degli attivisti pensionati e di tutto il gruppo dirigente”.
L’iniziativa di Roma si terrà presso il Teatro Ambra Jovinelli, Via Guglielmo Pepe, 45, e sarà conclusa dal segretario generale della Uil Carmelo Barbagallo. Quella di Milano si svolgerà presso il Teatro Nuovo, in Piazza San Babila, e sarà conclusa dal segretario generale della Cisl Annamaria Furlan. Quella di Napoli si terrà alla Mostra d’Oltremare, Sala Europa, in Viale John Fitzgerald Kennedy, 54, e sarà conclusa dal segretario generale della Cgil, Susanna Camusso.

Argomenti: CGIL |

Appalti pubblici: Cgil, Cisl, Uil, Governo affronta Codice con improvvisazione e superficialità

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 14, 2018

Appalti pubblici: Cgil, Cisl, Uil, Governo affronta Codice con improvvisazione e superficialità
Pubblicato il 13/12/2018 da www.cgil.it

Roma, 13 dicembre – “Con improvvisazione e superficialità il Governo sta affrontando una problematica delicata e impegnativa. Un atteggiamento che sta producendo l’immobilismo nella pubblica amministrazione e nelle stazioni appaltanti, blocca così le procedure di appalto e ingessa l’unico settore strategico in grado di produrre investimenti pubblici e occupazione”. Così i segretari confederali di Cgil, Cisl, Uil Franco Martini, Andrea Cuccello e Tiziana Bocchi commentano le dichiarazioni del ministro di Maio al tavolo di confronto con le associazioni delle imprese, in merito all’eventualità di procedere, attraverso legge delega, alla revisione del Codice degli appalti.
“Quella espressa dal Vicepresidente del Consiglio – proseguono i tre dirigenti sindacali – è una posizione che dimostra la non volontà di migliorare o semplificare il Codice, come viene annunciato, ma di azzerarlo e stravolgerlo nelle sue parti più avanzate come il contrasto alla corruzione e alle infiltrazione mafiose”. Nel dettaglio, spiegano Martini, Cuccello, Bocchi “si dilata la possibilità del subappalto; si aumenta l’utilizzo del criterio del massimo ribasso; si rende quasi universale il ricorso alla trattativa privata senza bando di gara; si eliminano, attraverso la non obbligatorietà dell’indicazione delle imprese in fase di gara, i controlli preventivi nei subappalti; viene ripristinata la possibilità di utilizzare una progettazione general generica, che è stata la causa principale, con la dequalificazione dei servizi e dell’opere, della lievitazione all’inverosimile dei costi e del prolungamento dei tempi di realizzazione dell’appalto. Infine, si riducono il ruolo, le funzioni e le competenze di controllo e di intervento da parte dell’Anac, favorendo il ritorno alla degenerazione del sistema degli appalti pubblici”.
Per Martini, Cuccello e Bocchi “quello che si sta producendo è un errore irreparabile, in quanto nemmeno ad un anno dall’approvazione del Correttivo della legge sugli appalti si decide di procedere, attraverso una legge delega, alla approvazione di un nuovo Codice ripartendo praticamente da zero”. “Su una materia di tale importanza è grave che il Governo e Commissioni Parlamentari competenti non sentano l’esigenza di ascoltare le parti sociali. Per questo – concludono i segretari confederali – chiediamo al presidente del Consiglio Conte e ai Presidenti delle competenti Commissioni di Camera e Senato che per la rilevanza della legge in discussione e per gli effetti in materia di legalità, occupazione, diritti e qualità degli appalti, ci convochino al più presto possibile”.

Argomenti: CGIL |

Patto della fabbrica: Confindustria, Cgil, Cisl e Uil, primo accordo su sicurezza lavoro. Ora rappresentanza e politiche per il lavoro

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 14, 2018

Patto della fabbrica: Confindustria, Cgil, Cisl e Uil, primo accordo su sicurezza lavoro. Ora rappresentanza e politiche per il lavoro
Pubblicato il 13/12/2018 da www.cgil.it

Roma, 13 dicembre 2018 – Ieri Confindustria e Cgil, Cisl, Uil si sono incontrate sui temi del Patto per la Fabbrica e hanno condiviso la necessità e l’urgenza di addivenire, quanto prima possibile, a un’intesa ampia e condivisa sulla misurazione della rappresentanza, da recepire successivamente in legge, per dare certezza alla contrattazione collettiva e alla rappresentatività dei soggetti negoziali.
Nell’occasione, è stato sottoscritto tra Confindustria e Cgil, Cisl, Uil un primo accordo di attuazione del Patto per la Fabbrica in materia di salute e sicurezza e rappresentanza sui luoghi di lavoro. L’intesa sulla sicurezza è importante perché mette al centro dell’iniziativa delle Parti la piena valorizzazione dei principi qualificanti del DLGS 81 del 2008 sui temi della salute e sicurezza impegnandole, inoltre, nell’elaborazione di una serie di proposte dirette ad attuare appieno il quadro normativo, stabilendo il ruolo della pariteticità come elemento di governance del sistema. Getta – dopo dieci anni dal decreto sulla salute e sicurezza – le basi per una serie di iniziative comuni finalizzate a garantire, attraverso una maggiore prevenzione, più elevati standard di sicurezza e più ampie tutele, rafforzando il clima di cooperazione tra imprese e lavoratori anche al fine di contrastare il pericolo di comportamenti e pratiche elusivi della legislazione vigente. Punta al miglioramento delle tutele assicurative dell’Inail garantendo, nel rispetto degli equilibri tra premi e prestazioni, migliori livelli di tutela a favore dei malati di origine professionale e degli infortunati. Le Parti hanno convenuto, inoltre, sull’opportunità di promuovere un Fondo per la tutela dei malati affetti da morbilità causata dall’amianto per garantire a essi un sostegno adeguato. L’accordo avvia un confronto sui temi della salute e della sicurezza in relazione alle trasformazioni tecnologiche e organizzative in atto nel lavoro e definisce alcuni criteri per la rappresentanza dei lavoratori in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro e su base territoriale, dandone più compiuta attuazione.
Questa intesa rappresenta un ulteriore passo del percorso delineato col Patto per la Fabbrica, che da gennaio vedrà le Parti impegnate sui temi della riduzione del costo del lavoro, delle politiche fiscali, delle politiche attive per l’occupazione, della formazione, del capitale umano, del welfare, nonché sui temi legati alla partecipazione all’Europa con particolare attenzione alle politiche di coesione e di sviluppo.

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