“L’Ora di Legalità”, il progetto Cgil Toscana per le scuole. Bando aperto fino al 30 novembre
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 12, 2017
“L’Ora di Legalità”, nuovo bando di Cgil Toscana che assegna fino a mille euro alle scuole medie e superiori della regione che presentano progetti sui temi del contrasto allo sfruttamento, della lotta alle mafie, del rispetto della legalità. Per partecipare c’è tempo fino al 30 novembre
“L’Ora di Legalità”: è il nome del bando promosso dalla Cgil Toscana e le sue categorie, a cui possono partecipare tutte le scuole della regione (Istituti scolastici o singole classi di scuole secondarie di primo e di secondo grado) presentando progetti sulla “educazione alla cultura del lavoro dignitoso e della legalità democratica” (tra i temi da affrontare: educazione al rispetto della legalità, lotta alla corruzione, contrasto alle mafie, tutela del lavoro regolare e dignitoso, contrasto alle forme di sfruttamento lavorativo).
LINK AL VIDEO-TRAILER (durata 1’21”)
Il bando riserva particolare attenzione ai progetti incentrati su temi del lavoro (inteso in senso ampio, quale universo produttivo che coinvolge persone, collettività, territori e culture). Sono ammessi al finanziamento i progetti programmati per l’anno scolastico 2017-2018 (vanno presentati entro il 30 novembre 2017, di lì a un mese poi saranno individuati quelli finanziabili). Per ogni progetto selezionato saranno assegnati finanziamenti a copertura delle spese fino ad un importo di mille euro (tutte le informazioni e il bando sono scaricabili dalla pagina web: http://www.flc-toscana.it/joomla/index.php?option=com_content&view=article&id=1135:l-ora-di-legalit%C3%A0&catid=25&Itemid=116).
La Cgil Toscana, da molto tempo, promuove progetti di educazione alla legalità nelle scuole, insieme alle varie categorie produttive e al sindacato pensionati, convinta che sia fondamentale valorizzare i temi della legalità fin dalle giovani generazioni, prossime ad affacciarsi nel mondo del lavoro e destinate a formare la società di domani. “L’Ora di Legalità” è un progetto che rappresenta alcuni tra i più significativi obiettivi di un sindacato confederale come la Cgil: rinforzare e moltiplicare i legami con le giovani generazioni, per promuovere la solidarietà, la trasmissione dei saperi e la valorizzazione delle potenzialità e, attraverso i futuri uomini e donne che saranno, incentivare promozione e difesa dei diritti dei lavoratori e valorizzare lo sviluppo della giustizia sociale, per la tutela della collettività nel suo insieme.
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Sabato presidio a Firenze sulle pensioni: orari pullman da Siena
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 12, 2017
Argomenti: CGIL |
In troppi parlano di noi senza conoscerci!
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 11, 2017
📌 Da giorni, viene condiviso in rete questo post di un delegato sindacale della Cgil che scrive a Di Maio. È un pezzo di noi, del nostro mondo, la parte prevalente, fatta da delegati, appunto, iscritti, lavoratori. Il sindacato, la Cgil, sono fatti da lavoratori che si confrontano, discutono, eleggono rappresentanti con processi altamente limpidi e democratici. Ma in troppi parlano di noi senza conoscerci!
“Caro Di Maio, sono un giovane rappresentante sindacale della CGIL e come tanti altri ho scelto di impegnarmi in questo difficile compito.
Fare il rappresentante sindacale non è come pensi, ma che ne puoi sapere tu che fai politica da sempre e non hai mai lavorato seriamente sotto “padrone” un solo giorno in vita tua?
Tu credi che il sindacalista tipo sia un vecchio comunista impolverato vero? Ci vedi tutti col maglioncino e la giacca di velluto vero? Un pò come tanti piccoli Folagra (provo ad essere semplice nei riferimenti perché cosi capisci).
Pensi che siamo tutti ricchi sfondati, che percepiamo (o percepiremo) pensioni d’oro basate su calcoli che nemmeno i cervelloni della NASA hanno ancora compreso ma tu che sei un genio sai esattamente come fare.
Ci vedi tutti nei nostri uffici a fare un cazzo dalla mattina alla sera per poi andare agli incontri sindacali e cominciare a dire solo di no a quei poveri imprenditori che non riescono ad abbassare il costo del lavoro e schiavizzarci come vorrebbero.
Allora provo a spiegarti cosa fa un rappresentante sindacale, caro il mio futuro leader.
Una RSA o una RSU si alza la mattina e nel 90% dei casi va a lavorare in fabbrica, in ufficio, in posta, a scuola o in un call center. Durante la sua giornata aiuta e risponde alle domande che i suoi rappresentati gli fanno sugli argomenti più disparati.
Siamo allo stesso tempo, avvocati, consulenti, economisti, fiscalisti, psicologi ed amici. Siamo quelli da chiamare alle ore più disparate, siamo quelli che pure il sabato e la domenica non si fanno scrupolo a studiare, ad aggiornarsi ed a rispondere, siamo quelli che fanno assemblee fuori orario di lavoro senza mai pensare che sia un sacrificio. Anzi spesso sacrificano affetti e famiglie.
Siamo quelli che fanno migliaia di km con le proprie auto private per provare ad organizzare i lavoratori sfruttati nei cantieri dell TAV cosi come quelli nei campi dove ancora il capolarato esiste (ah, sono d’accordo quando dici che molti lavori spariranno ma se vuoi continuare a mangiare qualcuno bisogna che la terra la lavori!). Siamo la rete che tiene assieme i diritti sul lavoro in questo Paese.
Il nostro, caro Luigi, è un mestiere faticoso. Ti prendi insulti dai padroni, ti prendi insulti dai colleghi, ti prendi insulti dai politici come te, ma noi imperterriti ogni giorno e nella nostra imperfezione, poniamo mattoni per arginare derive, per costruire contratti e tutele e per consentire ai milioni di lavoratori di questo Paese di continuare ad avere ferie, permessi, retribuzioni, malattie, salute, sicurezza, orari di lavoro, conciliazione dei tempi di vita in linea con una esistenza dignitosa.
Ed il nostro, caro Luigi, è un mestiere cosi faticoso che nessuno vuole fare. Ma anche di questo tu, dall’alto del tuo piedistallo, non hai idea.
Sono spesso critico con la mia Organizzazione per i tanti naturali difetti che tale tipo di struttura può avere, ma non potrei fare a meno dei suoi 111 anni di storia.
E ti spiego perché caro Di Maio non potresti farne a meno nemmeno tu. Soprattutto se vuoi essere il futuro leader politico di questo Paese:
La CGIL c’era quando il secolo scorso si costruivano i primi contratti di lavoro metalmeccanici e si davano tutele ai braccianti dei campi. Quel miglioramento ha consentito a migliaia di persone di stare meglio, avere più denaro e semplicemente vivere più a lungo.
La CGIL c’era quando arrivò il fascismo e fu l’ultimo argine a cadere e mai si arrese. Ma dimentico che voi siete post ideologici (eppure la avete molto chiara la vostra ideologia).
La CGIL c’era durante la resistenza e nel periodo post bellico quando un Paese dilaniato andava ricostruito.
La CGIL c’era quando in Parlamento (quello dove tu ora siedi) si facevano leggi sulla tutela della ferie, del lavoro, sul divieto di discriminazione, su orari malattie o maternità, quando si costruivano le regole per impedire a padroni spietati di far morire i lavoratori nelle fabbriche o nelle miniere.
La CGIL c’era anche quando ha sbagliato, come nella costruzione del sistema pensionistico attuale, che parliamoci chiaro, fotterà me ma non te.
Ma la CGIL caro DI Maio, è, è stata e sarà le persone che la compongono.
E queste persone continueranno a resistere perché credono fortemente che l’unico futuro sia quello nel quale l’ultimo non viene mai lasciato indietro. Chiunque esso sia.
Solo una volta nella sua lunga storia la CGIL ed il sindacato confederale fu eliminato per decreto.
Lo fece un tale che si chiamava Benito…. ”
(l’autore è StefanoSeverino, delegato sindacale Cgil)
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Crisi: in Italia il calo del Pil più forte della media europea e la ripresa più lenta
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 10, 2017
Crisi: FDV Cgil, in Italia il calo del Pil più forte della media europea e la ripresa più lenta
Servono investimenti (-17,6% del nostro Paese rispetto alla zona Euro) su ricerca e innovazione e una politica economica espansiva
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Roma, 10 ottobre – Il secondo rapporto della Fondazione Di Vittorio (Ottobre 2017) su “Lavoro e capitale negli anni della crisi” evidenzia, nel contesto europeo, da una parte l’Italia che ha perso di più e recupera meno (-7% il Pil nel 2016 rispetto al 2007), dall’altra Francia e Germania che, anche in virtù del buon andamento della domanda interna, sono tornate a crescere già dopo la caduta del 2009 e presentano nel 2016 un valore del Pil che supera, rispettivamente, del 5.2% e del 9.4% il valore del 2007. Anche la Spagna, che tra le grandi economie continentali è quella che insieme all’Italia ha sofferto di più il primo (2009) e il secondo (2012) shock recessivo, dal 2014 dimostra tassi di crescita sostenuti e nel 2016 ha recuperato quasi completamente le perdite patite (-0.5% rispetto al 2007). L’Italia, invece, stenta ancora a ripartire e la crescita del prodotto, benché le stime siano state di recente riviste verso l’alto, è ancora debole: le proiezioni elaborate a maggio configurano un saggio di crescita nettamente più alto per l’area Euro e collocano il Pil italiano nel 2018 ancora cinque punti sotto il valore del 2007.
Secondo il rapporto della fondazione della Cgil, “In Italia la crisi è stata più lunga a causa delle misure di austerità che hanno penalizzato la domanda interna e determinato un generale arretramento della nostra economia, il cui peso all’interno dell’eurozona tende a ridursi progressivamente. La ripresa in atto è accompagnata peraltro dalla stagnazione dei salari e non si vedono, al di là dei risultati transitori di incentivi occasionali, gli effetti di stabilizzazione promessi dalla riforma del lavoro”.
“In Italia – si legge nel rapporto della Fondazione Di Vittorio – l’andamento della produttività, tanto la produttività totale dei fattori (-4,9% rispetto al 2007) quanto la produttività reale oraria del lavoro (-0,3% rispetto al 2007), risulta molto deludente e non certo per colpa, come molti sostengono, del livello troppo alto delle retribuzioni la cui dinamica, nel periodo 2007-2016, è infatti la più debole tra quelle dei Paesi presi in esame. Non a caso i consumi sono ancora del 4,7 % sotto il valore del 2007. Una tendenza destinata a proseguire nelle proiezioni per il 2018”.
“Nel nostro Paese – afferma il presidente della Fondazione Di Vittorio, Fulvio Fammoni – il calo del Pil è stato più forte e la ripresa più lenta della media europea, oltre che a causa delle misure di austerità e della crescita delle diseguaglianze, anche per effetto della mancanza di investimenti, come dimostrano i punti di ritardo dell’Italia, in termini di variazione del capitale fisso, dalla zona Euro (-17,6 punti percentuali tra il 2007 e il 2016) e dalla Germania in particolare (-35,2 punti).
“Per l’incapacità da parte dei governi italiani – prosegue Fammoni – di porre in essere una politica economica finalmente espansiva e per la resistenza da parte di settori delle imprese a puntare su ricerca, innovazione, miglioramenti nella conoscenza e nell’efficienza dei processi produttivi, invece che sul contenimento del costo del lavoro”.
Per la segretaria confederale della Cgil, Gianna Fracassi “Il rapporto FDV Cgil identifica nella caduta della quantità e della qualità del lavoro la causa della doppia recessione italiana, più intensa rispetto a quella delle principali economie europee”.
“Nello studio – aggiunge Fracassi – si evidenzia che la difficile ripresa del nostro Paese va attribuita alla distanza dai livelli del 2007 di consumi e investimenti, cioè della domanda interna. Eppure, governo dopo governo, compreso quello attuale, si è continuato a insistere su una vocazione export-led dell’Italia, svalutando il lavoro e ricercando margini di competitività e di produttività solo sul versante dei costi”.
Per la dirigente sindacale si tratta di un obiettivo di politica economica “sbagliato” e “controproducente” poiché “manca una specializzazione produttiva fondata su intensità tecnologica e conoscenza e sostenuta da investimenti, che invece, negli ultimi anni, si sono contratti più di ogni altro fattore di crescita, trascinando verso il basso occupazione e salari”.
Secondo la segretaria confederale “la lezione non è servita: tagli della spesa, privatizzazioni e riduzione del peso degli investimenti pubblici caratterizzano anche l’ultimo quadro programmatico del governo, contenuto nella nota di aggiornamento del Def 2017”.
“Almeno fino al 2020 persisteranno stagnazione dei salari e alta disoccupazione giovanile, il che delinea – conclude Fracassi – una legge di Bilancio 2018 ancora una volta all’insegna dell’austerità e della svalutazione competitiva del lavoro”.
Rapporto della Fondazione Di Vittorio
Argomenti: CGIL |
Sabato 14 Ottobre Manifestazione Regionale a Firenze
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 9, 2017
Orari PULLMAN dalla provincia di Siena:
CHIUSI Stazione ore 6.30
CHIUSI Querce al Pino ore 6.40
AUTOGRILL ore 6.50
BETTOLLE Casello ore 7.00
SINALUNGA Coop I Gelsi ore 7.05
RAPOLANO Loc. Sentino ore 7.20
SIENA Impianti Sportivi Acquacalda ore 7.50
POGGIBONSI Loc. Salceto ore 8.15
Argomenti: CGIL |
Intesa accordo integrativo gruppo SCM (Sinalunga: ctc srl – scm group)
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 9, 2017
Il Coordinamento SCM Group
Roma, 9 ottobre 2017
Argomenti: FIOM |
FLC CGIL: al Bandini assemblea sul concorso docenti 2018
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 8, 2017
Federazione Lavoratori Conoscenza CGIL: domani al Bandini assemblea sul concorso docenti 2018
Siena, 8 ottobre 2017 – La FLC-CGIL di Siena organizza, per domani, lunedì 9 ottobre, dalle ore 16:30 alle ore 18:30, presso l’aula magna dell’Istituto Bandini di Siena, un’assemblea in occasione della quale il prof. Emilio Mariotti, delegato del Rettore dell’Università degli Studi di Siena alla formazione degli insegnanti, illustrerà la proposta formativa, formulata dal nostro Ateneo, per l’acquisizione dei 24 Crediti Formativi (CFU) propedeutici per l’accesso al concorso docenti che sarà bandito dal MIUR nel 2018.
Da quest’anno, infatti, cambia il sistema di reclutamento degli insegnanti; la prima novità che è stata introdotta, con il decreto n. 616 del 10 agosto 2017, sono i 24 CFU propedeutici per l’accesso al concorso docenti, da distribuire tra gli ambiti di psicologia, pedagogia, antropologia e metodologie didattiche. L’Università di Siena ha colto la sfida e si è subito attivata per formulare una proposta formativa in tempi rapidi, in modo da permettere agli interessati di acquisire i 24 CFU entro il primo semestre e dedicarsi successivamente alla preparazione al concorso.
Argomenti: FLC |
Boom di contratti a tempo determinato, salgono gli occupati ma calano ore lavorate.
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 7, 2017
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Nei commenti alle rilevazioni Istat degli ultimi mesi l’attenzione maggiore si incentra sul ritorno del numero totale degli occupati al livello del 2008. Sicuramente un recupe…ro significativo, ma di che occupazione si tratta?
Secondo il report sull’occupazione del mese di ottobre realizzato dalla Fondazione Di Vittorio, il numero totale degli occupati è tornato ai livelli del 2008 per effetto del balzo in avanti del lavoro dipendente a termine, (Il tempo determinato raggiunge il numero più alto dal 2004 ad oggi, arrivando a 2,8 milioni, con un aumento di quasi un milione rispetto all’anno iniziale). A fronte di una sostanziale parità del tempo indeterminato si registra, inoltre, un forte calo del lavoro autonomo (che scende ad agosto a quota 5,3 milioni, circa 900 mila in meno rispetto al 2004), mentre cresce il part time, sopratutto involontario, che raggiunge nel suo complesso i 4 milioni 329 mila occupati (1 milione in più rispetto al 2008).
Ma non basta, se è vero che l’ultima uscita mensile Istat sulla rilevazione delle forze di lavoro fa registrare un sostanziale ritorno del numero totale degli occupati al livello del 2008, è altrettanto vero che a questi numeri complessivi non corrisponde un eguale innalzamento delle ore lavorate e delle unità di lavoro standard, vale a dire gli equivalenti a tempo pieno.
Le ore lavorate sono, infatti, il 5,8 in meno di quelle del 2008 (10,9 contro 11,6 miliardi) e le Ula il 4,5% in meno, vale a dire oltre 1 milione di unità di lavoro equivalenti a tempo pieno in meno rispetto al 2008.
Argomenti: CGIL |
L.Bilancio: Cgil, Cisl, Uil, 14 ottobre mobilitazione nazionale
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 4, 2017




Cgil, Cisl, Uil rivendicano: più risorse sia per l’occupazione giovanile sia per gli ammortizzatori sociali; il congelamento dell’innalzamento automatico dell’età pensionabile legato all’a…spettativa di vita; un meccanismo che consenta di costruire pensioni dignitose per i giovani che svolgono lavori discontinui; una riduzione dei requisiti contributivi per l’accesso alla ensione delle donne con figli o impegnate in lavori di cura; l’adeguamento delle pensioni in essere; la piena copertura finanziaria per il rinnovo e la rapida e positiva conclusione dei contratti del pubblico impiego; risorse aggiuntive per la sanità ed il finanziamento adeguato per la non autosufficienza. Una legge di bilancio che voglia avere il carattere dell’equità e dello sviluppo deve tenere conto di tali richieste che Cgil, Cisl, Uil hanno avanzato ai tavoli di confronto.
La mobilitazione, capillare e diffusa, sosterrà queste rivendicazioni.
Argomenti: CGIL |
CGIL e FLAI su infortunio mortale sul lavoro: “Chiediamo che il POLO sulla Sicurezza si riunisca al più presto”
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 4, 2017
CGIL: “Chiediamo che il POLO per la Promozione della Salute, Sicurezza e Ergonomia nelle piccole e medie imprese della provincia di Siena si riunisca al più presto”
Siena, 4 ottobre 2017 – Il tragico infortunio sul lavoro di ieri, avvenuto in Loc. Cancelli a Cetona, che è costato la vita ad un giovane lavoratore macedone, ci riempie di dolore e rabbia. La dinamica dell’incidente, ancora in corso di accertamento da parte delle autorità competenti, non può però essere slegata dal fatto che nel 2017 si possa morire sul lavoro per una tragica fatalità. Nell’esprimere tutto il nostro cordoglio ai familiari della vittima, ribadiamo il nostro impegno per una maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro. Il lavoro dovrebbe dare speranza e futuro, non causare morte e disperazione nelle famiglie delle vittime.
Prevenzione e formazione devo essere gli strumenti necessari per evitare che si verifichino simili infortuni, che in questi ultimi anni sono stati sempre più frequenti nel comparto agricolo-forestale. Poi è fondamentale che le normative vengano applicate appieno, sia in termini di rispetto degli adempimenti previsti dalla legge e dai contratti, sia per quanto riguarda la sicurezza. Servono più controlli e più sanzioni.
Le morti nel comparto agricolo-forestale sono una vera emergenza, urge radicare e diffondere la cultura della sicurezza, in primis per impedire che i mezzi agricoli continuino ad essere la prima causa di morte. Inoltre in questi ultimi anni il mondo agricolo forestale ha visto un vero e proprio dilagare dell’utilizzo degli appalti, dei voucher, un’ulteriore frammentazione del lavoro che rende i lavoratori sempre più soli, più esposti, proprio a partire dalla sicurezza. La deregolamentazione del mercato del lavoro, o meglio l’istituzionalizzazione della precarietà, fa sì che le regole che sono alla base della sicurezza vengano disattese incidendo profondamente sulla qualità del lavoro e della vita dei lavoratori.
La sicurezza sul lavoro non deve essere considerata un costo o una perdita di tempo ma un investimento costante a tutela dei lavoratori, sia subordinati che autonomi. Crediamo che questo sia semplicemente un diritto. Per questo chiediamo alle nostre controparti datoriali di poter verificare insieme l’applicazione delle norme contrattuali e come provare a fare passi in avanti sul piano della prevenzione.
Inoltre pensiamo che il POLO per la Promozione della Salute, Sicurezza e Ergonomia nelle piccole e medie imprese della provincia di Siena si debba riunire al più presto.
CGIL Siena e FLAI CGIL Siena
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