Domani a Poggibonsi la Conferenza provinciale di programma della CGIL di Siena
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 17, 2013
CGIL SIENA: IL 18 GENNAIO A POGGIBONSI LA CONFERENZA PROVINCIALE DI PROGRAMMA
‘LA CRISI COME STIMOLO PER LA CRESCITA’
Gli organismi dirigenti della Cgil di Siena e delle sue categorie sindacali si ritroveranno venerdì 18 gennaio per la Conferenza provinciale di programma prevista a Poggibonsi presso la Pubblica Assistenza (via Dante 39).
Un appuntamento della massima importanza durante il quale saranno messe a fuoco le situazioni di crisi nel senese e si avanzeranno proposte per difendere il lavoro e creare nuova occupazione.
I lavori della conferenza saranno aperti dal Segretario provinciale della CGIL Claudio Guggiari e conclusi da Daniele Quiriconi della Segreteria CGIL Toscana.
Previsti gli interventi dei delegati sindacali delle maggiori realtà lavorative del senese.
Interverranno inoltre: Simone Bezzini, Presidente Provincia di Siena, Michele Frullanti, Legacoop Siena, Susanna Cenni, Parlamentare, Carlo Conforti, Vicepresidente Confesercenti Siena, Franco Francolini, UNIPOL Banca, Luca Marcucci, Presidente CIA Siena, Paolo Parodi, Presidente CNA Siena, Angelo Riccaboni, Rettore Università degli Studi di Siena, Piero Ricci, Direttore Confindustria Siena.
Siena, 16 gennaio 2013
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FISAC CGIL: le assemblee sull’accordo separato MPS continuano…
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 16, 2013
La FISAC-CGIL sta portando avanti, coerentemente con quanto stabilito dai suoi organi statutari, il programma di assemblee con i lavoratori per farli esprimere, con un voto libero e certificato, sull’accordo separato del 19 dicembre 2012.
Evidentemente questa prova di democrazia, che peraltro è prevista anche dal contratto nazionale di categoria, dà fastidio a qualcuno che con pretestuose e infondate ipotesi cerca di screditarci.
Inaccettabile risulta poi il contrapporre situazioni di lavoratori di diversi settori coinvolgendoli in una subdola lotta tra poveri per sminuire il significato di ciò che sta avvenendo al Monte dei Paschi.
Come CGIL non accettiamo critiche insensate sulla sensibilità nei confronti del mondo del lavoro, la nostra storia parla chiaro. Noi stiamo con gli operai, con la scuola, con gli edili, con i disoccupati e quanto altro, abbiamo sempre difeso i diritti dei lavoratori e non i privilegi, al contrario di altri.
Come FISAC-CGIL abbiamo peraltro ufficialmente richiesto alle altre sigle sindacali firmatarie dell’accordo separato assemblee “unitarie” con voto certificato e in quell’ambito si sarebbero dovute portare avanti, in un confronto aperto e trasparente, le proprie tesi, le proprie idee e far votare i lavoratori, non andare sui giornali.
Ciò non è stato possibile per volontà degli altri, noi in piena coerenza andremo avanti, guardando le persone in faccia e mettendoci la nostra, a dispetto delle illazioni e degli attacchi politici mirati che troppo spesso vanno a braccetto con l’Azienda.
FISAC-CGIL provinciale Siena
Siena, 16 gennaio 2013
‘Lavoro.it’: disoccupazione, agricoltura e trasporti gli argomenti della sesta puntata
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 15, 2013
Ammortizzatori sociali per “frenare” la disoccupazione nel Senese, il rinnovo del contratto per i lavoratori agricoli e il punto sul mondo dei trasporti: i tre argomenti trattati nella sesta puntata di “Lavoro.It”
In onda su Tv9 e YouTube il programma di Juri Guerranti e Cgil senese
Nella sesta puntata di “Lavoro.It” – il programma tv e web ideato da Juri Guerranti in collaborazione con la Cgil senese – si parla di ammortizzatori sociali, del rinnovo del contratto dei lavoratori agricoli e di trasporti. Nella trasmissione di mercoledì 16 gennaio (in onda alle ore 19,20 su Tv9, canale 16 del digitale terrestre) il segretario generale della Cgil di Siena Claudio Guggiari spiega come sia stato possibile “frenare” la disoccupazione con l’utilizzo massiccio di ammortizzatori sociali per i dipendenti delle aziende senesi colpite dalla crisi. Nella seconda parte della trasmissione, spazio alla rubrica “Diario della crisi” che all’inizio parla del rinnovo del contratto provinciale dei lavoratori agricoli e florovivaisti, notizia positiva per un settore che da qualche mese sta cominciando a presentare delle criticità, come racconta la segretaria generale della Flai, Paola Bittarello. Dall’agricoltura si passa poi al mondo dei trasporti. Simone Fulchieri della Filt fa il punto sulla situazione dei lavoratori del trasporto pubblico locale (dove non mancano tagli e soppressioni di corse), delle ferrovie e delle aziende che si occupano del trasporto merci. La puntata sarà trasmessa da Tv9 mercoledì alle ore 19,20, con repliche i due lunedì successivi alle ore 13,25, ed il mercoledì della settimana successiva (alle ore 19,20). Il format è anche visibile online collegandosi al seguente indirizzo: www.youtube.com/user/lavoropuntoit
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Crisi: CGIL, 2012 chiude con 520mila in CIG, -8mila euro a testa
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 14, 2013
Crisi: CGIL, 2012 chiude con 520mila in CIG, -8mila euro a testa
L’Osservatorio CIG della CGIL Nazionale, nel suo rapporto di dicembre, descrive “un sistema produttivo letteralmente frantumato dagli effetti della crisi e dalla cecità di chi prima ha negato e di chi poi non ha agito”. Ora serve un’opera di ricostruzione, la CGIL contribuirà con la presentazione, nei prossimi giorni, del suo Piano del Lavoro
» Rapporto CIG dicembre 2012 – Causali aziende CIGS dicembre 2012
12/01/2013 da www.cgil.it
Poco più di 520 mila lavoratori in cassa integrazione a zero ore (ben oltre il milione se consideriamo il 50% del tempo lavorato) per un totale nel 2012 di un miliardo e novanta milioni di ore di cig. Lavoratori costretti così a rinunciare a 8 mila euro in busta paga, pari a un taglio complessivo di 4,2 miliardi di euro al netto delle tasse. Questo in estrema sintesi il bilancio degli effetti determinati dalla crisi sullo scorso anno (il secondo peggiore, dietro soltanto al 2010, degli ultimi trentadue, ossia dal 1980 anno di inizio delle serie storiche) in termini di ricorso alla cassa integrazione secondo l’elaborazione delle rilevazioni dell’Inps da parte dell’Osservatorio Cig della CGIL nazionale nel rapporto di dicembre 2012.
Con questo ultimo dato record relativo allo scorso anno è così possibile tracciare un bilancio di cinque anni di crisi, da quando cioè gli effetti della crisi finanziaria scoppiata nell’estate del 2007 si sono riversati sull’economia reale negli ultimi quattro mesi del 2008. Il totale di ore di cassa integrazione registrate a partire dal 2008 per arrivare al 2012 è di circa 4,4 miliardi di ore, così suddivise in dettaglio: nel 2008 si sono registrate 188.821.707 (ma con una poderosa crescita a partire dall’ultimo quadrimestre dell’anno con 87.396.558 di ore registrate); per il 2009 la cig ha raggiunto le 918.146.733 ore richieste; nel 2010, con l’introduzione della cassa in deroga, si è toccato il picco con 1.203.638.249; e, infine, il 2011 si è chiuso con 953.506.796 ore. Ecco quindi che con 1.090.654.222 di ore richieste nel 2012 il totale di questi ultimi 5 anni di ore di cig richieste è di 4.354.767.707.
Numeri che, secondo il segretario confederale della CGIL, Elena Lattuada, “descrivono un sistema produttivo letteralmente frantumato dagli effetti della crisi e dalla cecità di chi prima ha negato e di chi poi non ha agito. Così come la condizione di centinaia di migliaia di lavoratrici e di lavoratori è di grandissima sofferenza”. Per la dirigente sindacale “serve un’opera di ricostruzione, che deve partire dal lavoro: sarà questo il compito del prossimo governo”. Per quanto riguarda la CGIL, fa sapere Lattuada: “Noi non ci sottrarremo alle responsabilità e faremo la nostra parte presentando, alla conferenza di programma di fine gennaio, un ‘Piano del Lavoro’, perché solo il lavoro può dare al Paese una prospettiva di sviluppo e di crescita”. Continua a leggere questo articolo »
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Camusso, Monti fa propaganda. Ora serve un governo del lavoro
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 14, 2013
Camusso, Monti fa propaganda. Ora serve un governo del lavoro
In una intervista al quotidiano ‘l’Unità’ la leader della CGIL sottolinea come “il gioco del premier è solo un’operazione identitaria a fini elettorali” ed avverte “d’ora in poi eviteremo di commentare. Un esecutivo si giudica per quello che ha fatto”. Per uscire dalla crisi, dice Camusso “non si può né tornare a negarla, né semplicemente constatarne l’esistenza: l’obiettivo primo per il governo dev’essere non solo difendere il lavoro, ma soprattutto crearlo”
13/01/2013 da www.cgil.it
«Questa campagna elettorale sembra un déjà vu: il continuo rimbalzare sull’Imu è un dibattito che ricorda quello sull’Ici del 2006 prima, del 2008 poi. È una campagna elettorale che non fa i conti con i problemi reali del Paese, con il tema della progressività e della redistribuzione fiscale, che è molto più complesso di come viene affrontato. E connesso a questo, c’è il tema del lavoro, presente solo a sinistra, ma assente nei ragionamenti di tutti gli altri». Par Susanna Camusso, segretaria della CGIL negli anni della crisi più feroce del dopoguerra: il 2013 si è appena aperto, portando nel vivo la campagna elettorale, mentre tutte le organizzazioni economiche lo prevedono anche peggiore dell’anno precedente. Con una premessa, che riguarda il presidente del Consiglio uscente Mario Monti:
«La nostra scelta politica dice Camusso è di non commentare più questa modalità che ha adottato con cui cerca di praticare una tecnica propagandistica. Primo, perché è un alibi per non parlare di quello che intende fare, secondo perché il governo si commenta per quello che ha fatto e non per le polemiche che suscita».
Sta dicendo, quindi, che non intende più entrare nel merito delle accuse che Monti fa alla CGIL, di essere un sindacato conservatore?
«Esatto. Il suo gioco è solo un’operazione identitaria a fini elettorali, invece che di delineazione di un programma, soprattutto rispetto alla grande questione sociale del Paese. È una modalità di propaganda elettorale da manuale».
Veniamo ai temi che la CGIL pone alla politica. Avete in calendario la Conferenza programmatica il 25-26 gennaio, e lì discuterete nel dettaglio le proposte per un piano per il lavoro: ma intanto che cosa chiede la CGIL ai partiti in campagna elettorale, in particolare del centrosinistra?
«Per uscire dalla crisi non si può né tornare a negarla, né semplicemente constatarne l’esistenza: bisogna arrivare finalmente a delle soluzioni, partendo dal fatto che il governo e le sue scelte sono essenziali. L’obiettivo primo dev’essere non solo difendere il lavoro, ma soprattutto crearlo. Un miliardo e passa di ore di cassa integrazione parlano di un processo di deindustrializzazione già in atto, il 37% di disoccupazione giovanile è un dato drammatico: il tema è creare lavoro, con uno straordinario sforzo e uscendo da una stagione di sterile ideologismo di discussione sulla dicotomia pubblico-privato».
Per muoversi come? Continua a leggere questo articolo »
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Crisi: Camusso, Paese senza progetto, serve grande Governo
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 11, 2013
Crisi: Camusso, Paese senza progetto, serve grande Governo
La CGIL “farà la sua parte” presentando nei prossimi un Piano del Lavoro, perchè “un progetto del Paese deve guardare a creare lavoro dignitoso e tutelato e dare soluzioni”
» Camusso, il lavoro sia motore per far ripartire il Paese
11/01/2013 da www.cgil.it
“Una crisi di questo tipo si affronta con un grande governo e una mobilitazione collettiva, non con le soluzioni dei singoli”. E’ quanto ha affermato da Milano il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso partecipando alla presentazione del Rapporto 2012 dell’Osservatorio Europeo sulla sicurezza.
La leader della CGIL ha infatti ricordato come il nostro Paese stia facendo i conti con l’eredità lasciata dagli ultimi vent’anni, caratterizzati “dalla mancanza di un progetto, dalla frantumazione e dalla ricerca di soluzioni individuali”.
Per far fronte a questa situazione, ha spiegato Camusso “serve un grande Governo” e l’impegno del sindacato, che “farà la sua parte” presentando nei prossimi giorni un piano del lavoro, perchè, ha proseguito il Segretario Generale della CGIL “un progetto del Paese deve guardare a creare lavoro dignitoso e tutelato e dare soluzioni. Noi il nostro pezzo ce lo metteremo”.
Inoltre, Camusso, commentando la proposta del presidente uscente dell’eurogruppo Jean Claude Junker di un salario minimo europeo, torna a ribadire l’importanza del Contratto nazionale di lavoro che deve rimanere “uno strumento insostituibile”. Per la leader della CGIL si tratta di una proposta “assolutamente coerente con un’ipotesi che c’è dentro la commissione europea” ma che la CGIL “non condivide poiché significherebbe non avere i contratti nazionali ma al massimo la contrattazione di secondo livello. Noi pensiamo – ha concluso Camusso – che il contratto nazionale sia uno strumento insostituibile”.
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FISAC CGIL sul MPS: “Non ci avete convinto”
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 11, 2013
SPIEGHIAMO LE NOSTRE RAGIONI E LA PROPOSTA ALTERNATIVA
Come FISAC-CGIL non abbiamo firmato l’Accordo Quadro per le motivazioni che abbiamo elencato nel volantino del 20 dicembre 2012 e che illustreremo ai Lavoratori nelle prossime assemblee di valutazione e votazione sull’Accordo.
La nuova Dirigenza Aziendale, piuttosto che affrontare l’attuale situazione economica con politiche tese all’incremento dei ricavi, ha scelto di approfittare della situazione delicatissima per attaccare duramente i Lavoratori.
Riduzione dei diritti, taglio del salario, forzatura delle regole, violazione del Contratto Nazionale, precarizzazione di centinaia di persone; in pratica si è deciso di “ridimensionare drasticamente” le condizioni di vita e di lavoro di 31000 addetti.
Per quanto riguarda le esternalizzazioni, non siamo ancora a conoscenza dell’identità e della composizione azionaria della Società all’interno della quale dovrebbero essere collocati i Lavoratori esternalizzati. Tale indeterminatezza rende impossibile valutare la possibilità reale, da parte della eventuale nuova Società, di accogliere organizzativamente 1100 Lavoratori dislocati su ben 8 piazze che correrebbero quindi il rischio di subire nel breve periodo una mobilità rilevante; mobilità difficile da attuare perché esterna ad una grande banca e priva della possibilità di ricollocazione di personale nella rete. Tra l’altro, quanto contenuto nell’Accordo Quadro in materia di “garanzie”, non ne fornisce alcuna riguardo alla riassunzione nel Gruppo nel caso di problemi occupazionali che dovessero sorgere e men che meno in presenza di trasferimento nell’ipotesi di riduzione del numero dei poli.
Il Piano Industriale è prevalentemente incentrato sulla riduzione dei costi, soprattutto di quelli relativi al personale. Per rilanciare realmente la Banca, occorrerebbe invece:
- tornare a fare banca sul territorio con particolare attenzione alle famiglie ed alle piccole imprese;
- abbandonare la vendita di prodotti finanziari opachi che ledono fortemente l’immagine della Banca;
- efficientare e riorganizzare le strutture della Banca per renderle operativamente capaci di supportare la clientela con servizi e consulenze adeguate anche tramite la valorizzazione della professionalità dei Lavoratori.
Ma veniamo ad illustrare la proposta alternativa, elaborata e condivisa unitariamente da tutte le OO.SS. e come tale illustrata più volte all’Azienda nel corso di diversi incontri e, secondo noi, tutt’ora praticabile.
L’obiettivo è quello di sostituire le esternalizzazioni con interventi strutturali, di pari entità economica e risolutivi, in quanto in grado di apportare la stessa grandezza di risparmi.
Primo intervento: ricorso al Fondo di Solidarietà (D.M. 158/00), attivandolo anche per gli anni 2014/2015 che sono ricompresi nel Piano Industriale. Ciò consentirebbe l’uscita, con prepensionamento, di ulteriori 200/230 Lavoratori, che raggiungerebbero il requisito di erogazione alla pensione nel 2018/2019. Questa opzione porterebbe entro il 2015 ad un risparmio strutturale aggiuntivo di 15 milioni di euro.
Secondo intervento: incentivazione all’esodo volontario delle donne col sistema contributivo. L’ipotesi di accordo lo prevede per le Lavoratrici che hanno maturato i requisiti entro il 2012 (potenziali 150 donne), ma riteniamo che tale previsione possa essere estesa fino al 2015 (scadenza del Piano Industriale), con un bacino di ulteriori 450 aventi diritto, per un risparmio strutturale aggiuntivo di altri 9 milioni (calcolato su una stima di 150 adesioni effettive).
Terzo intervento: concessione di un numero più elevato di part-time e per periodi più lunghi. Per un numero probabile di 300/400 Lavoratori (pari a l’1-1,5 % della forza lavoro) si avrebbe un risparmio strutturale aggiuntivo di 6/8 milioni.
Per finanziare tutto ciò:
- interventi sui compensi dei Top Manager con drastica riduzione. Supponiamo che un dimezzamento dello stipendio e dei bonus di chi percepisce 400/600 mila euro all’anno, non li costringa a far ricorso alla Mensa dei Poveri. Riteniamo etico e sostenibile il riconoscimento dei bonus a loro dedicati soltanto a risultato raggiunto;
- contributo solidaristico del 10% per le RAL superiori ai 100.000 euro, così come attuato in altri Accordi;
- utilizzo dei risparmi derivanti dagli interventi sul CIA – da attuare in forme diverse da quelle previste dall’accordo – per conteggiarli come risparmi sui costi del personale e non per incrementare il salario incentivante a discrezione aziendale.
Non possiamo assolutamente accettare che la partita relativa al nostro Contratto Integrativo si chiuda in questo modo; il confronto va riaperto e vanno ridiscussi e riconquistati ambiti normativi ed economici che non possono essere sacrificati sull’altare della discrezionalità aziendale. Siamo o non siamo in emergenza economica? Perché distruggere la normativa aziendale e non prevedere invece un congelamento solo temporaneo di alcune voci economiche del CIA per poi ripristinarle a fine Piano o al momento del ritorno all’utile e all’erogazione dei dividendi? Che senso ha, invece, accantonare queste voci per distribuirle a pochi e scontentare la gran parte dei Lavoratori?
Le tre misure di cui sopra porterebbero ad ulteriori risparmi annui di circa 20 milioni che nel triennio ammonterebbero a 60 milioni. Tale somma dovrebbe corrispondere al costo degli ulteriori 200/230 Lavoratori che entrerebbero nel Fondo e all’incentivo riconosciuto alle Lavoratrici che optassero per il pensionamento col sistema contributivo.
Nessuna tentazione velleitaria e demagogica, ma una proposta praticabile e concreta, che potrebbe ancora modificare il progetto aziendale e la sua impostazione di fondo.
Il nostro obiettivo è dare il nostro contributo per risanare l’Azienda mantenendo gli attuali livelli occupazionali del Gruppo.
Per questo motivo invitiamo tutti i Lavoratori a partecipare alle assemblee e a votare NO all’ipotesi di Accordo Quadro.
Un NO deciso, convinto e numeroso che sia il punto di partenza per una riapertura del confronto con l’Azienda.
La Segreteria FISAC CGIL Coord. RSA Banca MPS
Siena, 11 gennaio 2012
Corso FP CGIL Siena per Operatore Socio Sanitario (USL 7 e AOUS)
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 9, 2013
Corso FP CGIL Siena per Operatore Socio Sanitario (USL 7 e AOUS)
Venerdì 11 gennaio l’ultimo giorno per prenotarsi
E’ necessario lasciare nome e cognome, recapito telefonico e/o email presso questi riferimenti: tel. 0577/2541 (centralino della Camera del Lavoro di Siena), lbarbi@siena.tosc.cgil.it o spizzichi@siena.tosc.cgil.it, tel. 0577/254836-7 (FP CGIL Siena), tel. 3498655989 (responsabile del corso Lucia Barbi).
Sanità: la CGIL provinciale è preoccupata per i tagli
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 8, 2013
Il riordino della sanità pubblica, conseguenza dei tagli decisi dal governo negli ultimi mesi, continua a preoccupare la CGIL, che ha già richiesto pubblicamente l’apertura di un tavolo di concertazione permanente di livello provinciale sulle politiche socio-sanitarie.
“In momenti difficili come questo – spiega la CGIL di Siena – è necessario attivare momenti di confronto tra le istituzioni, le organizzazioni sindacali e i soggetti erogatori per evitare che si agisca con la mannaia invece di ricercare ulteriori spazi di intervento e razionalizzazione”.
“I fatti accaduti alla fine dell’anno – continua il sindacato – che hanno determinato conseguenze negative a livello provinciale, come ad esempio lo slittamento di alcuni interventi chirurgici dal 2012 al 2013, fanno preoccupare non poco per il futuro, occorre perciò agire sin da subito senza perdere tempo”.
“Per questo – conclude la CGIL provinciale – confidiamo che il prossimo confronto con le istituzioni locali consenta di garantire al nostro territorio una capacità di tenuta su temi importanti come quello della sanità, dando ai cittadini la possibilità di accesso al servizio e ad un servizio che continui ad essere di qualità”.
Siena, 8 gennaio 2012
Lavoro: CGIL, record disoccupazione giovanile risultato politiche di solo rigore
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 8, 2013
Lavoro: CGIL, record disoccupazione giovanile risultato politiche di solo rigore
La Confederazione commenta l’ennesimo record per la disoccupazione giovanile che a novembre 2012, secondo i dati diffusi dall’ISTAT, raggiunge il 37,1%. La condizione giovanile, avverte la CGIL “non può essere solo un tema per gli spot elettorali, servono misure strutturali”.
08/01/2013 da www.cgil.it
Siamo di fronte ad un nuovo e inaccettabile record di disoccupazione dei giovani: un dato che mette in evidenza il fallimento delle politiche di solo rigore che hanno alimentato la recessione e le disuguaglianze e colpito prevalentemente le nuove generazioni, che ormai vedono un sostanziale blocco nell’accesso al lavoro”. Così la CGIL commenta i dati su occupati e disoccupati a novembre scorso diffusi oggi dall’ISTAT.
L’Istituto nazionale di statistica registra infatti a novembre 2012 un tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) pari al 37,1%, con 641mila giovani in cerca di lavoro, ovvero disoccupati, che rappresentano il 10,6% della popolazione nella stessa fascia d’età.
Solo nell’ultimo anno, spiega la responsabile delle politiche giovanili del sindacato di corso d’Italia, Ilaria Lani, “la disoccupazione giovanile è aumentata di oltre 5 punti (tre volte tanto il dato generale) e purtroppo, oltre la retorica, non abbiamo visto alcuna politica mirata di contrasto”. Secondo la sindacalista “la condizione giovanile non può essere solo un buon argomento da campagna elettorale e chi oggi si candida a governare il Paese deve dire con chiarezza quali misure adottare. L’emergenza dell’occupazione giovanile si affronta con politiche strutturali, capaci rimettere in moto l’economia e creare nuovo lavoro qualificato, attraverso incentivi e investimenti nei settori strategici, valorizzando l’enorme bagaglio di competenze dei giovani”.
Inoltre, aggiunge ancora la dirigente sindacale, “di fronte a questa emergenza, oltre alle politiche per lo sviluppo, servono misure per sostenere i giovani nell’inserimento lavorativo, a partire dall’introdurre da subito, anche in Italia, la ‘Garanzia Giovani’, recentemente promossa dalla Commissione Europea. Se vogliamo combattere il fenomeno sempre più allarmante dei ‘Neet’ è necessario che ogni giovane che finisce gli studi sia preso in carico dai servizi all’impiego e gli venga proposto un percorso di orientamento e inserimento al lavoro attraverso l’apprendistato, tirocini di qualità, non lavoro gratuito come accade oggi, corsi formativi realmente qualificanti. Non è infatti più accettabile che i giovani siano lasciati al loro destino, un destino – conclude Lani – che soffoca le competenze, ratifica le condizioni sociali e familiari di partenza oppure costringe migliaia di giovani alla fuga”.
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