Crisi: 490 mila in cassa integrazione, -1.300 euro in busta paga
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 18, 2013
| Crisi: CGIL, 490 mila in cassa integrazione, -1.300 euro in busta paga |
| Secondo la Confederazione i dati contenuti nel rapporto di febbraio dell’Osservatorio Cig della CGIL Nazionale “dimostrano, ancora una volta, che la priorità da affrontare è sempre e soltanto il lavoro. Il Parlamento e il prossimo governo devono, in fretta, dare priorità assoluta al tema della crescita e del lavoro, anche con interventi straordinari altrimenti il conflitto sociale e i livelli di povertà diventeranno entrambi insostenibili” |
Sono 490 mila i lavoratori in cassa integrazione a zero ore per un taglio del reddito di circa 650 milioni di euro, pari a circa 1.300 euro per ogni singolo lavoratore. Dati che derivano dal ricorso alla cassa integrazione guadagni a febbraio che, seppure in calo rispetto al mese precedente (79.200.718 ore il totale dello scorso mese per un -10,88% su gennaio), registra un aumento da inizio anno sullo stesso periodo dello scorso anno: 168.069.718 per un +22,71%. Sono questi i dati che emergono dalle elaborazioni delle rilevazioni Inps da parte dell’Osservatorio Cig della Cgil Nazionale nel rapporto di febbraio. Il rapporto della Cgil segnala come a partire da gennaio del 2009 e fino ad oggi, le ore di cassa integrazione autorizzate siano state stabilmente intorno alle 80 milioni di ore per mese. “Prosegue senza sosta il deperimento del tessuto produttivo e il progressivo processo di deindustrializzazione del paese”, spiega il segretario confederale della Cgil, Elena Lattuada, secondo la quale: “Centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori si trovano in una condizione di grandissima sofferenza, acuita dalle complicazioni e dai mancati pagamenti della cassa integrazione in deroga che vanno assolutamente risolti e superati”. Per la dirigente sindacale “i numeri ci dimostrano, ancora una volta, che la priorità da affrontare, l’emergenza alla quale dare risposta, è sempre e soltanto il lavoro. Il Parlamento e il prossimo governo devono, in fretta, dare priorità assoluta al tema della crescita e del lavoro, anche con interventi straordinari altrimenti il conflitto sociale e i livelli di povertà diventeranno entrambi insostenibili”. Dati Cig febbraio – Nel dettaglio dell’analisi di corso d’Italia si rileva poi come la cassa integrazione ordinaria (cigo) aumenti a febbraio sul mese precedente, per un totale pari a 32.347.693 di ore e un +4,73% su gennaio. Da inizio anno la cigo invece ha raggiunto quota 63.234.852 di ore per un +39,14% sui primi due mesi del 2012. La richiesta di ore per la cassa integrazione straordinaria (cigs), sempre per quanto riguarda lo scorso mese, è stata di 38.802.867, in calo su gennaio del -7,96%, mentre il dato da inizio 2013, pari a 80.963.469 ore autorizzate, segna un +71,66% sul periodo gennaio-febbraio dello scorso anno. Infine la cassa integrazione in deroga (cigd) ha registrato a febbraio un drastico calo sul mese precedente pari a -49,12% per 8.050.158 ore richieste. Nel primo bimestre di quest’anno, rispetto allo stesso periodo dello scorso, la riduzione della cigd è stata del -46,18% per un totale di 23.871.397. “Un dato falsato e frutto dei problemi procedurali e dei mancati pagamenti che hanno complicato il ricorso a questo strumento”, spiega Lattuada mentre, a conferma, nel rapporto si segnala il trend del ricorso alla cigd per gli ultimi quattro mesi: “L’erogazione – si legge – è passata da 31 milioni di ottobre 2012 a 8 milioni di febbraio 2013”. Causali di cigs – E’ cresciuto a febbraio il numero di aziende che hanno fatto ricorso ai decreti di cigs. Da gennaio sono state 986 per un +19,66% sullo stesso periodo del 2012 e riguardano 1.792 unità aziendali (+14,29% sull’anno passato). Nello specifico si registra un forte aumento dei ricorsi per crisi aziendale (557 decreti per un +24,61%) che rappresentano il 56,49% del totale dei decreti. Diminuiscono invece le domande di ristrutturazione aziendale (29 in totale da inizio anno per un -30,95% sullo stesso periodo del 2012) e quelle di riorganizzazione aziendale (31 per un -32,61%). Sottolinea lo studio della Cgil che “gli interventi che prevedono percorsi di reinvestimento e rinnovamento strutturale delle aziende tornano a diminuire e rappresentano solo il 6,09% del totale dei decreti. Un segnale evidente del processo di deindustrializzazione in atto nel Paese”. Regioni – Le regioni del nord si segnalano ancora una volta per il ricorso più alto alla cassa integrazione. Dal rapporto della Cgil si rileva che al primo posto per ore di cassa integrazione autorizzate nei primi due mesi dell’anno c’è la Lombardia con 41.769.479 ore che corrispondono a 121.423 lavoratori (prendendo in considerazione le posizioni di lavoro a zero ore). Segue il Piemonte con 22.269.363 ore di cig autorizzate per 64.737 lavoratori e il Veneto con 15.326.564 ore per 44.554 persone. Nelle regioni del centro primeggia il Lazio con 11.192.943 ore che coinvolgono 32.538 lavoratori. Mentre per il Mezzogiorno è la Campania la regione dove si segna il maggiore ricorso alla cig con 11.645.609 ore per 33.854 lavoratori. Settori – Si conferma ancora una volta la meccanica il settore dove si è totalizzato il ricorso più alto allo strumento della cassa integrazione. Secondo il rapporto della Cgil, infatti, sul totale delle ore registrate nel periodo gennaio-febbraio, la meccanica pesa per 62.954.425, coinvolgendo 183.007 lavoratori (prendendo come riferimento le posizioni di lavoro a zero ore). Segue il settore del commercio con 16.655.039 ore di cig autorizzate per 48.416 lavoratori coinvolti e l’edilizia con 16.283.010 ore e 47.334 persone. Occupazione e lavoratori in cig – A febbraio, considerando un ricorso medio alla cig, pari cioè al 50% del tempo lavorabile globale (4 settimane), sono coinvolti 977.150 lavoratori in cigo, cigs e in cigd. Se invece si considerano i lavoratori equivalenti a zero ore, pari a 9 settimane lavorative, si determina un’assenza completa dall’attività produttiva per 488.575 lavoratori, di cui 230 mila in cigs e 69 mila in cigd. Continua così a calare il reddito per migliaia di cassintegrati: dai calcoli dell’Osservatorio cig, si rileva come i lavoratori parzialmente tutelati dalla cig abbiano perso nel loro reddito 644.400.000 euro, pari a 1.319 euro per ogni singolo lavoratore. |
Argomenti: CGIL |
I sindacati contro l’accorpamento dell’Università per Stranieri di Siena
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 15, 2013
“No all’accorpamento della Stranieri”
Il sistema universitario nazionale è da anni sotto attacco. Tagli ai finanziamenti, blocco del turn over, blocco dei contratti del personale contrattualizzato, blocco degli scatti del personale docente, attacco al diritto allo studio. Questi i punti di forza di un assalto esterno a tutto il settore pubblico della formazione.
Il vero impoverimento del sistema, però, è quando al suo interno si vede fallire un concetto di difesa di un sistema coordinato di Atenei presenti sul territorio nazionale o regionale, ognuno con la sua storia, la sua specificità di ricerca e didattica. Quando fra Atenei viene meno questo spirito, e si inizia a ragionare sulla cannibalizzazione, siamo arrivati ad un punto grave di rottura che va denunciato.
Il Rettore Vedovelli dell’Università per Stranieri di Siena è già intervenuto due volte sui quotidiani locali nelle ultime settimane respingendo attacchi all’Ateneo da parte di non meglio identificate istituzioni locali. L’appello del Rettore alle istituzioni e alle forze politiche locali è caduto di fatto nel silenzio più assoluto, tranne qualche sporadico caso.
Come RSU e Organizzazioni Sindacali della Stranieri non possiamo assistere al fatto che le domande poste dal Rettore non ricevano alcuna risposta di chiarimento ufficiale e di smentita. Non possiamo accettare che si continui a fare finta che nessuno sappia chi sta di fatto cercando di minare l’autonomia, la storia e il futuro della nostra Università.
Un progetto di fusione o accorpamento degli Atenei presenti sul territorio è per noi talmente negativo che non possiamo restare a guardare, o ad ascoltare senza prendere posizione. L’attacco alla Stranieri è grave perché mina un progetto nato decenni fa di ricerca d’eccellenza in un settore fondamentale: quello della promozione della lingua e cultura italiana nel mondo e della sua interazione con le altre lingue e culture. Ora, che si vede che quel progetto è maturato e diventato una realtà stabile, in crescita e solida sul territorio senese, riconosciuta a livello nazionale e internazionale, si vuole cercare di sfruttarla? Non ci stiamo!
Non possiamo accettare che vengano messi in discussione, anche solo a parole, i livelli occupazionali delle lavoratrici e dei lavoratori e delle ditte esterne legate a questa Università. In un momento di grave crisi pensare di risolvere i problemi della “sorella maggiore” del nostro Ateneo con una fusione è da miopi e folli.
Si può ragionare realmente in tal senso? Secondo noi no. Invece di proporre progetti pindarici al Ministero, sfruttando sponde politiche romane e non, si dovrebbe avviare tutto un altro ragionamento.
Crediamo che si debba cominciare a rilanciare un progetto di Siena come città universitaria, dove la presenza di due Atenei debba fare sistema con la città per attirare sempre più studenti, offrire livelli di eccellenza nei servizi esterni alle aule, sul territorio, per l’abitare, per il tempo libero.
In questo contesto un piccolo Ateneo a vocazione internazionale come la Stranieri rappresenta una preziosa opportunità per la città e per il sistema universitario regionale in termini di sviluppo culturale ed economico e di investimento sui giovani e sull’occupazione.
Questo progetto deve vedere tutti gli attori alla pari impegnati senza che qualcuno pensi anche solo in teoria di poter avere maggiori diritti.
Non vogliamo ragionare in senso competitivo, vogliamo invece che si ragioni per la città, per il rilancio dell’intero territorio, garantendo i livelli occupazionali di entrambi gli Atenei e il diritto allo studio di tutti gli studenti.
Per la gravità della questione si ritiene opportuno un confronto tra le varie componenti della nostra comunità universitaria, perciò le Organizzazioni Sindacali e RSU della Stranieri invitano il Rettore a convocare al più presto una Conferenza di Ateneo.
FLC CGIL, UIL RUA, CISL Università , USB, CONFSAL, CISAL, RSU d’Ateneo
Siena, 15 marzo 2013
Argomenti: FLC, università |
16 marzo ‘GIORNATA DELLA MEMORIA’ a Firenze
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 15, 2013
Argomenti: CGIL |
CGIL e SPI: rilascio gratuito del CUD ai pensionati
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 14, 2013
Da quest’anno l‘INPS non invierà più a casa dei pensionati il CUD e il riepilogo della pensione ObisM, il cosidetto “bustone”. Tutti i pensionati possono però rivolgersi presso le sedi CGIL e SPI CGIL della provincia di Siena muniti di documento d’identità e codice fiscale per richiedere gratuitamente il rilascio del modello CUD.
Per coloro che dovranno fare il 730 e l’Unico il CAAF CGIL provvederà alla stampa del CUD al momento della compilazione della dichiarazione.
Argomenti: CAAF, CGIL, pensionati |
Voucher asili nido per mamme lavoratrici
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 13, 2013
Voucher asili nido per mamme lavoratrici
Il commento della CGIL: “Fondamentali soprattutto in questa drammatica crisi”
Siena, 13 marzo 2013 – “In momenti difficili come questi dove il morso della crisi è sempre più forte – interviene la CGIL di Siena – sono fondamentali misure che aiutino le donne a riprendere l’attività lavorativa dopo la maternità. E’ per questo che abbiamo condiviso la scelta della Provincia di Siena di sostenere il lavoro femminile con i voucher per gli asili nido. Purtroppo i servizi alla persona sono sempre più minati dai continui tagli alla spesa sociale ed in questo contesto le donne rischiano di doversi far carico da sole del lavoro di cura”.
Il bando provinciale per l’attribuzione di voucher per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro in favore di madri lavoratrici con figli di età tra gli 0 e 3 anni è uscito lo scorso 28 febbraio e scadrà il prossimo 8 aprile. Il sostegno è pari ad un massimo di 80,00 euro mensili per un massimo di 9 mesi per spese sostenute e documentate relative al pagamento dei servizi educativi per la prima infanzia riferibili all’anno scolastico 2013-2014.
Per accedere al bando occorrono i seguenti requisiti: essere residenti in provincia di Siena; essere lavoratrici dipendenti, autonome o assunte con contratto di lavoro atipico (ad eccezione delle prestazioni occasionali e del lavoro accessorio); avere un reddito ISEE non superiore a 25.000,00 euro. Le domande dovranno arrivare entro l’8 aprile alla Provincia di Siena – Settore Formazione, Lavoro e Sviluppo Economico, Via Pantaneto n. 101, 53100 Siena; la consegna può essere fatta sia personalmente che con raccomandata A/R.
“Per la compilazione del modello ISEE – conclude la CGIL di Siena – potete rivolgervi al nostro CAAF prenotando la prestazione al numero verde 800 730 800 o recandovi presso le camere del lavoro presenti su tutto il territorio provinciale”.
Argomenti: asili, CAAF, CGIL, donne |
FILT CGIL e FIT CISL su Ampugnano
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 13, 2013
Purtroppo i nostri timori riguardanti Ampugnano stanno diventando un’imminente realtà… ma noi, ancora, non ci arrendiamo.
Le Organizzazioni sindacali FILT CGIL e FIT CISL, insieme a tutti i lavoratori della struttura aeroportuale di Ampugnano, hanno sempre dimostrato forte responsabilità anche in situazioni socialmente difficili da accettare, ad esempio quando abbiamo concordato il regime di cassa integrazione pur garantendo la fruibilità dell’aeroporto a quei voli che lo richiedevano, anche con estrema urgenza e con poco preavviso, ad esempio quelli del Servizio Pubblico Sanitario. Questa è l’ennesima dimostrazione che per il nostro territorio l’aeroporto è necessario ed importante.
Ci teniamo a precisare, come più volte denunciato in tutte le sedi istituzionali e politiche, pubbliche e private, con le quali abbiamo sempre cercato di instaurare un dialogo atto alla risoluzione della vicenda, che nell’arco dello scorso anno la Società è riuscita a diminuire di due terzi i costi di gestione. Tale spesa è stata abbattuta anche grazie ai sacrifici dei lavoratori, oltre ad un grande cambiamento gestionale delle risorse. Inoltre in passato, per modernizzare la struttura ed ottenere tutte le certificazioni necessarie per l’attività, sono state spese ingenti somme di denaro pubblico.
Alla luce di tutto questo ci sembra ridicola e completamente fuori luogo la palese intenzione da parte di alcuni soggetti di chiudere una struttura simile, struttura che attualmente è gestibile con costi molto contenuti. Se venisse dichiarata la chiusura totale della Società Aeroportuale Senese, la nostra provincia sarebbe ricordata come la prima a livello europeo che chiude uno scalo che ad oggi ha tutte le conformità e certificazioni necessarie per poter portare avanti la propria attività. Ricordiamo a tutti le dichiarazioni della Regione Toscana in merito all’aeroporto senese, che lo collocano in una posizione strategica nel quadro dell’aviazione generale del territorio toscano.
Francamente non capiamo come in un momento di forte crisi economica come quella che stiamo attraversando un territorio come quello senese possa voler allontanare la possibilità di futuri investimenti da parte di privati che già hanno manifestato il loro interessamento.
Ricordiamo infine che tra dirette e indirette lo scalo senese occupa una ventina di persone, che si troverebbero, qualora venisse confermata la chiusura, senza lavoro.
Le Segreterie Provinciali di FILT CGIL e FIT CISL di Siena
Siena, 12 marzo 2013
‘Lavoro.it’: si parla di crisi, donne e contrattazione sociale
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 12, 2013
La crisi al Monte dei Paschi e a Siena, la difficile condizione della donna nel mondo del lavoro e la contrattazione sindacati – enti locali sono gli argomenti della decima puntata di “Lavoro.It”
In onda domani la trasmissione della Cgil senese e di Juri Guerranti
Sono tutti argomenti “caldi” quelli che vengono trattati nella decima puntata di “Lavoro.It”, il programma tv e web realizzato dalla Cgil di Siena insieme a Juri Guerranti.
Nella trasmissione in onda domani, mercoledì 13 marzo, su Tv9 (canale 16) alle ore 19.20, Claudio Guggiari, segretario generale della Cgil senese, fa il punto della situazione sulla crisi drammatica che sta investendo in particolare la città di Siena, a partire dagli scandali e dagli ultimi fatti di cronaca legati al Monte dei Paschi. Nel suo intervento video, Guggiari si rivolge ai tanti dipendenti montepaschini a cui dice: “forza e coraggio! Andate avanti con il vostro lavoro per fare in modo che, anche grazie al piano di risanamento, possiate traghettare questa Banca nel futuro”.
Della difficile condizione della donna, soprattutto nel mondo del lavoro, parla invece Luisella Brivio della segreteria confederale della Cgil senese, a pochi giorni dai festeggiamenti per l’8 marzo.
Chiude la puntata Lucia Guerranti, anche lei della segreteria confederale, che affronta il tema della contrattazione sociale e territoriale che i sindacati stanno svolgendo con gli enti locali per migliorare le condizioni di vita di lavoratori, pensionati e famiglie.
La puntata sarà trasmessa da Tv9 mercoledì alle ore 19.20, con repliche i due lunedì successivi alle ore 13.25, ed il mercoledì della settimana successiva (alle ore 19.20). Il format è anche visibile online collegandosi al seguente indirizzo: www.youtube.com/user/lavoropuntoit
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La denuncia di CGIL CISL UIL senesi sulla CIGD
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 11, 2013
In questi giorni, di incertezza totale sul futuro del paese, di fronte ad una crisi sempre più pesante che chiama ad interventi urgenti e strutturali, si verificano situazioni che tendono a drammatizzare ancora di più le condizioni dei lavoratori.
A fronte della sacrosanta richiesta di affrontare momenti più o meno temporanei di riduzione lavorativa attraverso l’intervento degli ammortizzatori, ci troviamo davanti ad atteggiamenti aziendali che cercano di scaricare esclusivamente sui lavoratori il costo totale della menomata condizione produttiva. In sostanza stiamo subendo pressioni per firmare accordi di cassa integrazione in deroga che contestualmente prevedano, in caso di mancata autorizzazione, la totale dispensa all’azienda di riconoscere retribuzione ai lavoratori interessati, che devono quindi ritenersi, ad esempio, in aspettativa non retribuita, in ferie – magari addirittura ancora da maturare – ed altro.
Riteniamo che questo tipo di atteggiamento sia da respingere con tutte le forze.
L’impegno di tutti in questo momento deve essere quello di chiedere con urgenza e fermezza alle forze parlamentari di trovare soluzioni per il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali soprattutto al cospetto di una crisi che sta addirittura aumentando le sue ripercussioni negative sulla forza lavoro e su tanti giovani e meno giovani che hanno già perso il lavoro o non riescono a trovarne. E’ necessario che tutti gli attori del territorio senese siano consapevoli di queste necessità e responsabilmente si rendano garanti di percorsi che evitino di scaricare sui lavoratori gli effetti drammatici della crisi; da essa ne possiamo uscire solo tutti insieme, anche per mezzo dei necessari interventi statali.
CGIL, CISL e UIL Siena
Siena, 11 marzo 2013
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Camusso, l’emergenza è il lavoro. Servono scelte immediate
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 11, 2013
| Camusso, l’emergenza è il lavoro. Servono scelte immediate |
| In una intervista al quotidiano ‘l’Unità’ il Segretario Generale della CGIL, commentando i risultati delle ultime elezioni, individua due grandi questioni che devono essere le priorità del prossimo governo: il lavoro e l’equità. E’ necessario, dice “reimpostare le condizioni per poter guardare al futuro e porre rimedio a ciò che non si è fatto con i governi che abbiamo alle spalle, quello Berlusconi e quello Monti” |
«La risposta a un voto che nella sua articolazione può apparire di sfiducia o di prevalente sfiducia – che da un lato si affida ai sogni e dall’altro alla rottamazione e non è sufficiente a indicare una prospettiva di cambiamento – deve rafforzare le ragioni del cambiamento che si propone. E questo è possibile se si va alla sostanza delle esigenze delle persone». E per Susanna Camusso, segretaria CGIL, le esigenze delle persone ruotano attorno a due grandi questioni: il lavoro e l’equità. Da qui, dice Camusso alla vigilia della sua partenza per New York, dove andrà a rappresentare il sindacato mondiale nella plenaria Onu sulla violenza contro le donne, dovrebbe partire l’azione del prossimo governo. Napolitano dice che il Paese non può aspettare, c’è bisogno di un governo. Quale deve essere il primo punto all’ordine del giorno dell’esecutivo? Come si reimposta il futuro che intere generazioni non riescono a vedere? Anche lei teme una situazione di instabilità che possa aggravare lo stato di cose di cui ha parlato? Continua a leggere questo articolo » |
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Salari. Studio Ires Cgil e Cer: inflazione e fisco, il prelievo ingiustificato dagli anni 2000
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 7, 2013
| Salari. Studio Ires Cgil e Cer: inflazione e fisco, il prelievo ingiustificato dagli anni 2000 |
| Uno studio analizza la dinamica salariale tra inflazione, federalismo e fiscal drag. Per il sindacato: “Urgente una riforma fiscale. Restituire prima dell’estate in busta paga parte del prelievo che c’è stato in questi anni” » ASCOLTA: la conferenza stampa » Lo studio – le slide |
L’incidenza del fisco sui salari nel corso del periodo che intercorre tra il 2001 e il 2013. Questo l’oggetto dello studio frutto del lavoro del Cer (Centro Europa Ricerche) e dell’Ires (l’Istituto di ricerche economiche e sociali della CGIL) dal titolo “La dinamica salariale fra inflazione, federalismo e fiscal drag” presentato oggi in corso d’Italia alla presenza del segretario generale della CGIL, Susanna Camusso.
Uno studio che analizza l’andamento dei salari a partire dall’inizio degli anni duemila, passando sotto la lente di ingrandimento l’incidenza del prelievo, alla luce soprattutto della progressiva crescita delle addizionali Irpef e del fiscal drag (ovvero l’aumento del prelievo sul reddito alla luce di una crescente inflazione e della progressività del prelievo). Nell’analisi Cer-Ires risalta soprattutto l’andamento dei salari nel corso degli ultimi sei anni, ovvero tra il 2007 e il 2013, dove il fiscal drag e l’aumento delle addizionali Irpef hanno determinato a carico dei salari un aggravio di tasse annuo di circa 500 euro per i single (pari a +1,9%) e di oltre 600 euro per i coniugati (+2,3%).
Parallelamente il fiscal drag ha riempito le casse dello stato: a fine 2013 il “prelievo ingiustificato” sui redditi supererà i dieci miliardi di euro. Lo studio sottolinea infatti che nel periodo seguito all’ultimo intervento organico sulla struttura dell’Irpef (2007), si è accumulato “un maggior prelievo ingiustificato” che alla fine del 2012 ha quasi toccato gli otto miliardi e che a fine 2013 si collocherà oltre i dieci. Fra il 2007 e il 2013, la combinazione fra inflazione e progressività dell’imposta risulta la prima causa di aumento del gettito Irpef, con ricadute annuali che in alcuni casi (2009 e 2010) hanno sfiorato i due miliardi e che nel 2013 finiranno per superarli. Ed ecco perché la Cgil torna a rilanciare la necessità di una riforma fiscale che abbia le caratteristiche di equità e di redistribuzione della tassazione, capace di evitare che il prelievo sia centrato soprattutto sul lavoro dipendente e sulle pensioni. La ricetta del sindacato prevede due diversi ordini di intervento. Il primo, frutto della combinazione di due azioni, punta a ripristinare la norma sul fiscal drag, in vigore fino al 1985, per rendere inefficace l’effetto perverso dell’inflazione sul prelievo fiscale; insieme a quella norma che garantisce l’invarianza tra prelievo nazionale e prelievo locale. Interventi “ordinari” nella piena manovrabilità del governo ancora in carica. Il secondo intervento, da adottare nei prossimi mesi, prevede una restituzione in busta paga del prelievo che c’è stato in questi anni. Una misura, che ricalca la proposta fatta dalla Cgil qualche mese fa circa la detassazione della tredicesima, per placare gli effetti combinati e perversi delle distorsioni fiscali sui redditi da lavoro e da pensione. In allegato lo studio Cer e Ires Cgil “La dinamica salariale fra inflazione, federalismo e fiscal drag”. |
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