Tabelle paga apprendisti edili artigiani luglio 2012
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Luglio 1, 2012
Argomenti: CGIL, FILLEA, servizi, tabelle paga, Ufficio vertenze |
Tabelle paga legno industria luglio 2012
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Luglio 1, 2012
Argomenti: CGIL, FILLEA, servizi, tabelle paga, Ufficio vertenze |
Tabelle paga operai edili artigiani luglio 2012
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Luglio 1, 2012
Argomenti: CGIL, FILLEA, servizi, tabelle paga, Ufficio vertenze |
Tabelle paga impiegati edili artigiani luglio 2012
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Luglio 1, 2012
Argomenti: CGIL, FILLEA, servizi, tabelle paga, Ufficio vertenze |
Ddl lavoro: CGIL, la partita non è chiusa
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 28, 2012
Ddl lavoro: CGIL, la partita non è chiusa
La CGIL non si rassegna e sarà in campo, con questo e i prossimi governi, per ottenere cambiamenti radicali del ddl di riforma del mercato del lavoro. “Necessario cambiare il provvedimento per determinare quelle regole che possano segnare un vero contrasto alla precarietà e un effettivo universalismo degli ammortizzatori sociali”
» Governo: CGIL, sul Ddl lavoro Monti e Fornero sbagliano di nuovo. Il Paese ha bisogno di ben altre politiche – Ascolta
28/06/2012 da www.cgil.it
“La partita non è chiusa”. La CGIL “non si rassegna e sarà in campo, con questo e i prossimi governi, per ottenere cambiamenti radicali” del ddl di riforma del mercato del lavoro. Parole di Serena Sorrentino, segretario confederale della CGIL, oggi dal palco del presidio del sindacato di corso d’Italia in piazza Montecitorio.
Nel corso del suo intervento la dirigente sindacale ha sottolineato “la necessità di cambiare un provvedimento per determinare quelle regole che possano segnare un vero contrasto alla precarietà e un effettivo universalismo degli ammortizzatori sociali. Due aspetti per noi cruciali ma che il ddl disattende, nonostante i propositi iniziali del governo”.
Per Sorrentino “questo intervento sul lavoro risulta essere dannoso e preoccupante perché aumenterà i contenziosi e le incertezze, individuando nei consulenti del lavoro gli unici beneficiari. Ma soprattutto la riforma è inadeguata rispetto all’urgenza di rilanciare la crescita ed è ingiusta per i danni che reca ai diritti del lavoro. Il governo sappia che il Paese non riparte se non riparte dal lavoro”.
Ecco perché Sorrentino ha ribadito le priorità per la CGIL: “La costruzione di un profilo produttivo del Paese prima del suo definitivo declino e l’adozione di una chiara strategia di politica industriale”. Aspetti centrali insieme al tema fiscale. “Serve un cambiamento della politica economica che alleggerisca il carico fiscale sui lavoratori dipendenti e sui pensionati. Una rivendicazione oggetto di un percorso condiviso con CISL e UIL”, ha concluso.
Argomenti: CGIL |
Chiusura sede di Siena pomeriggio 2 luglio
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 28, 2012
Nel pomeriggio di Lunedì 2 luglio 2012 i nostri uffici rimarranno chiusi.
Argomenti: camere del lavoro, CGIL |
Ddl lavoro: oggi il voto. Grande presidio CGIL davanti al Parlamento
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 27, 2012
Ddl lavoro: oggi il voto. Grande presidio CGIL davanti al Parlamento
La CGIL non ci sta e intensifica la sua mobilitazione. Oggi grande presidio davanti a Montecitorio per protestare contro la richiesta di fiducia sul Ddl lavoro, l’appuntamento è dalle 14 alle 19, in piazza Montecitorio – Volantino
» Governo: CGIL, sul Ddl lavoro Monti e Fornero sbagliano di nuovo. Il Paese ha bisogno di ben altre politiche – Ascolta
26/06/2012 da www.cgil.it
Nel giorno del via libera definitivo alla Camera del disegno di legge di riforma del mercato del lavoro, la CGIL promuove a Roma in piazza Montecitorio un grande presidio contro un provvedimento che giudica “dannoso”. Delegazioni di lavoratori provenienti da diverse regioni italiane si ritroveranno davanti al Parlamento oggi pomeriggio a partire dalle ore 14 per denunciare come il ddl Fornero sia “sbagliato e controproducente, per giudizio in primo luogo della CGIL ma anche di molte altre parti sociali”.
Ma quella della capitale non sarà l’unica protesta in programma oggi: presidi e scioperi sono previsti in tantissime altre città italiane. Una mobilitazione capillare per ricordare come il ddl in approvazione sia “iniquo e inadeguato” perché “non combatte la precarietà, specie dei giovani, perché mantiene tutte le tipologie precarie nate dalla politica liberista dei Governi Berlusconi” e perché “non universalizza le tutele in caso di perdita del lavoro, anzi riduce drammaticamente la durata dei sussidi e non li estende a chi oggi ne è escluso”. Due aspetti, insieme ad altri punti critici, che rischiano di determinare “una recrudescenza della crisi”. Per questo la CGIL mette in guardia il governo sostenendo che “continuerà la sua lotta con questo governo e con quelli che verranno per cambiare il ddl sul mercato del lavoro”.
Ecco qui gli altri appuntamenti della giornata (27 giugno) nelle regioni e le indicazioni sulle delegazioni che arriveranno a Roma.
LOMBARDIA. La Camera del Lavoro Metropolitana di Milano, quella di Legnano-Ticino Olona e la Camera del Lavoro di Monza e Brianza promuovono, di fronte alla Sede Rai di Milano, in Corso Sempione, una giornata di mobilitazione con presidio dalle ore 9 alle 12.
ValCamonica-Sebino, sciopero generale unitario del comprensorio di 8 ore con manifestazione dalle ore 9 da Costa Volpino a Pisogne: “Per una sana crescita dell’economia nel Paese, per un equilibrato sviluppo nel territorio”.
Lodi, Presidio nel pomeriggio. Pavia, Presidio dalle 9 alle 11 davanti alla Prefettura.
Varese Presidio dalle ore 9 davanti alla Prefettura, in Piazza Libertà.
Mantova, dalle 10 alle ore 11.30 presidio davanti alla Prefettura, in Via Principe Amedeo.
Como Presidio dalle ore 10 davanti alla Prefettura.
A Bergamo, dopo lo sciopero generale di quattro ore che ha visto a Bergamo la sola CGIL incrociare le braccia il 14 maggio e dopo il presidio fuori dalla Prefettura di via Tasso in protesta contro il voto di fiducia del Ddl al Senato, una delegazione della CGIL di Bergamo si recherà il 27 giugno dal Prefetto per consegnare una lettera di denuncia dell’ennesima richiesta di fiducia alla Camera per l’approvazione della riforma del lavoro.
PIEMONTE. In concomitanza con il voto di fiducia sul Ddl mercato del lavoro, la CGIL di Torino, nell’ambito della mobilitazione nazionale, ha indetto la mobilitazione di tutti i settori privati nel territorio provinciale.
Le singole categorie hanno dichiarato le ore di sciopero, che vanno da 8 ore all’intero turno, a 4 – 2 – 1 ora (i tempi stretti non consentono l’estensione ai settori sottoposti a regolamentazione dello sciopero).
CdLM Torino Sciopero di tutti i settori privati nel territorio provinciale.
Durante la mobilitazione sono previste iniziative davanti ai luoghi di lavoro, e i seguenti presidi: Torino città: Via Verdi davanti alla RAI dalle ore 9:30 alle 11; Ivrea: Via Jervis davanti alla Vodafone alle ore 10; Collegno/Susa: Mercato di Condove alle ore 9:30;
Pinerolo: Piazza Facta dalle ore 9:00 alle ore 12; Chivasso: zona industriale presidio e manifestazione alle ore 10. CdL Alessandria Sciopero di 8 ore nel settore privato con presidio; CdL Cuneo: Volantinaggi di fronte ai luoghi di lavoro privati e pubblici, ospedali, centri commerciali ed alla cittadinanza: Presidio nel pomeriggio a Cuneo Piazza Galimberti
Sciopero indetto dalle categorie dell’industria di 2 ore; CdL di Novara, Presidio di fronte alla Prefettura, sciopero delle categorie del privato di 4 ore. Assemblee cittadine nel P.I.;
CdL di Biella, sciopero dell’industria di 1,5 ore con presidi; CdL di Asti, Manifestazioni cittadini con presidi e volantinaggi; CdL di Verbano Cusio Ossola, volantinaggi nei luoghi pubblici (Ospedali Comuni Centri commerciali). Presidio con incontro Prefetto di Verbania
Scioperi da 1 a 4 ore nei settori privati; CdL Vercelli, Assemblee territoriali e Presidio di fronte alla Prefettura
VENETO. In vista del voto di fiducia in Parlamento sul disegno di legge sul mercato del lavoro la CGIL veneta darà vita a manifestazioni e presidi in tutta la regione nella giornata di mercoledì 27 giugno. In particolare: manifestazione a Mestre in piazza Ferretto dalle 17 alle 20; presidi davanti alle Prefetture a Padova, Treviso (ore 17,30), Verona (ore 10), Rovigo (ore 17,30), Vicenza (dalle 10,30 alle 12,30). A Vicenza è inoltre proclamato uno sciopero di due ore a fine turno. Un collegamento ideale sarà fatto col presidio organizzato per lo stesso giorno dalla CGIL a Roma davanti a Montecitorio.
MARCHE. Ascoli Piceno e Fermo, 8 ore di sciopero. Ancona, 4 ore di sciopero. Le singole categorie decideranno articolazioni a livello territoriale o aziendale con modalità ed orari in rapporto alle iniziative di mobilitazione già effettuate o programmate.
Il 27 marzo la CGIL Marche garantirà la sua presenza al presidio che si terrà davanti a Montecitorio, in concomitanza con la discussione in aula del provvedimento. Tutti gli interessati possono partecipare contattando le sedi della CGIL su tutto il territorio regionale.
UMBRIA. Una folta delegazione di lavoratori umbri parteciperà al presidio di Roma, davanti a Montecitorio.
EMILIA. Sciopero di due ore a fine turno a Bologna, Reggio Emilia, Ferrara, Ravenna, Rimini, Piacenza
SICILIA. Palermo, presidio davanti alla Prefettura.
CAMPANIA. Da Napoli e dalle altre province campane arriverà una folta delegazione di lavoratori per partecipare al presidio di Roma davanti a Montecitorio.
Argomenti: CGIL |
Camusso, ecco il nostro Piano del lavoro
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 27, 2012
Camusso, ecco il nostro Piano del lavoro
In un’intervista a Rassegna Sindacale, di cui rassegna.it anticipa oggi alcuni brani, il segretario generale della CGIL, Susanna Camusso, spiega l’iniziativa della confederazione. Un percorso a più voci per costruire un progetto per il paese
26/06/2012 da www.cgil.it
“Perché un nuovo piano del lavoro? Perché abbiamo perso milioni di posti di lavoro e la crisi è ancora lunga davanti a noi. Perché la politica economica che l’Europa sta imponendo agli Stati membri manterrà il continente in recessione e cancellerà altro lavoro. Perché stiamo condannando un’intera generazione di giovani a conoscere solo la faccia peggiore del lavoro: quello senza qualità, senza stabilità, che ignora le capacità individuali, le conoscenze, l’innovazione. Perché stiamo precarizzando e marginalizzando anche il lavoro degli adulti. Per un sindacato la crescita e lo sviluppo non possono voler dire aumento delle disuguaglianze di reddito e di tutele. Per noi la crescita si misura in posti di lavoro qualificati e stabili e diffusione del welfare sociale in tutto il paese”.
Susanna Camusso spiega in un’intervista che potrete leggere integralmente sul prossimo numero di Rassegna Sindacale, in distribuzione agli abbonati da giovedì, il perché e il come del nuovo Piano del lavoro a cui la CGIL ha deciso di lavorare e di cui è pronta una bozza (un documento agile, una ventina di cartelle divise in tre sezioni: analisi, strategie, ruolo dei soggetti sociali) che la Confederazione vuole far crescere con il confronto interno ed esterno; con le strutture della CGIL, con gli altri sindacati, le imprese, le forze politiche, le istituzioni, le Università, i centri di ricerca, le associazioni del volontariato. Uno sforzo progettuale che prova a far fare un salto di qualità a un dibattito spesso asfittico, incapace di pensare oltre l’attualità, con lo scopo di progettare un futuro diverso proprio per risolvere i problemi di oggi.
Rassegna Quali sono le linee guida principali del Piano?
Camusso Prima di tutto l’analisi: l’Italia ha bisogno di politiche di innovazione e qualificazione del proprio apparato produttivo e di servizio che hanno perso competitività per troppi anni. Poi la convinzione che impoverire ancora il lavoro mentre si rilancia lo sviluppo è oltre che iniquo un’idea suicida dell’economia con conseguenze socialmente devastanti. Su questo ci attenderemmo dagli imprenditori parole più chiare e meno ondivaghe di quelle che abbiamo ascoltato negli ultimi anni. C’è un problema di abbandono della ricerca, di scarsa innovazione, di poca qualità delle produzioni e dei servizi, persino di eccessivo “nanismo” delle nostre imprese che va affrontato in quanto tale, senza scorciatoie sul mercato del lavoro. La flessibilità del lavoro non fa diventare competitiva un’impresa che non fa ricerca e non investe. Peggiora solo il mercato. La vicenda della Fiat su questo punto è emblematica della peggior cultura della classe imprenditoriale del Paese. Non ha prodotti competitivi nei confronti delle auto tedesche e dice che è colpa degli operai italiani…
Rassegna La CGIL parla di tre assi per lo sviluppo, imprese, occupazione, welfare (anche se ovviamente si intersecano). Ce n’è uno prioritario, uno da privilegiare se le risorse non fossero sufficienti per un disegno così ambizioso?
Camusso Sono appunto piani connessi fra loro. Estendere un welfare di qualità (servizi per i bambini, gli anziani, le fasce più povere) oltre alle grandi reti nazionali (scuola, pensioni sanità), in maniera omogenea nel paese significa parlare di governo pubblico del sistema, di occupazione qualificata e stabile da creare, di imprese da coinvolgere. Non dobbiamo pensare a un solo esercizio finanziario ma a un programma da sviluppare in molti anni. Non possiamo immaginare che le risorse possano essere solo e interamente pubbliche. Tantomeno che le imprese coinvolte siano solo pubbliche. Al contrario, anche le imprese dei servizi pubblici devono probabilmente essere riorganizzate e riqualificate per dirigere questo grande progetto d’innovazione del paese.
Rassegna Il capitolo “risorse” è molto dettagliato e ambizioso. Forse anche troppo… Se questo piano fosse il programma elettorale di un partito, chi lo voterebbe?
Camusso Non so se sia troppo ambizioso. Le risorse individuate da noi sono simili per quantità a quelle dichiarate spendibili dal Ministro Passera. Ma con tre differenze rilevanti. La prima è sul dove si recuperano: noi pensiamo a una riforma fiscale che alleggerisca il contributo del lavoro e appesantisca come è giusto il contributo fiscale delle rendite e delle grandi proprietà. La seconda riguarda il come: noi chiediamo che le risorse vengano affiancate a progetti di innovazione e non distribuite più o meno a pioggia secondo una vecchia logica più elettorale che economica. La terza riguarda il dove si investe. Noi pensiamo che sia indispensabile coinvolgere e responsabilizzare nella progettazione e nella spesa i governi regionali e territoriali a partire al Mezzogiorno e dalle aree dei terremoti. Il nostro è un Piano che interviene creando domanda, non più solo aiutando le imprese in difficoltà. Per il resto, non siamo una forza politica e non cerchiamo consenso elettorale ma interrogheremo le forze politiche nei prossimi mesi su queste idee e chiederemo loro impegni seri in vista delle prossime elezioni. Non le lasceremo fuggire per la tangente di programmi elettorali fumosi e ideologici. Tantomeno di una guerra generazionale tra gruppi dirigenti.
Rassegna La CGIL punta molto sul “pubblico” in un mondo nel quale troppo spesso questa sembra essere quasi una parolaccia. Non è troppo “illuminista” proporre una rivoluzione quasi copernicana?
Camusso Mi sembra più semplicemente il recupero della visione keynesiana della politica economica che stava alla base anche del Piano del lavoro di Di Vittorio. Dopo anni di ubriacatura liberista e finanziarizzazione selvaggia dell’economia. Anche in questi ultimi mesi si è visto il fallimento di quelle politiche che affidano alla spontaneità del mercato la capacità della ripresa e della crescita qualificata. Non è così e forse non lo è mai stato. La novità, rispetto alla teoria keynesiana classica, è che noi non pensiamo a investimenti pubblici ovunque e comunque ma solo in progetti di innovazione e qualità, allo scopo di aumentare la competitività del sistema paese e migliorare le condizioni sociali. Una sfida a innovarsi per il vecchio sistema, non un sostegno garantito a priori per tutte le imprese. La querelle tra pubblico e privato è fuorviante. La vera sfida sarà tra imprese che innovano e imprese che ripiegano, sia nel pubblico che nel privato. E non dimentichiamo che la Francia ha più imprese pubbliche di noi. Le loro sono efficienti e aiutano a realizzare le politiche del paese. L’idea di regalare Air France ai privati non sarebbe nemmeno pensabile…
Argomenti: CGIL |
I sindacati contro Tiemme
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 26, 2012
Le Organizzazioni Sindacali di Tiemme Spa intendono manifestare il proprio dissenso nei confronti del comportamento della Direzione Aziendale della Società, in quanto durante la trattativa in atto per l’armonizzazione delle normative esistenti nelle quattro realtà confluite in Tiemme Spa la stessa vincola date per il termine dei lavori, come se l’unica soluzione all’abbattimento dei costi nell’Impresa sia quella di rivedere gli accordi aziendali esistenti ed aggravare ulteriormente le già pesanti condizioni di lavoro.
A questo metodo non possiamo che rispondere con fermezza e contrarietà, vogliamo far conoscere all’esterno che in questa realtà lavorativa i Dirigenti e i Quadri si sono concessi ingenti compensi come premi di risultato legati ad obbiettivi di facile raggiungimento, non preoccupandosi assolutamente della situazione generale che sta attraversando tutto il settore.
Seppur disponibili ad effettuare questa trattativa naturalmente senza vincoli temporali nell’interesse di tutti i lavoratori, non possiamo sottacere a simili comportamenti e chiediamo che da persone responsabili quali si dichiarano si riducano i propri compensi del 30% almeno per i prossimi 3 anni.
Dato che siamo in un periodo di difficoltà generale, i sacrifici devono essere condivisi da tutti.
Le Segreterie FILT CGIL, FIT CISL, UIL Trasporti, FAISA CISAL, UGL Trasporti di Arezzo, Grosseto, Piombino e Siena
Siena, 26 giugno 2012
Argomenti: FILT |
ACCORDO RAGGIUNTO: LA PRAMAC E’ SALVA!
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 25, 2012
ACCORDO RAGGIUNTO: LA PRAMAC E’ SALVA!
Giusto un mese, questo il lasso di tempo trascorso tra quel 23 di maggio, giorno in cui il vertice di Pramac, presentandosi al cospetto di tutti i lavoratori, dichiarò la messa in liquidazione dell’azienda, e il profondo, liberatorio sospiro di sollievo che i lavoratori hanno tirato nella tarda giornata di venerdì scorso, dopo aver appreso che la lunghissima trattativa sindacale no-stop, iniziata già nelle prime ore del mattino, si era risolta con una prima intesa propedeutica al proseguimento dell’attività lavorativa dello stabilimento di Casole d’Elsa.
“Accordo – spiega Marco Goracci, Segretario Generale della FIOM CGIL di Siena – con il quale è stato sventato il rischio che i molti avvoltoi che nel frattempo si erano appostati in attesa di spolpare il meglio della moribonda azienda lasciassero dietro di sè l’ennesima vuota carcassa rappresentata da una realtà senza ulteriori prospettive”.
A seguito di quanto pattuito, l’attività di Pramac sarà affidata tramite affitto di azienda a “PR Industrial Srl”, Società di nuova costituzione, dove, oltre alla famiglia Campinoti che deterrà una quota di minoranza, il 75% sarà rappresentato da un’azienda facente capo ad un noto gruppo tedesco: la “Prettl”, affermato soggetto industriale, che, oltre a produrre componentistica per il settore dell’automotive, opera già in ambiti affini a quelli di Pramac.
Tutti i 226 lavoratori passeranno alle dipendenze della nuova Società mantenendo le stesse condizioni contrattuali collettive precedenti, fatto salvo per una quota parte del salario accessorio che per 24 mesi sarà congelata, per poi, al termine del periodo previsto, essere ripristinata completamente e maggiorata di una percentuale già definita, così da far recuperare nel tempo quanto “prestato” dai lavoratori nei primi due anni.
“Soluzione, quella individuata, – continua Goracci – ben diversa dalle pesanti condizioni che il nuovo soggetto inizialmente intendeva dettare, verso le quali la delegazione sindacale, con la FIOM in testa, ha posto un deciso, inappellabile e argomentato rifiuto, fino a condurre l’azienda ad una posizione di maggior ragionevolezza”.
Pur sapendo che la difficile situazione in cui versa l’azienda potrà trovare risposta solo a seguito di una ripresa a pieno regime della produzione, oggi i lavoratori, con una percentuale elevatissima pari al 89%, hanno accolto con favore l’intesa, dimostrando così tutto il loro apprezzamento verso l’operato della delegazione sindacale.
Siena, 25 giugno 2012
Argomenti: aziende, FIOM, valdelsa |