I sindacati dei bancari sulle modifiche allo Statuto MPS
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 2, 2012
Nell’Assemblea degli Azionisti del 9 ottobre il Presidente Alessandro Profumo proporrà alcune modifiche allo Statuto della Banca Monte dei Paschi di Siena, motivandole con la necessità di “semplificare alcuni processi decisionali nell’ottica di una maggiore efficienza della struttura”.
Queste le motivazioni “ufficiali”, in realtà le proposte suddette comportano un pericoloso accentramento di potere nelle mani del CdA e del Presidente, esautorando di fatto l’Assemblea degli azionisti, in netta controtendenza rispetto alla storia di una Banca dove la governance ha sempre privilegiato gli organi collegiali.
Se tali modifiche venissero approvate infatti, la Fondazione verrebbe privata del potere decisionale su importanti azioni societarie, quali gli atti di dismissione di rami di azienda, e contemporaneamente vedrebbe diminuire la propria quota di partecipazione al capitale della Banca fino a perderne il controllo, tutto ciò grazie all’ingegnosa e pericolosa manovra riguardante l’aumento di capitale di un miliardo di euro.
Non sfugge a nessuno che il responso dell’assemblea sarà determinante per il futuro della “Fondazione” e per la sua sopravvivenza.
In questi giorni sono state molte le prese di posizioni critiche di alcune forze politiche e associazioni, mentre nessuna posizione è stata espressa da parte delle forze politiche che costituivano la maggioranza in città, delle Istituzioni locali e dell’azionista di riferimento. Ci chiediamo pertanto; per quale motivo il Presidente della Fondazione e con lui i membri della deputazione amministratrice – che hanno condiviso a maggioranza tale impostazione – dovrebbero avallare la propria esautorazione invece di opporsi e far sentire tutto il loro peso di azionista di riferimento? Un Presidente, che ricordiamo, solo pochi mesi fa non ha avallato la scelta di Profumo.
Ed ancora, perché il Presidente della più importante istituzione senese dovrebbe concedere, senza colpo ferire, pieni poteri a chi non ha a cuore assolutamente niente del futuro della Città, della banca e dei suoi dipendenti; permettendogli di ridimensionare drasticamente i poteri della Fondazione?
Per Gabriello Mancini, questo è il momento delle scelte coraggiose, è l’ultima occasione che gli resta per far valere il peso della Fondazione opponendosi al progetto ben chiaro di Profumo e votando NO alle modifiche da lui proposte.
Se ciò non avverrà, dal 10 di ottobre, allo stesso rimarrà una poltrona senza più nessun potere né economico né politico, mentre la Banca non sarà più della Città ma di Profumo e dei politici che lo hanno fortemente voluto e che continuano con ostinazione a sostenerlo nonostante un’evidente politica sociale di contrapposizione anche nei confronti dei lavoratori e dei loro rappresentanti, culminata con un’inspiegabile, ma pericolosa rottura del tavolo di confronto avvenuta nella giornata di ieri.
Le Segreterie provinciali delle Organizzazioni Sindacali Dircredito, Fabi, Fiba Cisl, Fisac Cgil, Ugl Credito, Uilca
Siena, 2 ottobre 2012
Argomenti: FISAC |
Lavoro: CGIL su dati ISTAT, restrizione è strutturale, serve piano straordinario
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 2, 2012
Lavoro: CGIL su dati ISTAT, restrizione è strutturale, serve piano straordinario
Prosegue il dramma occupazione in Italia, donne e giovani continuano ad essere le principali vittime della crisi occupazionale. Per la Confederazione “serve un Piano del Lavoro che affronti prioritariamente il tema dell’occupazione dei giovani e soprattutto delle donne, i cui effetti continueranno ad essere negativi se si continuano a tagliare i servizi pubblici”.
01/10/2012 da www.cgil.it
“Per contrastare una crisi che sta determinando una restrizione strutturale della base occupazione è urgente l’adozione di un Piano del Lavoro che abbia come priorità il tema dell’occupazione delle donne e dei giovani”. Così il segretario confederale della CGIL, Serena Sorrentino, commenta i dati diffusi oggi dall’Istat, che segnalano come sia “un vero e proprio dramma la quota di inattivi, donne e giovani specie nel Mezzogiorno, da leggere come una progressiva e irrecuperabile perdita di speranza; mentre impressiona, insieme al complesso generale della tendenza negativa, il dato generale sulla disoccupazione giovanile”.
L’Istituto Nazionale di Statistica infatti ad agosto registra un tasso di disoccupazione che rimane stabile al 10,7% su base mensile e sale del 2,3% su base annua. Nello specifico il numero dei disoccupati è di 2 milioni 744 mila, in lieve diminuzione su base mensile (-0,3%, -9 mila unità), ma in crescita del 30,4% (640mila unità) rispetto all’anno precedente. A ciò si aggiunge un calo degli occupati, soprattutto donne, pari allo 0,3% rispetto a luglio (-75mila unità) e su base annua (-80 mila unità). Secondo l’ISTAT ad aumentare su base mensile sono anche gli inattivi, cioè coloro che non hanno e non cercano un lavoro, che sono cresciuti ad agosto di 92 mila unità (+0,6%) e si tratta quasi esclusivamente di donne.
Infine, preoccupanti sono anche i dati sul tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) che, fa sapere l’ISTAT, ad agosto è al 34,5%, in diminuzione di 0,5 punti percentuali su luglio, ma in aumento del 5,6% su base annua per un totale di 593 giovani in cerca di lavoro.
Per la dirigente sindacale “il prolungarsi della crisi ha ormai determinato, come effetto strutturale, la restrizione della base occupazionale con conseguenza drammatiche sul fronte sociale nonché ovviamente su quello economico produttivo. Risvolti – prosegue Sorrentino – ai quai si aggiungono le incertezze prodotte dalla recente riforma del lavoro, che sta bloccando il mercato del lavoro stesso, e gli effetti della riforma previdenziale che sta danneggiando chi vive l’ingiustizia di vedersi allontanare la prospettiva di pensionamento mentre rischia di bloccare nuovi ingressi di giovani a lavoro”.
Inoltre, aggiunge la segretaria confederale CGIL, “le imprese hanno chiesto al Governo di diminuire la pressione fiscale e il sindacato chiede la stessa misura per i lavoratori e pensionati: solo questa strada – spiega Sorrentino – può delineare un’inversione di tendenza del ciclo recessivo, rilanciando da una parte i consumi e dall’altra investimenti sul versante innovazione, ricerca e nuova occupazione. Per questo – conclude Sorrentino – serve un Piano del Lavoro che affronti prioritariamente il tema dell’occupazione dei giovani e soprattutto delle donne, i cui effetti continueranno ad essere negativi se si continuano a tagliare i servizi pubblici”.
Argomenti: CGIL |
Tabelle paga studi professionali ottobre 2012
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 1, 2012
Argomenti: CGIL, FILCAMS, servizi, tabelle paga, Ufficio vertenze |
Tabelle paga alimentaristi industria ottobre 2012
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 1, 2012
Argomenti: CGIL, FLAI, servizi, tabelle paga, Ufficio vertenze |
Tabelle paga barbieri e parrucchieri ottobre 2012
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 1, 2012
Argomenti: CGIL, FILCAMS, servizi, tabelle paga, Ufficio vertenze |
Guggiari interviene sulla vertenza MPS
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 1, 2012
Le attenzioni che sulla vertenza Monte si rincorrono mi obbligano a ribadire che la questione principale per il MPS e’ ritornare ad avere una gestione redditiva anche per evitare il suo allontanamento da Siena. Come raggiungere quest’obbiettivo sta nella capacità dell’Azienda di intervenire su più fronti.
La CGIL di Siena ha deciso all’inizio di questa crisi di evitare accordi che producessero disoccupazione coatta e ciò vale anche per il MPS che ha proposto un piano industriale che necessita di importanti cambiamenti.
La difficile trattativa in corso fra le Organizzazioni di categoria e la Banca, per quanto ci riguarda, ha in primo luogo questo obbiettivo e non può prescindere da un generale efficientamento che deve trovare il suo perno nelle potenzialità interne e nell’attaccamento dei suoi dipendenti. Una banca che sia vicino al territorio, ai suoi bisogni, alle famiglie ed al sistema produttivo non può non tenerle in considerazione.
Credo che in questo momento tutto ciò che mina l’unità del mondo sindacale non renda giustizia dello sforzo che stiamo producendo per trovare quelle soluzioni che al tavolo delle trattative devono essere conquistate e che traguardano appunto all’occupazione.
Non e’ il momento dei particolarismi e delle strumentalizzazioni ma di atteggiamenti che responsabilmente puntino a riconfermare una banca in salute, fiore all’occhiello di questo territorio e datore di tanta buona occupazione.
Claudio Guggiari, Segretario Generale CGIL Siena
Siena, 1 ottobre 2012
Tabelle paga commercio ottobre 2012
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 1, 2012
Argomenti: CGIL, FILCAMS, servizi, tabelle paga, Ufficio vertenze |
Riforma del lavoro: le nuove amenità di una legge labirinto
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 1, 2012
Riforma del lavoro: le nuove amenità di una legge labirinto
Prosegue l’aggiornamento del Dossier in progress che la CGIL sta costruendo per rendersi conto della dimensione dei problemi creati dalla Riforma Fornero e dei motivi per cui è necessario cambiarla. MiniASpI per gli stagionali e diritto allo status di disoccupazione: cosa è cambiato e come ci si muove nel labirinto della riforma » Vai al Dossier
28/09/2012 da www.cgil.it
Di seguito pubblichiamo un nuovo contributo al Dossier CGIL sugli effetti reali della legge Fornero sul mercato del lavoro. Si tratta di un approfondimento sulle ‘amenità’ della legge 92/2012 in materia di applicazione della MiniASpI per i lavoratori stagionali e di mantenimento dello status di disoccupati e relativi diritti.
- MiniASpI e stagionali: già in una precedente segnalazione (lettera CGIL al Ministro) la CGIL aveva segnalato il rischio che la nuova disposizione del MiniASpI non potesse trovare applicazione nei confronti di quanti avessero svolto lavori stagionali nel corso del 2012. Ma purtroppo l’analisi della legge ha evidenziato un altro rischio molto grave. Infatti la legge (art.2 comma 21) dice che il MiniASpI sarà erogata “detratti gli importi già fruiti nel corso dell’anno”. Ciò significa che un lavoratore stagionale che lavori, ad es., da giugno a settembre nel corso del 2013 e quindi abbia avuto versamenti contributivi per 17 settimane avrà sì il MiniASpI per 8,5 settimane a decorrere da ottobre 2013, ma, se non avrà un’altra occasione di impiego prima del periodo giugno- settembre dell’anno successivo, nel 2014 non potrà beneficiare di alcuna indennità!!
Basta fare il conto: un lavoratore che avesse lavorato per i mesi giugno/settembre 2013 avrà beneficiato di una MiniASpI per 8 settimane e mezzo (la metà delle 17 settimane lavorate); ebbene, nei 12 mesi antecedenti ottobre 2014, data presumibile in cui il lavoratore presenterà la domanda per il periodo giugno/settembre 2014, quel lavoratore ha già beneficiato di 8,5 settimane di MiniASpI…che è esattamente quanto gli spetterebbe in base alle prestazioni lavorative svolte nel 2014! Ergo, la MiniASpI, per la stragrande maggioranza dei lavoratori stagionali, si percepirà…a stagioni alterne!!
- A chi sarà mantenuto lo status di disoccupati e i diritti relativi?: Il sistema in vigore prima della riforma Fornero consentiva l’acquisizione dello stato di disoccupazione non solo in caso di totale assenza di un rapporto di lavoro subordinato, bensì anche nel caso di svolgimento di lavoro in parasubordinazione (co.co. co, co.co.pro ) o di lavoro autonomo. Vale a dire che qualsiasi lavoro dava titolo ad acquisire e conservare lo status di disoccupato, purché garantisse un reddito annuale inferiore al reddito minimo escluso da imposizione fiscale. ( 8.000,00 euro per i rapporti di lavoro subordinato e parasubordinati, 4.500,00 per i lavoratori autonomi). La nuova legge ha invece eliminato il reddito come elemento per mantenere lo status di disoccupato, e pertanto potranno acquisire e mantenere lo status di disoccupato solo coloro che non svolgono alcun tipo di attività lavorativa.
Insomma, a partire dal 1/1/ 2013 dovranno essere cancellati dagli elenchi anagrafici dei Centri per l’impiego tutti coloro che attualmente hanno titolo all’iscrizione in quanto percettori di redditi minimi (per es. occupati a part-time, con un rapporto di lavoro autonomo o di para subordinazione). L’altra modifica che produrrà un forte impatto su un cospicuo numero di persone è l’aver previsto che lo status di disoccupato si sospende solo in caso di instaurazione di un rapporto di lavoro subordinato inferiore a 6 mesi. Ne consegue che un contratto di lavoro di natura parasubordinata o autonomo non determina la sospensione dello stato di disoccupazione bensì la perdita. Tale nuova formulazione dello stato di disoccupazione potrà produrre notevoli impatti dal punto di vista sociale, considerato che lo stato di disoccupazione è la condizione per una serie di benefici ed agevolazioni, quali per esempio l’erogazione di indennità previdenziali o l’esenzione dalle spese sanitarie. Il non consentire il mantenimento dello status di disoccupazione anche in presenza di redditi minimi, incoraggerà i lavoratori disoccupati ad accettare occasioni di lavoro al nero al fine di non perdere lo status di disoccupato.
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Province: il punto di vista di chi ci lavora
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 26, 2012
Province: il punto di vista di chi ci lavora
Le lavoratrici e i lavoratori della Provincia di Siena, la RSU, la FP CGIL e la FPL UIL hanno, in tempi non sospetti, criticato aspramente la cosiddetta riforma delle Province come riforma fatta per cercare di dare una risposta, in maniera del tutto errata, all’antipolitica e non per costruire una nuova architettura istituzionale più efficiente. Una riforma che sembra ignorare del tutto servizi e compiti di questa istituzione e propone sulla base di parametri del tutto arbitrari, che non tengono conto né delle omogeneità economiche né della mobilità delle persone, il ridisegno di una nuova provincia non più legittimata dal voto di tutti i cittadini ma ente di secondo grado.
A questo vizio d’origine, nel corso di questi mesi, anche nella nostra regione, è seguito un dibattito che, eufemisticamente, può essere definito senza senso.
Rivendichiamo la coerenza di una posizione chiara: le province devono restare enti di governo cui devono essere attribuite le funzioni di area vasta e di coordinamento e devono poter godere della necessaria autonomia finanziaria.
Quale valore possono avere questi enti in termini di prossimità e sussidiarietà al cittadino, quale volano di sviluppo, quale presidio di legalità se con le manovre precedenti e con la spending review si otterrà nel 2013 una sommatoria di Enti quasi completamente in dissesto finanziario? Quale futuro per i servizi? Quale futuro per i lavoratori?
Invece di tentare di costruire una risposta che in qualche modo partisse dalle omogeneità delle linee di sviluppo, dai servizi e dal diritto dei cittadini di poterne usufruire in maniera diffusa e dal diritto dei lavoratori delle province di veder garantito il loro posto di lavoro e la loro professionalità, si è preferito parlare d’altro, dando spazio a localismi che rischiano, se non ricondotti a una proposta comune della Toscana, di fare applicare i cervellotici criteri del Governo.
Le lavoratrici e i lavoratori della Provincia di Siena chiedono con forza a tutte le istituzioni politiche locali e alle forze politiche un salto di qualità del dibattito in corso per arrivare ad una decisione condivisa che abbia come bussola i servizi e il lavoro di chi oggi opera nelle province.
I circa 437 lavoratori di ruolo più i precari che oggi fanno funzionare servizi indispensabili per i cittadini sono una risorsa importante e qualificata che non può essere dispersa e tanto meno non tenuta nel debito conto nel disegnare i servizi e l’organizzazione del lavoro delle nuove province.
Partendo dalla piena adesione allo sciopero nazionale dei servizi pubblici di venerdi 28 settembre i lavoratori e la lavoratrici della Provincia di Siena continuano nella mobilitazione. Tramite le loro rappresentanze sindacali vogliono essere protagonisti di una seria riforma delle Istituzioni, di cui questo paese ha estremo bisogno. Pretendiamo da subito l’avvio di un confronto sinergico con tutti i soggetti istituzionali interessati al riordino delle Province.
Il decreto non va bene, uniamo le forze per cambiarlo. Istituzioni, lavoratori e cittadini.
Approvato all’unanimità dall’assemblea del personale dell’Amministrazione Provinciale di Siena di oggi (26/09/2012)
Argomenti: FP, manifestazioni, Provincia, scioperi |
I dipendenti delle Società Agricole ‘San Donato in Perano’ e ‘Domine’ dicono basta: “Vogliamo i nostri soldi!!”
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 25, 2012
I dipendenti delle Società Agricole ‘San Donato in Perano’ e ‘Domine’ dicono basta: “Vogliamo i nostri soldi!!”
“È veramente assurdo quanto sta accadendo nelle terre del Chianti – spiega Domenico Cordaro della Segreteria FLAI CGIL Siena – ed è vergognoso quello che stanno vivendo i dipendenti della Società Agricola Domine srl, azienda che lavora nelle vigne della più famosa Società Agricola San Donato in Perano a Gaiole in Chianti”.
“La San Donato in Perano – prosegue Cordaro – non paga lo stipendio ai dipendenti dal maggio scorso e alla scadenza del contratto, a giugno, si è guardata bene dal regolare e sanare la questione con i dipendenti; nel frattempo dal primo di luglio gli stessi lavoratori sono stati assunti dalla Domine con contratto fino alla fine del 2012, ma anche quest’ultima si è guardata bene dal pagare lo stipendio e, come se non bastasse lo stato di difficoltà dei dipendenti, non li fa lavorare nella vendemmia ma impiega manodopera esterna”.
“Vale la pena ricordare – conclude il sindacalista della FLAI CGIL – che gli operai agricoli in provincia di Siena sono una realtà di oltre 12.000 addetti che ad oggi, oltre alle varie beffe aziendali, non vedono rinnovato il Contratto Provinciale scaduto a Dicembre 2011. Siamo veramente stanchi di queste situazioni e di queste prese in giro, chiediamo agli organi di vigilanza di intervenire quanto prima per verificare le varie situazioni anomale che sempre più spesso ci vengono segnalate, come richiesta di aiuto, in tutto il territorio della provincia”.
Siena, 25 settembre 2012



