Lavoratori RDB: ‘l’azienda non si tocca!’
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 10, 2011
‘L’azienda non si tocca!’. È con questa esclamazione che venerdì mattina, nell’ennesima assemblea indetta davanti ai cancelli dello stabilimento RDB s.p.a. di Montepulciano, i lavoratori hanno deciso di dare il via da oggi ad un presidio ad oltranza – giorno e notte – “almeno fino a quando non sarà fatta chiarezza sulla situazione”.
Le troppe voci che si rincorrono all’interno dello stabilimento sulla vendita di attrezzature e sullo spostamento di casseri su altri siti produttivi, “associate all’assurda direttiva di bloccare la produzione pur avendo ancora commesse”, hanno spinto FILLEA CGIL, FILCA CISL, la R.S.U. e i lavoratori tutti a questa azione per difendere il lavoro.
“Ad oggi non si può che riaffermare di trovarsi davanti ad un’azienda inaffidabile e che non rispetta gli impegni presi – affermano i Sindacati – perché solo pochi giorni fa, nell’ultimo incontro presso il Ministero dello sviluppo economico, era stato nuovamente chiesto e sottoscritto di evitare qualsiasi azione unilaterale, ma come già successo ciò non è stato rispettato”. “Dopo la pubblicazione dell’andamento del primo semestre indicante al suo interno la chiusura di 6 stabilimenti più 1 da ‘scegliere’ tra Montepulciano o Bellona – spiegano FIILEA CGIL e FILCA CISL – è stato pubblicato sul sito del Gruppo, il mezzo di comunicazione preferito dall’azienda, un documento che parla di ‘ibernazione’ dello stabilimento di Bellona e che non si pronuncia su quello senese, che però nella realtà si è visto bloccare la produzione”.
“Le maestranze di Montepulciano – continuano le Organizzazioni Sindacali – non possono accettare le scellerate scelte aziendali che mettono in discussione l’esistenza di un’azienda sana che ha dato e può dare molto ad un territorio come quello senese che necessita di realtà industriali come quella della RDB”. “Fino al 2007, ultimo anno di gestione ‘RDB Centro’ – spiegano FILLEA CGIL e FILCA CISL – il sito poliziano vantava una riconosciuta e redditizia qualità, dovuta alle professionalità interne all’azienda e ad una filiera corta di fornitori e installatori; quella strategia vincente è stata colpevolmente abbandonata, smantellando l’ufficio tecnico e quello commerciale e allontanando l’indotto storico”.
“Oggi sembra si voglia mettere in scena l’ultimo atto – proseguono i Sindacati – trasferendo totalmente la produzione su altri siti, azione che metterebbe in crisi le circa ottanta famiglie che vivono del lavoro presso lo stabilimento, ma che danneggerebbe anche l’intero Gruppo per le ricadute negative sulle vendite in Toscana e Lazio, come risulterebbe anche dalle denunce di alcuni agenti di vendita, zone da sempre servite dal sito produttivo senese”.
Nell’incontro di domani previsto nuovamente presso il Ministero dello sviluppo economico – “che dopo gli incontri riservati con azienda e ceto bancario dovrebbe avere più chiaro il futuro aziendale”, commentano Gian Luca Scartoni per la FILLEA CGIL e Francesca Centrone per la FILCA CISL – i Sindacati ribadiranno la richiesta al governo di valutare tutte le possibilità d’intervento per salvare l’azienda, non ultimo il commissariamento, “auspicando che il piano di risanamento non sia solo la sommatoria di tagli lineari e ciechi che rispondono solo ai bisogni delle banche, ma che sia affiancato da un vero piano industriale che tenga conto dei livelli occupazionali e riesca a ridare linfa vitale ad un’azienda centenaria e qualora al suo interno non ci fosse spazio per tutti gli attuali siti produttivi che questi siano messi a disposizione di imprenditori che credono sulle loro potenzialità”.
I lavoratori dello stabilimento RDB s.p.a. di Montepulciano, ribadendo l’assoluta volontà di conservare l’integrità del sito produttivo con qualsiasi strumento democratico, con la convinzione che la propria lotta sia a vantaggio di tutto il territorio circostante, si auspicano che giunga loro qualche segno di solidarietà.
FILLEA CGIL e FILCA CISL Siena
Siena, 10 lunedì 2011
Argomenti: aziende, FILLEA, presidio, valdichiana |
Oggi presidio lavoratori RDB di Montepulciano
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 10, 2011
OGGI a partire dalle ore 9.00 i lavoratori dello stabilimento di Montepulciano della RDB effettueranno un presidio davanti ai cancelli dell’azienda. Il presidio si protrarrà, al momento, ad oltranza.
Comitato Direttivo SPI CGIL: mantenere i livelli dei servizi sociali e sanitari
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 7, 2011
Il Comitato Direttivo Provinciale del Sindacato Pensionati SPI CGIL di Siena, riunitosi ieri, nell’esprimere solidarietà alle famiglie delle vittime morte per il lavoro a Barletta, denuncia con forza la gravità della manovra economica recentemente varata, manovra che colpisce prevalentemente i ceti più deboli, pensionati e lavoratori dipendenti e rende ulteriormente difficili le condizioni delle donne, accentuando la loro posizione di disparità a partire dalle condizioni lavorative.
I tagli del Governo operati con le ultime manovre economiche alle finanze delle autonomie locali potranno avere pesanti ricadute sui servizi erogati dagli Enti Locali, servizi che soprattutto in riferimento alle donne sono strumenti essenziali per l’affermazione delle loro scelte di vita. Anche per tali ragioni il Comitato Direttivo assume l’impegno nella contrattazione sociale territoriale con gli Enti Locali affinché i servizi sociali e sanitari mantengano quantomeno l’attuale standard qualitativo e quantitativo, individuando le risorse necessarie anche attraverso la lotta all’evasione e nella eventuale compartecipazione basata sull’equo principio per il quale chi più ha, più ha il dovere di compartecipare.
La necessità che non si determini un arretramento sul welfare ha bisogno che questo Paese punti sullo sviluppo del suo sistema produttivo per aumentarne la ricchezza prodotta. E ciò non può determinarsi attraverso una vecchia nefasta idea che la competitività la devono pagare i lavoratori e le lavoratrici in termini di sicurezza, di precarietà, di non rispetto delle regole contrattuali e normative. Solo uno sviluppo sostenibile e qualitativo può disegnare un futuro anche a quei giovani che oggi, purtroppo, sono costretti a condizioni barbare pur di contare su un minimo di sostentamento. E questo da qualunque angolo di visuale si guardi è sfruttamento, non libera scelta.
SPI CGIL Siena
Siena, 7 ottobre 2011
Argomenti: pensionati, SPI |
La CGIL aderisce alla 4^ Giornata Mondiale per il lavoro dignitoso. Il 7 ottobre iniziative in tutta Italia
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 7, 2011
La CGIL aderisce alla 4^ Giornata Mondiale per il lavoro dignitoso. Il 7 ottobre iniziative in tutta Italia |
All’indomani della tragedia di Barletta la CGIL dedica ad Antonella, Giovanna, Matilde e Tina, “vittime del lavoro e di un lavoro – non certo per loro scelta o responsabilità – non dignitoso” la Giornata per il Decent Work. Inoltre, per la Confederazione sarà anche un’occasione per ribadire il sostegno alla Campagna per l’assegnazione del Premio Nobel per la Pace alla Donna Africana » SPOT VIDEO » Lavoro dignitoso: il 7 ottobre il NIdiL CGIL in piazza in tutta Italia |
La Giornata Mondiale per il lavoro dignitoso (World Day for Decent Work) è giunta alla sua 4^ edizione. Il 7 ottobre, come ogni anno, a partire dal 2008, la CGIL aderisce e partecipa con iniziative, alla giornata di mobilitazione promossa dalla Confederazione Internazionale dei Sindacati (CIS-ITUC) insieme all’OIL e a molte ONG. Una giornata che quest’anno cade all’indomani di quella che il Presidente Napolitano, interpretando un diffuso sentimento comune, ha definito “una inaccettabile tragedia”, riferendosi al crollo del palazzo a Barletta in cui hanno perso la vita cinque donne. Per questo, la CGIL ha deciso di dedicare ad Antonella, Giovanna, Matilde e Tina, “vittime del lavoro e di un lavoro, non certo per loro scelta o responsabilità, per nulla dignitoso”, la Giornata per il Decent Work. “Questa ennesima inaccettabile tragedia – avverte la CGIL – assomma molti dei guasti che, troppo spesso, rendono la nostra economia e la nostra società incivili e lesive della dignità umana e del lavoro”. A dimostrarlo il diffondersi di: lavoro nero, condizioni particolarmente pesanti e precarie per le donne, nessuna norma di sicurezza sul lavoro, mancanza di prevenzione e di controlli da parte delle autorità preposte, lavori privi di sicurezza e protezioni in edilizia, orari di lavoro interminabili, salari da fame, sfruttamento selvaggio della e nella catena di subfornitura. Una giornata di mobilitazione e sensibilizzazione in cui i sindacati di ogni paese fanno sentire la propria voce per un lavoro più dignitoso, che deve essere al centro dell’azione dei governi per far ripartire la crescita economica e costruire una nuova economia globale che metta le persone al primo posto. Un “lavoro produttivo liberamente scelto da donne e uomini, in condizioni di libertà, eguaglianza, sicurezza e dignità”, come definito dai promotori della giornata. Per la CGIL, infatti, la creazione di posti di lavoro dignitosi “deve essere al centro delle azioni dei governi per uscire dalla crisi economica globale e costruire una nuova economia, socialmente e ambientalmente sostenibile, che metta al centro la persona”. Sono quattro gli “assi” del lavoro dignitoso che verranno rivendicati nelle piazze di tutto il mondo il 7 ottobre: applicazione dei principi e diritti fondamentali del lavoro e delle convenzioni internazionali sul lavoro; il lavoro produttivo liberalmente scelto, con uguali opportunità e uguali diritti e una retribuzione adeguata alla dignità dei lavoratori e delle loro famiglie; la salute e la sicurezza nel lavoro e la protezione sociale per i lavoratori e le loro famiglie; la libertà di organizzazione e di contrattazione collettiva per tutti i lavoratori e tutte le lavoratrici, il dialogo sociale e il tripartitismo. A livello internazionale la giornata sarà dedicata, in particolare, al superamento del lavoro precario. Per i lavoratori, la precarietà significa incertezza, imprevedibilità e insicurezza del lavoro e del futuro. “Molto spesso – fa sapere la CGIL – questi lavoratori non sono per nulla coperti dalle misure di protezione sociale e riscontrano molti ostacoli, normativi o pratici, per potersi organizzare sindacalmente”. Quest’anno, in occasione della 4^ edizione della giornata mondiale per il lavoro dignitoso, la CGIL riunisce a Roma, con un’iniziativa presso la sede nazionale in Corso d’Italia, 25, donne italiane e straniere impegnate per l’affermazione del diritto a un lavoro dignitoso e prosegue nell’azione di sostegno alla Campagna per l’assegnazione del Premio Nobel per la Pace alla Donna Africana (NOPPAW), “riconoscendo – afferma la CGIL – l’enorme contributo alla pace, alla vita, al lavoro dignitoso, che le donne africane stanno portando alla crescita sociale e civile del loro continente”. Quella del 7 ottobre deve essere, quindi, una giornata all’insegna del Lavoro Dignitoso (decent work), affinché in Italia sia finalmente possibile, come sostiene la CGIL “garantire alle donne, ai giovani, ai migranti, ai precari, ai lavoratori più anziani, a quelli più svantaggiati, a tutti – conclude – un lavoro liberamente scelto, in condizioni di libertà, eguaglianza, sicurezza e dignità”. |
Argomenti: CGIL |
La CGIL con gli studenti alla manifestazione di domani a Siena: ore 9.00 Piazza della Posta
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 6, 2011
La CGIL con gli studenti alla manifestazione di domani
I dati della relazione OCSE ‘Education at glance’ ci confermano quanto da noi più volte denunciato, l’Italia disinveste nell’istruzione. Quindi non solo non investe, ma addirittura toglie risorse, aspetto ulteriormente preoccupante in quanto questo studio è stato realizzato su dati 2008 precedenti alla cura Tremonti-Gelmini. Nel DEF 2011-14 è stata inserita un’ulteriore riduzione di spesa, dal 4,8% del PIL (la media OCSE è 6,1% che ci posiziona al 29 esimo posto) al 3,7 nel 2015 e al 3,4 nel 2020. Come dire: istruzione e ricerca non sono strumenti per affrontare la crisi, il sapere non è motore di sviluppo, la conoscenza e la preparazione delle generazioni che si apprestano a guidare questo Paese non sono questioni di interesse politico.
A ciò aggiungiamo che gli stipendi degli insegnanti sono tra i più bassi dei Paesi sviluppati, che solo il 70,3% dei giovani tra i 25 e i 34 anni ottiene un diploma di istruzione secondaria superiore, una percentuale di gran lunga inferiore alla media OCSE dell’81,5%, e che l’Italia è agli ultimi posti come percentuale di laureati sulla popolazione attiva e di laureati che lavorano.
Un quadro estremamente preoccupante, a cui dobbiamo aggiungere le risorse tagliate alla scuola e al sostegno che scaricano nuovamente sui più deboli il costo della crisi, non garantendo a tutti le stesse possibilità di crescita a partire dall’istruzione.
La manifestazione degli studenti senesi di domani è un momento importante di proposta e ricco di contenuti: dall’edilizia scolastica al diritto allo studio, i giovani chiedono di essere ascoltati ed è nostra responsabilità cogliere questo richiamo.
Le giovani generazioni si stanno trovando davanti al tentativo di ridicolizzare la scuola pubblica, con interventi di destrutturazione evidenti come chiaro è il mercato del lavoro che li deve accogliere, così incerto, dequalificato e precario.
Essere a fianco degli studenti, andare contro a quel concetto di società che sta prendendo sempre più piede, fondato sull’apparenza, sulle facili carriere, dove il sapere e la responsabilità non hanno alcuna importanza, è doveroso per tutti. Una società senza sapere è una società senza capacità di critica, facilmente orientabile, poco competitiva, foriera di discrimiazioni e povertà, sia culturale che materiale.
CGIL Siena
Siena, 6 ottobre 2011
Argomenti: CGIL, manifestazioni, scuola, studenti |
Negli studi professionali si inizia a disboscare la giungla di contratti truffa
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 6, 2011
Negli studi professionali si inizia a disboscare la giungla di contratti truffa
La good news è arrivata: è stata firmata l’ipotesi del nuovo contratto collettivo nazionale degli studi professionali, un settore importante che conta oltre un milione di addetti.
Ovvero negli studi di avvocati, architetti, commercialisti, dentisti e altro ancora, ci sarà un nuovo contratto che prevederà un aumento medio di stipendio di 87,5 euro (riferito al 3 livello).
Ma non è solo questa la good news: per la prima volta il contratto nazionale sarà applicato non solo ai dipendenti degli studi ma anche al lavoro atipico, tirocini, partite iva, collaboratori, praticanti (circa 400.000 persone).
Si vuole quindi includere nella protezione del contratto collettivo la galassia di giovani che attualmente lavorano senza diritti e tutele.
Ciò significa operare in due direzioni: mettere fine ai contratti truffa affinché il lavoro che è realmente continuativo e dipendente abbia un contratto da dipendente e applicare a tutta la platea dei collaboratori esterni le norme di riferimento previste dal contratto nazionale.
A questo proposito sarà individuato entro un mese dalla firma del contratto un gruppo di esperti che farà un lavoro di studio e ricerca per consentire alle parti di definire linee guida che prevedano un equo compenso e tutele contrattuali.
Altra novità molto importante riguarda la regolamentazione del rapporto di praticantato. Infatti attualmente i praticanti non hanno alcuna norma di riferimento che li tuteli.
La scelta operata è quella di utilizzare il contratto di apprendistato per svolgere il periodo di praticantato. Entro 3 mesi dalla sottoscrizione definitiva del contratto nazionale sarà disciplinata la modalità di utilizzo dell’apprendistato negli studi professionali.
Il lavoro fatto su questo tema dalla FILCAMS CGIL insieme alle associazioni dei praticanti e dalla campagna dei Giovani NON+ disposti a tutto della CGIL ci consentono oggi di ottenere primi risultati per mettere in campo un’azione di contrasto all’abuso del lavoro precario o della finta formazione.
A livello regionale saranno possibili ulteriori miglioramenti: infatti è prevista una specifica contrattazione che nel territorio può agevolare il coinvolgimento di un mondo del lavoro che negli studi è troppo disperso e quindi maggiormente ricattabile.
Questi primi risultati sono il segno che è possibile intervenire per impedire il dilagare della precarietà e ci consegnano ancora un lungo lavoro da fare che la FILCAMS CGIL vuole affrontare insieme a tutte le reti di professionisti, precari, praticanti e a tutti coloro che vorranno impegnarsi con noi.
FILCAMS CGIL Nazionale
Argomenti: FILCAMS, studi professionali |
‘Travertino Toscano’ di Rapolano Terme: a rischio 35 posti di lavoro
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 5, 2011
‘Travertino Toscano’ di Rapolano Terme: a rischio 35 posti di lavoro
Si è svolto ieri presso l’Amministrazione provinciale di Siena il tavolo istituzionale richiesto dall’Organizzazione Sindacale FILLEA CGIL a seguito della dichiarazione dell’Azienda Travertino Toscano spa di Rapolano Terme – che conta 35 dipendenti e che versa in gravi difficoltà – di non essere più in grado di proseguire l’attività produttiva.
“Non osserveremo passivamente – dichiara la FILLEA CGIL di Siena, la Federazione Italiana Lavoratori Legno Edili e Affini – la chiusura di un sito produttivo così importante per il territorio senese e carico di 70 anni di storia. Lotteremo insieme ai lavoratori per dare un futuro a questa realtà”.
Per il Sindacato ed i lavoratori, pur consapevoli della critica situazione in cui versa l’azienda, non è certo possibile accettare una decisione così drastica e repentina, ed hanno quindi richiesto l’intervento delle istituzioni locali affinché si trovasse una soluzione alternativa.
Nell’incontro è stata ribadita l’impossibilità per l’Azienda – che attualmente è in cassa integrazione straordinaria per crisi – di proseguire l’attività produttiva e quindi a breve si potrebbe parlare di cessazione della produzione.
La FILLEA CGIL di Siena ha espresso forte preoccupazione per il futuro dei 35 dipendenti, che in realtà stanno vivendo questa situazione di incertezza da qualche anno, dato che si sono già alternati periodi di cassa integrazione, cassa integrazione straordinaria e mobilità.
I problemi sono iniziati con la crisi del mercato americano e il blocco dell’export in questa direzione.
“Alla mancanza di ordinativi – spiega la FILLEA CGIL di Siena – nel tempo si sono aggiunti anche problemi finanziari e un’assenza di prospettiva che sta inducendo l’Azienda a cessare l’attività. Certo è che un segmento di mercato come quello della mattonella a cui si è rivolto esclusivamente l’azienda, senza adottare nessuna forma di differenziazione di prodotto, con una concorrenza molto forte dall’estero, con basso valore aggiunto e con strutture aziendali così concepite, non può che avere poco futuro. E’ invece necessario per tutti puntare sull’innovazione, sugli investimenti e sullo sviluppo”.
La FILLEA CGIL di Siena, come già espresso in tempi non sospetti, sostiene che solo se le aziende escono dai loro recinti abbandonando probabili competizioni per fare sinergia promuovendo il territorio ed investendo in marketing d’impresa e nella formazione dei dipendenti, si potrà dare a questo settore un futuro.
“Se vi sono nel tessuto imprenditoriale sensibilità del genere, e noi lo crediamo – sottolinea il Sindacato – è il momento di farsi avanti senza attendere ulteriormente. Gli interventi in questa direzione devono essere veloci per evitare che un’azienda si sfaldi completamente. Pensiamo alla rete dei clienti, ai materiali a disposizione, alle professionalità,… Pensiamo naturalmente e soprattutto all’impatto sociale che la chiusura di un’azienda come questa potrà determinare, considerando tra l’altro l’età media degli addetti non molto alta e i problemi che già il territorio vive in termini di crisi, chiusure d’azienda e poche possibilità di rioccupazione”.
“Continueremo a difendere l’occupazione anche attraverso l’utilizzo degli ammortizzatori sociali – conclude la FILLEA CGIL di Siena – e faremo di tutto affinché sia reso possibile un passo in avanti, anche sollecitando un cambio di direzione”.
FILLEA CGIL Siena
Siena, 5 ottobre 2011
Agevolazioni del Comune di Sovicille per pagare la Tia
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 5, 2011
Per maggiori informazioni è possibile telefonare ai numeri 0577/049252 – 049251 – 049250 durante gli orari di apertura il martedì e il venerdì dalle ore 8.30 alle ore 12.30 e il mercoledì dalle ore 14.30 alle ore 17.30. |
La vita è il costo del tuo lavoro
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 5, 2011
UNA BELLA LETTERA DELLO SCRITTORE EDOARDO NESI
La vita è il costo del tuo lavoro
Il costo del tuo lavoro è la vita. La tua vita. Sei un’operaia e vai ogni giorno a lavorare in uno scantinato. Lo scantinato è un opificio. Una maglieria. Tu confezioni maglie. Un giorno cominci a sentire strani rumori che non hai mai sentito prima. Sono come dei gemiti, degli scricchiolii. Non vengono dalla strada vicina, o dalle macchine davanti alle quali lavori. Vengono dalle mura del palazzo. Ti chiedi cosa possano voler dire. Non puoi accettare che siano ciò che pensi. Ti dici che forse è normale sentire degli scricchiolii, in un palazzo così vecchio. E continui ad andare a lavorare. Ogni giorno. Ti chiedi se non dovresti parlarne con qualcuno. Coi sindacati, coi vigili. Con la polizia. Coi carabinieri. Ma non lo fai. Ti scordi di farlo. Preferisci scordarti di farlo, forse. Ogni giorno vai avanti, e torni lì, a lavorare. Perché devi. Devi pagare la spesa, i vestiti dei bambini, il mutuo. Continui a lavorare. È quello che fai, che hai sempre fatto. Lavori sepolta in uno scantinato per combattere la concorrenza di altri disgraziati come te. Sei impegnata in una competizione crudele con altri lavoratori che lavorano in altre fabbriche, in tutto il mondo. Fabbriche probabilmente più sicure dello scantinato in cui lavori tu. Ma non importa. Devi lavorare e lavorerai. Non credi davvero possibile che un palazzo possa cadere. E poi, proprio su di te. Ti dici che queste cose è molto difficile che succedano. Che non succederà proprio a te. Il costo del tuo lavoro è la tua vita, ragazza mia. E non dovrebbe essere così. Non è giusto che sia così. Non quando con il tuo lavoro stai producendo parte dell’eccellenza mondiale. Il Made in Italy. Perché non importa quale sia la qualità delle maglie che produci. È merce fatta in Italia. Ha un valore misurabile, e lo si applica a ogni straccio e a ogni accessorio che venga prodotto nel nostro Paese. Da chiunque. Decine e decine di migliaia di cinesi sono venuti e continuano a venire a lavorare in Italia, chiusi in scantinati come il tuo, per poter produrre merce Made in Italy. Sei parte di una catena di lavoro che un tempo era una cosa gloriosa, ragazza mia, l’orgoglio e il vanto della nostra nazione, e oggi invece non ha più alcun senso. Ricordalo, e salvati. 04 ottobre 2011
(DA WWW.CORRIERE.IT ultima modifica: 05 ottobre 2011 10:48)
Argomenti: CGIL |
Ddl intercettazioni: CGIL, non si ferma la mobilitazione contro la legge bavaglio
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 3, 2011
Ddl intercettazioni: CGIL, non si ferma la mobilitazione contro la legge bavaglio |
‘Io ci sarò’, mercoledì 5 ottobre, giorno di avvio della discussione Parlamentare, nuovo presidio di protesta in Piazza del Pantheon a Roma per dire no all’approvazione di un “provvedimento sbagliato che manomette i diritti costituzionali” |
“Se il governo pensa, stringendo i tempi su una legge sbagliata, di evitare la protesta dei cittadini si sbaglia di grosso”. A ribadirlo è Fulvio Fammoni, Segretario Confederale della CGIL, alla vigilia dell’avvio della discussione parlamentare del provvedimento sulle intercettazioni telefoniche. Mercoledì 5 ottobre, giorno di avvio della discussione in aula, la CGIL partecipa al presidio di protesta organizzato in Piazza del Pantheon dalle 17 alle 19. ‘Io ci sarò’, è con questo slogan, che tanti cittadini italiani contrari all’approvazione di un “provvedimento sbagliato che manomette i diritti costituzionali” scenderanno in Piazza insieme al Comitato per la libertà di informazione, a tante associazioni e tanti cittadini che ritengono sbagliata e incostituzionale una legge che “vuole negare il diritto dell’opinione pubblica ad essere informata e vuole gettare sabbia nei meccanismi della giustizia”, spiega Fammoni.
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Argomenti: CGIL |