Epifani: “Sta arrivando una valanga, migliaia di famiglie a rischio. E il governo non fa nulla”
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 21, 2008
Leggi l’intervista di oggi de “Il Piccolo” a Guglielmo Epifani, Segretario Generale CGIL:
http://www.cgil.it/nuovoportale/rassegnastampa/Interviste/081121.Epif.pdf
Argomenti: CGIL |
Museo di Chiusi: la FP CGIL chiede chiarezza
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 21, 2008
NOTA STAMPA
Le dichiarazioni del Dott. Iozzo, riportate da alcuni quotidiani locali, in merito alle motivazioni che lo hanno spinto a dimettersi da Direttore del Museo di Chiusi mostrano una situazione assai preoccupante. Situazione che del resto aveva già spinto la Fp Cgil a chiedere nei mesi scorsi alla Soprintendenza ai Beni Archeologici della Toscana un incontro per affrontare le problematiche del Museo e le relative condizioni di difficoltà vissute dai dipendenti. A fronte di tale richiesta la Sovrintendente ha sì convocato le Organizzazioni sindacali nel mese di ottobre, ma in quell’occasione ha affermato che il Museo di Chiusi non presentava problematiche particolari.
Nel corso dei mesi passati, inoltre, una parte del personale, tra cui i nostri iscritti, ha espresso la propria stima nei confronti dell’operato del Dott. Iozzo all’interno del Museo, dimostrando quindi di apprezzare l’impegno da lui profuso nel tentativo di superare i contrasti presenti in quel luogo di lavoro.
Dato che la Soprintendente Lo Schiavo aveva chiesto dati e denunce circostanziate, crediamo che quanto dichiarato dal Dott. Iozzo costituisca non solo materia sufficiente per aprire una “riflessione” sulla situazione del Museo di Chiusi, ma condizione stessa per fare piena chiarezza su quanto affermato dal Direttore.
Alice D’Ercole – Fp Cgil Siena
Giulietta Oberosler – Fp Cgil Toscana
20 novembre 2008
Argomenti: CGIL, FP, valdichiana |
«Pronti a revocare lo sciopero se il governo accogliesse il senso delle nostre proposte»
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 20, 2008
«Crisi, sta arrivando una valanga»
ROMA – La crisi sta per travolgere l’economia italiana. «Dalla ricognizione che stiamo facendo, proprio in queste ore della crisi, mi fa dire che sta arrivando una valanga, servono interventi di grandi proporzioni». (LaPresse)
Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, intervenendo a «Panorama del giorno». Due i problemi da affrontare per il segretario della Cgil: «l’accesso al credito, che le banche, che pur hanno liquidità, tendono a non usare, e i consumi delle famiglie, che calano». Per Epifani «bisogna sostenere, da un lato, la domanda con sgravi» e dall’altro «fare un accordo serio con le banche».
VALANGA – Secondo Epifani, dunque, «c’è bisogno di un intervento molto forte, che abbia due caratteristiche: da una parte favorire l’accesso al credito, perchè le banche hanno liquidità ma tendono a trattenerla, e dall’altra agire sulla crisi forte della domanda di consumi finali. Le famiglie – ha spiegato Epifani – non hanno soldi e spendono sempre meno. Quindi bisogna sostenere la domanda con sgravi fiscali e una politica di ammortizzatori sociali diversa, perchè corriamo il rischio che centinaia di migliaia di persone restino senza tutele».
SCIOPERO – «Abbiamo preparato una piattaforma per fronteggiare la crisi e abbiamo chiesto un incontro al governo per sostenere una politica economica più incisiva per sostemere i redditi più bassi. Se il governo dovesse accogliere il senso delle nostre proposte, noi siamo pronti a revocare lo sciopero. Se dovesse andare in una direzione sbagliata, si farà lo sciopero» ha aggiunto Epifani parlando della protesta del prossimo 12 dicembre.
Corriere della Sera.it – 20 novembre 2008
Argomenti: CGIL |
EPIFANI, SE SEGNALI DA GOVERNO RIFLETTIAMO SU SCIOPERO
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 20, 2008
ROMA – “Abbiamo preparato una piattaforma fatta di idee per fronteggiare la crisi e su quello abbiamo chiesto un incontro a governo: se il governo dovesse accogliere le nostre proposte siamo pronti a riflettere sul nostro sciopero. Se il governo va nella direzione sbagliata lo sciopero si farà”. Lo ha detto il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, a Panorama del Giorno.
Dalla ricognizione che la Cgil sta ”facendo in queste ore esce un quadro sulla crisi molto piu’ pesante”, ”sta arrivando una valanga”. Lo ha affermato il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, nel corso della trasmissione Panorama del giorno su Canale 5. La crisi, ha spiegato Epifani, ”sta colpendo le nostre strutture. Regioni come l’Emilia Romagna che non avevano avuto problemi ne hanno di seri”.
”Se gli Stati Uniti spendono 30 miliardi di dollari e avviene un’operazione simile anche in Germania, anche l’Italia dovra’ farlo”, dice Epifani, parlando degli aiuti al setto dell’auto. ”Se lo fanno gli altri non puo’ non farlo anche l’Italia”.
ANSA 2008-11-20 11:28
Argomenti: CGIL |
Università: le OO.SS. preoccupate per i lavoratori dei servizi appaltati
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 19, 2008
NOTA STAMPA
Le Organizzazioni Sindacali Fp CGIL, Filcams CGIL e Fisascat CISL esprimono forte preoccupazione per la situazione determinatasi all’Università degli Studi di Siena. In particolare vogliono richiamare l’attenzione sui lavoratori impiegati nei servizi appaltati all’interno dell’Università, anche perché molti di essi appartengono a categorie protette e svantaggiate.
Qualora venissero decisi tagli sulla gestione dei servizi in appalto si potranno determinare gravi difficoltà sui livelli occupazionali per i dipendenti delle Aziende e delle Cooperative che gestiscono tutta una serie di servizi all’interno dell’Università, come per esempio le pulizie e la portineria e la vigilanza.
Un drastico taglio di questi servizi si tradurrà inevitabilmente in una perdita di posti di lavoro, in un contesto economico e lavorativo, come quello attuale, particolarmente problematico in settori già duramente colpiti da tagli e ridimensionamenti.
Pertanto Fp CGIL, Filcams CGIL e Fisascat CISL, nell’esprimere preoccupazione per il futuro delle lavoratrici e lavoratori dei settori in appalto, auspicano l’apertura di un confronto con l’Università degli Studi di Siena e con tutte le Istituzioni territoriali che stanno seguendo l’evolversi della grave crisi per verificare la situazione di tutti i servizi appaltati e le conseguenze che la crisi potrà determinare in questi settori.
Funzione Pubblica CGIL – Filcams CGIL – Fisascat CISL – UIL Siena
Siena 18.11.08
Argomenti: CGIL, FILCAMS, università |
Economia: dal fisco all’immigrazione, la terapia d’urto della Cgil contro la crisi
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 19, 2008
Ecco le 6 proposte della Cgil:
1. Sostegno all’occupazione
La Cgil rivendica l’incremento della dotazione del Fondo per gli ammortizzatori sociali, la sua estensione a tutti i lavoratori che attualmente non ne hanno diritto, il sostegno ai processi di formazione e riqualificazione deil lavoratori, oltre che al sostegno al reddito. Per i lavoratori che non hanno diritto, la proposta si riferisce ai lavoratori precari e ai lavorotri di tutit i settori dove non sono previsti in via ordinaria.
Inoltre, si richiede la contemporanea previsione, per un periodo predeterminato, di un meccanismo certo per il reintegro del Fondo in caso di mancata copertura relativa all’aumento degli stati di crisi. Perché, come scrive Epifani, già oggi sono a rischio 200mila posti di lavoro, e il numero continua a crescere, a cui bisogna aggiungere gli altrettanti 200mila precari non stabilizzati della pubblica amministrazione, della scuola e della ricerca.
La previsione di un impegno contributivo anche simbolico per le imprese che ricorrono agli ammortizzatori in deroga; l’urgente convocazione del tavolo cone le parti scociali per dare corso alla delega finalizzata alla generalizzazion degli ammortizzatori e al loro riordino prevista dalla legge 247/07, la previsione, già per il 2008, di un aumento sostanziale delle risorse necessarie per cigs e mobilità per far fronte all’impatto della crisi. Il governo, infatti, ha già dovuto aumentare il Fondo per gli ammortizzatori in deroga (oggi interamente a carico del bilancio pubblico), dopo le pressioni dei sindacati, ma ciò non basta. Ma, al cospetto di tale crisi, l’intervento è insufficiente nelle risorse e inadeguato negli strumenti.
E ancora, in sostegno all’occupazione, si richiede la definizione di alcuni urgenti correttivi, per altro da tempo richiesti dalla Cgil, in merito a: Indennità di disoccupazione con requisiti ridotti, Collaboratori coordinati e continuativi; periodi di cigs.
L’utilizzo delle risorse destinate alla detassazione degli straordinari e del lavoro supplementare. Ferme restando le risorse necessarie a coprire la detassazione dei premi contratti al secondo livello, occorre utilizzare queste risorse (pari a circa 1 miliardo di euro) a sostegno dell’occupazione e per chi non ha gli ammortizzatori sociali, o non più goderne.
La definizione di incentivi di natura fiscale. Si tratta di favorire un intervento di sostegno all’occupazione fondato su sgravi o credito di imposta ulteriori, rispetto a quanto già previsto dalle leggi Finanziarie per il 2007 e per il 2008, per l’assunzione a tempo pieno e indeterminato, con maggiorazioni per favorire l’assunzione delle donne e dei giovani, con particolare attenzione al Mezzogiorno.
Il sostegno dell’occupazione in difficoltà senza tutele. Utilizzare, in via eccezionale e per un periodo determinato, parti delle risorse del Fondo per la cassa integrazione presso l’Inps (in attivo di circa 8 miliardi di euro).
Il rafforzamento dell’azione per la legalità. Va evitato che la crisi produca una riduzione delle tutele e della sicurezza sul lavoro. Contemporaneamente, bisogna contrastare il lavoro irregolare anche per rilanciare l’emersione, la regolarizzazione e la tutela della salute e della sicurezza, superando anche l’offerta la massimo ribasso nelle gare d’appalto.
2. Sostegno al reddito
Su questo aspetto la Cgil rivendica un intervento di riduzione del prelievo fiscale su salari e pensioni nel prossimo biennio. Occorre agire o con un intervento sulle detrazioni o con la restituzione del fiscal drag, a partire da 500 euro nel 2008 (tredicesima mensilità), prevedendo per il 2009 un intervento in grado di contribuire a una manovra anticiclica.
La progressiva estensione della platea dei pensionati che ricevono una quattordicesima mensilità e la revisione del sistema di calcolo per la determinazione dell’aumento di redditi da pensione. La previsione è già contenuta nel Protocollo welfare dello scorso anno per le pensioni più basse.
Agevolazioni nella ricontrattazione dei mutui. Una richiesta, da prevedere in via eccezionale per i prossimi due anni, che si può concretizzare ponendo parte degli oneri a carico del Tesoro e sostituendo l’Euribor con il tasso applicato dalla Bce al rifinanziamento delle banche quale tasso di riferimento per il calcolo delle rate dei mutui a tasso variabile.
Adozione della tariffa sociale nei servizi di carattere economico generale. Si può generalizzare questa scelta con il riconoscimento della condizione di disagio economico attraverso l’Isee, ovvero l’Indicatore della situazione economica equivalente.
Contenere gli aumenti di tariffe, rette, contributi, tickets, per i servizi a domanda collettiva e individuale. Si possono prevedere riduzioni, sconti, gratuità secondo le diverse condizioni di disagio economico.
Lotta all’evasione e all’elusione fiscale contributiva. Deve essere rilanciata con forza, dato che oggi il 90% delle entrate Irpef proviene dal lavoro dipendente, mentre solo il 10% proviene da quello autonomo.
3. Sostegno agli investimenti e politica industriale
La Cgil richiede la garanzia del Tesoro agli affidamenti già concessi dalle banche fino al compimento degli investimenti previsti dalle stesse imprese.
Il pieno sostegno ai Progetti di innovazione industriale, strumenti di politica industriale secondo quanto definito Industria 2015, prevedendo maggiori risorse; un maggior numero di progetti finanziati, l’allargamento ad altri settori strategici dell’accesso ai bandi.
La previsione di un fondo aggiuntivo, oltre il fondo istituito dalla Banca europea degli investimenti, per facilitare l’accesso al credito delle piccole e medie imprese, a partire dal Mezzogiorno.
Il sostegno dei settori e territori più esposti alla concorrenza internazionale. Qui ci si riferisce ai settori del Made in Italy, della bassa intensità tecnologica, della bassa intensità di conoscenza utilizzata, e altro, che sono più a rischio di crisi aziendali. Per questi settori si può intervenire attraverso una garanzia pubblica e sgravi fiscali per le imprese che realizzano piani di qualità con investimenti in innovazione, ricerca e formazione e che si impegnano a non ridurre l’occupazione per tutto il 2009.
Il riconoscimento di una detrazione di imposta per l’innovazione. Questa può riferirsi alle ore impiegare, o all’occupazione utilizzate, per la realizzazione di prototipi e, oppure, per apportare modifiche innovative rilavanti al prodotto. Tale misura dovrà essere riconosciuta anche in caso di assunzioni di ricercatori.
4. Investimenti pubblici
La Cgil rivendica investimenti infrastrutturali immediatamente cantierabili. In funzione anticiclica occorre dare l’avvio a un nuovo piano di investimenti, anche attraverso la finanza di progetto, per colmare il deficit infrastrutturale del nostro paese. Su questo punto la Cgil ribadisce il giudizio negativo sul taglio agli investimenti in infrastrutture passati dal 2,4% al 2,1% del Pil.
Il ripristino del Fas (Fondo aree sottoutilizzate). Con il decreto 112 le decisioni di spesa per il Fas sono state centralizzate a discapito delle Regioni e delle autonomie locali, alle quali sono stati sottratti circa 13 miliardi di euro. Bisogna destinare l’85% delle risorse del Fas al Sud e utlizzare i fondi disponibili per la programmazione unificata delle risorse europee e di quelle nazionali aggiuntive, prevista dal Quadro strategico nazionale e concordata con la Commissione europea per la ripresa degli investimenti nelle aree meridionali.
Sostegno ai processi di risparmio ed efficienza energetica nella produzione, nei trasporti e nel civile.
Rafforzare gli investimenti nella bonifica delle aree industriali inquinate, in particolare nel Sud.
Più edilizia popolare e affitti più leggeri. Bisogna dare applicazione all’accordo del tavolo di concertazione sulle politiche abitative del 2007 e rilanciare un piano per l’edilizia popolare e di interventi tesi a calmierare gli affitti.
5. Welfare e rafforzamento della coesione sociale
La Cgil rivendica un sostegno al reddito delle famiglie e dei giovani inoccupati. Questo dovrà avvenire nell’ambito di un programma straordinario di contrasto alla povertà e alla crisi occupazionale prevedendo un investimento di circa 1 miliardo di euro.
Benefici per i lavoratori addetta a mansioni faticose e usuranti. Ciò significa applicare pienamente la legge 247/07 in materia pensionistica e riconoscere immediatamente i benefici citati.
Il rafforzamento del sistema di welfare, un piano straordinario per ampliare i servizi per l’infanzia e per la non autosufficienza degli anziani. Ovvero mantenere per il sistema di welfare un impianto universalistico (non negoziale e compassionevole come previsto dal Libro Verde), che affermi i diritti individuali e realizzi le condizioni per l’occupabilità delle donne, esattamente nella direzione di una manovra anticiclica.
Misure per rafforzare il controllo circa l’effettiva volontarietà delle dimissioni. Occorre contrastare nettamente la pratica delle “dimissioni in bianco”.
Utilizzo delle caserme dismesse. Strutture da usare come residenze temporanee per lavoratori immigrati e “casa dello studente”.
6. Immigrazione
Come ultimo punto la Cgil rivendica un provvedimento di regolarizzazione degli immigrati. L’immigrazione è una risorsa per lo sviluppo e, quindi, a maggior ragione sarà necessario affrontare la questione della regolarizzazione di tutti i lavoratori immigrati che sono irregolari e aumentano il lavoro nero e sommerso.
La riforma della cittadinanza. C’è la necessità di definire i percorsi di stabilizzazione e integrazione attraverso una vera e propria riforma della cittadinanza, soprattutto per i bambini nati in Italia, per superare le discriminazioni, a partire dal diritto di voto.
La sospensione degli effetti della Bossi-Fini in caso di perdita di lavoro per crisi aziendali.
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La FP CGIL Siena sui dati di Brunetta
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 19, 2008
Nota stampa della Segreteria FP CGIL di Siena
Apprendiamo dai mass media locali che circolano informazioni e dichiarazioni rispetto alle percentuali di assenze e agli effetti della “cura Brunetta” negli enti della nostra provincia.
Continua il mistero sulle fonti alle quali il Ministro Brunetta attinge per dare i suoi numeri sulle assenze. Non si sa quale sia la base statistica su cui prosegue la rilevazione. Ma c’è da temere che sia ancora quella piuttosto incerta dei mesi precedenti. La Funzione Pubblica Cgil di Siena ritiene ingiustificato e demagogico questo modo di fare informazione, poiché vengono comparati dati non omogenei, tecnica tra l’altro statisticamente scorretta, facendo riferimento al solo totale delle assenze per malattia oltre i 10 giorni e nascondendo pretestuosamente che le assenze per malattia breve sono sostanzialmente invariate.
Può essere interessante sapere che uno degli effetti prodotti dalla cosiddetta “cura Brunetta” consiste nella scelta, che molti dipendenti stanno facendo in caso di malattie brevi, di prendere giorni di ferie, a fronte di eventi di malattia, proprio per evitare la decurtazione del già “magro” stipendio.
Certo è infatti che al personale la risposta che viene data è il taglio a gennaio delle buste paga e nessuna risorsa per maggiore produttività.
Nel frattempo in tutti gli enti vengono sottratti 30 euro non solo a chi è fintamente malato, ma anche a chi è veramente malato, a chi dona il sangue o il midollo osseo, assiste disabili e figli malati.
È evidente che queste misure, anziché puntare allo sviluppo, a miglioramenti qualitativi e quantitativi dei servizi delle Pubbliche Amministrazioni, alla tutela del diritto di cittadinanza di tutti, tagliano salari e stipendi e smantellano l’intervento pubblico per favorire le privatizzazioni nella gestione dei servizi essenziali.
La Funzione Pubblica Cgil di Siena è convinta che occorra riformare l’Amministrazione Pubblica in termini di efficienza e organizzazione, perché troppe volte i tanti che fanno il proprio dovere lo fanno, loro malgrado, con bassa produttività a causa delle carenze di organico che si perpetuano negli anni, di disorganizzazione e arretratezza del sistema e dei mezzi a disposizione, e quotidianamente sopperiscono alle carenze della propria Amministrazione con buona volontà e spirito di servizio.
Infine abbiamo una curiosità da soddisfare: ma se i “fannulloni di sinistra” sono così tanti, come sostiene il Ministro, come mai agli scioperi indetti dalla CGIL (di sinistra) partecipa, sempre secondo le scientifiche rilevazioni del Ministro, solo il 7% dei dipendenti?
Siena, 18 novembre 2008
Argomenti: CGIL, FP, pubblico impiego |
Epifani: “Governo illiberale, vuole escluderci, ma Cisl e Uil non gli basteranno”
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 16, 2008
L’intervista di oggi de “La Repubblica” a Guglielmo Epifani, Segretario CGIL:
http://www.cgil.it/nuovoportale/rassegnastampa/Interviste/081116.Epif.pdf
Argomenti: CGIL |
Martini (FILCAMS) sullo sciopero del settore terziario, distribuzione e servizi di domani
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 14, 2008
DICHIARAZIONE DI FRANCO MARTINI, SEGRETARIO GENERALE FILCAMS-CGIL, SULLO SCIOPERO GENERALE DEL SETTORE TERZIARIO, DISTRIBUZIONE E SERVIZI, DEL 15 NOVEMBRE 2008
Con lo sciopero del 15 novembre le lavoratrici ed i lavoratori del settore TDS (Terziario, Distribuzione e Servizi) proseguono la loro mobilitazione per respingere i contenuti dell’accordo separato per il rinnovo del Ccnl, siglato a luglio da Confcommercio, Confesercenti e Cisl e Uil di categoria.
La Filcams Cgil non ha sottoscritto quell’intesa perché peggiorativa delle normative vigenti. In particolare, sul lavoro domenicale, l’intesa separata recepisce sostanzialmente le richieste della controparte. Da tempo, infatti, Confcommercio e Confesercenti inseguivano la modifica della norma contrattuale, che affida al secondo livello di contrattazione, quella aziendale e territoriale, il compito di concordare i calendari delle aperture domenicali. Tale procedura è solo formalmente mantenuta nell’intesa separata, che individua nei quattro mesi successivi all’intesa stessa il periodo entro il quale esercitare tale funzione. In realtà, quell’intesa sancisce di fatto l’obbligatorietà della prestazione lavorativa alla domenica, prevedendo, inoltre, un peggioramento del trattamento normativo, con un forte risparmio per le aziende ed una riduzione del trattamento salariale per i lavoratori per i quali non potrà essere agita la contrattazione di secondo livello.
Altrettanto negativo è il giudizio della Filcams sulla soluzione individuata per gli apprendisti, poiché scarica sulla fascia più debole la riduzione dei costi da parte delle aziende, alimentando una divisione fra vecchi e nuovi assunti.
La Filcams non è contraria al lavoro domenicale in quanto tale, questa è solo una rappresentazione grottesca della realtà. La Filcams combatte l’idea e la pratica di un regime degli orari nel commercio in balia della liberalizzazione delle aperture, voluta dagli Enti Locali e della mano libera delle aziende, soprattutto nella grande distribuzione, perché non può che produrre un peggioramento delle condizioni di lavoro.
Non è scaricando sul fattore lavoro che le imprese della distribuzione e l’intero settore potranno rispondere alla crisi in atto. L’iniziativa della Filcams intende per questo essere parte della mobilitazione lanciata dalla Cgil a sostegno della piattaforma contro la crisi, che nel settore si manifesta con particolare gravità per effetto del crollo dei consumi.
La crisi del settore si combatte, da un lato, difendendo il potere d’acquisto dei redditi da lavoro e da pensioni, per favorire il rilancio dei consumi; dall’altro, ammodernando il settore, la sua rete distributiva, la qualità dei prodotti, attraverso gli indispensabili processi innovativi delle aziende ed il ri-orientamento dei consumi, rispettoso anche della sostenibilità dello sviluppo. Per questa via, inoltre, è possibile favorire una politica dei prezzi estranea alle manovre speculative.
Lo sciopero generale del settore, dunque, si propone di respingere il tentativo di dividere la categoria e le organizzazioni sindacali, voluto da Confcommercio e Confesercenti, rilanciando il ruolo della contrattazione e su questo terreno ricostruire le condizioni per l’azione unitaria dei sindacati.
Argomenti: CGIL, commercio, FILCAMS |
Epifani: “Ormai siamo al basso impero”
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 13, 2008
L’intervista di oggi a Guglielmo Epifani, Segretario Generale CGIL, su “La Stampa”:
http://www.cgil.it/nuovoportale/rassegnastampa/Interviste/081113.Epif.pdf
Argomenti: CGIL |