cgil siena

SABATO 4 APRILE MANIFESTAZIONE A ROMA

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 3, 2009

 per serie misure di contrasto alla crisi

 contro l’Accordo separato

per i PULLMAN con partenza dalla provincia di Siena prenotati presso:

• la CGIL di Siena: La Lizza 11 – tel. 0577-2541 – fax 0577-254850 info.si@siena.tosc.cgil.it

• le Camere del Lavoro del territorio senese

Argomenti: accordo separato, CGIL, contrattazione, manifestazioni |

NO ai diritti negati NO all’Accordo separato

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 3, 2009

La crisi e le nostre proposte: IL NOSTRO PAESE, COME TUTTO IL MONDO, E’ ATTRAVERSATO DA UNA CRISI STRAORDINARIA L’attuale crisi economica ha una straordinaria pesantezza:§   la cassa integrazione cresce ogni mese di milioni di ore§   migliaia di lavoratori precari conoscono la minaccia di perdere il lavoroPer contrastarla, per non rassegnarsi ad un futuro più povero, più precario e con meno lavoro, servono provvedimenti straordinari:§   meno tasse sul lavoro e aumento delle pensioni§   più ammortizzatori sociali e cassa integrazione anche per i precari§   investimenti pubblici subito, in formazione, ricerca, innovazione ed infrastrutture§   investimenti e sostegno all’industria§   più intervento pubblico a tutela delle protezioni sociali§   reperire maggiori risorse per contrastare la crisi attraverso la lotta all’elusione e all’evasione fiscale e la tassazione straordinaria dei redditi oltre i 150.000 euroQuesti sono gli interventi straordinari che la CGIL chiede da tempo al Governo.La crisi si attraversa difendendo il lavoro, investendo perché ci sia un futuro.Chi durante la crisi non tutela i salari, gli stipendi, le pensioni, non contrasta la disoccupazione, agisce contro il lavoro, fa pagare ai lavoratori dipendenti e ai pensionati i costi della crisi. Si tratta di una scelta contro il futuro del Paese perché:§   non c’è industria senza il lavoro§   non c’è futuro senza ricerca e senza investimenti Il tempo non è infinito. Le scelte vanno fatte prima che gli effetti diventino strutturali, prima che la cassa integrazione diventi disoccupazione, prima che la fermata delle fabbriche diventi irreversibile. Troppo tempo è passato senza che il Governo intervenisse e per questo già tanti lavoratori, a partire dai precari, hanno perso il lavoro.  L’Accordo separato: Dopo settimane di latitanza il 22 gennaio scorso il Governo ha convocato il primo incontro sulla crisi. In quell’incontro ha continuato a negare la crisi, ha dimostrato di non avere idea di come e cosa fare, ha semplicemente deciso di non andare oltre qualche slogan. Il Governo si è presentato senza proposte. Politiche industriali, ammortizzatori, investimenti, credito: parole scomparse dagli interventi. Un incontro solo per dividere il sindacato e produrre un accordo separato. Ha voluto la divisione contro la partecipazione: ha diviso il sindacato perché è contro il lavoro. Ha nascosto l’assenza di idee, proposte e soldi con l’Accordo separato sul modello contrattuale, ha scelto di non dare risposte alla crisi e di ‘forzare’ per raggiungere un accordo separato sugli assetti contrattuali.  Il nostro NO: La CGIL ha detto no a quell’Accordo perché, tra l’altro,§   non tutela i salari, ma prevede e programma invece la riduzione della loro tutela;§   programma salari contrattuali inferiori all’inflazione e non prevede mai il recupero;§   riduce il ruolo e la forza del contratto nazionale, indebolendo la contrattazione;§   prevede deroghe che peggioreranno i contratti nazionali istituendo di fatto le gabbie salariali e favorendo il dumping sociale;§   non allarga la contrattazione di secondo livello, semmai le attribuisce la possibilità di ridurre le tutele previste nel contratto nazionale;§   sostituisce bilateralità a contrattazione;§   mette in discussione il diritto di sciopero – che per la Costituzione è un diritto del singolo lavoratore – limitandolo arbitrariamente attraverso una misurazione della rappresentatività non condivisibile;§   i costi della crisi non possono pesare solo sul lavoro dipendente.  L’ACCORDO SEPARATO DI PALAZZO CHIGI NON SERVE A CONTRASTARE LA CRISI La CGIL ha detto NO ad un accordo sbagliato PER I LAVORATORI  Democrazia e contrattazione sono fondamentali nel presente e nel futuro. La contrattazione è strumento per governare la crisi, per tutelare il lavoro, serve ad unire, a valorizzare il lavoro. Governo, Confindustria e Associazioni delle imprese vogliono utilizzare la crisi per ridurre le tutele sociali, il diritto al lavoro, la contrattazione. La divisione sindacale viene utilizzata per provare ad imporre questa strada. La CGIL non rinuncia ad un’idea diversa, non si rassegna ad un Paese più povero. La cassa integrazione può essere usata solidarmente, i precari devono poterla utilizzare, la contrattazione è Io strumento. La CGIL continuerà la sua iniziativa per la contrattazione e la partecipazione. Il voto: La CGIL ritiene che sull’Accordo debbano decidere i lavoratori e i pensionati e ha convocato assemblee in tutto il Paese, dentro e fuori i luoghi di lavoro, per informarli sulle politiche del Governo e sulle posizioni di Confindustria in merito a:§   i temi della crisi economica e produttiva§   i contenuti dell’Accordo separato siglato il 22 gennaio scorso Mentre l’Italia è attraversata da una pesante crisi, a fronte della sospensione o chiusura di moltissime attività industriali e commerciali, della perdita di migliaia e migliaia di posti di lavoro, dell’impoverimento delle famiglie:§   le decisioni concrete tardano a venire, così l’Italia rallenterà ulteriormente rispetto al resto d’Europa dove si è già intervenuti con manovre economiche e scelte industriali§   le risorse stanziate dal Governo e le modalità previste sugli ammortizzatori sono assolutamente inadeguate§   si accentua la pressione fiscale sul lavoro dipendente e sulle pensioni mentre nulla si fa per contrastare l’evasione e l’elusione fiscale§   le misure per il sostegno al reddito sono inadeguate o episodiche, come il bonus alle famiglie (un provvedimento una tantum, con criteri che non danno la certezza che sia usufruito dalle famiglie numerose e in condizione di povertà) o la social card, che continua a dimostrare i limiti di diffusione e di utilizzo  Per la CGIL sono invece indispensabili, da subito, risposte per tutti i settori attraversati dalla crisi, il rilancio degli investimenti nelle infrastrutture, una politica per la crescita dei redditi da lavoro e delle pensioni. 

Argomenti: accordo separato, CGIL, contrattazione |

NO ai diritti negati NO all’accordo separato

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 2, 2009

Argomenti: accordo separato, CGIL, contrattazione, manifestazioni |

Oggi sit-in dei precari della scuola

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 2, 2009

LUNEDI’ 2 MARZO ’09 dalle ore 11 alle ore 12

SIT – IN DAVANTI ALLA PREFETTURA DI SIENA (P.zza del Duomo) dei lavoratori precari delle scuole senesi

per protestare contro i tagli alla scuola pubblica per effetto dei provvedimenti Gelmini: ricaduta sui posti di lavoro e sulla qualità dell’offerta formativa

Argomenti: FLC, precari, scuola, sit in |

Epifani: “Temo svolte autoritarie contro la libertà dei lavoratori”

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 27, 2009

L’intevista di oggi de “La Repubblica” a Guglielmo Epifani, Segretario Generale CGIL:

http://www.cgil.it/nuovoportale/rassegnastampa/Interviste/Epif-090227.pdf

Argomenti: CGIL |

Scioperi – Epifani: Governo stia attento, no a forzature

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 27, 2009

Scioperi: Epifani, Governo stia attento, no a forzature

Roma, 26 febbraio – “Stia attento perché in materia di libertà del diritto di sciopero costituzionalmente garantito bisogna procedere con molta attenzione”. Lo dice il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, rivolgendosi al governo, in merito alla riforma del diritto di sciopero. “Se c’è qualcosa da aggiustare rispetto a una normativa già rigida eventualmente lo si può vedere – aggiunge – Ma se si vogliono introdurre forzature che limitano poteri e prerogative è altra questione”.

Il segretario generale della Cgil attende, infatti, di vedere cosa il governo deciderà effettivamente. ”Se intende, partendo dal problema del rispetto dei diritti degli utenti, ridurre una libertà fondamentale, la Cgil si opporrà ora e dopo”, osserva Epifani parlando a margine della inaugurazione della nuova sede dell’Alpa (Associazione lavoratori produttori agroalimentare).

Il numero uno della Cgil fa notare che il sindacato confederale “è sempre stato attento a conciliare il diritto di sciopero con quello degli utenti in alcuni settori particolari come i trasporti”. Secondo Epifani, “tutto dipende da ciò che il governo decide e dalle questioni che porrà”. Quindi, entra nel merito delle questioni: “Non si può decidere con il 51% uno sciopero perchè così l’altro 49% non può mai scioperare – spiega Epifani – lo sciopero virtuale non può essere mai sostitutivo ma aggiuntivo. Il fatto poi di dichiarare prima individualmente la propria adesione può essere un modo di rendere inutile lo sciopero. Attorno ai questi nodi – insiste – ruoterà il confronto se il governo intende aprirlo che su questo terreno deve stare molto attento”.

La Cgil è pronta a confrontarsi con il governo. “Su materie come queste se il governo decide, nella sua bontà, di decidere con le organizzazioni sindacali, noi siamo pronti sulla base delle nostre opinioni – dice ancora – cercheremo ovviamente di raccordarci con cio’ che pensano le altre organizzazioni sindacali”. Per Epifani, può anche porsi un problema di democrazia “se uno pensasse di forzare quello che dice la Costituzione. Lo sciopero e’ sempre un diritto di libertà”. Infine, conclude Epifani, “non c’è solo un problema di intenti e talvolta uno sciopero fatto bene aiuta a regolare il conflitto meglio di altre forme improprie”.

 
U.S.
26/02/2009

Argomenti: CGIL, scioperi |

4 aprile grande manifestazione a Roma

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 24, 2009

scarica i volantini:

Contro la crisi

Diritti, Lavoro, Salario

la ricetta del governo sul pubblico? chioudere e privatizzare!

Argomenti: accordo separato, CGIL, contrattazione, manifestazioni |

Obbligo del versamento contributivo per malattia e maternità

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 24, 2009

Una nuova circolare dell’Inps sulle imprese destinatarie

L’Inps fornisce un primo elenco delle imprese interessate all’obbligo di versamento contributivo all’Inps per malattia e maternità e istruzioni per i lavoratori che fruiscono dei permessi per handicap.

L’Istituto chiarisce che la norma (DL 112/2008, art. 20, comma 2, convertito con modificazioni in L. 133/2008) interessa i dipendenti, anche se assunti anteriormente ai processi di privatizzazione, delle seguenti imprese:

–   Imprese ex municipalizzate; Imprese private del settore energetico; ENEL S.p.A. e le società del Gruppo; Poste Italiane S.p.A. e le società del Gruppo (Postel S.p.A, Postel Print S.p.A, Docutel S.p.A, Poste Vita S.p.A, Postecom S.p.A, BancoPosta Fondi S.p.A Sgr, EGI S.p.A, Poste Shop S.p.A, Postetutela S.p.A, Poste Mobile S.p.A, Poste Assicura S.p.A, Poste Tributi Scpa); ex I.A.C.P ed ex IPAB; RAI S.p.A. e le società del Gruppo; Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A.; ENAV S.p.A.; Ferrovie dello Stato S.p.A.; Trenitalia S.p.A.; RFI S.p.A.; Italferr S.p.A.; Ferservizi S.P.A.; CONI Servizi S.p.A.; ANAS S.p.A.; Istituti di Credito di diritto pubblico privatizzati.

Dal canto suo, l’Inca integra le istruzioni dell’Inps con indicazioni operative per le  domande:

1.qualora il lavoratore richiedente la prestazione sia dipendente di un’azienda di non immediata classificabilità, dovrà richiedere al proprio datore di lavoro una dichiarazione di responsabilità attestante che la propria azienda appartiene ad una delle tipologie delle imprese destinatarie dell’obbligo contributivo. Tale dichiarazione deve essere presentata dal lavoratore interessato all’Inps (UdP Prestazioni a Sostegno reddito).

2.Qualora l’azienda non rilasci la dichiarazione di responsabilità (o altra documentazione idonea) l’Udp accetterà comunque la domanda, ma il riconoscimento dell’indennità sarà possibile solo dopo la verifica, col datore di lavoro, della sussistenza dell’obbligo contributivo di cui all’art. 20 del D.L. 112/2008 convertito in legge 133/2008 Il datore di lavoro comunque anticipa l’indennità al lavoratore e poi successivamente conguaglia con l’INPS.

Per quanto riguarda le richieste, nel periodo transitorio, per il congedo di maternità/paternità le domande possono essere presentate all’Inps anche dopo l’inizio del congedo stesso, purché non oltre il termine prescrizionale di un anno decorrente dal giorno successivo della fine del congedo.

Una maggiore attenzione va fatta per le domande di congedo parentale e di permessi riguardanti i disabili. Infatti, i lavoratori che stanno già usufruendo dal 1° gennaio 2009 del congedo parentale e dei permessi per handicap (legge 104/92 e s.m.i.) possono beneficiare dell’indennizzo di queste assenze a condizione che le relative domande siano presentate entro il 28 febbraio 2009 al datore di lavoro, prima dell’inizio dei periodi di congedo o dei permessi richiesti. La data di presentazione di questa richiesta al datore di lavoro sarà valida anche per l’Inps.

Per questo motivo, limitatamente al periodo transitorio (fino al 28 febbraio 2009), il lavoratore dovrà presentare all’Inps anche copia della medesima domanda presentata al datore di lavoro o, in assenza, dichiarazione di responsabilità del lavoratore stesso attestante la data della predetta richiesta.

Argomenti: CGIL, INCA, INPS, malattia, maternità, servizi |

Fondo sostegno per le famiglie vittime di gravi infortuni sul lavoro

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 23, 2009

Il nuovo DM su tipologie e requisiti per l’accesso al Fondo

Un provvedimento, quello pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 2 febbraio 2009 n. 26 (D.M. 19.11.2008  su “Tipologie di benefici, requisiti e modalità di accesso al Fondo di sostegno per le famiglie delle vittime dei gravi infortuni sul lavoro”), sul quale l’INCA non può che ribadire le perplessità circa la diversità tra norma istitutiva del fondo e i decreti attuativi.
L’art.  1, comma 1187, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, infatti, ha istituito il Fondo “…al  fine  di  assicurare  un  adeguato e tempestivo sostegno ai familiari  delle  vittime  di gravi incidenti sul lavoro…”, mentre i decreti di attuazione restringono i beneficiari “…ai familiari superstiti del lavoratore deceduto…” .
Il beneficio è riferito ad eventi verificatisi tra il 1°gennaio 2007 (tesi da noi sostenuta fin dall’inizio) e il 30 dicembre 2008, nonostante la legge istitutiva non preveda nessun limite temporale e che le successive modifiche abbiano previsto il finanziamento con incrementi a decorrere dal 2010.
Vi sono comunque alcune novità nel decreto del 19 novembre che di seguito evidenziamo.
Destinatari:
a) coniuge e figli e, in loro mancanza, genitori, fratelli, sorelle dei lavoratori deceduti per infortunio sul lavoro assicurati obbligatoriamente all’INAIL;
b) i superstiti dei lavoratori occupati nel settore marittimo (assicurati all’IPSEMA);
c) i superstiti degli assicurati deceduti per infortuni in ambito domestico (Legge 493/199 assicurazione casalinghe/i);
d) i superstiti delle vittime da infortunio privi di copertura assicurativa obbligatoria di cui al Testo Unico 1124/65; su questo aspetto riconfermiamo la nostra interpretazione estensiva (vedi circolari precedenti) ovvero che i beneficiari del Fondo devono intendersi sia i non assicurati ma anche i non assicurabili (a titolo di esempio i vigili del fuoco).
Misura:
a) riconfermata la misura del beneficio “una tantum” che varia da 1.500 a 2.500 euro in base al numero dei familiari superstiti;
b) tra le più rilevanti novità segnaliamo che non è più previsto un limite di reddito per la misura piena dell’una tantum (in precedenza gli importi del beneficio erano ridotti del 50% qualora gli aventi diritto appartenessero ad un nucleo familiare con reddito complessivo superiore a 50.000 euro);
c) il beneficio non è soggetto a tassazione ed è annualmente determinato in relazione alle risorse disponibili;
d) nei casi di erogazione della prestazione una tantum, l’INAIL o l’IPSEMA liquidano un’anticipazione della rendita ai superstiti (art. 85 del T.U. 1124/65) pari a 3/12 della rendita annua calcolata sul minimale di legge in vigore.
Tempi per la domanda:
Il nuovo decreto introduce un termine per presentare la domanda.
L’istanza deve essere presentata o inviata a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento, da uno solo degli aventi diritto, entro 40 giorni dalla data del decesso, alle sedi competenti per territorio dell’IPSEMA e dell’INAIL  (anche per i non assicurati).
Viene altresì precisato che per gli infortuni verificatisi antecedentemente alla data di pubblicazione del presente decreto (2 febbraio 2009) e per i quali non sia stata già trasmessa la relativa istanza, la medesima dovrà essere presentata, entro 40 giorni dalla predetta data, ovvero entro il 13 marzo 2009.
Procedura di accertamento:
Il beneficio è erogato, entro trenta giorni dall’accertamento sommario dal quale risulti che il decesso sia riconducibile ad infortunio sul lavoro.
Il recente decreto ministeriale aggiunge che, qualora a seguito della procedura ordinaria si riscontri che il decesso sia riconducibile all’infortunio, diversamente dall’accertamento sommario, gli Istituti (appare ovvio ma è stato precisato)  dovranno erogare l’una tantum agli aventi diritto.
L’INAIL, come si ricorderà, con nota del marzo 2008 aveva dato indicazioni alle proprie sedi di tenere in apposita evidenza le domande pervenute, finalizzate all’erogazione del benefico a carico del Fondo, in attesa di disposizioni ministeriali. E’ evidente che il recente decreto rende operativa l’attuazione delle norme di cui trattasi.

Argomenti: CGIL, INCA, infortuni, servizi, sicurezza |

La CGIL dice NO all’Accordo separato

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 19, 2009

Partecipa il 4 aprile alla grande manifestazione nazionale a Roma!

Scarica il volantino in pdf: vol-la-cgil-dice-no.pdf

Argomenti: accordo separato, CGIL, contrattazione, manifestazioni, referendum |

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