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Assenza dal lavoro per i dipendenti che si recano a votare in Comuni diversi da quelli ove prestano l’attività lavorativa

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Aprile 11, 2008

Non esistono norme di legge in relazione ai lavoratori del settore privato che debbono recarsi a votare in comuni diversi, a volte a considerevole distanza, da quello in cui svolgono l’attività lavorativa.

E’ pacifico il diritto del lavoratore a chiedere ed ottenere permessi non retribuiti per raggiungere il proprio comune di residenza con i mezzi di trasporto ordinari (treno, aereo, nave).

Sono anche previste agevolazioni sulle spese di viaggio sostenute (v. sopra), a fronte della presentazione della tessera elettorale.

Il lavoratore avrà poi cura di presentare al proprio datore di lavoro la tessera elettorale, timbrata dalla sezione, che attesti l’avvenuto esercizio del diritto di voto.

Ricordiamo che il diritto di voto è, a norma dell’art. 48 della Costituzione, dovere civico ed è tutelato e garantito dalle disposizioni generali dell’ordinamento in materia di esercizio dei diritti politici, per cui sarebbero illegittimi i comportamenti miranti ad ostacolarlo.

Conseguentemente si ritiene che nelle imprese ove il lavoro si svolge prevalentemente a turni il datore di lavoro sia tenuto ad organizzare i medesimi in modo da consentire l’esercizio del diritto di voto, riconoscendo ai dipendenti permessi non retribuiti che tengano conto anche della distanza dalla sede di lavoro alla residenza,  e quindi del tempo necessario per raggiungerla.

Per quanto riguarda in particolare i pubblici dipendenti, segnaliamo che non è più in vigore la disposizione contenuta nel DPR n. 3 del 1957 che consentiva di utilizzare il congedo straordinario retribuito di 3 giorni per recarsi a votare nella propria residenza. Pertanto, fermo restando il diritto a recarsi a votare dove si ha la residenza, resta la possibilità di usufruire di permessi non retribuiti, ovvero possono essere utilizzati i  permessi retribuiti previsti dai singoli contratti (3 giorni all’anno per motivi familiari o personali).

Argomenti: CGIL, elezioni, normative |