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Cassa integrazione e licenziamenti: dopo le tute blu è la volta dei colletti bianchi

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 6, 2009

Ricorso alla cassa integrazione per i metalmeccanici senesi in aumento di 500 volte nei primi due mesi del 2009, come dire che nello stesso periodo dell’anno scorso, a fronte di 320 ore effettuate totalmente, quest’anno siamo ormai intorno alle 160.000 ore.
Dato allarmante che è destinato inesorabilmente ad aumentare, vista la situazione che le aziende del settore stanno prospettando sul fronte degli ordinativi a breve termine: Imer, Trigano, Whirlpool, Pramac, Itla, Swisel, Makor, Rimor, Vitap, solo per citare alcune delle aziende più note che versano in una situazione di seria difficoltà.
Se i lavoratori messi in cassa integrazione possono contare su una copertura da parte dell’Inps che si attesta mediamente su cifre di poco superiori alla metà del normale stipendio, con la speranza di traguardare al più presto la crisi e ritornare ad una situazione di normalità, è anche vero che quasi 400 persone del settore ormai hanno perso il loro posto di lavoro, con prospettive tutt’altro che rosee sulla possibilità di essere ricollocati nel giro di due anni.
Perdita di lavoro che per ora ha interessato prevalentemente lavoratori operai, ma stanno arrivando segnali molto chiari che fanno presagire nubi molto minacciose anche per i lavoratori con mansioni impiegatizie, considerati, a seguito del calo di produzione e fatturati aziendali in caduta libera, costi fissi che le aziende intendono ridurre drasticamente. Dipendenti questi, generalmente diplomati e laureati, fra i più vulnerabili ed esposti a processi di licenziamento anche perché, pur lavorando in aziende metalmeccaniche altamente sindacalizzate, cadono sovente nell’errore di credere – illudendosi – che mantenendosi lontano dalla vita sindacale e non prendendo parte ai tanti momenti di confronto e decisione, o all’occorrenza mobilitazione a cui i colleghi operai a volte ricorrono, possano entrare nelle grazie dell’impresa ed assicurarsi possibili riconoscimenti individuali diversamente non ottenibili, o addirittura diventare immuni da eventuali licenziamenti. Pure illusioni che sempre più frequentemente vengono infrante mettendo questi lavoratori davanti ad una realtà che pensavano appartenere solo ad altri.

Marco Goracci, Segretario Generale FIOM CGIL Siena

Siena, 5 marzo 2009

Argomenti: FIOM, metalmeccanici |