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Inflazione: per i salari crescita zero

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 4, 2010

Roma, 4 gennaio – “Un risultato prevedibile a cui corrisponde una crescita zero dei salari”. E’ quanto afferma il segretario confederale della CGIL, Agostino Megale, in merito al dato sull’inflazione 2009 fornito oggi dall’Istat. Secondo il dirigente sindacale la bassa crescita dei prezzi al consumo “si registra nel pieno di una crisi che ha depresso l’economia e l’intero sistema produttivo, ma che va letto parallelamente al dato sulle retribuzioni di fatto che, secondo stime elaborate dal nostro istituto di ricerca IRES CGIL, cresceranno anche’esse dello 0,8%”. Per i salari, quindi, alla luce del dato sui prezzi al consumo, “la crescita – denuncia Megale – è zero nel 2009. Non solo salari che non crescono ma addirittura reddito disponibile che diminuisce dello -0,5% e che nel Mezzogiorno si colloca addirittura a un -0,8%”.

“La domanda da porsi – aggiunge il sindacalista – è: come si può accelerare la ripresa dell’economia, e stare al passo con i principali paesi europei, senza un intervento di sostengo ai redditi da lavoro e da pensione? Di sicuro nel 2009 il governo non è stato all’altezza di rispondere a questi problemi. Di fatto, come ha denunciato il Presidente della Repubblica nel messaggio di fine anno, i redditi continuano ad essere all’origine delle profonde disuguaglianze sul versante della distribuzione della ricchezza”. Megale, infatti, ricorda “l’assurdità di una situazione per la quale il 10% delle famiglie più ricche detiene una ricchezza trenta volte superiore a quel 50% che con difficoltà arriva alla fine del mese e che ha visto nel 2009 crescere ancor di più tali difficoltà, con una famiglia su quattro in seria difficoltà”.

Per questo, continua il segretario confederale CGIL, “nelle prossime settimane il governo dovrà rispondere non solo sugli impegni relativi a difendere l’occupazione e a evitare i licenziamenti ma anche sul come sostenere la domanda interna e rilanciare i consumi, a partire da una riduzione delle tasse sul lavoro e sulle pensioni”. Su questo fronte, sottolinea, “il Ministro dell’Economia non se la può cavare con generici impegni: è per noi indispensabile avere una prima risposta sulla richiesta che abbiamo avanzato di una prima detrazione pari a 500 euro per i lavoratori e i pensionati da erogare entro marzo, e da coprire con gli introiti dello ‘scudo vergogna’, e avviare nel contempo un tavolo di confronto per una riforma strutturale del fisco con l’obiettivo dei 100 euro di detrazione mensili. Su tutto ciò – conclude Megale – misureremo  il governo e decideremo conseguentemente il carattere delle nostre mobilitazioni ”. 

U.S. CGIL Nazionale

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