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FIAT: Epifani, sbagliato il ‘braccio di ferro’

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Agosto 27, 2010

da www.cgil.it
Se si pensa che per competere bisogna abbassare la dignità dei lavoratori, non c’è un sindacato degno di questo nome che possa essere d’accordo
27/08/2010

E’ il Segretario Generale della CGIL, Guglielmo Epifani, durante un’intervista al TG1, a risposndere al’Amministratore Delegato della FIAT, Sergio Marchionne che, nella giornata di ieri, dal Meeting di Comunione e Liberazione, aveva lanciato l’ipotesi di un ‘patto sociale’, sostenendo, inoltre, come il caso di Melfi abbia ricevuto una lettura falsata dalla ”lente deformata del conflitto”.

Epifani si è detto pronto ad incontrare Marchionne, il quale eveva espresso disponibilità in tal senso, sottolineando come non ci siano ragioni per “polemizzare soltanto sui giornali quando sono in ballo i destini di migliaia di persone e di un’azienda così importante”. “E perchè voglio spiegare a Marchionne – ha aggiunto – che non ci vuole il braccio di ferro, ci vuole invece il dialogo e sbaglia a insistere su una linea di oltranzismo”.

Secondo il numero uno di Corso d’Italia Marchionne parla di un nuovo patto sociale perchè per la Fiat sarebbe più facile andare all’estero che investire in Italia. “Messa così – replica il leader della CGIL – questo vale per ogni realtà. Però la Volkswagen resta in Germania, le grandi macchine francesi si fanno in Francia: solo noi produciamo così poche macchine rispetto agli altri paesi”. E riferendosi alla necessità di un aumento di produzione in Italia Epifani ha aggiunto che questa è “una sfida che noi accettiamo”.

Nel sostenere però la necessità di cambiamento, il Segretario Generale della CGIL, ha ricordato, concludendo la sua intervista che c’è un punto sul quale non si può andare oltre: i diritti delle persone. “Se si pensa che per competere bisogna abbassare la dignità dei lavoratori, non c’è un sindacato degno di questo nome che possa essere d’accordo”.

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