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Lavoro: ISTAT, in calo l’occupazione nelle grandi imprese

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 29, 2010

Lavoro: ISTAT, in calo l’occupazione nelle grandi imprese
Nel mese di luglio, secondo dati forniti dall’Istituto Nazionale di Statistica, continua a scendere l’occupazione, registrando -1,6% rispetto 2009. CGIL, il pericoloso calo continua in tutti i settori nell’industria, prosegue da anni, e descrive ormai una contrazione della base produttiva oltre a quella occupazionale
29/09/2010 da www.cgil.it

Cala l’occupazione nelle grandi imprese nel mese di luglio. Secondo i dati pubblicati questa mattina dall’ISTAT, infatti, l’indice dell’occupazione nelle grandi imprese, depurato dagli effetti della stagionalità, ha registrato un calo congiunturale dello 0,1% al lordo della Cassa integrazione e una variazione nulla al netto dei dipendenti in Cassa integrazione.

Nel confronto tra la media degli ultimi tre mesi (maggio – luglio) e quella dei tre mesi precedenti (febbraio – aprile) si è registrato un calo dello 0,3% al lordo della CIG e dello 0,2% al netto della CIG. In termini tendenziali (luglio 2010 rispetto a luglio 2009) sono state registrate variazioni negative dell’1,6% al lordo della cassintegrazione e dello 0,7% al netto della cassintegrazione. Complessivamente, nei primi sette mesi del 2010 la variazione media dell’occupazione, rispetto allo stesso periodo del 2009, è stata di meno 1,9% al lordo della CIG e di meno 1% al netto della CIG.

In calo anche le retribuzioni. Come registrato dall’Istituto Nazionale di Statistica, la retribuzione lorda per ora lavorata nel totale delle grandi imprese ha presentato a luglio una riduzione (al netto della stagionalità) dello 0,9% rispetto al mese precedente.

L’occupazione delle grandi imprese è stata paragonata dal Segretario Confederale Fulvio Fammonio ad “un piano sempre più inclinato di cui ancora non si vede il fondo”, che ha aggiunto “il pericoloso calo continua in tutti i settori nell’industria, prosegue da anni, e descrive ormai una contrazione della base produttiva oltre a quella occupazionale”. Nel dettaglio, sottolinea il dirigente sindacale, “anche nelle imprese e nei servizi, per anni elementi di tenuta e di controtendenza, la caduta dell’ultimo periodo è verticale. Una ulteriore conferma della gravità e della pervasività della crisi e del protrarsi nel tempo delle gravissime tendenze sull’occupazione”.

Per Fammoni, “di fronte a questo, alle centinaia di vertenze in coda al ministero ‘vacante’ dello Sviluppo economico, il governo oggi chiede la fiducia presentandosi alla Camera con un programma che non prende assolutamente in considerazione questi temi mentre al Senato approva un provvedimento che diminuisce i diritti dei lavoratori. Non ci siamo – conclude – occorre cambiare e questi sono i punti al centro della piattaforma della manifestazione europea del sindacato di oggi. Questa è la realtà che la propaganda ‘stiamo meglio di altri’ non può nascondere”.

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