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Lavoro: ok calo CIG ma si restringe occupazione

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Luglio 5, 2011

Lavoro: CGIL, ok calo CIG ma si restringe occupazione
In merito ai dati diffusi dall’INPS che registrano una forte diminuzione delle richieste di Cassa integrazione a giugno, la Confederazione avverte “a fine anno per la terza volta consecutiva avremo 1 mld di ore di Cassa”
05/07/2011 da www.cgil.it

“La CIG cala, e questo è un bene, ma siamo davvero certi che questo significa reimpiego per tutti quei lavoratori?”. Così il Segretario Confederale della CGIL, Fulvio Fammoni, commenta i dati sulla Cassa integrazione a giugno diffusi oggi dall’INPS, sottolineando che “dai segnali che ci arrivano la fine della CIG significa anche restrizione della base occupazionale come conferma anche la ripresa della disoccupazione”.

Una forte frenata per le richieste di Cassa integrazione (CIG) nel mese di giugno. E’ quanto rilevato dall’INPS che, con 82,4 milioni di ore autorizzate, registra una diminuzione del 20,1% rispetto al mese di maggio 2011 (quando furono 103,2 milioni) e un calo analogo del 20% rispetto al mese di giugno 2010 (103,1 milioni). Per quanto riguarda le diverse categorie, risultano tutte in netta flessione: nel dettaglio, a giugno, sono state autorizzate 18,7 milioni di ore di Cassa integrazione ordinaria (CIGO); 33,7 milioni di Cassa integrazione straordinaria (CIGS) e 30 milioni di Cassa integrazione in deroga (CIGD). Rispettivamente il calo congiunturale (base mensile) è stato del 5,9% (per la CIGO), del 34,7 (CIGS) e del 5,4% (CIGD). Anche la diminuzione tendenziale (base annua) riguarda tutte le tipologie di Cassa: -31,4% per la CIGO, -6,1% per la CIGS, -24,9% per la CIGD. Nel periodo la CIGO è calata del 44,3%. Le richieste di CIGS sono scese del 9,4%. Le domande di CIGD sono diminuite del 2,8%.

Tuttavia Fammoni, fa notare come “aumentano, come dice l’INPS, i contributi e questo significa una parziale ripresa dell’attività produttiva, ma in tante aziende la fine della Cassa integrazione sottolinea una restrizione della base occupazionale”. In ogni caso, prosegue il dirigente sindacale, “è il dato stesso che dice che il sistema produttivo italiano è ancora gravemente malato: il dato di giugno conferma che a fine anno saremo, per la terza volta consecutiva, attorno al miliardo di ore di Cassa autorizzata, un dato un po’ inferiore al 2010, ma ancora più alto del 2009”.

Dati per cui, osserva il sindacalista, “non c’è niente di cui rallegrarsi dunque. E’ su questo che bisogna intervenire”. Ma la manovra del governo, ricorda il dirigente sindacale “non ha niente a che vedere con lo sviluppo, anzi deprimerà ulteriormente l’economia e i diritti delle persone. La manovra è ingiusta e sbagliata e per cambiarla – conclude Fammoni – la CGIL organizzerà una grande mobilitazione nel paese”.

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