cgil siena

« | Home | »

Pensioni: Censis, nel 2050 il 42% dei giovani con meno di mille euro al mese

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Luglio 6, 2011

Pensioni: Censis, nel 2050 il 42% dei giovani con meno di mille euro al mese
Per la CGIL le future pensioni per i giovani saranno “assolutamente insufficienti” a causa “del meccanismo che abbiamo, della discontinuità lavorativa e del ritardo nell’ingresso nel mercato del lavoro”. La Confederazione riafferma con forza la necessità di una “pensione contributiva di garanzia rivolta in particolare alle figure più fragili presenti nel mercato del lavoro”
06/07/2011 da www.cgil.it

E’ arrivato il momento di intervenire sul sistema previdenziale pubblico per evitare il dramma di schiere di pensionati poveri nei prossimi anni. L’allarme, già lanciato dalla CGIL, è stato confermato oggi dal rapporto ‘Welfare, Italia. Laboratorio per le nuove politiche sociali’ di Censis e Unipol. Dalla lettura dei dati emerge che circa il 42% dei giovani lavoratori dipendenti, che oggi hanno tra i 25 e i 34 anni, andrà in pensione intorno al 2050 con meno di 1.000 euro al mese. Come più volte sottolineato dalla CGIL, si tratta di precari, lavoratori e lavoratrici con carriere intermittenti o deboli che non riescono a costruirsi una pensione pubblica adeguata, e che soffrono sia della mancanza di un sistema efficiente e universale di ammortizzatori sociali e di contribuzione figurativa che di insufficienti retribuzioni.

Il rapporto evidenzia che in Italia‚ uno dei Paesi più vecchi e longevi al mondo, nel 2030 gli anziani over-64 anni saranno più del 26% della popolazione totale: ci saranno 4 milioni di persone non attive in più e 2 milioni di attivi in meno. Quindi, si legge nel rapporto “il sistema pensionistico dovrà confrontarsi con seri problemi di compatibilità ed equità”. 

A rischio il futuro previdenziale dei giovani. “Se è vero quanto denuncia il Censis vuol dire che stiamo preparando un futuro da nuovi poveri per migliaia di persone”. Ha commentato il Segretario Confederale CGIL, Vera Lamonica, che ha aggiunto: “la previsione di pensioni sotto i mille euro per migliaia di persone è ciò che denunciamo da tempo, ma il governo ignora completamente questa grave realtà sociale e continua a colpire le prestazioni previdenziali con l’allungamento dell’età di pensionamento delle donne del settore privato e bloccando le indicizzazioni delle pensioni in essere”. Per questa ragione, continua Lamonica, “nella nostra mobilitazione contro la manovra economica del Governo, affermeremo con forza la necessità di una pensione contributiva di garanzia, rivolta in particolare alle figure più fragili presenti nel mercato del lavoro e che dia un futuro previdenziale ai giovani. E’ un’esigenza riconosciuta ormai da tutti – conclude – tranne che dal Governo”.

Per il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, le future pensioni per i giovani con “il meccanismo che abbiamo, con la discontinuità lavorativa e con il ritardo dell’ingresso nel mercato del lavoro, saranno assolutamente insufficienti”. “Non solo il Censis ma tutti gli studi – sottolinea Camusso – dicono che, a sistema invariato, con una crescita così bassa, sei punti di PIL persi negli ultimi anni, e con i coefficienti di rivalutazione legati a questo criterio, le pensioni del futuro saranno pensioni troppo basse”. “Non vale – ha avvertito la leader della CGIL – scaricarle in termini di responsabilità sui giovani, dicendo che non fanno subito la previdenza complementare” perchè ha concluso Camusso “il lavoratore precario non ha le risorse per farlo”.

Argomenti: CGIL |