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FP CGIL e CISL FP: “SENZA PUBBLICO SEI PRIVATO DEI DIRITTI”

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 3, 2011

Le OO.SS. FP-CGIL e CISL-FP di Siena, insieme ai lavoratori della Fondazione Territori Sociali Altavaldelsa, hanno effettuato oggi un presidio di fronte al Palazzo del Governo per rendere pubblica la situazione in cui si è venuta a trovare la gestione del sociale nel territorio della alta Val d’Elsa. Una delegazione è stata ricevuta dalla Dott.sa Pantalone, Prefetto di Siena, che è stata aggiornata sulla situazione; dopo si sono aggiunti anche i Sindaci dei Comuni interessati ed è continuato il confronto. I toni e gli argomenti emersi dalla riunione hanno purtroppo confermato i dubbi e le legittime preoccupazioni dei lavoratori-cittadini.

La L. 148/2011, nella fattispecie l’art.4, sposta il livello di decisione e di responsabilità dal Governo centrale alle Amministrazioni delle Autonomie Locali creando momenti di difficoltà agli amministratori chiamati a decidere del futuro dei servizi pubblici, cosa ancora più grave quando parliamo dei servizi sociali. Indubbiamente le riflessioni dei Sindaci sui contenuti della L.148/2011, che a detta loro obbliga a ricorrere al libero mercato nella forma delle gare a rilevanza pubblica, ma che a nostro avviso lascia gli spazi per una gestione pubblica del sociale, sono quantomeno poco chiare. Sembra più verosimile che sia una opportunità da cogliere per realizzare percorsi di discontinuità rispetto a cosa abbiamo fatto fino ad oggi, nella speranza, illusoria, di ridurre i costi dei servizi per la non autosufficienza, la disabilità, la povertà.

I servizi sociali non si appaltano ad imprese private, come non si appaltano i servizi per l’educazione, i servizi sanitari, i servizi per la difesa dello stato. Nessuno penserebbe mai di appaltare un ospedale, un liceo scientifico, una caserma dei carabinieri, nessuno può pensare neppure di appaltare un servizio familiare per le adozioni e gli affidamenti, una casa di riposo per anziani, una casa famiglia per soggetti disabili.

Una scelta diversa significa appaltare la storia dei servizi sociali dell’alta Val d’Elsa.

Dopo aver fatto la scelta di costituire un organismo di gestione attento alla qualità, all’innovazione e allo sviluppo, abbandonare questa strada significa scegliere la riduzione dei servizi e la trasformazione di percorsi globali di assistenza in protocolli standardizzati rapportati ad un prezzo. I lavoratori dei servizi sociali hanno anche oggi dimostrato il loro alto senso di responsabilità costruendo questo presidio mantenendo comunque attivi i servizi in cui operano, cercando di ridurre la ricaduta sugli utenti e sulle loro famiglie; i lavoratori chiedono pari senso di responsabilità a chi amministra la cosa pubblica sul nostro territorio.

I lavoratori dei servizi sociali dei Comuni e della Ftsa si oppongono:

– alla riduzione dei servizi socio-assistenziali nei 5 comuni dell’alta Val d’Elsa;

– alla precarizzazione dei rapporti di lavoro;

– alla logica degli appalti dei servizi per ridurre i costi sulla pelle dei cittadini assistiti e dei lavoratori.

Come avvenuto in altre occasioni di incontro, i 150 lavoratori dei servizi sociali della zona alta Valdelsa chiedono ai Sindaci dei loro Comuni: trasparenza, correttezza e coinvolgimento nelle scelte; dato che sono i lavoratori ad essere il patrimonio più ricco che le pubbliche amministrazioni possono oggi spendere sui servizi per i cittadini che vivono condizioni di minore autonomia.

FP CGIL e CISL FP Siena

Siena, 3 novembre 2011

Argomenti: FP, pubblico impiego |