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Crisi: Camusso, al governo chiediamo equità e discontinuità con le vecchie politiche

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 19, 2011

Crisi: Camusso, al governo chiediamo equità e discontinuità con le vecchie politiche
Ci vuole coraggio sulla patrimoniale e sul fisco, mentre sulle pensioni si deve abbandonare la logica del far cassa. Urgente pensare ai giovani senza penalizzare chi ha lavorato per una vita. Grande tema i nuovi ammortizzatori sociali. Misure urgenti per rilanciare il sistema produttivo in crisi
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18/11/2011 da www.cgil.it

Sicuramente “un altro pianeta”, rispetto al Governo precedente, ma si dovrà fare molto sul terreno dell’equità sociale e soprattutto si deve abbandonare la logica dei tagli di spesa utili solo a fare cassa. E’ questo uno dei giudizi sintetici espressi oggi dal Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso che ha partecipato alle iniziative in difesa della sanità pubblica e a quelle per il lancio della campagna per il rinnovo delle RSU nel pubblico impiego.

Rispondendo alle domande sul programma presentato ieri dal nuovo presidente del Consiglio, Mario Monti, Susanna Camusso ha spiegato che – dal punto di vista dei problemi dell’equità – quello che è stato detto finora è “assolutamente non sufficiente”, perché da una parte manca ancora un “chiaro impegno a favore dell’introduzione della patrimoniale, mentre anche sul tema delle pensioni è possibile sviluppare un confronto per una maggiore equità, ma non certo con l’obiettivo di fare cassa”.

Il Segretario Generale ha ribadito oggi anche la sua contrarietà alla reintroduzione dell’ICI sulla prima casa, ma anche all’aumento dell’IVA, che colpirebbe i “soliti noti” e che avrebbe un ulteriore effetto depressivo sull’economia, visto che comunque l’aumento dell’IVA andrebbe ad incidere direttamente sui consumi. In ogni caso, come è evidente, un sindacato deve conservare sempre la sua autonomia, quindi i giudizi che vengono espressi sul nuovo Governo riguardano e riguarderanno a maggior ragione nei prossimi giorni, i vari punti del programma e quindi le misure concrete e specifiche che verranno proposte. “Pensiamo che un sindacato – ha dichiarato il numero uno di Corso Italia – il nostro sindacato, debba sempre mantenere un profilo di autonomia: non si danno deleghe in bianco così come non si è pregiudizialmente contro. Eppure si ha la sensazione che troppi stiano dando deleghe in bianco”.

Sul fronte dei consensi alle tesi espresse nei discorsi di Monti, la leader della CGIL ha apprezzato le intenzioni del Governo a proposito del ruolo che il nostro Paese deve giocare in Europa. Giudizio positivo anche all’approccio in tema di “illegalità” che viene considerata come “una grande malattia”. Analogamente la CGIL valuta molto positivamente le intenzioni espresse dal presidente Monti a proposito della lotta al lavoro sommerso e all’economia sommersa più in generale che sono dei veri macigni da rimuovere. Positivi anche i commenti della leader della CGIL e in generale della confederazione sulle intenzioni del governo sulla necessità di rilanciare il tema dell’istruzione e della scuola, come motori di crescita per il Paese.

Ma per impostare nel modo più corretto tutti i problemi che l’Italia deve affrontare e risolvere (a partire ovviamente dal debito), è necessario ribaltare la vecchia impostazione che era stata scelta dal governo Berlusconi. Ci vuole discontinuità e una forte dose di immaginazione politica. Solo così il Paese potrà ritrovare quella credibilità che giustamente il presidente Monti ha invocato nel suo discorso di investitura al Senato. Ed ovviamente ora si dovrà passare dalle parole ai fatti, aprendo un confronto proficuo con le forze sociali. Sulle pensioni, la CGIL rivendica dunque un confronto e una discussione che non sia, appunto, nella logica dei tagli, ma “dell’equità del sistema verso i giovani e nel rispetto di chi ha tanto lavorato”. In ogni caso ormai tutti sanno che il sistema previdenziale italiano non ha problemi e non ci sono necessità di interventi ai fini del sistema: se si vuole costruire equità va bene, ma se si guarda ai giovani e non alle casse dello Stato. Discorso analogo quello sul mercato del lavoro. “C’è un impegno al confronto – conferma il Segretario Generale – ma già ieri sono state fatte delle affermazioni non condivisibili e altre, invece, condivisibili. Gli ammortizzatori sociali sono un grande tema ma di lavoratori ‘troppo tutelati’ nel mercato del lavoro noi non riusciamo a trovarne”.

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