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Camusso: dalle donne un nuovo modello per uscire dalla crisi

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 7, 2012

Camusso: dalle donne un nuovo modello per uscire dalla crisi

Conclusa l’Assemblea Nazionale delle Donne della CGIL al centro del dibattito come cambiare la contrattazione, il welfare e il Paese. Per non arretrare, ha sottolineato il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, è necessario ripensare la contrattazione fin qui difensiva e tornare a parlare di welfare lavoristico, centrato sul lavoro, pubblico e nazionale
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06/06/2012 da www.cgil.it

Cambiare si può e si deve e le donne unite possono cambiare la società, costruire, tutte insieme, un’alternativa di pensiero, di politiche e di approccio ai problemi relativi alla crisi economica e sociale. Una crisi che, se da un lato è responsabile di aver acuito l’asimmetria tra le condizioni delle donne e delle lavoratrici italiane, tenute ai margini della vita pubblica, escluse dalle posizioni dirigenziali, tra le più disoccupate e precarie d’Europa, dall’altra evidenzia l’indiscutibile necessità che ha il Paese e le imprese di investire sul lavoro, in particolare delle donne, per guardare al futuro.

 

Le due giornate di Assemblea Nazionale, che si sono concluse oggi (6 giugno) presso il teatro Capranica a Roma, hanno visto le donne della CGIL confrontarsi nel corso di un interessante dibattito dal quale è emersa la centralità delle politiche di genere, non come “complemento”, ma come “elemento fondamentale” nelle politiche pubbliche. Per le donne della CGIL è stata, inoltre, un’occasione per interrogarsi su quali siano le azioni necessarie per cambiare la contrattazione e per difendere il welfare dai continui feroci attacchi. A concludere l’intenso dibattito, che ha visto il susseguirsi di oltre 30 interventi di delegate e dirigenti della CGIL, due tavole rotonde e la partecipazione di giornalisti, docenti universitari e personaggi della politica, è stata la leader della CGIL, Susanna Camusso, la quale ha ribadito la forza di cambiamento delle donne: “il mondo lo si cambia solo collettivamente. E’ importante non disperdere il nostro senso collettivo”. L’unicità delle donne, ha proseguito Camusso “non è sufficiente se non cominciamo a dire come si articolano e si risolvono i problemi relativi a questa unicità”.

 

Cittadinanza, lavoro e legalità”, sono questi i tre temi, individuati dal Segretario Generale della CGIL, ai quali bisogna guardare per perseguire un reale cambiamento e la ricostruzione del Paese. “Dobbiamo ripartire dal lavoro che non c’è e da quello che deve essere creato, ma – ha avvertito Camusso – dobbiamo avere un’ambizione in più: modificare l’idea che il lavoro è unico e uguale per tutti, immodificabile. Il lavoro è cambiato nel tempo e si è anche svalorizzato, dobbiamo modificarlo a partire da noi. Abbiamo bisogno di parlare di lavoro non solo come quantità o misura ma come un oggetto di cui aver cura”. Per non arretrare, ha sottolineato Camusso, è necessario, quindi, ripensare la contrattazione “fin qui difensiva che non ha portato cambiamento e innovazione nel lavoro”.

 

Legare il welfare al lavoro”, secondo Camusso, infatti bisogna “riproporre una questione scomparsa nel dibattito”, tornare a parlare di welfare lavoristico perché, ha spiegato “il lavoro è il punto di riferimento dell’organizzazione sociale. Un welfare, quindi, centrato sul lavoro non può che essere pubblico e nazionale. Non bisogna smantellare le grandi reti di welfare nazionale”. Per Camusso difendere il welfare significa difendere la formazione “un paese che nega l’istruzione come dato pubblico nazionale e che non si pone la questione di innalzare l’obbligo scolastico è un Paese che si priva del futuro”. Ripartire quindi dalla scuola per l’infanzia “no agli asili parcheggio, sono luoghi in cui si determina il grado di civiltà, di coesione, di convivenza delle persone”.  Altra questione, affrontata dalla leader del sindacato di Corso d’Italia, è quella relativa alla sanità che deve diventare “prevenzione, non un costo”. “In quel welfare – ha aggiunto – che sempre più viene scaricato sulla famiglia c’è tanta sanità e cura delle persone”.

L’Assemblea nazionale delle Donne della CGIL, come ribadito dal palco dal Segretario Generale, è stato un momento utile per fare un bilancio di quanto è stato fatto in questi anni per poi proseguire nel lungo percorso di riflessione e analisi che condurrà alla prossima assemblea che si terrà a marzo 2013 in cui si definiranno le proposte delle donne della CGIL.

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