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Legge Stabilità: Camusso, non fa interessi del Paese. Grave il taglio degli ammortizzatori sociali

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 20, 2013

Camusso_Sciarpa_rossaLegge Stabilità: Camusso, non fa interessi del Paese. Grave il taglio degli ammortizzatori sociali

19/12/2013  da www.cgil.it

“La legge di Stabilità è una somma di norme in favore di piccole lobby e non fa l’interesse del Paese”. Lo ha detto il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, intervenendo a Catanzaro all’incontro promosso dal sindacato sul tema ‘Il lavoro decide il futuro’. “La legge di Stabilità che si sta approvando è in continuità con gli anni precedenti, per questo motivo noi riteniamo che bisogna metterci ai remi per lavorare in modo da migliorarla”, ha aggiunto il Segretario Generale della CGIL. “C’è il rischio – ha avvertito – che in futuro ci sarà chi continuerà a galleggiare e chi perderà il lavoro. Chi pensa che con la fiducia finisca la discussione sta sbagliando di grosso, perché continueremo noi la discussione”.

Per la CGIL, “sugli esodati ci si dovrebbe vergognare”. “E’ una vergogna – ha proseguito Camusso – che a distanza di tempo ci sia ancora un tema del genere senza aver trovato una soluzione definitiva. E’ davvero una vergogna”. Così come non vanno bene le decisioni sugli ammortizzatori sociali. “Si parla tanto di riforma degli ammortizzatori sociali, ma intanto il ministero delle Finanze sta preparando un decreto per il loro dimezzamento”. ”Noi invece – ha spiegato la leader della CGIL – chiediamo che si torni indietro con le risorse che c’erano prima. Abbiamo detto al ministro del Welfare che le leggi del governo Monti hanno fatto solo danni”.

Si dovrebbe invece ripartire proprio dal lavoro. “Il lavoro è l’unica fonte di ricchezza per il Paese e non può essere giocato come merce a ribasso”, ha detto ancora Camusso. “Il lavoro – ha sottolineato il Segretario Generale – decide il destino del Paese e la qualità di vita delle persone. Veniamo da sei anni in cui il nostro Paese ha segnato un arretramento senza precedenti con una forte riduzione del lavoro. Ci sono stati coloro che si sono appalesati come salvatori della Patria e poi non sono riusciti a dare risposte per invertire la rotta”. Arriviamo – ha concluso Susanna Camusso – da sei anni di crisi dove i governi che si sono succeduti non hanno scelto il lavoro come strumento per la ripresa ed il cambiamento. Ora è giunto il momento di puntare sul lavoro, ma per farlo servono politiche serie e concrete. Per questo motivo rilanciamo, ancora una volta, il nostro Piano del lavoro”.

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