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FISAC MPS: “Ecco l’accordo che non abbiamo firmato”

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 23, 2013

FISAC_logoEcco il testo dell’accordo separato sulle esternalizzazioni del 21/12/2013: Verbale accordo 21.12.2013

Nelle prossime assemblee dettaglieremo al meglio tutti i contenuti del documento e i motivi che ci hanno portato a non firmare questa intesa, qui sintetizziamo alcuni concetti e anticipiamo alcune considerazioni.

Nonostante la nostra assoluta contrarietà alle esternalizzazioni, la nostra partecipazione alla trattativa rispondeva all’esigenza di contrattare con l’Azienda le migliori tutele e garanzie per i 1066 Lavoratori interessati.

Sulla parte relativa al passaggio economico e normativo da BMPS a Fruendo srl:

Viene riconosciuta l’applicazione del Contratto del Credito, ma su questo punto restiamo fermi sul fatto che  detta applicazione, che ha stretta attinenza con l’importantissima tematica dell’area contrattuale, deriva dal dettato del Contratto Nazionale (art. 1 paragrafo 3) e non da concessioni aziendali o dall’accordo del 19/12/12.

Punto dolente e dirimente per la nostra non firma la impossibilità dichiarata e praticata dalla Banca di indicare la previsione della “riassunzione” nell’ambito delle garanzie occupazionali. Questa previsione sino ad oggi è stata contemplata in tutti gli accordi di cessione ramo d’azienda sottoscritti in categoria (differenti tra loro e differenziati solo negli anni di copertura reale) perché oggettivamente è l’unica garanzia effettiva e tangibile che rende i Lavoratori più tranquilli rispetto al loro futuro occupazionale nella nuova realtà. Anche sul punto relativo alla inamovibilità dei Poli, seppur apprezzato lo sforzo di Fruendo, la soglia dei 3 anni ci è sembrata insufficiente e andava accompagnata con la previsione di un pari periodo di non possibile ulteriore esternalizzazione di Fruendo verso terzi. Incomprensibile ed immotivato l’accanimento dimostrato verso i Lavoratori del Polo di Milano (unico Polo scomparso nel passaggio), per i quali avevamo ripetutamente chiesto il mantenimento della sede a Milano e il non trasferimento ad Abbiategrasso, richieste che dopo vari rinvii non hanno ottenuto alcuna risposta.

Grande sconcerto ha infine suscitato in noi la richiesta aziendale  di pretendere la condivisione sindacale di una premessa che conteneva non solo l’assenso al piano industriale ed alle esternalizzazioni ma anche il riconoscimento della corretta individuazione del ramo d’azienda “preesistente, e dotato di autonomia funzionale ed organizzativa”. Quest’ultimo passaggio al solo scopo di provare ad inibire la possibilità da parte dei singoli Lavoratori di intraprendere eventuali azioni legali. A parte la scorrettezza del tentativo, vorremmo ricordare che l’intera compagine sindacale, per i motivi legati al blocco delle Relazioni Sindacali per la Vertenza Abi, non ha nemmeno partecipato alla procedura di suddivisione della Daaca e quindi non ha sottoscritto alcun accordo in merito all’atto finale di costituzione del ramo d’azienda.

LA SEGRETERIA FISAC MPS 

Siena, 23 dicembre 2013

Argomenti: FISAC, MPS |