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Lavoro: Cgil, avviare confronto con Cisl e Uil per mobilitazione unitaria

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 18, 2014

CGIL-striscioneLavoro: Cgil, avviare confronto con Cisl e Uil per mobilitazione unitaria

17/09/2014 da www.cgil.it

Il direttivo della Cgil ha dato mandato alla propria segreteria, come richiesto dal segretario generale, Susanna Camusso, nella relazione introduttiva dei lavori, “di realizzare un confronto con le segreterie di Cisl e Uil, per verificare le disponibilità allo sviluppo di una mobilitazione unitaria su una piattaforma condivisa”.

Inoltre, sempre oggi a margine dei lavori del Comitato Direttivo, il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso ha rilasciato le seguenti dichiarazioni:
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“Ieri il Presidente del Consiglio ha improvvisamente dirottato un aereo, invece di affrontare i problemi su come intervenire su condizione di lavoro e crisi economica, ha messo al centro l’idea di ridurre i diritti”. Ha detto Camusso, aggiungendo “non si possono avere lavoratori di serie A e di serie B, purtroppo la scelta è quella di rendere tutti i lavoratori di serie B”.

“Il direttivo CGIL sta discutendo – ha spiegato -, proporremo a CISL e UIL di avviare una mobilitazione unitaria perché non si può immaginare che la risposta del governo per uscire dalla crisi consista in una precarizzazione generalizzata dei rapporti di lavoro. Una cosa – ha detto Camusso – è dire che dobbiamo misurarci con un mercato del lavoro segmentato che va riunificato, un’altra è dare il via libera alla discriminazione con un intervento sull’articolo 18 che elimina il principio fondamentale della giusta causa per il licenziamento e sostituisce la reintegra con la sola monetizzazione”. Per questo, ha proseguito il Segretario generale della CGIL “noi faremo una proposta sia sul contratto a tutele crescenti che sulla riforma dello Statuto dei Lavoratori. Eliminare la giusta causa al termine di un rapporto di lavoro significherebbe togliere quell’azione deterrente che c’è sempre stata”.

“L’Europa – ha sottolineato Camusso – ci chiede di stare all’interno dei trattati, non considerando però quel margine di flessibilità e di investimento essenziali per il nostro Paese. Se è così, l’abbiamo già visto con i governi precedenti: non serve lo scalpo dei lavoratori, ma decidere qual è la vera trattativa europea rispetto al futuro economico del nostro Paese e del nostro Paese in Europa”.

“Non escludiamo alcuna delle iniziative di mobilitazione possibili. Prima si discute – ha avvertito Camusso -, poi si dicono quali sono le ipotesi in campo. Il problema si pone prima dei decreti attuativi, o si apre una discussione diversa o noi insieme a CISL e UIL chiederemo di reagire”.

“La CGIL, spero insieme alle altre due Confederazioni, elaborerà una proposta sullo Statuto dei Lavoratori e sulla qualità dei diritti che devono essere ugualmente garantiti a tutti i lavoratori dipendenti, oltre ad un’ipotesi sul contratto a tutele crescenti, e ne misureremo il consenso” ha concluso.

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