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Ceramiche di Buonconvento: possibile soluzione dalla Grecia?

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 27, 2015

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Potrebbe venire dalla penisola ellenica, più precisamente da Atene, la risposta ai problemi occupazionali dei lavoratori – una cinquantina – licenziati il 2 dicembre scorso dalle Ceramiche di Siena in liquidazione.

Nelle ultime settimane, dopo tutta una serie di indiscrezioni, finalmente la notizia ha preso consistenza, tanto che il gruppo industriale in questione, già presente in Italia con una propria Società commerciale, nei giorni scorsi ha messo nero su bianco la propria intenzione di rilevare parte delle attività che furono della storica “Ceramital” e poi della “Ceramiche di Siena”.

Per i lavoratori si riaccende il fuoco della speranza, in un contesto quale quello della bassa Val d’Arbia, dove, a seguito della chiusura di una fabbrica, poter ritrovare lavoro diventa un’impresa che ha quasi dell’impossibile.

Non a caso da parte sindacale il problema è stato posto in tutta la sua gravità alle Istituzioni locali e in modo particolare alla Regione Toscana, la quale, attraverso alcuni suoi esponenti che ben conoscono la realtà della provincia senese, ha contribuito per dar vita alla soluzione in esame.

La formale manifestazione di interesse, che dovrà essere valutata da chi di dovere, potrebbe nel giro di poco tempo permettere a buona parte dei lavoratori di riprendere l’attività.

Pur essendo prematura qualsiasi forma di entusiasmo, è certo che in assenza di questa possibilità ulteriori alternative difficilmente potrebbero veder la luce, consegnando definitivamente lo stabilimento – e ciò che questa produzione ha rappresentato nel tempo per la comunità di Buonconvento – agli archivi storici che trattano di archeologia industriale.

FILCTEM CGIL Siena

Siena, 27 gennaio 2015

Argomenti: aziende, FILCTEM |