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Jobs Act: Cgil, aspettiamo testi su tipologie contratti, al momento più semplificazione che manutenzione

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 19, 2015

PalazzoJobs Act: Cgil, aspettiamo testi su tipologie contratti, al momento più semplificazione che manutenzione

18/02/2015 » FOTO
Jobs Act: Sorrentino, nato con le migliori intenzioni, avrà effetti devastanti sul piano sociale

“La nostra prima valutazione sarà più articolata quando avremo un testo per capire esattamente di che cosa stiamo parlando. Al momento ci sembra più una semplificazione e una manutenzione che un disboscamento per utilizzare le parole dello stesso governo. Le uniche forme che il ministro Poletti si propone di abolire sono l’associazione in partecipazione e il ‘job sharing’, mistero della fede quest’ultimo se sia mai stato applicato in natura”. E’ la valutazione del segretario confederale della Cgil, Serena Sorrentino, al termine del tavolo presso il Ministero del Lavoro sul decreto del Jobs Act di riforma delle tipologie contrattuali, in Cdm venerdì.

“Rispetto a quell’attenzione sulle forme maggiormente precarizzanti – aggiunge la dirigente sindacale – siamo stati sostanzialmente delusi. Alla nostra obiezione sulla sostanziale conferma delle tipologie esistenti, il ministro ci ha risposto che sulla precarietà non si può intervenire col ‘bazooka’ perché si fa un buco enorme ma che l’intervento sarebbe stato fatto col bisturi. A questo punto è stato facile replicare che invece sul tema dei licenziamenti si è intervenuti col’ bazooka’, nessuno si è posto in questo caso il problema del buco enorme che si creava”.

Inoltre, osserva Sorrentino, “non c’è sostanzialmente una coerenza tra l’enunciazione e la pratica, almeno per quello che abbiamo riscontrato oggi. C’è per noi un elemento devastante: l’allargamento del lavoro accessorio che è l’unica forma di lavoro che non è subordinato, e quindi non è contrattualizzato, e che oltre tutto senza diritti e non prevede la parità di trattamento. Le collaborazioni avranno un cambio nominale ma ci sarà comunque una disciplina del lavoro autonomo, non definita e non si accenna ai diritti per questi lavoratori. Stanno studiando la differenza tra la nozione di subordinazione e lavoro autonomo. Ci diranno qual è l’esito di questo studio. Per il resto confermano il quadro esistente”.

In definitiva, conclude Sorrentino, “la nostra prima valutazione sarà più articolata quando avremo un testo per capire esattamente di che cosa stiamo parlando. Al momento ci sembra più una semplificazione e una manutenzione che un disboscamento per utilizzare le parole dello stesso governo. Abbiamo poi ribadito la nostra contrarietà sul contratto a tutele crescenti che liberalizza i licenziamenti mentre l’unica cosa che ci è sembrato rilevare come elemento di positività è relativa all’articolo 7 sugli appalti: su questo punto stanno studiando una soluzione, probabilmente quella norma verrà cambiata”.

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