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Lavoro: Cgil, numeri Inps certificano che politiche governo non sono vera svolta

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Maggio 12, 2015

Lavoratore_1Lavoro: Cgil, numeri Inps certificano che politiche governo non sono vera svolta

11/05/2015 da www.cgil.it

“Non ci troviamo di fronte ad una vera svolta, ma ad un grande regalo alle imprese e a meno diritti per i lavoratori”. Così il segretario confederale della Cgil, Serena Sorrentino, commenta i numeri dell’Inps.

Il dirigente sindacale sottolinea come “nel 2014 i rapporti di lavoro a tempo indeterminato sono stati nel primo trimestre 379.508, di cui 117.711 effetto di trasformazione di contratti a termine e 24.620 da apprendistato”.

“Se compariamo questi dati con quelli dei primi tre mesi del 2015 (Su 470.785 contratti a tempo indeterminato, 122.645 sono trasformazioni da contratti a termine e 26.396 da apprendistato) – aggiunge Sorrentino – ci accorgiamo che alla fine il saldo netto non è una ‘vera svolta’, considerando anche che i dati si riferiscono ai mesi in cui ha vigenza l’esonero contributivo della legge di stabilità e non il Jobs act”.

Per la segretaria della Cgil, “non occorreva, dunque, cancellare diritti per far aumentare il tempo indeterminato” e le domandi da porsi sono: “Se basteranno i soldi e se le imprese che beneficiano di questo ‘doping’ renderanno veramente stabili questi rapporti di lavoro o se finito l’incentivo torneranno a licenziare, visto che il governo non ha reso selettivi gli incentivi”.

“La Cgil – conclude Sorrentino – aveva chiesto da subito che gli incentivi fossero condizionati all’occupazione aggiuntiva, mentre vediamo che la maggioranza sono trasformazioni. Il governo corregga l’errore nella legge di stabilità 2015”.

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