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Pensioni: Cgil, nessun rischio per tenuta finanziaria, solo per equità, serve riforma radicale

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 2, 2015

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01/12/2015 Il 17 dicembre attivi unitari di Cgil, Cisl e Uil per aprire vertenza con Governo » scarica il manifesto » Il documento

“La tenuta finanziaria del nostro sistema previdenziale non è a rischio, di certo lo è l’entità delle prestazioni per amplie fasce della popolazione: basta ad allarmi e a ‘riforme’ per fare cassa, modificare radicalmente la normativa vigente per restituire equità e solidarietà al sistema. La mobilitazione di Cgil, Cisl e Uil continua e il 17 dicembre terremo grandi attivi interregionali per aprire una vera e propria vertenza con il Governo”. Con queste parole Vera Lamonica, segretaria confederale della Cgil, interviene sul tema della previdenza in seguito alla diffusione del rapporto OCSE ‘Pensions at a glance 2015’.

“Non c’è un rischio di tenuta finanziaria per il sistema previdenziale italiano – spiega Lamonica – se è vero che, come dice la stessa OCSE, le riforme realizzate negli ultimi anni hanno portato l’età pensionabile al livello più alto in Europa, e che la spesa pensionistica è calcolata comprendendo tutta la parte assistenziale, in altri Paesi non caricata sulla previdenza”. “Peraltro nel nostro Paese – sottolinea – per effetto dell’aggancio automatico al meccanismo dell’attesa di vita, dato medio che non tiene conto della differente longevità dovuta a condizioni sociali e attività lavorative diverse, l’età di pensionamento nel giro di pochi calendari sarà portata ben oltre i 67 anni. Per molti trattamenti di importo basso si supereranno i 70”.

Per Lamonica “il vero problema è l’inadeguatezza delle prestazioni: disoccupazione, precarietà, lavoro povero e buchi contributivi, anche per le attività di cura delle donne, mettono seriamente a rischio il futuro pensionistico di fasce amplissime della popolazione italiana. E se questo è il vero problema – prosegue la dirigente sindacale – allora occorre invertire la logica che ha guidato le riforme di questi anni: basta allarmi sulla tenuta finanziaria del sistema che sollecitano politiche di prelievo per fare cassa, come è stato abbondantemente fatto in Italia”.

“Ora – sostiene la segretaria confederale – si tratta di attuare una riforma radicale della normativa vigente che dia risposte concrete sul necessario tasso di solidarietà da restituire al sistema, a partire dal sostegno ai periodi di assenza contributiva, di intermittenza nel lavoro, di riconoscimento del lavoro di cura. Bisogna attuare una politica del lavoro tesa ad aumentare l’occupazione, soprattutto giovanile, perché in un sistema a ripartizione questa è l’unica politica che, anche nel lungo periodo, può rafforzare la tenuta del sistema previdenziale”.

“Anche per questo – continua – è necessario abbassare al più presto l’età di accesso, con una vera flessibilità che differenzi tra i lavori e non ne scarichi i costi sui lavoratori”.

Lamonica conclude poi ricordando che “Cgil, Cisl e Uil il prossimo 17 dicembre terranno a Torino, Firenze e Bari grandi attivi interregionali dei delegati per aprire con il Governo una vera e propria vertenza sugli obiettivi della piattaforma unitaria“.

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