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“Tassa permessi di soggiorno sproporzionata”: Il Tar del Lazio dà ragione a Cgil e Inca

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Maggio 25, 2016

permessidisoggiorno2“Tassa permessi di soggiorno sproporzionata”: Il Tar del Lazio dà ragione a Cgil e Inca

“Non ci sono più alibi. Già da oggi, gli stranieri che richiedono il rilascio o il rinnovo dei permessi di soggiorno non dovranno più pagare l’ulteriore contributo imposto dal decreto ministeriale del 6 ottobre 2011.  Dopo la sentenza della Corte di Giustizia europea, il Tar del Lazio ha cancellato ogni dubbio circa l’illegittimità del pesante balzello imposto agli stranieri in Italia, accogliendo tutte le richieste di Cgil e Inca  e rigettando le obiezioni a cui si sono aggrappati la presidenza del Consiglio dei ministri e i  ministeri dell’Economia e degli interni, nell’estremo tentativo di difendere l’odiosa tassa imposta agli immigrati”. E’ questo il commento di Cgil e Inca alla sentenza del Tar del Lazio (n. 06095/2016), depositata oggi, in segreteria, con la quale il Tribunale amministrativo ha ordinato all’amministrazione l’immediata disapplicazione del provvedimento.

“E’ una vittoria non soltanto del sindacato, ma di tutti i cittadini stranieri presenti in Italia che chiedono di poter affermare il loro diritto all’integrazione – dichiarano in una nota congiunta Cgil e Inca -. Il TAR del Lazio ha definitivamente chiuso il lungo percorso da noi iniziato nel Febbraio 2012 all’indomani della entrata in vigore della norma. Siamo stati i primi a contestare la misura che da subito abbiamo considerato ingiusta, discriminatoria e incompatibile con le direttive europee. E oggi il Tribunale ci ha dato ragione su tutta la linea”.

“Il risultato di questa decisione è l’immediata operatività del dispositivo – aggiungono Inca e Cgil – che di fatto priva di qualsiasi supporto giuridico, anche pregresso, la legislazione che ha imposto l’odioso quanto esoso contributo agli stranieri siano essi titolari di permesso da lungosoggiornante o di altro titolo di soggiorno”.

“Ora è indispensabile che il governo e l’amministrazione pubblica si adeguino, senza perdere altro tempo – concludono Cgil e Inca -, provvedendo a predisporre la procedura per restituire agli immigrati i soldi già versati”.

Intanto, Cgil e Inca continueranno a raccogliere i ricorsi di tanti cittadini stranieri che chiedono la restituzione di quanto l’amministrazione pubblica ha indebitamente riscosso”.

25/05/2016 13.46 da www.inca.it

Argomenti: CGIL, INCA, patronato, permessi di soggiorno |