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CGIL e INCA a fianco dei lavoratori stranieri

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 28, 2016

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CGIL e INCA a fianco dei lavoratori stranieri

La CGIL e l’INCA nazionali hanno ottenuto l’annullamento dei contributi sproporzionati (da 80 fino a 200 euro) pagati dai cittadini stranieri regolarmente soggiornanti in Italia. Abbiamo conquistato un risultato in linea con la sentenza della Corte di Giustizia Europea e in sintonia con i principi di uno Stato democratico che rispetta e non discrimina i suoi cittadini stranieri provenienti da altri Paesi nel mondo.

Il Governo si è opposto! Il 14 settembre il Presidente del Consiglio di Stato ha deciso l’accoglimento della richiesta cautelativa di sospensione degli effetti della precedente sentenza, rinviando la trattazione collegiale alla udienza del 13 ottobre 2016. Il Ministero dell’Interno ha emanato una circolare alle Questure per il ripristino del versamento delle somme a titolo di Ulteriore Contributo.

Il 13 ottobre ci sarà la prima udienza davanti al Consiglio di Stato: sarà l’occasione per sostenere ancora le motivazioni del ricorso contro il contributo di soggiorno come violazione dei diritti dei migranti regolarmente soggiornanti in Italia e come violazione della sentenza della Corte di Giustizia Europea. La Commissione Europea sarà aggiornata sulla battuta d’arresto degli ultimi giorni nonché sull’ulteriore decisione di estendere il pagamento del contributo di soggiorno anche ai minori.

Le persone che incontriamo ogni giorno hanno diritto a un atteggiamento coerente, ad una normativa chiara e in linea con quanto a loro dovuto secondo il diritto nazionale ed europeo. La battuta d’arresto ha un significato forte e ci mette di fronte alla necessità di far sentire la voce di tutte le persone che si affidano con fiducia e che affianchiamo nelle loro pratiche di soggiorno.

Ci muoveremo perché la nostra voce sia anche la loro voce e lotteremo insieme per superare questo scoglio e portare avanti i diritti dei lavoratori e dei cittadini stranieri in Italia. Richieste legittime non si fermano di fronte ad interlocutori sordi.

Argomenti: CGIL, INCA, patronato |