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ANPI, ARCI e CGIL Siena: “Continua la strisciante normalizzazione del fascismo”.

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Agosto 28, 2021

ANPI, ARCI e CGIL: “Continua la strisciante normalizzazione del fascismo”.

Siena, 28 agosto 2021 – La notizia delle dimissioni del sottosegretario Durigon giunge tardiva e a seguito di un prudente patteggiamento tra i responsabili delle massime istituzioni del Paese: l’imbarazzo e i tatticismi con cui si è risposto ad una manifestazione di apologia del fascismo rimangono fonte di preoccupazione per chi sente che il dettato costituzionale è esposto ad un’erosione costante. Non dovrebbe esserci titubanza nel recidere i legami tra le istituzioni democratiche e chi manifesta invece nostalgie e velleità revansciste.
Al contrario, invece, continua ad essere presente in ruoli istituzionali un ambasciatore di dichiarate simpatie neonaziste, Vattani, che il Ministro degli Esteri ha nominato a Singapore, e sta per prendere servizio nel nuovo incarico di responsabile dell’Archivio centrale dello Stato, De Pasquale, una persona che peraltro non ne avrebbe titolo, non essendo un archivista, che per di più ha descritto una figura centrale del neofascismo stragista quale Rauti come uno statista e che dovrebbe esercitare la funzione sensibilissima di decidere quali fondi archivistici del secondo dopoguerra, da poco desecretati, possano diventare di pubblica consultazione. Un simpatizzante del neofascismo viene incaricato di decidere quali fonti saranno rese pubbliche o meno, potendo così incidere sulla speranza di acquisire almeno la verità storica sulle stragi neofasciste, dopo che quella giudiziaria è stata in molti casi impedita dai depistaggi di organi deviati dello Stato. Questo inopinato provvedimento porta la firma del Ministro della Cultura Franceschini, il cui posizionamento politico avrebbe fatto sperare in una più attenta vigilanza e, a fronte delle proteste giunte da più parti, una solerte correzione di rotta.
E’ chi ha protestato, invece, che ha dovuto subire una strumentale aggressione politica, illegittima e infondata. Il neo eletto Rettore dell’Università per Stranieri di Siena, Tomaso Montanari, ha esplicitato la sua contrarietà alla nomina dimettendosi dal Consiglio superiore dei Beni Culturali a fronte dell’insensibilità del Ministro e sviluppando pubblicamente un proprio ragionamento sui cedimenti alla riscrittura della storia in chiave neofascista, includendo la questione storiograficamente ancora controversa delle foibe e della violenza politica seguita all’occupazione fascista dell’alto Adriatico.

Tutta la destra si è precipitata a chiedere le dimissioni di Montanari ed aspre critiche sono giunte anche da tutti coloro che da anni, ormai, perseguono una linea di equiparazione tra fascismo e antifascismo come se fossero due estremi equiparabili, quando invece è il fascismo ad essere escluso dal patto costituzionale su cui si basa la nostra comune cittadinanza nazionale ed è l’antifascismo il presupposto delle libertà garantite a tutte le posizioni politiche tranne quella che viene esplicitamente identificata come reato, appunto il fascismo, in quanto portatrice della negazione dei diritti democratici e di altre aberrazioni ideologiche.
Occorre con urgenza una ferma opposizione a qualunque tentativo di simili infiltrazioni nelle istituzioni, rivedendo cariche e titoli concessi in dispregio alla Costituzione. Il Ministro Di Maio deve revocare la nomina all’ambasciatore Vattani e il Ministro Franceschini l’incarico al bibliotecario De Pasquale. Le forze politiche e sociali hanno il dovere di contrastare con ogni mezzo questa strisciante normalizzazione dei fascismi vecchi e nuovi che hanno l’obiettivo di riscrivere la storia e avvelenare le coscienze. Bisogna, tra l’altro, che nessun simpatizzante neonazista venga invitato ad una Festa dell’Unità.
Le battaglie dell’antifascismo sono sempre attuali: per i diritti civili, contro le diseguaglianze, per la parità di genere, contro l’omofobia, per la sicurezza sul lavoro e per la dignità del lavoro, contro la violenza sulle donne, per il rispetto dell’ambiente e per una svolta ecologica seria ed efficace, contro il razzismo, per l’accoglienza dei richiedenti asilo, e via dicendo. Il 25 aprile e il 1 maggio, in un Paese dalla memoria corta come il nostro, cadono in realtà quasi tutti i giorni. Sarebbe bene ricordarlo.

ANPI, ARCI, CGIL Siena

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