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SCIOPERO NAZIONALE TRASPORTI 21 GENNAIO: MODALITÀ DI ASTENSIONE DAL LAVORO IN TIEMME E BYBUS

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 12, 2019

SCIOPERO NAZIONALE TRASPORTI 21 GENNAIO: MODALITÀ DI ASTENSIONE DAL LAVORO IN TIEMME E BYBUS

Siena, 12 gennaio 2019 – Le organizzazioni sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Faisa Cisal di Arezzo, Grosseto, Livorno e Siena informano che in occasione dello sciopero politico e plurisettoriale nazionale di 4 ore proclamato dalle Segreterie Nazionali per lunedì 21 gennaio 2019 i lavoratori delle Aziende Tiemme S.p.a. e ByBus Scrl di tutte le sedi operative si asterranno dal servizio in base alle disposizioni di Legge 146/90 e 83/2000 nonché gali accordi aziendali in essere con le seguenti modalità:

Personale viaggiante: dalle ore 8,30 alle ore 12,30;
Personale impianti fissi: ultime 4 ore del turno di mattina;
Personale funicolare: dalle ore 8,30 alle ore 12,30;
Agenti movimento e traffico: dalle ore 9,00 alle ore 12,00;
Verificatori titoli di viaggio: dalle ore 8,30 alle ore 12,30;
Biglietterie: dalle ore 8,30 alle ore 12,30;
Impiegati: ultime 4 ore del turno di mattina oppure non effettueranno rientro pomeridiano;
Centralino: 1° turno dalle 11,30 alle ore 13,30, 2° turno dalle ore 9,30 alle ore 11,30;
Piazzalisti e/o Capi Deposito: in ottemperanza alle Leggi 146/90 e 83/2000 non effettueranno nessuna ora di sciopero ai fini della garanzia dei Servizi Minimi richiesti.

Lo sciopero è stato deciso contro le proposte europee di nuove norme sui tempi di guida e di riposo che – spiegano i sindacati – “liberalizza il mercato internazionale dei servizi di trasporto passeggeri a lunga percorrenza svolto con autobus e pullman nell’Unione europea”.

Argomenti: FILT, scioperi |

R.cittadinanza: Cgil, non combatte povertà e non crea lavoro

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 12, 2019

R.cittadinanza: Cgil, non combatte povertà e non crea lavoro
Pubblicato il 11/01/2019 da www.cgil.it

Roma, 11 febbraio – “Una misura complicata nell’accesso e con forti elementi di iniquità, quasi esclusivamente improntata all’inserimento lavorativo. Non combatte la povertà perché non affronta tale condizione nella sua complessità attraverso i necessari interventi multidisciplinari, sottrae la presa in carico dei beneficiari al Servizio Sociale Professionale dei Comuni, e non crea occupazione. Nei confronti dei cittadini stranieri è gravemente discriminatoria”. Questo in estrema sintesi il giudizio espresso dalla Cgil Nazionale in merito al Reddito di cittadinanza, misura avanzata dal Governo nella legge di Bilancio 2019.
“Misure di sostegno economico o di contrasto all’esclusione sociale – prosegue la Confederazione – sono inefficienti se non precedute e accompagnate da investimenti volti a creare lavoro stabile e di qualità e se non si investe nelle infrastrutture materiali ed immateriali del Paese”.
Per la Cgil il provvedimento proposto dall’Esecutivo “non è equo” perché, spiega “i criteri di accesso reddituali e patrimoniali danneggiano innanzitutto le famiglie più numerose e con minori”. “Inoltre – aggiunge – è insopportabile l’idea che qualunque misura di sostegno ai soggetti più deboli debba trasformarsi in un sistema di incentivazione per altri, come ad esempio per le imprese o per i soggetti accreditati”.
In merito alla pensione di cittadinanza, ossia il Reddito per gli over 65, la Confederazione chiarisce che “non rappresenta in alcun modo una misura che innalzerà le pensioni minime o le pensioni sociali”.
“Infine – conclude la Cgil – l’impostazione del decreto sottende un intollerabile approccio punitivo della condizione di disagio economico reso evidente dagli obblighi di accettazione di un posto di lavoro a centinaia di chilometri da casa, senza tenere adeguatamente conto delle differenti situazioni, oltre che dalle sanzioni previste”.
La nota integrale della Cgil

Argomenti: CGIL |

Lavoro: Cgil, il Paese è fermo

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 10, 2019

Lavoro: Cgil, il Paese è fermo
Pubblicato il 09/01/2019 da www.cgil.it

Roma, 9 gennaio – “Il mercato del lavoro è ormai da troppi mesi immobile. Il Paese è fermo, anzi, dai dati diffusi quest’oggi dall’Istat su ‘occupati e disoccupati’ si intravede, ancor più distintamente, l’avvicinarsi del rischio recessione, un rischio aggravato ulteriormente dalla stagnazione della produzione industriale”. È quanto dichiara la segretaria confederale della Cgil Tania Scacchetti.
La dirigente sindacale esprime particolare preoccupazione per il dato sugli occupati (58,6%), e sottolinea: “si ripete sostanzialmente dalla scorsa primavera. Tra gli occupati, su base annua, crescono solo gli ultracinquantenni e calano tutte le altre fasce di età. Diminuisce l’occupazione femminile e quella dipendente. Cala la disoccupazione, ma solo a fronte dell’aumento degli inattivi e dell’esaurirsi dei tempi degli ammortizzatori sociali, e il dato sull’occupazione giovanile ristagna, ormai da troppo tempo, al 31,6%”.
“Il futuro del Paese, e le rilevazioni di oggi lo dimostrano, ha bisogno di ingenti investimenti per la creazione di lavoro, a partire dalle infrastrutture materiali e immateriali. Purtroppo – conclude Scacchetti – la manovra economica del Governo non va in questa direzione: diminuiscono gli investimenti e si depotenziano le già esigue iniziative e misure in materia di politiche attive. Per questo il 9 febbraio saremo in piazza a Roma, insieme a Cisl e Uil, per un’importante manifestazione nazionale”.

Argomenti: CGIL |

Cgil, Cisl e Uil, il 9 febbraio manifestazione nazionale a Roma

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 9, 2019

Cgil, Cisl e Uil, il 9 febbraio manifestazione nazionale a Roma
Pubblicato il 09/01/2019 da www.cgil.it

Cgil, Cisl, Uil valutano positivamente il percorso di mobilitazione svoltosi negli scorsi mesi a sostegno della piattaforma unitaria.
Il consenso delle decine di migliaia di lavoratori, pensionati e giovani alle proposte di Cgil, Cisl, Uil, emerso in occasione delle centinaia di assemblee organizzate su tutto il territorio nazionale, è stato pressoché unanime ed ha rappresentato un primo importante momento di confronto e discussione delle
proposte sindacali con i lavoratori e i pensionati italiani sul documento consegnato nello scorso mese di dicembre al Presidente del Consiglio che si era impegnato a dare continuità al confronto, mai avvenuto, su alcuni capitoli indicati dal Sindacato.
La legge di bilancio, appena approvata, ha lasciato irrisolte molte questioni fondamentali per lo sviluppo del Paese, a partire dai temi del lavoro, delle pensioni, del fisco, degli investimenti per le infrastrutture, delle politiche per i giovani, per le donne e per il Mezzogiorno.
Temi sui quali Cgil, Cisl e Uil hanno avanzato indicazioni e proposte credibili e realizzabili che non hanno trovato riscontro nella legge di stabilità avanzata dal Governo.
Pertanto, per sostenere le proposte unitarie contenute nella piattaforma sottoposta ai lavoratori da Cgil, Cisl, Uil, per cambiare le scelte dell’Esecutivo e per aprire un confronto serio e di merito, Cgil, Cisl, Uil organizzeranno una grande manifestazione nazionale che si svolgerà a Roma sabato 9 febbraio.

Argomenti: CGIL |

Cos’è la CGIL – Art. 1 dello Statuto della CGIL

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 9, 2019

da fb CGIL Confederazione Generale Italiana del Lavoro

• Art. 1 dello Statuto della CGIL
– Definizione
“La Confederazione generale italiana del lavoro (CGIL) è un’organizzazione sindacale generale di natura programmatica, unitaria, laica, democratica, plurietnica, di donne e uomini, che promuove la libera associazione e l’autotutela solidale e collettiva delle lavoratrici e dei lavoratori dipendenti o eterodiretti, di quelli occupati in forme cooperative e autogestite, dei parasubordinati, dei disoccupati, inoccupati, o comunque in cerca di prima occupazione, delle pensionate e dei pensionati, delle anziane e degli anziani. L’adesione alla CGIL è volontaria. Essa comporta piena eguaglianza di diritti e di doveri nel pieno rispetto dell’appartenenza a gruppi etnici, nazionalità, lingua, orientamento sessuale, identità di genere, culture e formazioni politiche, diversità professionali, sociali e di interessi, dell’essere credente o non credente. Essa, inoltre, comporta l’accettazione dei principi e delle norme del presente Statuto, in quanto assumono i valori delle libertà personali, civili, economiche, sociali, politiche e della giustizia sociale quali presupposti fondanti e fini irrinunciabili di una società democratica. La CGIL è affiliata alla Confederazione Europea dei Sindacati (CES), alle cui corrispondenti strutture sono affiliate le Federazioni o Sindacati di categoria. La CGIL, inoltre, è affiliata alla Confederazione Sindacale Internazionale (CSI) internazionale. La CGIL ha sede a Roma”.
Scarica qui lo Statuto Cgil integrale
👉 https://bit.ly/2QuwoZK

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FEDERCONSUMATORI SIENA: “RISTORO PER RISPARMIATORI DELLE BANCHE FALLITE, SI ATTENDE IL DECRETO ATTUATIVO DEL MINISTERO”

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 8, 2019

FEDERCONSUMATORI SIENA: “RISTORO PER RISPARMIATORI DELLE BANCHE FALLITE, SI ATTENDE IL DECRETO ATTUATIVO DEL MINISTERO”

Siena, 8 gennaio 2019 – Con la Legge di Bilancio 2019 si è confermata la creazione di un Fondo Indennizzo Risparmiatori che contempla la possibilità di erogare rimborsi ad obbligazionisti subordinati e per la prima volta ad azionisti, defraudati dal fallimento delle banche dopo il 16.11.2015 e prima del 01.01.2018.
Ad oggi sono stati stanziati 525 milioni di euro; non sembra però esclusa la possibilità di un miglioramento della dotazione del Fondo.
Le modalità concrete di presentazione della domanda di ristoro sono rinviate all’uscita del decreto attuativo, originariamente previsto per fine mese, ma con la possibilità di uno slittamento in prossimità delle elezioni europee.
A partire dalla data di pubblicazione del decreto, ci saranno 180 giorni per presentare le richieste.
Una Commissione tecnica ministeriale sarà chiamata ad esaminare le istanze, da presentare unitamente alla opportuna documentazione a dimostrazione della violazione da parte delle banche e loro controllate degli obblighi di informazione, diligenza, correttezza, buona fede oggettiva e trasparenza, di cui al Testo Unico Finanziario.
Per quanto riguarda gli azionisti, vi è la possibilità di ottenere rimborsi con un doppio limite: fino al 30% del valore d’acquisto dei titoli (salvo maggiori dotazioni del Fondo) e fino ad un massimo di 100.000 euro.

Per quanto riguarda gli obbligazioni subordinati chi, pur avendone i requisiti, non ha mai presentato domanda di indennizzo forfettario al FITD nei termini avrebbe ora diritto al rimborso del 95% dell’investimento; chi ha già ottenuto l’ 80% potrà ora avere un’integrazione sino al 95%.
In attesa del decreto attuativo, gli sportelli della Federconsumatori provinciale di Siena (a Siena, Poggibonsi, Montepulciano e Sinalunga) rimangono comunque a disposizione fin da ora di chiunque volesse maggiori informazioni in merito alla procedura e ai requisiti soggettivi e oggettivi di accesso alla stessa.

FEDERCONSUMATORI SIENA

Argomenti: FEDERCONSUMATORI |

Pensioni – «Quota 100? Non è una riforma»

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 7, 2019

Pensioni – «Quota 100? Non è una riforma»
07 gennaio 2019 da rassegna.it (foto di Marco Merlini)
Ghiselli (Cgil) a RadioArticolo1: “La Fornero resta in vigore. Il decreto del governo è semplicemente una piccola modifica limitata nel tempo dell’età di pensionamento per una platea assai ristretta di lavoratori”

Siamo alla vigilia dell’approvazione presso il Consiglio dei ministri del decreto pensioni. Su questo, è intervenuto Roberto Ghiselli, segretario confederale Cgil, stamattina (7 gennaio) ai microfoni di Italia parla, rubrica di Radio Articolo1.
http://www.rassegna.it/articoli/cgil-quota-100-non-e-una-riforma
“Il decreto dovrebbe contenere anche le norme per cambiare la governance di Inps e Inail – ha spiegato il dirigente sindacale durante l’intervista –, ma abbiamo il timore che vi sia una riappropriazione della politica nella gestione dell’Inps e vorremmo che il nuovo consiglio d’amministrazione che verrà nominato abbia la caratteristiche di un organismo gestionale non politico e rafforzi le titolarità e gli strumenti in mano al Cise, che ha il compito di dare indirizzi e valutare l’operato dell’istituto. In tale contesto, le parti sociali devono avere una funzione di monitoraggio e controllo, con la possibilità d’intervenire laddove le cose vengono determinate. Tali strumenti non ci sono, ma neanche il decreto in discussione li prevede”.
“Per quanto riguarda quota 100 – ha detto il sindacalista –, abbiamo chiesto unitariamente con Cisl e Uil che il governo si confronti con le parti sociali, per evitare carenze, lacune e imprecisioni, dando la possibilità di qualche chiarimento. Purtroppo, tale richiesta è andata inevasa ed è rimasta una grossa distanza fra le nostre posizioni e quelle dell’esecutivo. Entrando nel merito, chiariamo subito che non si parla più di riforma della legge Fornero, ma semplicemente di una piccola modifica dell’età di pensionamento per alcuni. La platea virtuale sarebbe sotto le 400.000 persone; in realtà, saranno molti di meno, a causa della serie di paletti che sono stati inseriti nel decreto. Insomma, la riforma rimane tale e quale anche se non per tutti, e in ogni caso il decreto ha una valenza temporale limitata a tre anni”.
“Nel decreto poi non si dà alcuna risposta alle esigenze più specifiche, come quelle che concernono i lavori più gravosi, il riconoscimento del lavoro di cura delle donne, i lavori discontinui, temi che sono del tutto ignorati. E, in realtà, non è sufficiente neanche arrivare a quota 100, ma in molti casi a 101, 102, 103, 104, se consideriamo le finestre di uscita di tre mesi per i lavoratori privati e di sei per i dipendenti pubblici. Questi ultimi costituiscono circa il 40% dei possibili beneficiari della nuova norma, però nella legge di Bilancio è stato approvato il blocco delle assunzioni nella pubblica amministrazione fino a novembre: una grossa contraddizione. Non solo. Sempre i pubblici che vanno in pensione con quota 100, dovranno aspettare fino a sei anni per poter avere il trattamento di fine rapporto”, ha aggiunto l’esponente Cgil.
“Insomma, fatta la norma, sono stati messi i paletti, affinchè il decreto non venga utilizzato, sulla falsariga di come si è agito in passato con altri provvedimenti, sempre in materia previdenziale. Alla fine, la platea degli aventi diritto è così ristretta che anche coloro che ci rientrano non hanno le motivazioni per starci: ad esempio, quota 100 è del tutto incompatibile con qualunque attività lavorativa, sia di lavoro dipendente che di lavoro autonomo, a meno che non sia lavoro autonomo di tipo occasionale sotto i 5.000 euro l’anno di guadagno: un forte handicap e anche un’ingiustizia. Oltretutto, l’ufficio parlamentare di bilancio ha calcolato che si potrebbe arrivare a una decurtazione dell’assegno previdenziale anche attorno al 30%, che ovviamente rimarrebbe decurtato non solo per gli anni dell’anticipo previdenziale, ma per tutto il percorso di vita dal momento dell’andata in pensione. Dunque, un sacrificio economico davvero assai rilevante”, ha rilevato ancora Ghiselli.
“Senza dimenticare che l’introduzione della quota 100, anziché portare un elemento di semplificazione nel sistema pensionistico aggiunge incertezza e confusione, portando a 8-9 via d’uscita dal mercato del lavoro, considerando che c’è il regime ordinario della Fornero, poi l’Ape sociale, più tante altre possibilità che non hanno niente a che fare con una vera riforma previdenziale, che noi sindacati confederali chiediamo da tanto tempo. Una riforma che dia risposte innanzitutto ai giovani, del tutto ignorati dal decreto del governo. Ragion per cui, passeremo ora alla mobilitazione, con una grande iniziativa di massa per dire all’esecutivo di cambiare rotta al più presto. Sarà un segnale preciso che credo faccia bene anche all’Italia, per passare dalla fase degli slogan e della demagogia ai bisogni del Paese e soprattutto agli interessi del mondo del lavoro e dei giovani disoccupati. Faremo sentire la nostra voce e ci auguriamo che qualcuno sia in grado di recepirla”, ha concluso il segretario confederale.

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Cos’è la CGIL

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 7, 2019

da fb CGIL Confederazione Generale Italiana del Lavoro

Leggendo qua e là commenti alla nostra attività, ci è sembrato chiaro che molti non abbiano idea di cosa sia un sindacato e quale ne siano funzioni e finalità.

Non stiamo certo parlando di iscritti e delegati, ma dei tanti che, per sentito dire, ripetono slogan e filastrocche di chi vorrebbe indebolire il sindacato appiccicando etichette e limitando funzioni.

Per sapere cosa è un sindacato, anzi, cos’è la CGIL, non c’è di meglio ( oltre a seguire tutte le nostre attività su www.rassegna.it ) che la nostra Carta fondamentale, il nostro Statuto, del quale per qualche giorno vi pubblicheremo i principi costitutivi.

Il testo integrale lo troverete sempre linkato. Buona navigazione!

👉 https://bit.ly/2QuwoZK

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Camusso: ‘Restano i due problemi veri. Povertà e lavoro non sono affrontati, penalizzati i giovani’

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 6, 2019

Susanna Camusso, Segr. Gen. Cgil, intervistata da Repubblica sulla Manovra: “Titoli più che contenuti”.
“Ora il governo potrà dire “abbiamo fatto”, ma nella realtà, reddito di cittadinanza e quota 100 incideranno poco sui due problemi che avrebbero dovuto affrontare: povertà e cancellazione della legge Fornero”.
👉 bit.ly/2CQHODI

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Migranti: Cgil, da Orlando atto dirompente, altri sindaci lo seguano

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 4, 2019

Migranti: Cgil, da Orlando atto dirompente, altri sindaci lo seguano
Pubblicato il 02/01/2019 da www.cgil.it

Roma, 2 gennaio – “La scelta del sindaco Orlando di sospendere l’applicazione del decreto Sicurezza per la città di Palermo è un atto dirompente animato da ragioni del tutto condivisibili”. A dirlo sono i segretari della Cgil Sicilia e della Camera del lavoro di Palermo, Michele Pagliaro ed Enzo Campo, e Giuseppe Massafra della segreteria confederale nazionale della Cgil, per i quali “la legge appena varata è un decreto che punta a demolire il diritto d’asilo, a consegnare ai privati l’accoglienza, puntando a investire su grandi centri che alimentano corruzione e razzismo e scaricando sui territori costi, disagio e tensioni sociali”. I tre esponenti della Cgil chiedono a tutti gli altri sindaci di prendere posizione verso “una legge sbagliata che si accanisce sui più deboli”. Pagliaro, Campo e Massafra rilevano che la sospensione del decreto a Palermo è “conseguenza della poca chiarezza della norma”, una norma che giudicano “incostituzionale, in ordine alle procedure di iscrizione della residenza anagrafica, che non tiene conto dei minori non accompagnati, titolari del permesso di soggiorno per motivi umanitari e neanche degli stranieri che hanno il permesso di soggiorno per motivi di lavoro. Ancora una volta – continuano – constatiamo che le scelte di governo, alimentate dalle continue dichiarazioni del ministro dell’Interno, sono fortemente caratterizzate da logiche propagandistiche e assai lontane da chi, invece, come il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a cui riconosciamo grande equilibrio, afferma, in linea con lo spirito Costituzionale del Paese, che ‘Sicurezza è convivenza, basta con odio e insulti’”.

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