Sciopero: Cgil, invece di attaccare diritto Costituzionale si approvi legge su rappresentatività
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 22, 2017
Argomenti: CGIL |
Interruzione dei rapporti sindacali all’ASL Sud Est: a Siena la FP CGIL si alza dal tavolo di trattativa.
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 21, 2017
Interruzione dei rapporti sindacali all’ASL Sud Est: a Siena la FP CGIL si alza dal tavolo di trattativa.
Siena, 21 giugno 2017 – Durante una difficile trattativa, ieri pomeriggio, nella sede della ASL Sud Est a Siena, Bruno Pacini, rappresentante della Funzione Pubblica CGIL per Arezzo, Siena e Grosseto, è uscito dalle trattative interrompendo le relazioni sindacali con la ASL.
Lo scontro verbale avvenuto è il sintomo di un atteggiamento dilazionatorio e in questo caso anche canzonatorio che l’Azienda, con alcuni dirigenti, intraprende per gestire un’ASL complessa. ASL che di sicuro ha delle difficoltà oggettive legate alle leggi e al mantenimento del costo del lavoro. Ma la pretesa di dire che tutto è regolare e tutto è a posto cozza e stride con la realtà lavorativa che ogni operatore, sia medico che infermiere, riscontra quotidianamente.
Ci siamo impegnati da sempre chiedendo trattative e confronti, facendo proposte e assumendoci in questo modo un ruolo tutto teso a migliorare le condizioni di lavoro e contrattuali in una situazione che in Toscana non aveva precedenti. La riforma, in questo pezzo di Toscana, ha maggiori costi e difficoltà logistiche, ovviamente. Ma le richieste inevase sui problemi dei Plessi Ospedalieri e nei servizi rendono sempre più critiche le condizioni di lavoro.
Paradossale poi che lo scontro abbia avuto origine sui Pronto soccorsi e i trasporti interospedalieri, che in questo momento mettono in difficoltà i pronto soccorso delle zone senese e grossetana, mentre su Arezzo è l’Azienda che auto denuncia una realtà al collasso e dichiara soluzioni che non riscontriamo.
Chiarezza dei ruoli e riscontro di merito delle affermazioni dei dirigenti ASL, uniti al rispetto, è quello che questa organizzazione sindacale pretende, visto che li garantisce nelle trattative.
FP CGIL di Arezzo, Siena e Grosseto
Argomenti: FP |
Voucher, tre le strade possibili per reagire allo “scippo”
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 21, 2017
La nostra battaglia non finirà così. Contro lo schiaffo alla democrazia ricorreremo alla Corte costituzionale». Susanna Camusso lo conferma dal palco di piazza San Giovanni. La Cgil vuole che siano i giudici delle leggi a dire l’ultima parola sullo «scippo» di referendum. Ricordiamolo: quando erano già fissate le urne per il quesito sull’abolizione dei voucher, il governo con un decreto ha abolito i voucher e fatto saltare il referendum ma, una volta scansato il voto popolare, con un nuovo decreto (la manovrina) ha reintrodotto gli stessi voucher. In prima battuta la Cgil si appella al presidente della Repubblica, perché valuti l’opportunità di non promulgare la legge che «per motivi di necessità e urgenza» (obbligatori per un decreto) reintroduce quello che due mesi fa, e per gli stessi motivi, aveva abolito. Ma nel frattempo il sindacato valuta le strade per portare lo «scippo» davanti alla Corte costituzionale. Sono tre.
Quella che in via Nazionale sarebbero orientati a seguire punta direttamente alla Cassazione, dove l’ufficio centrale per il referendum lo scorso aprile – di fronte al primo decreto del governo – ha sospeso le operazioni referendarie. Perché si è trovato di fronte a una «abolizione secca di tutte le disposizioni fatte oggetto dei quesiti referendari». Alla Cassazione la Cgil in quanto promotrice del referendum può chiedere di revocare quella ordinanza. Visto che il governo ha cambiato idea, resuscitando i voucher. È una strada logicamente spianata ma giuridicamente impervia. La revocazione è un tipo di impugnazione vincolata a una casistica ristretta. E l’ufficio centrale per il referendum è un organo dall’incerta definizione giuridica. La speranza dell’ufficio legale della Cgil e di chi lo supporta è che i giudici della suprema corte sollevino una questione di costituzionalità sulla legge che regola il referendum, la 352 del 1970. Nella parte in cui non prevede che, una volta cancellato il referendum, il parlamento non possa riproporre la stessa legge che il popolo avrebbe potuto cancellare.
Procedimento complesso, che può vantare però un precedente importante perché era stata proprio la Corte costituzionale con una famosa sentenza «additiva» del 1978 a correggere la legge sul referendum, nel senso di prevedere che una consultazione popolare già convocata non potesse essere cancellata da un’abrogazione parziale o manipolatoria della legge oggetto di referendum. Inoltre, se la questione di incostituzionalità arrivasse alla Consulta dalla Cassazione avrebbe ben altra forza rispetto al giudizio incidentale sollevato durante un’udienza del tribunale ordinario.
Anche questa però potrebbe essere una strada da tentare, per la Cgil. In fondo l’esperienza recente delle leggi elettorali ha dimostrato che questa via per la tutela dei diritti è percorribile. E se la sentenza di incostituzionalità del Porcellum è nata da una questione sollevata in Cassazione, sono stati invece i tribunali ordinari a portare davanti alla Consulta l’Italicum. In altre parole il sindacato potrebbe costituirsi a tutela dei suoi interessi nel caso in cui un lavoratore riuscisse ad ottenere da un giudice ordinario la sollevazione di una questione di costituzionalità sui voucher. È forse la strada più semplice per arrivare alla Corte costituzionale, che però ha un difetto. Il giudizio sarebbe sulla costituzionalità dei buoni lavoro e non sull’iter attraverso il quale sono stati prima introdotti, poi aboliti, poi di nuovo introdotti. Direttamente sui voucher e non sullo «scippo».
D’altra parte, le chance di salvare il referendum sono pochine, anche perché il prossimo è un anno elettorale e referendum abrogativi (nella finestra 15 aprile-15 giugno) non se ne possono fare. Porterebbe a questo la terza strada, quella del conflitto di attribuzione davanti alla Corte costituzionale tra il comitato promotore, la Cgil, (in quanto pro tempore potere dello stato) e il governo e parlamento che hanno «scippato» il referendum. Molto dubbia, per il sindacato, l’opportunità di aprire un conflitto del genere con il parlamento.
Andrea Fabozzi da Il Manifesto ed 18.06.2017
Argomenti: CGIL |
Ape sociale e precoci: caos nelle domande
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 20, 2017
Ape sociale e precoci: caos nelle domande
Colombini (Inca): “corsa ad ostacoli per le richieste”
I decreti attuativi, dopo una lunga quanto inspiegabile attesa, sono stati pubblicati la sera di venerdì 16 giugno e le procedure informatiche per l’invio delle domande stesse sono state messe a disposizione da Inps, a partire da sabato 17 giugno. I tempi per la presentazione delle richieste risultano quindi ristrettissimi perché il termine è previsto per il 15 luglio 2017; cioè, neppure un mese a fronte dei 6 mesi impiegati dal Governo per emanare i Decreti attuativi.
Già da ieri, a partire dalle prime ore del mattino, nei nostri uffici si stanno riversando migliaia di lavoratori e disoccupati che chiedono di poter fare la domanda. Solo nella giornata di ieri, i primi dati diramati da Inps, certificano che sono state inviate oltre 8.200 richieste. Si sta diffondendo la psicosi di non arrivare in tempo perché non tutti coloro che avanzano la domanda potranno accedere al pensionamento anticipato visto che i fondi a disposizione sono limitati.
L’Inps ha il compito di stilare una graduatoria, dopo il 15 luglio, per certificare chi entra e chi sta fuori. Tra i criteri della graduatoria, oltre ai requisiti anagrafici, contributivi e soggettivi delle persone, come ad esempio, essere invalidi o disoccupati, svolgere lavori gravosi, oppure assistere un parente di prima grado disabile, ecc., il Governo ha avuto la brillante idea di inserire anche che a parità di condizioni si terrà in considerazione la data e l’ora di presentazione della domanda. Pertanto, tutti cercano di assicurarsi che la richiesta venga inviata il più presto possibile.
La giornata di ieri si è svolta nel caos: il sistema informatico Inps ha subìto un blocco totale nelle prime ore della mattinata, poi ha ripreso a funzionare, però a rilento. Stamattima il problema della lentezza delle procedure si è ripresentato e questo genera, anche dal punto di visto psicologico, oltre che organizzativo, una situazione veramente incresciosa per i lavoratori e le lavoratrici e per i funzionari del Patronato che sono sottoposti a uno stress notevole.
Nel corso della giornata di ieri sono stati risolti da parte di Inps e su nostra segnalazione, alcune problematiche di mal funzionamento della procedura informatica che presentava degli errori o omissioni, come la mancanza della domanda di richiesta dell’Ape, che non è stata disponibile fino a pomeriggio inoltrato.
Altre gravi problematiche rimangono tutt’ora aperte. Vogliamo soffermarci, nella nostra denuncia, su quanti hanno il diritto di accedere ai benefici perché svolgono lavori gravosi di varia natura. Per perfezionare la domanda, l’Inps richiede contestualmente l’invio della certificazione dell’azienda che attesti che il lavoratore abbia effettivamente svolto le mansioni gravose, per gli anni richiesti, sei anni sugli ultimi 7 di lavoro, oltre ad altra documentazione esplicativa dell’inquadramento professionale, del contratto collettivo applicato, del versamento dei contributi all’Inail, ecc.
L’Inps non accetta le domande se non è presente la citata documentazione aziendale, ma questa richiede tempi più lunghi, pensiamo per esempio alle aziende che si trovano in fallimento, in concordato preventivo, a quelle che hanno effettuato fusioni, incorporazioni, cessioni di ramo d’azienda, per cui la documentazione non risulta di immediata disponibilità.
Orbene, tutti questi lavoratori rischiano di essere esclusi dai benefici dell’Ape Sociale e dei Lavori precoci perché se l’Inps non modificherà le procedure, le loro domande saranno presentate dopo tutti gli altri, per fatti non dipendenti dalla volontà delle persone, quando probabilmente le risorse economiche potrebbero essere già terminate.
Abbiamo chiesto a Inps la modifica della procedura per garantire parità di condizioni di accesso a tutti e per tutelare i diritti individuali delle persone.
Ci sentiamo però di affermare che, con queste modalità burocratiche e negligenti, più autoreferenziali che rivolte a garantire i diritti dei cittadini, si rischia di trasformare delle conquiste sindacali utili e giuste in un calvario e in una corsa a ostacoli per coloro: lavoratori e patronati che sono impegnati gli uni per richiedere un diritto, gli altri per garantirlo; e a tutti loro siamo emotivamente vicini.
Il Governo, il Ministero del lavoro e l’Inps, a nostro avviso, dovranno farsi carico della situazione attuando tutte quelle modifiche, normative, organizzative e informatiche che possano assicurare i diritti contenuti della legge di Bilancio 2017, approvata dal Parlamento e che ha recepito l’intesa con le Organizzazioni sindacali dello scorso settembre.
Pensioni 2017: ‘Prendi l’Ape sociale…prima che voli’
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 19, 2017
GUIDA ALLE PENSIONI 2017.
PRECOCI, APE E RITA
guida ape e precoci CGIL INCArev04
Argomenti: CGIL |
27 giugno: presidio a Firenze per la sanità pubblica – prenota il posto in pullman!
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 19, 2017
Argomenti: CGIL |
Crisi: Camusso, non siamo fuori, guardare occupazione
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 19, 2017
“Non sono d’accordo, non siamo fuori dalla crisi”. Così il segretario generale della Cgil Susanna Camusso sulle affermazioni del ministro Padoan secondo cui le previsioni di crescita sono incoraggianti. “L’andamento del pil ha cominciato ad andare intorno all’1% invece che allo 0 virgola, ma per noi l’indicatore è quello dell’occupazione”, ha detto la segretaria a Firenze, alla festa della Fiom, ricordando i milioni di disoccupati e l’alta disoccupazione giovanile. “Ci sono situazioni nel Paese dove si respira un po’ di più, ma i dati sulla disoccupazione indicano oltre tre milioni di disoccupati, il dato sulla disoccupazione giovanile ci fa sfigurare con tutti i Paesi europei che hanno dimensioni assolutamente diverse”, ha aggiunto Camusso. “Mi pare che se dovessimo giudicare la condizione sociale del Paese il pensiero delle persone normali è che – ha osservato la segretaria Cgil – non siamo fuori dalla crisi e che ci sarebbero molte politiche da fare e che noi non abbiamo sfruttato una corrente di ripresa”.(ANSA).
Crisi: Camusso, politica è carente sugli investimenti Li devono fare imprese come se governo amministrasse condominio
“Il dato sulla politica degli investimenti continua a essere una politica molto assente dal punto di vista degli investimenti pubblici e molto carente dal punto di vista degli investimenti privati”. Lo ha detto la segretaria della Cgil Susanna Camusso intervenendo a Firenze alla festa della Fiom. “Questo è il governo che dice che gli investimenti li devono fare le imprese come se loro amministrassero un condominio invece che un Paese”, ha aggiunto ribadendo: “Mi pare che se dovessimo giudicare la condizione sociale del Paese il pensiero delle persone normali è che non siamo fuori dalla crisi e che ci sarebbero molte politiche da fare e che noi non abbiamo sfruttato una corrente di ripresa”.(ANSA).
Camusso, Renzi? Lo incontrerei ma non gradirebbe argomenti
“Noi siamo persone educate, sempre disposte a dialogare con chiunque. Renzi è segretario di un importante partito del nostro Paese, lo incontreremo senza particolari problemi. Credo non gradirebbe gli argomenti che gli proporremmo”. Lo ha detto la segretaria alla Cgil Susanna Camusso intervenendo a Firenze alla festa della Fiom. “Ho la sensazione che non sarebbe un dialogo molto semplice, che non potremmo non partire dai temi sottoposti dalla manifestazione di ieri, per proseguire con il referendum e l’abolizione dell’articolo 18”, ha aggiunto. “E’ chiaro che se il segretario del Pd decidesse di incontrare la Cgil si troverebbe di fronte a delle rivendicazioni molto precise su una politica che non è andata per il verso giusto per il lavoro”, ha detto ancora Camusso rispondendo ad una domanda nel corso del dibattito a cui hanno preso parte anche Giorgio Airaudo e Massimo Mucchetti. Riferendosi quindi alle affermazioni di Prodi che avrebbe visto bene un incontro tra Camusso e Renzi “anche al Colosseo”, la segretaria Cgil ha aggiunto: “Immagino che non si riferisse al Colosseo come la fossa dei leoni, non sarebbe di buon augurio. Il Colosseo peraltro – ha aggiunto – mi ricorda un colpo di mano sul diritto di sciopero e quindi anche da questo punto di vista non mi pare un bel luogo”. (ANSA).
Argomenti: CGIL |
Voucher: Camusso, in piazza per chiedere RISPETTO e difendere la democrazia
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 19, 2017
Voucher: Camusso, in piazza per chiedere RISPETTO e difendere la democrazia
http://www.cgil.it/voucher-cgil-piazza-chiedere-rispetto-difendere-la-democrazia/
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Simone Pizzichi nuovo Segretario Generale FLAI CGIL Siena
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 17, 2017
Simone Pizzichi è il nuovo Segretario Generale della FLAI CGIL di Siena
Siena, 17 giugno 2017 – L’Assemblea Generale della FLAI CGIL (Federazione dei Lavoratori dell’Agroindustria) di Siena riunita presso l’auditorium dell’Azienda Barone Ricasoli in Loc. Brolio a Gaiole in Chianti ha eletto all’unanimità Simone Pizzichi a Segretario Generale della categoria, in sostituzione di Paola Bittarello, dimissionaria per raggiunti limiti di mandato.
Ai lavori dell’Assemblea Generale erano presenti Ivana Galli, Segretaria Generale Nazionale FLAI CGIL, Gianluca Giussani, Segretario Generale FLAI CGIL Toscana, e Claudio Guggiari, Segretario Generale CGIL Siena, oltre ai tanti delegati e delegate che hanno voluto esprimere il loro apprezzamento per l’operato del Segretario uscente ed i migliori auguri di buon lavoro a Simone Pizzichi.
Argomenti: FLAI |
Contratti: Fp Cgil, accordo su Fabbricerie, avanzamenti su salario e diritti
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 16, 2017
++ Firmato il rinnovo #ContrattoSubito #Fabbricerie, avanzamenti su salario e diritti ++#effepiù
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