Camusso, solo tagli e precarietà, così l’Italia non riparte
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 5, 2014
Camusso, solo tagli e precarietà, così l’Italia non riparte
05/06/2014 da www.cgil.it
Intervistata dal Secolo XIX il segretario della Cgil torna sui provvedimenti del governo Renzi: il decreto Irpef va nella giusta direzione, ma non può essere che l’inizio di una politica di ridistribuzione fiscale. E sul Jobs Act c’è “troppa confusione”
Giudizio «positivo» sugli 80 euro in più in busta paga, purché diventi una misura strutturale e non un bonus una tantum. Più severa, invece, la valutazione sul decreto Poletti, un provvedimento «sbagliato» e che si contraddice con gli annunci dello stesso governo che, almeno a parole, intende promuovere un lavoro «stabile e di qualità». E’ una pagella farcita di luci e ombre quella che Susanna Camusso, Segretario della Cgil dà al governo targato Matteo Renzi.
Segretario Camusso, il Parlamento si appresta ad approvare il “famoso” decreto degli 80 euro in più in busta paga. Quella di Renzi è stata una mossa azzeccata? «Il giudizio è positivo visto che si tratta di una restituzione fiscale ai lavoratori per cui noi ci siamo battuti. È una nostra rivendicazione che salutiamo positivamente, in attesa che la misura diventi strutturale. Detto questo, non si può pensare che il dl Irpef risolva il problema dell’impoverimento e del carico fiscale sul lavoro. C’è infatti il tema dei pensionati, sul quale abbiamo registrato una dichiarazione del presidente del Consiglio che si è impegnato a prendere provvedimenti nella legge di stabilità. E poi non bisogna dimenticare gli incampienti, quei lavoratori che percepiscono meno di 8 mila euro l’anno e che non rientrano in questa operazione. Quindi bene gli 80 euro, ma sappiamo che è solo l’inizio di una traiettoria di diversa redistribuzione del carico fiscale che è fatta da una riduzione del costo del lavoro ma anche dal riequilibrio sul fronte della tassazione dei grandi patrimoni».
Da un lato l’impoverimento, dall’altro la disoccupazione schizzata al 13,6%. La Cgil ha però bocciato il decreto Poletti. Perché? «Il decreto Poletti è sbagliato. Il sistema produttivo italiano ha bisogno di know how, di competenze e qualità. Questo si traduce nell’investire in capitale umano. Abbiamo trovato quella scelta sulla liberalizzazione dei contratti a termine una soluzione contraddittoria con le stesse dichiarazioni di questo governo che aveva parlato di contratto unico e di diminuzione della precarietà. Purtroppo nell’azione del governo vediamo sempre più sparire l’idea del contratto a tutele crescenti e un moltiplicarsi del precariato». Continua a leggere questo articolo »
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Camusso ricorda Patto di Roma, sfida oggi è rappresentare intero mondo del lavoro
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 5, 2014
Camusso ricorda Patto di Roma, sfida oggi è rappresentare intero mondo del lavoro
04/06/2014 da www.cgil.it
A settant’anni dall’intesa che ricostituì il sindacato libero e unitario, il Segretario Generale della CGIL riflette sul ruolo che oggi ricoprono le organizzazioni sindacali » ASCOLTA
All’iniziativa, presieduta dal segretario della Fondazione Di Vittorio, Carlo Ghezzi, sono intervenuti: il presidente della Fondazione Buozzi, Giorgio Benvenuto, il presidente della Fondazione Pastore, Aldo Carera, Pietro Craveri, storico dell’Università La Sapienza di Roma, il giornalista Emanuele Macaluso, il direttore del Censis, Giuseppe De Rita e i leader di CGIL, CISL e UIL, Camusso, Bonanni e Angeletti.
Nel corso del suo intervento il Segretario Generale della CGIL ha ripercorso le trasformazioni del rapporto sindacato-politica dal secondo dopoguerra ad oggi. Dopo la Liberazione, ha sottolineato Camusso, il sindacato è rinato in un contesto in cui “la politica determinava le condizioni economiche del Paese, c’era un rapporto diretto tra governo dell’economia e le condizioni dei lavoratori”. Quello che manca, ormai da tempo “è un nuovo progetto per il Paese”. L’idea della ricostruzione dell’Italia, attraversata sempre più dalle disuguaglianze dovute a 6 anni di crisi, deve essere affidata al Paese stesso e non unicamente al mondo della finanza e delle imprese: “bisogna creare lavoro e decidere quali sono gli investimenti da fare utilizzando le risorse che si hanno a disposizione, solo così sarà possibile rinnovare il Paese”.
Oggi è cambiato il rapporto tra Governo e parti sociali, secondo Camusso “c’è un nuovo tema di autonomia” perché, se per le politiche non è più scontato che il mondo del lavoro sia “un blocco sociale di riferimento, il sindacato deve avere nei confronti del governo un atteggiamento diverso da quello delle stagioni precedenti: bisogna attuare una straordinaria risindacalizzazione delle politiche di rappresentanza del mondo del lavoro. Se il governo diventa imprenditore oltre che soggetto politico (es: privatizzazioni), allora il confronto diventa una vertenza sindacale, non un problema di giudizio politico”.
“Se nel ’44 il punto fondamentale era determinare l’unità delle organizzazioni sindacali per ricostruire il sindacato e la rappresentanza dei lavoratori dopo il fascismo, oggi la sfida per i sindacati – ha concluso Camusso – è quella di riuscire a rappresentare tutte le differenti condizioni dei lavoratori”.
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Camusso, il sindacato e la politica
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 3, 2014
Camusso, il sindacato e la politica
03/06/2014 da www.cgil.it
In una intervista al ‘Corriere della sera’ il Segretario generale della CGIL rilancia la sfida del cambiamento. “Bisogna parlare meno di tagli e più di come migliorare i servizi per i cittadini”. E sul lavoro: disponibili a estendere il sistema contrattuale privato
«Fin qui siamo a monsieur de La Patisse: un’ovvietà. E vero però che molti iscritti Cgil hanno votato Pd. Questa volta più di altre».
«Meno che in passato. L’avanzata nelle zone industriali in Lombardia e in Veneto è segno che gran parte del mondo del lavoro si è riconosciuto nel Pd. Dentro il voto europeo ci sono molte cose. Anche una nuova voglia di partito. Una voglia di partecipare che non si esaurisce nel voto».
Cosa intende per «nuova voglia di partito»?
«Io credo che sia il momento di pensare a un grande partito unico della sinistra che abbia come blocco sociale di riferimento il lavoro, al di là della distinzione tra ceto operaio e ceti medi che non ha più ragione di esistere. E il momento di chiudere la diaspora infinita dello 0,1%. A maggior ragione adesso che il centro, nonostante i vari tentativi di rifondarlo, non esiste più».
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Tabelle paga meccanici Confapi giugno 2014
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 1, 2014
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Tabelle paga impiegati agricoli giugno 2014
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 1, 2014
Argomenti: CGIL, FLAI, servizi, tabelle paga, Ufficio vertenze |
Tabelle paga grafici artigiani giugno 2014
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 1, 2014
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Graduatorie d’istituto docenti: assemblee per la compilazione delle domande
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Maggio 30, 2014
Graduatorie d’istituto docenti: ASSEMBLEE FLC-CGIL in tutta la provincia PER LA COMPILAZIONE DELLE DOMANDE
Siena, 30 maggio 2014 – La FLC CGIL di Siena ha indetto 5 assemblee territoriali per aiutare i docenti interessati all’aggiornamento delle graduatorie d’istituto al fine dell’ottenimento delle supplenze; alcune novità rispetto al precedente decreto implicano la necessità di portare a conoscenza delle diverse modalità.
Le assemblee illustrative saranno affiancate anche dalle consulenze individuali su appuntamento che potranno essere prenotate chiamando il numero 0577-254807.
Questo è il calendario delle assemblee: 4 giugno ore 15,00 a Poggibonsi presso la Camera del Lavoro (Piazza Matteotti, 8), 5 giugno ore 15,00 a Siena presso il Circolo ARCI Fontebecci (Strada Statale Chiantigiana, 222), 5 giugno ore 15,00 ad Abbadia San Salvatore presso la Camera del Lavoro (Via Gorizia, 28), 6 giugno ore 15,00 a Montepulciano presso la Camera del Lavoro (Via Fiorita, 12), 9 giugno ore 15,00 a Sinalunga presso la Camera del Lavoro (Via Luciano Lama, 5).
Istat: Cgil, su lavoro indica direzione da seguire
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Maggio 29, 2014
28/05/2014 da www.cgil.it
“Sul tema lavoro la fotografia che lancia oggi il rapporto Istat indica la traccia che il governo dovrebbe seguire, al contrario di quanto fatto ad oggi con il recente decreto lavoro. Un provvedimento che rischia di aggravare la situazione aumentando la precarietà e la breve durata dei contratti a termine, con i rinnovi illimitati e l’alto numero di proroghe senza causali”. E’ quanto afferma la Cgil in una nota.
“I problemi evidenziati, infatti, – prosegue – ricalcano esattamente le priorità indicate dalla Cgil nel corso degli ultimi mesi: crescita della precarizzazione dei rapporti di lavoro negli ultimi 5 anni per l’incertezza dovuta alla crisi; difficoltà di collocazione dei lavoratori over 50 e delle lavoratrici madri; ripresa dell’emigrazione giovanile in particolare qualificata; crescita dei lavoratori poveri, in particolare donne”. Per questo la Cgil ribadisce che “occorre una riforma universale degli ammortizzatori sociali, la sperimentazione di un contratto a tutele progressive che cancelli quasi tutte le 46 tipologie atipiche di lavoro esistenti, un cambiamento profondo della riforma Fornero sulle pensioni e una norma vera che contrasti le dimissioni in bianco”. Continua a leggere questo articolo »
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Strage Brescia: la CGIL non dimentica
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Maggio 29, 2014
28/05/2014 da www.cgil.it
Sono trascorsi quarant’anni dalla mattina in cui a Brescia, in Piazza della Loggia, durante una manifestazione indetta dai sindacati contro il terrorismo neofascista persero la vita 8 persone, mentre un centinaio rimasero ferite per l’esplosione di un ordigno. Era il 28 maggio del 1974 e oggi come allora la CGIL continua a pretendere “verità e giustizia: queste due sono le sole parole che possono chiudere definitivamente una delle vicende più drammatiche della storia del nostro paese”. In questi 40 anni si sono consumate tre istruttorie, che hanno portato ad una successione di vicende processuali arrivate sino in Cassazione, dove proprio quest’anno, il 21 febbraio, è stata riaperta la procedura giudiziaria contro due esponenti neofascisti.
Mentre le verità storiche sono accertate e riconosciute, la CGIL torna a chiedere con insistenza di fare luce sulla verità giuridica e sulle responsabilità individuali. “Ristabilire verità e giustizia per quella strage che ferì brutalmente il paese, non solo sul versante storico ma anche giudiziario – prosegue la CGIL -, è una necessità dovuta alle vittime e ai loro familiari, così come alla nostra stessa democrazia. Vittime di quell’attentato furono, infatti, come in molti altri casi e momenti bui della nostra storia, lavoratrici e lavoratori nel loro essere baluardo insuperabile a difesa della democrazia e portatori di un’istanza di emancipazione e progresso”.
“Il nostro impegno, quello dell’intero movimento sindacale – avverte la CGIL -, non si fermerà senza la parola fine sul piano giudiziario, senza che siano accertati autori e complici di quell’atto atroce e sanguinoso. E’ un’esigenza dovuta anche al bisogno di costruire definitivamente una memoria condivisa, la sola via per rifondare quel clima di fiducia determinante per la qualità della democrazia e le istituzione del nostro paese”.
Proprio in occasione del 40° anniversario della strage di Piazza della Loggia è stata inaugurata, il 23 maggio, la mostra ‘Capo/Lavoro – Arte e impegno sociale nella cultura italiana attraverso il Novecento’ promossa dalla CGIL e dal Comune di Brescia presso il Museo Santa Giulia, via dei Musei 81/b, alla presenza del segretario generale della Cgil, Susanna Camusso.
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Europee: CGIL, voto italiano conferma desiderio di cambiamento
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Maggio 26, 2014
26/05/2014 da www.cgil.it
Il risultato del voto italiano alle elezioni europee conferma una vocazione europeista dell’Italia e il desiderio di radicale cambiamento delle politiche recessive di austerità fin qui adottate dell’Unione europea, e questo per la CGIL è motivo di grande soddisfazione.
L’esito del voto rappresenta un segnale ancora più importante oggi, alla vigilia del semestre di Presidenza italiano della Ue, da cui si attende un’azione forte e incisiva del Governo che convinca l’Unione della necessità di adottare una politica finalmente espansiva, attenta ai bisogni dei ceti popolari, dei lavoratori e dei pensionati.
Quello ottenuto dal Partito Democratico nel voto per le elezione del Parlamento europeo è un risultato straordinario, per molti aspetti storico, che rimette al centro un’idea positiva di Europa e di buona politica, oltremodo importante anche nella lotta contro i tanti, sterili populismi e contro i pericoli di una destra xenofoba che, nel loro complesso, sono purtroppo cresciuti in Europa.
La dimensione e la diffusione territoriale della vittoria del Partito Democratico sono indiscutibili. L’elettorato non solo ha ricompensato le politiche redistributive ed espansive, anche se per ora solo abbozzate, adottate dal governo Renzi in questi primi mesi di governo, ma ha dato una chiara indicazione del verso necessario cui ispirare le politiche economiche e sociali di Bruxelles.
Il voto consegna una sinistra italiana che potrà giocare un ruolo di primaria importanza in Europa. La scelta del Pd di aderire ai socialisti europei è confermata e rafforzata dal risultato elettorale a tal punto da dare al Partito Democratico un peso e un ruolo di primaria grandezza nel PSE. Peso e ruolo che la CGIL auspica sia speso per favorire un dialogo con tutte le forze progressiste e di sinistra, a cominciare da quelle italiane, per cambiare i trattati europei e le politiche comunitarie, in modo da riavvicinare un idea di Europa comunitaria vicina ai bisogni dei cittadini e capace di costruire equità e solidarietà.
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