Comune di Siena: i sindacati chiedono rassicurazioni al Commissario
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 27, 2013
In merito allo stato di agitazione dei lavoratori del Comune di Siena, le organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL provinciali dichiarano che “sarebbe opportuno che il Commissario Straordinario del Comune di Siena esprimesse pubblicamente un chiaro segnale di rassicurazione sullo stato dell’arte della certificazione del rispetto del patto di stabilità interno relativo all’anno 2012. Tutto ciò in considerazione della prevista scadenza normativa del 31/03/2013 e soprattutto per fugare ogni dubbio sul rispetto delle dinamiche di bilancio dell’Ente che hanno ripercussione sui servizi ai cittadini e sui lavoratori”.
Siena, 27 marzo 2013
Le priorità della CGIL per il nuovo Governo
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 25, 2013
Le priorità della CGIL per il nuovo Governo |
Nell’incontro di questa mattina tra le delegazioni di CGIL, CISL e UIL e il Presidente del Consiglio incaricato, Pier Luigi Bersani, Susanna Camusso ha spiegato e ribadito le proposte della CGIL, già discusse ed approvate nell’ultimo Comitato Direttivo. Da affrontare con urgenza le questioni degli ammortizzatori sociali, degli esodati, lo sblocco dei crediti delle aziende verso la pubblica amministrazione e le conseguenze che Tares, Imu e Iva avranno per i redditi da lavoro e da pensioni. Pubblichiamo il documento finale approvato dal Cd della CGIL il 20 marzo » VIDEO Consultazione parti sociali. Dichiarazione di Susanna Camusso |
Il recente voto elettorale del Paese ha determinato una situazione tripolare che conferma un Paese diviso, che ha rappresentato il rancore e l’insofferenza sociale di tanti elettori esprimendo così, accanto alla sfiducia, la bocciatura delle politiche fatte, a partire dall’austerità. Il voto si è svolto, nel sesto anno della crisi, in un Paese profondamente diviso e in una condizione di emergenza sociale. Le condizioni delle persone sono peggiorate per reddito, servizi, previdenza, precarietà; la disoccupazione cresce e gli effetti della legge 92 e le scelte conseguenti del Governo hanno determinato una progressiva riduzione delle coperture degli ammortizzatori, a partire dalla deroga. Il voto parla innanzitutto all’Europa ed alle sue politiche rigoriste, che hanno approfondito la recessione ed hanno contribuito a determinare processi di vera e propria deindustrializzazione. Il voto, pur nella sua complessità, conferma la necessità di un governo di cambiamento, iniziando dalla rimessa in discussione della politica economica e di quadro dell’Europa. L’esito del voto ha bocciato con chiarezza l’esperienza del governo tecnico. Emergenza sociale, crescita della disoccupazione e delle precarietà, divisione del Paese, impongono una stagione attenta ai temi istituzionali ed alle forme della democrazia, la necessità di ridefinire regole certe che deve avere nella Costituzione il suo principale referente. A questo proposito la CGIL, nelle prossime settimane, avanzerà una sua proposta di ridisegno istituzionale. La CGIL proporrà alle parti sociali di definire le priorità sul lavoro che devono trovare risposte immediate ed urgenti dall’attuale governo, a partire dagli adempimenti di leggi già in vigore quali il finanziamento degli ammortizzatori in deroga e l’estensione dei contratti di solidarietà espansivi e difensivi, la soluzione per gli “esodati”, la stabilizzazione dei lavoratori precari dei settori pubblici, il pagamento dei crediti alle imprese ma anche una politica industriale che rilanci investimenti e che provi a risolvere le tante vertenze aperte. Investimenti pubblici da rilanciare che potrebbero anche derivare da una revisione del Patto di Stabilità dei Comuni. Per questa ragione la CGIL sarà a fianco dell’ANCI il prossimo 21 marzo. Le tre scadenze in arrivo -TARES – IMU – aumento dell’IVA- rappresentano un carico economico insopportabile per i redditi da lavoro e da pensioni e, per questo, chiediamo la cancellazione dell’IMU sulla prima casa fino ad un valore di mille euro. Nella fase di definizione del prossimo Governo, che dovrà affrontare e tenere insieme il tema dei costi della politica, della semplificazione istituzionale, della riforma della Pubblica Amministrazione e di nuove regole della finanza e delle banche utili al Paese, con l’emergenza del lavoro e della crescita, debbono essere indicate, nell’agenda delle priorità, i temi della condizione del lavoro e delle pensioni a partire dal rinnovo dei contratti pubblici, la revisione del sistema previdenziale e il ripristino della rivalutazione delle pensioni, il rifinanziamento di welfare – sanità e istruzione, la cancellazione dell’art.8, i diritti dei migranti, la ripresa di una politica nazionale di investimenti per il mezzogiorno che utilizzi al meglio le risorse dei fondi strutturali. Tutto ciò va affrontato in una logica di forte cambiamento di prospettiva, mettendo in atto misure per la creazione di lavoro e per sostenere un rinnovato patto sociale. Per noi questo si traduce, da oggi, nel rilanciare la proposta di “Piano del Lavoro”, costituendo Comitati per il Lavoro nei territori, aperti alle più ampie alleanze sociali e quale strumento di vertenzialità, anche territoriale, per far ripartire scelte di qualità, di investimenti e di welfare. Così come le politiche nazionali dovranno affrontare due emergenze drammatiche su “diritto allo studio” per le giovani generazioni e l’aumento della povertà, in particolare della popolazione anziana, dei nuclei familiari con minori e con fragilità sociali. Il voto del mese scorso parla a tutti, anche alle organizzazioni sindacali, ed indica la necessità per l’insieme della CGIL, nei territori e nelle categorie, di rilanciare la partecipazione, l’ascolto, la trasparenza, ponendosi l’obiettivo di intercettare e rappresentare l’insieme del mondo del lavoro. Così come non è più rinviabile la certificazione degli iscritti e del voto per l’elezione delle RSU e per la validazione dei contratti collettivi, accompagnato da regole condivise e democratiche sulla contrattazione, che ridiano valore e ruolo al lavoro e alle condizioni materiali di lavoratori e lavoratrici. Da ultimo va aperta una riflessione su come ridare protagonismo a delegati e delegate nella definizione delle scelte strategiche della CGIL e su come rinnovare le esperienze della bilateralità. |
Argomenti: CGIL |
Il piano Camusso: paghiamo in Bot super stipendi e pensioni d’oro
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 24, 2013
Il piano Camusso: paghiamo in Bot super stipendi e pensioni d’oro |
Alla vigilia dell’incontro tra le parti sociali e il Presidente del Consiglio incaricato, Pier Luigi Bersani, il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso descrive il suo ‘piano’ sul quotidiano il ‘Corriere della Sera’: “il senso del cambiamento può venire solo dagli investimenti. La prima cosa da fare è sbloccare i crediti delle aziende verso la pubblica amministrazione” |
Davanti a microfoni e telecamere si attiene alla prevedibile ritualità: domani a Pierluigi Bersani «diremo che il Paese ha bisogno di risposte su redditi, lavoro, economia reale». Dietro, a riflettori lontani, Susanna Camusso prova a riempire di nuovi contenuti quello che altrimenti sarebbe il solito copione. Cernobbio, ieri, Forum Confcommercio – Ambrosetti. Qualcuno prenderà per una provocazione un filo populista l’idea – non la sola – che la leader della Cgil racconta in un salottino di Villa d’Este. Qualcun altro, poiché siamo alla vigilia dell’incontro con le parti sociali, ci leggerà un assist agevolatore alla quasi impossibile missione bersaniana: far nascere un «governo amico» dopo i detestati esecutivi di centrodestra e l’altrettanto mitragliata compagine tecnica. E c’è certo pure questo nella posizione di Camusso, nessuno lo discute. Ma come aggiunge lei: «Ci siamo tutti un po’ troppo abituati a parlare della polemica del giorno. Mai dei problemi concreti». Diamo per scontato di conoscerli. Non è così. Esempi. Che la crisi sia sempre più dura lo sappiamo: che però «la drammatizzazione sociale» abbia raggiunto livelli «di disperazione» tali da spingere la Cgil a offrire persino «supporto psicologico a quanti tra noi passano otto, dieci ore ogni giorno a contatto con persone e tragedie cui non hanno più risposte da dare», lo rivela lei adesso. Altrettanto «fuor di dubbio» è che «il nostro Paese sta tracollando». La novità è che il primo sindacato italiano, accanto ad analisi, accuse, richieste viste e sentite mille volte, sul piatto ora ha da mettere qualcosa di diverso. Pensa, Camusso, agli eserciti in fila davanti ai patronati. Non sono tutti disoccupati. Ma anche «chi è in mobilità o in “cassa” in deroga spesso da mesi non vede neppure più quel reddito: finanziamenti bloccati. Chiedono a noi, e noi non sappiamo che dire. Non sappiamo cosa faranno, quando usciranno dai nostri uffici. Dove resta un senso di impotenza che ha ormai bisogno di supporto psicologico». Hanno già cominciato alla Cgil torinese, rivela. E il punto è: bisogna trasmetterla alla classe dirigente, quella «disperazione vera». Bisogna che sia la politica, a rispondere «anziché discutere solo di se stessa». Allora: «Pagare in Bot le pensioni d’oro non azzererà la disoccupazione, ma sarebbe un segnale». Piccolo, rispetto ai miliardi che il pubblico deve alle aziende. Però «tutto serve». E poi: «Non abbiamo grandi imprese pubbliche? Perché non cominciamo ad anticipare lì gli investimenti?». Chissà se basterà girarla a Bersani, la domanda. |
Argomenti: CGIL |
Indennità disoccupazione: domande entro il 2 aprile
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 22, 2013
con un contratto a termine?
Forse hai diritto all’indennità di disoccupazione
e non lo sai.
Il termine per la domanda scade il 2 aprile 2013.
Recati presso gli uffici del Patronato
INCA CGIL della provincia di Siena.
Argomenti: CGIL, disoccupazione, INCA, patronato |
NIdiL CGIL: Thomas Borromeo è il nuovo Segretario
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 21, 2013
Thomas Borromeo è il nuovo Segretario NIdiL CGIL
Il sindacato dei lavoratori precari lo ho eletto ieri all’unanimità
Siena, 21 marzo 2013 – Si è svolto ieri il secondo Congresso provinciale del NIdiL di Siena, il sindacato dei lavoratori precari della CGIL. I 30 delegati, provenienti anche da realtà produttive significative del nostro territorio, come Novartis e ECR call center, hanno eletto all’unanimità Thomas Borromeo come nuovo Segretario.
Erano presenti all’assise: Maria Di Serio, Segretaria Nidil nazionale, Alessio Branciamore, Coordinatore regionale Nidil, e Claudio Guggiari, Segretario Generale della CGIL di Siena.
Durante il congresso è stato eletto anche il nuovo Comitato Direttivo composto da 18 delegati sindacali.
Nella relazione programmatica Thomas Borromeo ha sottolineato il dato allarmante che oggi registra il mondo del lavoro: su 100 assunzioni 91 sono precarie.
“Purtroppo – ha detto il nuovo Segretario – anche la provincia di Siena ha registrato negli ultimi anni una crescita esponenziale dei contratti precari. Gli avviamenti atipici riguardano in particolare le donne e i giovani sotto i 35 anni. Lavoro intermittente, lavoro occasionale, lavoro a progetto, co.co.co., somministrazione, queste sono le forme più usate. I settori maggiormente interessati dall’utilizzo della somministrazione sono il turismo, i servizi di pulizia, l’attività metalmeccanica, l’industria alimentare, il terziario e la chimica; quelli riguardanti il lavoro intermittente e il lavoro occasionale sono più che altro il turismo ed il terziario; nel settore pubblico e nel terziario è diffuso il lavoro a progetto e i co.co.co. E poi ci sono i voucher, molto diffusi in agricoltura e nei servizi, e le finte partite iva”.
Infine, dal Congresso, è emerso un altro dato preoccupante: l’aumento dei precari cosiddetti ultra cinquantenni, figlio della crisi; molti lavoratori esuberati dalle aziende che fino a ieri garantivano un lavoro fisso sono costretti ad accettare qualunque contratto pur di arrivare a raggiungere i requisiti pensionistici.
FIOM CGIL Siena: “Le aziende disdettano gli accordi integrativi aziendali”
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 20, 2013
Fiom Cgil Siena: “Le aziende disdettano gli accordi integrativi aziendali”
“Sotto il ricatto occupazionale viene tolto il salario ai lavoratori”
Dal Comitato Direttivo della FIOM CGIL di Siena arriva la denuncia di azioni unilaterali da parte di alcune aziende metalmeccaniche della provincia di Siena che stanno disdettando gli accordi integrativi aziendali.
“La disdetta unilaterale degli accordi aziendali è inaccettabile- spiega la FIOM senese – Di fronte al senso di responsabilità del sindacato e dei lavoratori mostrato in tutti questi anni per la gestione delle crisi con centinaia accordi difensivi, queste aziende non possono pensare di imporre soluzioni non condivise che tolgono salario ai lavoratori sotto il ricatto occupazionale. Non si possono affrontare in questo modo problemi complessi come l’organizzazione interna, la produttività e il recupero dei costi, per essere risolti servono soluzioni articolate e condivise da individuare mediante il confronto”.
“Il mero taglio del costo del lavoro fatto puramente sul salario dei lavoratori – prosegue il sindacato dei metalmeccanici– è inammissibile. Le trattative finora sviluppate hanno visto infatti da parte aziendale l’espressione di un’unica ‘proposta’ basata esclusivamente su tagli strutturali, definitivi e pressoché integrali dei diversi istituti a tutela dei lavoratori contrattati a livello aziendale, senza la disponibilità verso una vera discussione sulle proposte sindacali. Inoltre l’assenza di piani industriali credibili è molto grave, anche perché ogni eventuale intervento sul costo del lavoro sarebbe vano se non affiancato da adeguate iniziative di sviluppo del mercato e dal conseguente incremento del fatturato”.
“La FIOM CGIL di Siena e le RSU di queste aziende – sottolinea l’organizzazione sindacale – non si sono mai sottratte al confronto, anche nei momenti più difficili. Solo in un percorso di rispetto reciproco dei ruoli e delle posizioni si possono ricercare e costruire delle soluzioni possibili. Per questo chiediamo di annullare una decisione estremamente dannosa per i diritti e il salario dei lavoratori”.
“Contro la disdetta dei contratti integrativi aziendali attiveremo tutte le azioni possibili – conclude la FIOM – e siamo intenzionati a contrastarla sia sul versante dell’azione sindacale che sul terreno legale”.
Siena, 20 marzo 2013
Argomenti: aziende, contrattazione, FIOM |
Comune di Siena: il personale di nuovo in stato di agitazione
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 19, 2013
Comune di Siena: il personale di nuovo in stato di agitazione. Richiesta l’attivazione delle procedure di raffreddamento e conciliazione al Prefetto.
I sindacati e la RSU: “Nessuna certezza sul rispetto del Patto di Stabilità 2012 e sul salario accessorio 2012/2013. Atti unilaterali che colpiscono i lavoratori e che pregiudicano le corrette relazioni sindacali”.
Lo scorso dicembre lo stato di agitazione del personale del Comune di Siena era stato revocato dalle organizzazioni sindacali e dalla RSU dopo la sottoscrizione di un verbale nell’ambito della procedura di raffreddamento e conciliazione davanti al Prefetto di Siena e a fronte degli impegni presi dall’Amministrazione Comunale di Siena.
“Ma il 26 febbraio scorso – spiegano CGIL FP, CISL FP, UIL FPL, DICCAP SULPM e la RSU – abbiamo dovuto richiedere alle parti firmatarie del verbale di raffreddamento e conciliazione un incontro urgente di verifica degli impegni sottoscritti, visto il persistere delle difficoltà da parte dell’Amministrazione Comunale nella certificazione del rispetto del patto di stabilita’ interno 2012 e soprattutto delle sempre persistenti criticità nelle risposte e nelle prospettive di riorganizzazione dei servizi e delle correlate erogazioni del salario accessorio. La richiesta è stata onorata solo da Sua eccellenza il Prefetto (senza la parte datoriale) in un incontro che non ha portato comunque a nessuna soluzione”.
“A questa situazione di estrema difficoltà e disagio – continuano i sindacati e la RSU – si sono aggiunti atti formali dell’Amministrazione che a nostro avviso pregiudicano le corrette relazioni sindacali tra le parti. Un atto unilaterale del 5 marzo 2013 che con decorrenza gennaio 2013 ha sospeso alcune indennità del salario accessorio, peraltro sancite nell’ambito della contrattazione decentrata di Ente e per le quali abbiamo già inoltrato formale richiesta di ripristino. Due giorni dopo, con decorrenza 6 marzo 2013, ci è stata data comunicazione del conferimento degli incarichi di Posizione Organizzativa. Atto legittimo dell’Ente ma sottoposto per norma contrattuale alle procedure di informazione preventiva e, se richieste da parte sindacale, delle successive procedure concertative. Procedure formali evidentemente omesse di cui si chiede l’immediato ripristino”.
“Questo atteggiamento incomprensibile che potrebbe nascondere una chiara volontà di delegittimazione del ruolo di rappresentanza del sindacato – sottolineano le rappresentanze dei lavoratori – rischia solo di penalizzare economicamente i dipendenti; anzi, rischia di metterli gli uni contro gli altri, partendo dalla amara considerazione che ad oggi non ci sono risposte su un salario accessorio che deve compensare tutti quegli istituti incardinati su prestazioni già effettivamente svolte sia nel 2012 che da inizio 2013”.
“Semmai ce ne fosse bisogno – concludono CGIL FP, CISL FP, UIL FPL, DICCAP SULPM e RSU – rimarchiamo l’alto senso di responsabilità e di disponibilità che ha da sempre caratterizzato e caratterizza il servizio svolto dai lavoratori, personale che non merita assolutamente questo trattamento”.
Qualora le procedure obbligatorie di conciliazione e di raffreddamento del conflitto non risultassero proficue, i sindacati e la RSU hanno già annunciato che si riservano di attivare nei termini e nei modi previsti dalle leggi e dagli accordi vigenti la proclamazione di altre forme di protesta.
Siena, 19 marzo 2013
Scomparsa Bonifazi: il cordoglio della CGIL di Siena
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 19, 2013
“La scomparsa di Emo Bonifazi ci rattrista profondamente”. Il Segretario Generale della CGIL di Siena Claudio Guggiari esprime così il cordoglio del sindacato senese per la morte del partigiano e politico senese.
“La sua vita – prosegue Guggiari – ha sottolineato i valori della libertà, della democrazia, della giustizia. Il suo impegno sociale e politico, la sua militanza partigiana sono stati un messaggio ed un incoraggiamento mai affievolito per tutti coloro che hanno lottato per l’affermazione dei diritti dei più deboli”.
“Ci uniamo al dolore della sua famiglia e della nostra comunità – conclude il Segretario – che perdono un uomo di grande spessore umano e politico”.
Argomenti: CGIL |
Crisi: 490 mila in cassa integrazione, -1.300 euro in busta paga
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 18, 2013
Crisi: CGIL, 490 mila in cassa integrazione, -1.300 euro in busta paga |
Secondo la Confederazione i dati contenuti nel rapporto di febbraio dell’Osservatorio Cig della CGIL Nazionale “dimostrano, ancora una volta, che la priorità da affrontare è sempre e soltanto il lavoro. Il Parlamento e il prossimo governo devono, in fretta, dare priorità assoluta al tema della crescita e del lavoro, anche con interventi straordinari altrimenti il conflitto sociale e i livelli di povertà diventeranno entrambi insostenibili” |
Sono 490 mila i lavoratori in cassa integrazione a zero ore per un taglio del reddito di circa 650 milioni di euro, pari a circa 1.300 euro per ogni singolo lavoratore. Dati che derivano dal ricorso alla cassa integrazione guadagni a febbraio che, seppure in calo rispetto al mese precedente (79.200.718 ore il totale dello scorso mese per un -10,88% su gennaio), registra un aumento da inizio anno sullo stesso periodo dello scorso anno: 168.069.718 per un +22,71%. Sono questi i dati che emergono dalle elaborazioni delle rilevazioni Inps da parte dell’Osservatorio Cig della Cgil Nazionale nel rapporto di febbraio. Il rapporto della Cgil segnala come a partire da gennaio del 2009 e fino ad oggi, le ore di cassa integrazione autorizzate siano state stabilmente intorno alle 80 milioni di ore per mese. “Prosegue senza sosta il deperimento del tessuto produttivo e il progressivo processo di deindustrializzazione del paese”, spiega il segretario confederale della Cgil, Elena Lattuada, secondo la quale: “Centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori si trovano in una condizione di grandissima sofferenza, acuita dalle complicazioni e dai mancati pagamenti della cassa integrazione in deroga che vanno assolutamente risolti e superati”. Per la dirigente sindacale “i numeri ci dimostrano, ancora una volta, che la priorità da affrontare, l’emergenza alla quale dare risposta, è sempre e soltanto il lavoro. Il Parlamento e il prossimo governo devono, in fretta, dare priorità assoluta al tema della crescita e del lavoro, anche con interventi straordinari altrimenti il conflitto sociale e i livelli di povertà diventeranno entrambi insostenibili”. Dati Cig febbraio – Nel dettaglio dell’analisi di corso d’Italia si rileva poi come la cassa integrazione ordinaria (cigo) aumenti a febbraio sul mese precedente, per un totale pari a 32.347.693 di ore e un +4,73% su gennaio. Da inizio anno la cigo invece ha raggiunto quota 63.234.852 di ore per un +39,14% sui primi due mesi del 2012. La richiesta di ore per la cassa integrazione straordinaria (cigs), sempre per quanto riguarda lo scorso mese, è stata di 38.802.867, in calo su gennaio del -7,96%, mentre il dato da inizio 2013, pari a 80.963.469 ore autorizzate, segna un +71,66% sul periodo gennaio-febbraio dello scorso anno. Infine la cassa integrazione in deroga (cigd) ha registrato a febbraio un drastico calo sul mese precedente pari a -49,12% per 8.050.158 ore richieste. Nel primo bimestre di quest’anno, rispetto allo stesso periodo dello scorso, la riduzione della cigd è stata del -46,18% per un totale di 23.871.397. “Un dato falsato e frutto dei problemi procedurali e dei mancati pagamenti che hanno complicato il ricorso a questo strumento”, spiega Lattuada mentre, a conferma, nel rapporto si segnala il trend del ricorso alla cigd per gli ultimi quattro mesi: “L’erogazione – si legge – è passata da 31 milioni di ottobre 2012 a 8 milioni di febbraio 2013”. Causali di cigs – E’ cresciuto a febbraio il numero di aziende che hanno fatto ricorso ai decreti di cigs. Da gennaio sono state 986 per un +19,66% sullo stesso periodo del 2012 e riguardano 1.792 unità aziendali (+14,29% sull’anno passato). Nello specifico si registra un forte aumento dei ricorsi per crisi aziendale (557 decreti per un +24,61%) che rappresentano il 56,49% del totale dei decreti. Diminuiscono invece le domande di ristrutturazione aziendale (29 in totale da inizio anno per un -30,95% sullo stesso periodo del 2012) e quelle di riorganizzazione aziendale (31 per un -32,61%). Sottolinea lo studio della Cgil che “gli interventi che prevedono percorsi di reinvestimento e rinnovamento strutturale delle aziende tornano a diminuire e rappresentano solo il 6,09% del totale dei decreti. Un segnale evidente del processo di deindustrializzazione in atto nel Paese”. Regioni – Le regioni del nord si segnalano ancora una volta per il ricorso più alto alla cassa integrazione. Dal rapporto della Cgil si rileva che al primo posto per ore di cassa integrazione autorizzate nei primi due mesi dell’anno c’è la Lombardia con 41.769.479 ore che corrispondono a 121.423 lavoratori (prendendo in considerazione le posizioni di lavoro a zero ore). Segue il Piemonte con 22.269.363 ore di cig autorizzate per 64.737 lavoratori e il Veneto con 15.326.564 ore per 44.554 persone. Nelle regioni del centro primeggia il Lazio con 11.192.943 ore che coinvolgono 32.538 lavoratori. Mentre per il Mezzogiorno è la Campania la regione dove si segna il maggiore ricorso alla cig con 11.645.609 ore per 33.854 lavoratori. Settori – Si conferma ancora una volta la meccanica il settore dove si è totalizzato il ricorso più alto allo strumento della cassa integrazione. Secondo il rapporto della Cgil, infatti, sul totale delle ore registrate nel periodo gennaio-febbraio, la meccanica pesa per 62.954.425, coinvolgendo 183.007 lavoratori (prendendo come riferimento le posizioni di lavoro a zero ore). Segue il settore del commercio con 16.655.039 ore di cig autorizzate per 48.416 lavoratori coinvolti e l’edilizia con 16.283.010 ore e 47.334 persone. Occupazione e lavoratori in cig – A febbraio, considerando un ricorso medio alla cig, pari cioè al 50% del tempo lavorabile globale (4 settimane), sono coinvolti 977.150 lavoratori in cigo, cigs e in cigd. Se invece si considerano i lavoratori equivalenti a zero ore, pari a 9 settimane lavorative, si determina un’assenza completa dall’attività produttiva per 488.575 lavoratori, di cui 230 mila in cigs e 69 mila in cigd. Continua così a calare il reddito per migliaia di cassintegrati: dai calcoli dell’Osservatorio cig, si rileva come i lavoratori parzialmente tutelati dalla cig abbiano perso nel loro reddito 644.400.000 euro, pari a 1.319 euro per ogni singolo lavoratore. |
Argomenti: CGIL |
I sindacati contro l’accorpamento dell’Università per Stranieri di Siena
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 15, 2013
“No all’accorpamento della Stranieri”
Il sistema universitario nazionale è da anni sotto attacco. Tagli ai finanziamenti, blocco del turn over, blocco dei contratti del personale contrattualizzato, blocco degli scatti del personale docente, attacco al diritto allo studio. Questi i punti di forza di un assalto esterno a tutto il settore pubblico della formazione.
Il vero impoverimento del sistema, però, è quando al suo interno si vede fallire un concetto di difesa di un sistema coordinato di Atenei presenti sul territorio nazionale o regionale, ognuno con la sua storia, la sua specificità di ricerca e didattica. Quando fra Atenei viene meno questo spirito, e si inizia a ragionare sulla cannibalizzazione, siamo arrivati ad un punto grave di rottura che va denunciato.
Il Rettore Vedovelli dell’Università per Stranieri di Siena è già intervenuto due volte sui quotidiani locali nelle ultime settimane respingendo attacchi all’Ateneo da parte di non meglio identificate istituzioni locali. L’appello del Rettore alle istituzioni e alle forze politiche locali è caduto di fatto nel silenzio più assoluto, tranne qualche sporadico caso.
Come RSU e Organizzazioni Sindacali della Stranieri non possiamo assistere al fatto che le domande poste dal Rettore non ricevano alcuna risposta di chiarimento ufficiale e di smentita. Non possiamo accettare che si continui a fare finta che nessuno sappia chi sta di fatto cercando di minare l’autonomia, la storia e il futuro della nostra Università.
Un progetto di fusione o accorpamento degli Atenei presenti sul territorio è per noi talmente negativo che non possiamo restare a guardare, o ad ascoltare senza prendere posizione. L’attacco alla Stranieri è grave perché mina un progetto nato decenni fa di ricerca d’eccellenza in un settore fondamentale: quello della promozione della lingua e cultura italiana nel mondo e della sua interazione con le altre lingue e culture. Ora, che si vede che quel progetto è maturato e diventato una realtà stabile, in crescita e solida sul territorio senese, riconosciuta a livello nazionale e internazionale, si vuole cercare di sfruttarla? Non ci stiamo!
Non possiamo accettare che vengano messi in discussione, anche solo a parole, i livelli occupazionali delle lavoratrici e dei lavoratori e delle ditte esterne legate a questa Università. In un momento di grave crisi pensare di risolvere i problemi della “sorella maggiore” del nostro Ateneo con una fusione è da miopi e folli.
Si può ragionare realmente in tal senso? Secondo noi no. Invece di proporre progetti pindarici al Ministero, sfruttando sponde politiche romane e non, si dovrebbe avviare tutto un altro ragionamento.
Crediamo che si debba cominciare a rilanciare un progetto di Siena come città universitaria, dove la presenza di due Atenei debba fare sistema con la città per attirare sempre più studenti, offrire livelli di eccellenza nei servizi esterni alle aule, sul territorio, per l’abitare, per il tempo libero.
In questo contesto un piccolo Ateneo a vocazione internazionale come la Stranieri rappresenta una preziosa opportunità per la città e per il sistema universitario regionale in termini di sviluppo culturale ed economico e di investimento sui giovani e sull’occupazione.
Questo progetto deve vedere tutti gli attori alla pari impegnati senza che qualcuno pensi anche solo in teoria di poter avere maggiori diritti.
Non vogliamo ragionare in senso competitivo, vogliamo invece che si ragioni per la città, per il rilancio dell’intero territorio, garantendo i livelli occupazionali di entrambi gli Atenei e il diritto allo studio di tutti gli studenti.
Per la gravità della questione si ritiene opportuno un confronto tra le varie componenti della nostra comunità universitaria, perciò le Organizzazioni Sindacali e RSU della Stranieri invitano il Rettore a convocare al più presto una Conferenza di Ateneo.
FLC CGIL, UIL RUA, CISL Università , USB, CONFSAL, CISAL, RSU d’Ateneo
Siena, 15 marzo 2013
Argomenti: FLC, università |