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ISTAT: CGIL, cresce la disoccupazione. Urgente piano straordinario per i giovani

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 30, 2012

STAT: CGIL, cresce la disoccupazione. Urgente piano straordinario per i giovani

Cifre da capogiro per la disoccupazione in Italia che ad ottobre raggiunge l’11,1% e il 36,5% per i giovani. Per la Confederazione è sempre più urgente “interrompere la spirale recessiva con un piano straordinario per l’occupazione giovanile e cambiare la legge di stabilità”. Il 2013 afferma Camusso “sarà ancora più pesante del 2012, che già è stato l’anno più pesante della crisi”

30/11/2012 da www.cgil.it

Per l’occupazione in Italia il peggio deve ancora venire. E’ quanto emerge dai dati diffusi oggi dall’ISTAT su occupati e disoccupati nel nostro Paese, che dimostrano come la disoccupazione ad ottobre sia salita all’11,1% e per i giovani (15-24 anni) al 36,5%.

“Il 2013, sul piano occupazionale, sarà ancora più pesante del 2012, che già è stato l’anno più pesante della crisi” ha avvertito il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso a margine di un convegno sulla ‘Maternita’ negata, sottolineando come i dati ISTAT “confermano che l’effetto recessivo delle politiche economiche è molto profondo” e sul 2013 avrà “un effetto moltiplicatore”.

Un quadro drammatico quello descritto dall’Istituto nazionale di statistica con un tasso di disoccupazione che ad ottobre cresce di 0,3 punti percentuali su settembre e di 2,3 punti su base annua per un totale di 2 milioni e 870 mila disoccupati. Un numero record che, fa sapere l’ISTAT, deriva da un aumento del 3,3% su base mensile, con quasi cento mila persone in più alla ricerca di un impiego rispetto a settembre (+95 mila), mentre su base annua si contano 644 mila disoccupati in più, con un rialzo del 28,9%.

Numeri, quelli dell’istituto statistico, che per il segretario confederale della CGIL, Serena Sorrentino, rendono sempre più urgente “interrompere la spirale recessiva con un piano straordinario per l’occupazione giovanile”. La dirigente sindacale si dice preoccupata perchè dai dati emerge chiaramente come “l’area della disoccupazione strutturale stia crescendo a ritmi sostenuti. La dimostrazione lampante – prosegue – di come il governo dei tecnici non abbia lavorato sulla crescita mentre continuiamo a non avere uno straccio di politica industriale: le vertenze al Ministero dello Sviluppo economico rimangono tutte inesorabilmente irrisolte”. Inoltre, osserva ancora Sorrentino, “il ministro Passera ha puntato sulle start up innovative che di innovativo hanno solo l’introduzione delle deroghe ai contratti a tempo determinato che infatti possono essere senza causale per 4 anni”.

Secondo la dirigente sindacale poi, “con un tale livello di disoccupazione, la domanda di sostegno al reddito crescerà, senza dimenticare che se non riparte l’occupazione ci sarà meno gettito fiscale e meno reddito disponibile per le famiglie, con tutto ciò che ne deriva in negativo in termini di finanza pubblica e consumi”. Per questo, conclude Sorrentino, “bisogna interrompere la spirale recessiva con un piano straordinario per l’occupazione giovanile. Bisogna cambiare la legge di stabilità e fare una diversa politica fiscale altrimenti le nuove generazioni moriranno d’austerità”.


Argomenti: CGIL |

Il lavoro molesto. Proposte CGIL, CISL, UIL contro la violenza sulle donne nei luoghi di lavoro

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 29, 2012

Il lavoro molesto. Proposte CGIL, CISL, UIL contro la violenza sulle donne nei luoghi di lavoro

Presentata una proposta d’intesa unitaria destinata a imprese e istituzioni, in cui viene indicata la necessità di una legge quadro che permetta alle regioni di legiferare e sostenere campagne di informazione e sensibilizzazione. Tra i punti della proposta: formazione degli operatori della polizia, attuazione completa del piano nazionale contro la violenza, impegno nella contrattazione aziendale per la formazione di Rsu e Rls, insieme alla necessità di norme nei contratti di lavoro per il superamento delle discriminazioni di genere
» ASCOLTA: Intervento Susanna Camusso

27/11/2012 da www.cgil.it

Dall’inizio del 2012, in Italia, più di 127 donne sono state uccise da mariti, padri e fidanzati: il 76% delle violenza si consuma tra le mura domestiche. Ogni anni circa un milione di donne è vittima di sfruttamento, umiliazioni, segregazioni e discriminazioni.

Ma si parla ancora troppo poco della violenza sulle donne nei posti di lavoro. Mentre l’accordo europeo sulle molestie e la violenza che risale al 2007, in Italia non è stato ancora recepito.

Al tema è stato dedicato un convegno, organizzato a Roma da CGIL, CISL e UIL, presso la sede dell’Ilo, Organizzazione internazionale del lavoro, con Susanna Camusso, i ministri del Lavoro e degli Interni, Elsa Fornero e Annamaria Cancellieri, Linda Laura Sabbadini (direttore Centrale Istat), Cinzia Grassi (dirigente medico Polizia di Stato), Massimo Marchetti (confindustria) e i segretari confederali CISL e UIL, Liliana Ocmin e Anna Rea.

La violenza nei luoghi di lavoro dunque è spesso sottovalutata anche se aumenta esponenzialmente con la crisi e la precarietà, che rendono le donne più vulnerabili e ricattabili. In questo contesto molestie sessuali, dimissioni in bianco, mobbing diventano fenomeni in progressivo ed allarmante aumento.

Secondo l’Istat, sono oltre 840.000 le donne che nel corso della loro vita lavorativa hanno subito ricatti sessuali sul lavoro. 1,2 Milioni se si guarda a coloro per le quali l’ufficio, la fabbrica, il negozio ”rappresenta un rischio rispetto alla possibilita’ di subire ricatti sessuali”. I dati riferiti al 2009, presentati oggi Linda Laura Sabbadini nel corso del convegno, dicono inoltre che circa 488.000 donne, hanno avuto sul lavoro una richiesta di disponibilita’ sessuale, mentre 247.000 hanno subito un ricatto sessuale esplicito all’assunzione. Per 234.000 donne il ricatto e’ stato subito ”per mantenere il posto di avoro e fare carriera” mentre circa 125.000 donne hanno subito piu’ tipi di ricatto. La maggioranza delle donne, ha spiegato Sabbadini, ha cambiato lavoro volontariamente (il 57,2%).

Questi dati, ha detto il Segretario Generale della CGIL,  Susanna Camusso, concludendo la conferenza, ci dicono che abbiamo tanto lavoro davanti a noi.

”Le molestie sul lavoro – ha detto – non diminuiscono, colpiscono una grande parte e restano ancora grandemente nel sommerso. L’idea che il tema sia tutto difensivo, da’ una linea sbagliata. Avremmo l’ambizione di cambiare la condizione delle donne e la cultura che determina la violenza e non semplicemente difenderci”,

Il segretario generale della CGIL, ha poi sottolineato l’importanza del linguaggio, che ricade sui comportamenti e la portata del messaggio pubblico negli anni che abbiamo alle spalle, visto l’aumento dei femminicidi nel nostro Paese.

”Anche le presenze sono simboliche” ha spiegato Camusso, parlando da un tavolo della presidenza quasi interamente al femminile, ad eccezione del rappresentante di Confindustria, Massimo Marchetti. Assenti i segretari generali di CISL e UIL, a dimostrazione che sono solo le donne che devono occuparsi della violenza sulle donne.

Sotto accusa le politiche che ”aumentano la diseguaglianza, peggiorando la situazione, perche’ la precarieta’ aumenta e con lei aumentano molestie e ricatti nel lavoro”. Ma è importante anche uscire dalla ”logica dei costi”, da quell’idea, da parte delle imprese, che antepone i costi alla integrità della persona.

Per il ministro Cancellieri ”La battaglia contro la violenza e’ epocale e va combattuta fino in fondo”bisogna difendersi dalla violenza con fermezza e senza cedimenti – ha detto – ognuno combatta la propria battaglia e la battaglia di tutti”.

Secondo il ministro Fornero la violenza sul lavoro non e’ solo fisica o sessuale ma e’ il tentativo di ”assoggettare una donna” ed ha assicurato che il Governo fara’ tutto il possibile per il recepimento della convenzione sulla violenza nei luoghi di lavoro e perche’ la legge di ratifica arrivi in questa legislatura”.

Argomenti: CGIL |

Salviamo l’INPS e l’INAIL!

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 28, 2012

Argomenti: FP |

TRIGANO acquisisce SEA: la FIOM in attesa del nuovo piano industriale

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 27, 2012

TRIGANO ACQUISISCE IL GRUPPO SEA 

Era nell’aria da tempo, arrivavano però sempre puntuali le smentite che negavano qualunque tipo di trattativa in corso, ma negli ambienti vicini alle due aziende davano l’operazione come certa. L’annuncio ufficiale è arrivato venerdì scorso dopo la chiusura della Borsa di Parigi, Trigano acquisisce il 100% del gruppo SEA.

La SEA, nota azienda produttrice di Autocaravan con i due stabilimenti di Poggibonsi e San Giustino (Perugia) e proprietaria dei marchi Elnagh, McLouis e Mobilvetta, versava da tempo in preoccupanti difficoltà finanziarie e questa acquisizione potrebbe rappresentare senza dubbio l’ancora di salvezza per la sua sopravvivenza. Per il gruppo Trigano, di proprietà del francese François Feuillet, questa operazione rappresenta l’opportunità di acquisire importanti quote di mercato in Italia e in Europa, e di ampliare la gamma di prodotti offerti agli amanti del pleinair.

Tutto positivo quindi?

“Non possiamo certo nascondere qualche lecita preoccupazione per il futuro occupazionale di tutti i dipendenti delle aziende coinvolte – spiega Massimo Onori della Fiom Cgil di Siena – con un’attenzione particolare per i circa 500 lavoratori attualmente occupati nei due siti produttivi della nostra provincia, già interessati da importanti ristrutturazioni ancora in corso – mobilità in Trigano e chiusura del sito di Trivolzio (Pavia) per la Sea – e dall’utilizzo del contratto di solidarietà in entrambi gli stabilimenti”.

“La storia ci insegna – continua Onori – che operazioni del genere raramente sono indolori e la crisi che stiamo attraversando da oltre 4 anni ha mostrato la faccia più crudele del mondo imprenditoriale che come uno squalo è pronto ad attaccare le prede in difficoltà per incrementare i profitti anche calpestando diritti, dignità e salari dei lavoratori”.

“In attesa di conoscere il nuovo piano industriale alla luce di questa acquisizione – conclude il sindacalista – ci auguriamo ovviamente che Trigano-Sea sia l’inizio di una storia diversa”.

 Siena, 27 novembre 2012

Argomenti: aziende, FIOM, valdelsa |

Comune di Poggibonsi: i sindacati contro il bilancio

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 26, 2012

Dopo l’ultimo incontro con il Comune di Poggibonsi sul bilancio 2012, le Organizzazioni sindacali CGIL, CISL, UIL e le rispettive Categorie dei Pensionati, pur rendendosi conto delle gravi difficoltà finanziarie in cui versano gli Enti Locali in seguito al pesante taglio dei trasferimenti effettuati dal Governo, esprimono il loro rammarico in quanto l’Amministrazione, nonostante le ripetute sollecitazioni, non ha preso in considerazione le richieste avanzate.

Difatti, l’attuale modulazione dell’IRPEF comunale non prevede alcuna soglia di esenzione ed aumenta da 0,6 a 0,7 l’addizionale sulla fascia di reddito da 15.000 a 28.000 euro, colpendo quindi gran parte dei lavoratori dipendenti e pensionati.

L’aliquota IMU per l’abitazione principale è arrivata allo 0,5%, non essendo stata accolta la proposta dei sindacati di diminuirla (massimo 0,45%).

E’ stata invece rinviata l’imposizione della tassa di soggiorno al prossimo anno.

Questi temi saranno oggetto dei prossimi incontri con l’Amministrazione Comunale di Poggibonsi per il bilancio 2013.

  CGIL, CISL, UIL, SPI CGIL, FNP CISL, UIL Pensionati

 Poggibonsi, 26 novembre 2012

Argomenti: bilanci comunali, CGIL, SPI, valdelsa |

Crisi: CGIL, oltre 4 milioni di lavoratori nell’’area del disagio’, + 21,4% rispetto al 2008

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 26, 2012

Crisi: CGIL, oltre 4 milioni di lavoratori nell’’area del disagio’, + 21,4% rispetto al 2008

Diminuisce la quantità del lavoro, peggiorano le condizioni, cresce quello ‘involontario’. “A questi milioni di persone si continua a dire che la prospettiva di essere travolti dalla crisi si è allontanata, che il peggio è passato, ma non è così. Per uscire dalla crisi occorre uno straordinario piano del lavoro”
» Leggi la ricerca completa 24/11/2012 da www.cgil.it

Sono oltre 4 milioni (4.080.000) i lavoratori che, nel 2012, nel nostro paese, si trovano nella cosiddetta ‘area del disagio’ (Quella che comprende l’insieme dei dipendenti temporanei e dei collaboratori che lavorano a tempo determinato perché non hanno trovato un impiego a tempo indeterminato e degli occupati stabili che svolgono un lavoro a tempo parziale perché non hanno trovato un lavoro a tempo pieno), con un incremento di 718 mila unità (pari al 21,4%) rispetto al 2008. E’ quanto emerge in una ricerca sulla qualitàdell’occupazione, elaborata dall’Ires Cgil sui dati Istat riferiti al primo semestre di ogni anno, disponibile sul sito www.ires.it

Un quadro drammatico, quello che emerge dalla ricerca, considerando anche che, dal primo semestre 2008 al primo semestre 2012, l’occupazione è notevolmente calata in valori assoluti, passando da 23 milioni 376 mila a 22 milioni 919 mila (- 456 mila, pari a -2%), nonostante il numero delle persone in età di lavoro sia aumentata di circa 500 mila unità. Questi numeri spiegano il costante e davvero preoccupante peggioramento delle condizioni di lavoro. Anche chi è occupato, infatti, rileva lo studio dell’Ires, lavora meno di quanto vorrebbe ed a condizioni diverse da quelle auspicate. I dipendenti stabili a tempo pieno calano di 544 mila unità (- 4.2%) e gli autonomi full time dì 305 mila (- 6.1%). Se si aggiunge il calo dei part time stabili volontari (- 215 mila) si supera il milione di persone. Aumentano invece i lavori involontari, quelli che si è costretti ad accettare (Altro che ‘choosy’). Del resto anche i dati delle comunicazioni obbligatorie parlano chiaro, nel 2012 solo il 17,2% delle nuove assunzioni è a tempo indeterminato.

“Meno lavoro, peggioramento delle condizioni e diminuzione delle ore lavorate sono la realtà che emerge dall’indagine”: commentano il presidente della Fondazione Di Vittorio, Fulvio Fammoni e il segretario nazionale della Cgil, con delega sul mercato del lavoro, Serena Sorrentino. “Un dato molto grave – aggiungono – che mette fine alla propaganda sulla cosiddetta scelta personale dei lavoratori è che il 93,2% dei lavoratori a termine e dei collaboratori dichiara che vorrebbe un lavoro stabile, mentre come è ovvio tutti i part time involontari vorrebbero un tempo pieno. All’area del mancato lavoro (disoccupati, scoraggiati e cassaintegrati) si aggiunge, quindi, quella del disagio nel lavoro. Un bacino enorme di persone, una fotografia purtroppo realistica e drammatica della realtà”.

Secondo Fammoni e Sorrentino, questo quadro “è sicuramente determinato dalla crisi, ma anche e in modo evidente delle scelte sbagliate fatte per contrastarla che producono effetti insopportabilmente negativi sull’occupazione. E’ la conferma, basata su dati di fatto, di un giudizio severo e negativo sull’operato del governo. E la legge 92/2012 di riforma del mercato del lavoro – aggiungono – , in particolare su precarietà ed ammortizzatori sociali, è del tutto inadeguata ed ancor più paradossale appare il taglio che si annuncia nella legge di stabilitàdegli ammortizzatori sociali: due fattori che aumenteranno ulteriormente quest’area di disagio”. “A questi milioni di persone – concludono Fammoni e Sorrentino – si continua a dire che la prospettiva di essere travolti dalla crisi si è allontanata, che il peggio e’ passato, ma non è così. E’ evidente che il lavoro è il principale fattore da affrontare in modo positivo e credibile e che per uscire dalla crisi occorre uno straordinario piano del lavoro”.

Argomenti: CGIL |

Pubblico impiego: 200mila precari nei settori della sanità e degli enti locali

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 25, 2012

Pubblico impiego: 200mila precari nei settori della sanità e degli enti locali

Prosegue il monitoraggio della CGIL sul fenomeno della precarietà nei settori pubblici, un fenomeno particolarmente radicato nella sanità e negli enti locali. Per la Confederazione si rende necessario “un provvedimento legislativo che proroghi i contratti”
» ASCOLTA: Precari in scadenza: rischio collasso sociale
» Lavoro pubblico: CGIL, esercito di 230mila precari in scadenza
» Scuola: CGIL, governo strabico, pieno sostegno a sciopero FLC

23/11/2012 da www.cgil.it

Il 20 per cento del totale delle persone che lavorano nella sanità e negli enti locali è precario. Sono, infatti, 200mila i lavoratori con contratto precario in questi due segmenti del pubblico impiego, sul milione di persone complessivamente impiegate. Dopo aver lanciato l’allarme sui 230mila precari in scadenza nel pubblico impiego e nella scuola, la CGIL prosegue il suo monitoraggio sul fenomeno della precarietà nei settori pubblici analizzando nel dettaglio come questo fenomeno sia radicato nella sanità e negli enti locali. Una ricognizione per rivendicare “un provvedimento legislativo che proroghi i contratti”, sulla scia di quanto deciso dal governo Prodi nel 2007.

“Se di fatti è una ‘bomba sociale’ il numero di precari in scadenza entro fine anno, non lo è da meno il numero complessivo di precari della Pa”, spiega la CGIL segnalando come una grossa fetta si annidi nella sanità e negli enti locali. Secondo il monitoraggio del sindacato di corso d’Italia, e relativo a dati del 2012, nella sanità si contano circa 60 mila precari su un totale di poco più di 500 mila lavoratori del settore. Lavoratori che, in relazione alle diverse tipologie contrattuali, sono così suddivisi: 30 mila sono i ‘tempi determinati’, 7.500 i Cococo, 5 mila i lavoratori interinali, mille i lavoratori socialmente utili (lsu) mentre 15 mila rientrano nella sezione ‘incarichi di consulenza’. Una voce, quest’ultima, nella quale rientra anche una fetta consistente di finte partite Iva che, a quanto risulta alla CGIL, nella sanità non sono meno di 3 mila persone.

Ma la più grande sacca di precariato si ritrova nel segmento pubblico degli enti locali. Sono infatti 140 mila i precari (su un totale di 500 mila lavoratori impiegati) che, come risulta dall’analisi della CGIL, sono così ripartiti in relazione alle varie forme contrattuali. I tempi determinati sono pari a 46 mila, 18 mila invece gli lsu, 13 mila i cococo e 4 mila gli interinali. Mentre invece ammontano a 55 mila i lavoratori che rientrano nella sezione ‘incarichi di consulenza’. Anche qui, come prima per la Sanità, si annidano almeno 10 mila finte partite Iva.

Il tutto quindi per un totale di poco meno di 200 mila precari in due settori strategici del pubblico impiego e che, sommati, contano nel totale un milione di lavoratori impiegati. Un nuovo allarme per cercare di “risolvere le storture prodotte dalla manovre finanziarie, in primis la finanziaria del 2010 (promossa dall’allora governo Berlusconi e dal ministro Giulio Tremonti) che stabilì la possibilità di rinnovare solo la metà dei contratti precari in scadenza nella Pa”; insieme alla previsione di un taglio netto di posti di lavoro decisa con la Spending Review. Ecco perché la CGIL ribadisce la necessità di “un provvedimento legislativo urgente, sulla linea di quanto fu deciso dal governo Prodi nel 2007, per dare immediata proroga ai contratti di lavoro precari a chi è in servizio da anni e addetto a funzioni fondamentali del sistema pubblico”.

 

Argomenti: CGIL |

Incontro in Regione per la RCR

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 23, 2012

Oggi, 23 novembre 2012, la RSU dell’azienda RCR e le Organizzazioni Sindacali FILCTEM CGIL, FEMCA CISL e UILCEM UIL si sono incontrate, convocate dalla Regione Toscana, con l’Assessore regionale Simoncini, l’Assessore della Provincia di Siena Scarpelli ed il Sindaco di Colle di Val d’Elsa Brogioni.

Questo importante incontro è servito per illustrare alle Istituzioni l’attuale situazione della RCR.

Da parte della RSU e delle Organizzazioni Sindacali è emersa la chiara necessità di vedere garantita una soluzione definitiva ai problemi economici che da tempo attraversa l’Azienda.

La RSU e i Sindacati sottolineano, vista la decisione da parte dell’Azienda di mettere in CIGS 250 lavoratrici e lavoratori entro la fine dell’anno per il rifacimento del forno 5 e per motivi prettamente economici, che l’Azienda deve prendere atto del sacrificio che si ripercuote ormai da troppo tempo su tutte le maestranze e che per il futuro RCR deve trovare soluzioni che possano garantire risorse economiche per una maggiore stabilità occupazionale e conseguentemente continuità aziendale.

RSU RCR, FILCTEM CGIL, FEMCA CISL e UILCEM UIL di Siena

Siena, 23 novembre 2012

Argomenti: aziende, FILCTEM, valdelsa |

Patronato INCA CGIL: “NO agli sprechi, SI’ alla tutela”

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 23, 2012

Argomenti: INCA, patronato |

La FLC CGIL conferma lo sciopero nazionale dei lavoratori della scuola del 24 novembre

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 23, 2012

non_si_piegano_rid_01A seguito della revoca dello sciopero del 24 novembre  da parte di CISL, UIL E SNALS, la FLC CGIL, al contrario, ne conferma la proclamazione poiché non ritiene sia stata proposta o data soluzione da parte del governo alle criticità espresse dalle assemblee unitarie svolte nei giorni scorsi. Ritiene altresì che le risorse debbano essere trovate al di fuori dei comparti della conoscenza, già massacrati da anni di tagli e pseudoriforme, e non diminuendo quei fondi con i quali è ancora possibile mantenere alta l’offerta formativa e viva l’autonomia della scuola.
La proposta di  tagliare di un terzo, pari a 384 milioni di euro, il fondo di scuola per pagare gli scatti scritto nell’atto di indirizzo per l’avvio di una apposita sessione negoziale è irricevibile. Non è una soluzione, ma il gioco delle tre carte. L’onere del pagamento si scarica sui lavoratori che dovranno rinunciare a una parte del loro salario accessorio. Pertanto, permanendo le motivazioni  della mobilitazione, conferma lo sciopero generale della scuola e la manifestazione nazionale a Roma, in Piazza Farnese alle 10.00.

Comunicato stampa di Domenico Pantaleo, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL, del 22/11/2012 Continua a leggere questo articolo »

Argomenti: FLC, manifestazioni, scioperi, scuola |

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