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Ddl lavoro: Camusso, il Paese non aveva bisogno di questa legge

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Maggio 31, 2012

Ddl lavoro: Camusso, il Paese non aveva bisogno di questa legge
Il Segretario Generale della CGIL commenta negativamente il voto di oggi al Senato sul Ddl lavoro. Presidi della CGIL a Roma e davanti alle prefetture in molte città. La CGIL si appella ora alla Camera: servono modifiche al testo.
» Ddl lavoro: le osservazioni critiche e le richieste della CGIL al Parlamento
31/05/2012 da www.cgil.it

Il Governo Monti aveva annunciato che con la riforma del lavoro si sarebbe data una risposta alla precarietà che affligge i giovani, ma per il Segretario Generale della CGILl tutto questo “non è avvenuto”. “Hanno molto parlato di equità e continuiamo a non vederla – ha spiegato Camusso oggi pomeriggio a Bologna – i lavoratori e i pensionati pagano il prezzo più alto” per questo i sindacati hanno deciso di manifestare il 2 giugno, iniziativa poi rimandata al 16 giugno in segno di rispetto e solidarietà con le popolazioni coinvolte dal terremoto.
Per il rilancio del Paese, sempre secondo Camusso,  occorre che l’esecutivo trovi una soluzione su “fisco e lavoro, altrimenti questo paese continua a rimanere in zona recessione, senza prospettive di uscita dalla crisi”.

Prima del voto di fiducia al Senato, in mattinata la CGIL aveva organizzato a Roma, nei pressi del Senato, a piazza Vidoni, un presidio di protesta contro la decisione di ricorrere al voto di fiducia su un testo così importante e delicato.
“Dispiace – ha detto Danilo Barbi, segretario confederale della CGIL intervenendo al presidio – il fatto che il governo si sia quasi approfittato della situazione d’emergenza determinata anche dal terremoto in Emilia per chiedere la fiducia al Ddl lavoro. Noi lanciamo un appello alle forze politiche e al Parlamento affinché si valuti attentamente cosa si sta facendo. E’ proprio così necessario andare avanti con questo disegno di legge?”.
“Ci sono buoni motivi per ripensarci – ha spiegato Barbi – perché oltre agli arretramenti evidenti che sono contenuti nel testo su cui è stata posta la fiducia (la parte sugli ammortizzatori sociali, ma non solo), si deve tenere conto che è cambiato tutto il contesto in cui questa legge si inserisce. Da quando è partita la discussione a oggi, molte cose sono cambiate in Europa: l’asse Merkel-Sarkozy è sicuramente superato e ora si tratta di costruire delle alternative alle politiche europee fin qui scelte”.

“La crisi e la recessione che continuano e ora il dramma del terremoto –  ha detto ancora Barbi – impongono una svolta, un profondo cambiamento delle politiche anche in vista del Consiglio d’Europa di fine giugno che dovrà prendere decisioni cruciali”.
“Per questo per noi è sbagliato proseguire sulla strada del Ddl lavoro –  ha concluso Barbi – un testo che si prospetta come un corpo legislativo frutto di compromessi, un pasticcio inestricabile, un groviglio legislativo che non risolve alcuni problemi (anche se ci sono state novità positive) e peggiora la situazione in molti punti: non c’è una riduzione reale delle forme di precarietà e già questo rende inverosimile pensare all’apprendistato (su cui pure noi in teoria siamo d’accordo) come asse centrale dell’accesso al lavoro; ma anche sulle tutele dai licenziamenti illegittimi solo l’opposizione della CGIL ha permesso di non aprire la strada totalmente ai licenziamenti facili. In ogni caso è certo che questo provvedimento aprirà un contenzioso legale infinito e quello che è più grave è che permetterà (nel combinato disposto con le riforma delle pensioni) alle imprese di ricorrere a una valanga di espulsioni dai luoghi di lavoro. Avremo una moltiplicazione biblica degli esodati” 

Argomenti: CGIL |

Welfare: Cantone (SPI CGIL), tagli mettono in crisi sistema sociale

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Maggio 31, 2012

WELFARE: CANTONE (SPI CGIL), TAGLI METTONO IN CRISI SISTEMA SOCIALE

Siena, 31 mag. – “La crisi tende a colpire molte conquiste delle donne in particolare sul welfare. Quelle conquiste cioe’ che abbiamo ottenuto con la riforma sanitaria che prevedeva prevenzione, cura, consultori”. Lo ha dichiarato Carla Cantone, segretaria generale dello Spi Cgil a margine di un convegno tenutosi questa mattina a Siena sul lavoro di cura, consultori e violenza. Oggi – ha proseguito la sindacalista – tagli alla spesa pubblica e tagli alle risorse ai comuni mettono in crisi tutto il sistema sociale con situazioni che riguardano in particolare persone anziane ma anche dei giovani . E se vengono tagliate le spese sociali a farne le spese sono le donne perche’ devono farsi carico di tutte le cure anche di anziani pur essendo loro stesse anziane. Dobbiamo difendere- ha concluso Cantone- quelle conquiste perche’ dallo stato sociale, dalla condizione della sanita’ e dell’assistenza per le donne ne deriva anche un modello di societa’ basato sulla giustizia sociale”. (AGI)

Argomenti: CGIL |

Domani mobilitazione dei sindacati dei Beni culturali

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Maggio 31, 2012

MOBILITAZIONE Ministero Beni Artistici e Culturali – 1 giugno 2012

La FP CGIL, la CISL FP e la UIL Pubblica Amministrazione hanno deciso di organizzare una giornata di mobilitazione per il 1 giugno, al fine di sensibilizzare i cittadini e l’opinione pubblica circa la grave situazione di degrado dei Beni Culturali e delle condizioni di lavoro all’interno dei suoi cicli produttivi.

Ogni operatore del ministero, presso le sedi di Siena e Provincia, distribuirà una lettera rivolta alle cittadine e ai cittadini di denuncia del degrado dei nostri beni artistici e culturali nei luoghi di interesse artistico.

Siamo certi che non sfuggirà l’importanza dell’iniziativa, anche alla luce delle ultime vicende inerenti la decisione vergognosa di aprire una discarica presso Villa Adriana e dell’ignominioso furto perpetrato ai danni della Biblioteca dei Girolamini di Napoli, per riproporre i termini della tutela e della valorizzazione del nostro patrimonio e del ruolo che deve svolgere il lavoro pubblico in tale contesto.

La progressiva diminuzione di interventi per la tutela, sta aprendo colossali falle nella valorizzazione e nella fruizione. Falle tamponate nel tempo con commissariamenti devastanti ed esternalizzazioni che hanno dato luogo a nuovi carrozzoni ed a nuove forme di intollerabile precariato.

Occorre che il governo e la gestione dei nostri siti museali, di quelli archeologici, delle nostre biblioteche vadano riportati su binari di assoluta trasparenza, sotto l’attenta vigilanza di dirigenti pubblici capaci e di alto senso dello Stato; consapevoli del loro ruolo di “custodi” per le future generazioni di un patrimonio unico al mondo.

Infine un pensiero solidale al popolo emiliano direttamente colpito dai gravi eventi sismici. Esprimiamo la nostra grande tristezza e indignazione per i caduti sul lavoro e partecipazione per tutte le vittime.

Esprimiamo inoltre grande preoccupazione per i gravissimi danni subiti dal nostro patrimonio culturale, verificheremo da subito gli impegni straordinari che il Governo dovrà mettere in campo per la messa in sicurezza ed il restauro dei beni danneggiati dagli eventi sismici ed esprimiamo sin da ora piena disponibilità ad individuare tutte le soluzioni contrattuali che garantiscano lo svolgimento dei compiti propri dei nostri Uffici in quei territori.  

 FP CGIL Siena, CISL FP Siena, UIL Pubblica amministrazione Siena

Argomenti: FP |

EDILCENTRO di Chiusi: oltre 130 posti di lavoro a rischio

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Maggio 31, 2012

EDILCENTRO di Chiusi: oltre 130 posti di lavoro a rischio

 La difficile crisi finanziaria in cui si trova da tempo la EDILCENTRO di Chiusi, unita ad una gestione aziendale non particolarmente oculata, sta mettendo a serio rischio il mantenimento dei circa 130 posti di lavoro che rappresentano l’organico complessivo dell’azienda nei tre comparti principali in cui attualmente è suddivisa (metalmeccanico, commercio e trasporti).

La parte metalmeccanica ha richiesto per un anno – dal 4 giugno 2012 al 3 giugno 2013 – il riconoscimento della Cassa Integrazione Straordinaria per CESSAZIONE ATTIVITA’ e contestualmente l’attivazione della mobilità per 77 dipendenti. Inoltre i lavoratori, oltre a rischiare il loro posto, non percepiscono alcun stipendio dal mese di febbraio, con situazioni familiari in alcuni casi davvero drammatiche.

Per coloro che già erano in cassa integrazione ordinaria dal 5 dicembre 2011 si è dovuto richiedere il pagamento diretto all’INPS, in quanto l’Azienda non si è dimostrata in grado di assolvere ai propri impegni, pur avendo sottoscritto un accordo in cui avrebbe dovuto anticipare l’importo della cassa integrazione.

Non è assolutamente escluso che ora l’Azienda presenti una richiesta di concordato preventivo e contemporaneamente si concretizzino le condizioni per una trattativa con alcuni gruppi industriali che manifestino il loro interesse a costituire una nuova società che possa dare continuità all’attività e garantire quindi un futuro occupazionale ai lavoratori e alle lavoratrici che attualmente sono in forza alla ditta.

La FIOM CGIL, assieme ai lavoratori, farà di tutto per non disperdere il patrimonio professionale e occupazionale che nel tempo si è radicato nella zona.

 FIOM CGIL Valdichiana Senese

 30 Maggio 2012

Argomenti: aziende, FIOM, valdichiana |

Lavoro: sindacati, manifestazione del 2 giugno rimandata al 16

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Maggio 30, 2012

Lavoro: sindacati, manifestazione del 2 giugno rimandata al 16
Alla luce della drammatica situazione che sta vivendo la popolazione dell’Emilia Romagna a seguito del terremoto, i sindacati annuciano che il 2 giugno si recheranno nei territori colpiti dal sisma in segno di vicinanza alle popolazioni terremotate: la manifestazione sui temi del lavoro, del fisco, della crescita e del welfare sarà rinviata a sabato 16 giugno. Ad annunciarlo i Segretari Generali di CGIL e CISL Susanna Camusso e Raffaele Bonanni e il Segretario Nazionale della UIL Domenico Proietti nel corso della conferenza stampa che si è svolta presso la sede della CISL
» Terremoto: solidarietà di Confindustria, CGIL, CISL, UIL. Aperto conto corrente per raccolta fondi
30/05/2012 da www.cgil.it 

Dopo il terremoto di domenica scorsa e quello di ieri (29 maggio), che ha devastato l’Emilia e in particolare la zona del modenese, CGIL, CISL e UIL annunciano che la manifestazione proclamata inizialmente per il 2 giugno sui temi del lavoro, del fisco, della crescita e del welfare sarà rinviata a sabato 16 giugno. Ad annunciarlo i Segretari Generali di CGIL e CISL Susanna Camusso e Raffaele Bonanni e il Segretario Nazionale della UIL  Domenico Proietti nel corso della conferenza stampa che si è svolta quest’oggi presso la sede della CISL in via Po a Roma.

Inoltre, fanno sapere i sindacati, nella giornata del 2 giugno i leader delle tre Confederazione si recheranno nei territori colpiti dal sisma e si devolverà un’ora di lavoro in segno di vicinanza alle popolazioni terremotate. “Mai un terremoto è stato così caratterizzato dal mondo del lavoro, con il crollo di capannoni e lo stop delle attività produttive”, ha affermato il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso nel corso della conferenza stampa. “E’ importante – ha aggiunto – la messa in sicurezza del territorio, delle case, dei luoghi di lavoro, delle scuole, è necessario un intervento straordinario per far ripartire le attività produttive”.

La CGIL, insieme a CISL e UIL, ha proseguito Camusso, ha valutato “utile e necessario” rimandare la manifestazione in programma per il 2 giugno e recarsi nelle zone coinvolte dalle scosse sismiche: “saremo nelle province colpite e incontreremo la popolazione, i lavoratori, le istituzioni, per dimostrare la nostra solidarietà e per ragionare con loro su quanto si deve fare”.

Ai primi provvedimenti, varati dal Governo, secondo Camusso “si deve dare rapida continuità”. “Non condividiamo l’aumento del costo della benzina,” perchè ha spiegato la leader della CGIL “continuare ad intervenire sulle accise avrà solo effetti depressivi”. Le risorse necessarie per la ricostruzione, ha avvertito camusso  “le si cerchino da altre fonti” così da produrre “qualche elemento di equità”. Nel concludere il Segretario Generale della CGIL ha affermato come, contemporaneamente a tutto ciò sia necessario insistere “nel chiedere la deroga al patto di stabilità europeo. I tempi troppo lunghi – ha detto Camusso – rischiano di alimentare un’incertezza che colpirebbe non solo la popolazione ma che avrebbe conseguenze sulla struttura industriale e la tenuta del sistema”.

 
 
 

 

Argomenti: CGIL |

Fulchieri nuovo Segretario della FILT CGIL Siena

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Maggio 30, 2012

Simone Fulchieri è il nuovo Segretario Generale della FILT CGIL di Siena, lo ha eletto ieri il Comitato Direttivo del sindacato dei lavoratori dei trasporti della provincia di Siena.

Fulchieri sostituisce Roberto Moschini, dimissionario per scadenza di mandato.

Siena, 30 maggio 2012

Argomenti: FILT |

31 maggio: convegno donne SPI CGIL Siena “Lavoro di cura, consultori e violenza nella pratica della contrattazione sociale”

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Maggio 30, 2012

Il 31 maggio a Siena un convegno del Coordinamento donne SPI CGIL

“Lavoro di cura, consultori e violenza nella pratica della contrattazione sociale”

Alle ore 9 a Palazzo Patrizi 

Il Coordinamento donne dello SPI CGIL di Siena, nell’ambito della propria attività, promuove per il 31 maggio alle ore 9 a Palazzo Patrizi un convegno dal titolo “lavoro di cura, consultori e violenza nella pratica della contrattazione sociale”.

“Il tema – spiega il Coordinamento donne del sindacato pensionati – è di grande e spesso tragica attualità e richiede serie riflessioni e risposte efficaci da parte delle istituzioni nonostante il periodo di crisi che il Paese sta attraversando”. “Anzi, proprio per questo – continuano le promotrici del convegno – c’è necessità di un impegno sempre più forte e costante verso l’universo femminile, che più di ogni altro soffre le conseguenze dello sbriciolamento dello stato sociale e di un disagio diffuso, che ogni giorno di più, all’interno ed al di fuori delle mura domestiche, si trasforma in cieca violenza nei confronti delle donne”.

Dopo i saluti del Segretario provinciale dello SPI CGIL Siena Franco Caselli, il convegno, presieduto da Albalisa Sampieri, prevede gli interventi di Gianna Coppini, Fiorella Chiappi, Anna Pianigiani, Cecilia Marcotriggiani, Rossana Bottari, Carla Fronteddu, Anna Maria Bisconti e Pina Madami.

Interverrà Paola Rosignoli, Assessora alle pari opportunità e all’urbanistica del Comune di Siena, e concluderà i lavori la Segretaria Nazionale dello SPI CGIL Carla Cantone.

Il convegno è patrocinato dal Comune di Siena.

Siena, 29 maggio 2012

Argomenti: donne, pensionati, SPI |

Camusso: “Accettiamo i piani europei ma non paghino solo i lavoratori”

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Maggio 29, 2012

Il segretario della Cgil a Brescia: è necessario investire nella produzione e non pensare che la finanza generi profitti”Dicendo che il welfare è solo un costo si creano le premesse per colpire le donne”

28/05/2012 |  La Repubblica |  Camusso: “Accettiamo i piani europei ma non paghino solo i lavoratori”  

DAL NOSTRO INVIATO
BRESCIA – Arriva dalla Camera del Lavoro di Brescia, che ieri festeggiava i suoi 120 anni, dalle parole del segretario della Cgil, l´ultima bocciatura per il governo di Mario Monti. Durissima, Susanna Camusso ha denunciato la mancanza di una politica per lo sviluppo: «Vogliamo fare politica – ha detto – o limitarci a tradurre le lettere che arrivano da Bruxelles?». In questo momento difficile, secondo il leader della Cgil, «dobbiamo stare allo schema che ci ha imposto l´Europa e certo questo governo lo sta facendo con più dignità del precedente, ma dietro traspare l´idea che il prezzo lo debba pagare una parte soltanto della società». «Il presidente del Consiglio – ha aggiunto – lo chiama rigore, io lo chiamo peggioramento delle condizioni di vita dei lavoratori il che determina recessione e peggioramento dell´economia».
In un Teatro Grande affollato, il segretario del più grande sindacato italiano, ha elencato le sue priorità. E se per il presidente della Confindustria Giorgio Squinzi, bisogna agire sulla riforma della pubblica amministrazione e quindi sulla riduzione delle tasse, per la Cgil intervenire sul fisco è il primo intervento da compiere: «Bisogna costruire una posizione positiva per il lavoro, che paga un prezzo intollerabile sul piano della pressione fiscale. Serve poi pianificare un´equa politica fiscale che parta dalla patrimoniale sui grandi redditi per trovare risorse che servano a creare occupazione». La ricetta è semplice: «Creare lavoro, come si è fatto durante le altre grandi crisi». Ma anche inascoltata: «Il vero sforzo che bisogna fare è investire nella produzione e non continuare ad immaginarsi che sia la finanza l´orizzonte dei profitti».
Accolta lungo viale Zanardelli da un gruppo di esodati, Camusso ha messo sul piatto l´altra pressante richiesta del sindacato: «Anche qui – ha detto – mi hanno chiesto quello che mi chiedono tutti gli esodati d´Italia: di dar loro una risposta. Perché non era mai successo nella storia del Paese che una riforma non prevedesse clausole di salvaguardia per le persone che avevano già firmato degli accordi». «Il governo – ha concluso – deve fare una cosa semplice: garantire a tutti i lavoratori che hanno firmato accordi individuali o collettivi o avevano iniziato pratiche di ricongiunzione dei contributi, di mantenere le condizioni che avevano a quella data. Altre soluzioni non esistono».
Se le sole regole della riforma Fornero – che da martedì tornerà all´esame del Senato – «non determineranno nemmeno un posto di lavoro in più», all´orizzonte c´è anche il concreto pericolo che le più penalizzate siano ancora una volta le donne: «Dicendo che il welfare è solo un costo – ha concluso Camusso – si stanno gettando le basi per far tornare a casa le donne». E pazienza se le stime di crescita del Pil vanno a braccetto con quelle dell´aumento dell´occupazione femminile.

Argomenti: CGIL |

Ddl lavoro: le osservazioni critiche e le richieste della CGIL al Parlamento

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Maggio 28, 2012

Ddl lavoro: le osservazioni critiche e le richieste della CGIL al Parlamento

La Segreteria Confederale della CGIL ribadisce la richiesta di ulteriori modifiche al Ddl sul mercato del lavoro, e non rinunciando all’idea che vi possano essere miglioramenti al testo varato dalla commissione, conferma la propria intenzione di presidiare la discussione del Disegno di legge sia al Senato che successivamente alla Camera dei Deputati
» Lavoro: 2 giugno manifestazione nazionale di CGIL, CISL e UIL a Roma Lunedì 28, CGIL, CISL, UIL invitano a fermate simboliche nei posti di lavoro in segno di lutto per i morti del terremoto in Emilia

25/05/2012 da www.cgil.it

“Si è ancora in presenza di un testo che ha bisogno di importanti modifiche”. E’ quanto si legge in una nota della Segreteria Confederale CGIL che analizza punto per punto l’ultima versione del Ddl sul mercato del lavoro che è stato varato dalla commissione del Senato e si appresta ora ad andare in Aula. Il testo del decreto, secondo la CGIL, conterebbe “diverse novità positive e alcuni peggioramenti”. Per questo il sindacato di Corso d’Italia conferma la propria intenzione di presidiare la discussione del Disegno di legge sia al Senato che successivamente alla Camera dei Deputati.

Di seguito la nota integrale della Segreteria Confederale CGIL.
Il testo del Disegno di legge di riforma del mercato del lavoro giunge in aula al Senato con diverse novità positive e alcuni peggioramenti.

Per la CGIL si può fare di più e meglio nella riduzione della precarietà e nell’allargamento in senso universale degli ammortizzatori sociali e nelle tutele nei confronti degli abusi, pertanto il testo ad oggi all’esame non risponde alla necessità di riaprire per l’Italia una “prospettiva di crescita”, come pure recita il titolo del provvedimento, della quale il lavoro dovrebbe essere parte essenziale.

La logica della riduzione dei costi che accompagna il provvedimento non dà alcuna garanzia alla stabilizzazione dei giovani nel mercato del lavoro e all’allargamento dell’occupazione femminile.

Per la CGIL si è ancora in presenza di un testo che ha bisogno di importanti modifiche.

Per questi motivi la CGIL, non rinunciando all’idea che vi possano essere miglioramenti al testo, conferma la propria intenzione di presidiare la discussione del Disegno di legge sia al Senato che successivamente alla Camera dei Deputati.

Sulle tipologie di lavoro, la CGIL apprezza il fatto che il compenso dei collaboratori a progetto non possa essere inferiore ai minimi salariali dei lavoratori subordinati equivalenti.

Si tratta di una conquista importante in assoluto, a maggior ragione se posta in relazione con l’incremento del costo contributivo già previsto dal testo in entrata.

Se analizzate congiuntamente con le “presunzioni di subordinazione” già previste dal testo in entrata, frutto del confronto tra parti sociali e governo, si pongono le premesse normative per un’importante opera di pulizia del mercato del lavoro dalle forme elusive di ricorso al lavoro autonomo, e al contempo di tutela efficace dei redditi per le collaborazioni genuine.

Questo obiettivo però rischia di essere compromesso dalla normativa introdotta sul contrasto alle partite Iva fittizie: aver esentato da qualsivoglia presunzione di subordinazione il percettore di compensi superiori a 18mila € lordi annui (pari a poco più di 700€ mensili) significa aver impedito l’efficacia di un’opera di bonifica del mercato del lavoro dai comportamenti elusivi, cui si aggiunge il netto arretramento delle disposizioni sulle associazioni in partecipazione. Pertanto la meritoria azione verso le collaborazioni rischia di agevolare “fughe” verso tipologie meno protette, vanificando così il risultato ottenuto.

Quanto alle misure di contrasto alla precarietà, si nota con rammarico che il testo che giunge in Aula peggiora le disposizioni riguardo al già grave superamento dell’obbligo di giustificazione per il primo ricorso al contratto a termine o di somministrazione, raddoppiando il periodo “senza bisogno di giustificazione”a 12 mesi, o prevedendo in alternativa la possibilità per la contrattazione collettiva di disporre che fino al 6% dell’organico aziendale si possa evitare l’obbligo di giustificazione per il ricorso a rapporti a termine o in somministrazione.

Sbagliata è la norma sul lavoro intermittente che ripristina, pur con lievi correttivi, l’unica base giuridica che ha permesso alle imprese di ricorrere a questa forma di lavoro drammaticamente precarizzante.

Significativa è la soluzione trovata sul ricorso al voucher in agricoltura che difende le conquiste storicamente raggiunte in materia di governo del mercato del lavoro, anche se è previsto l’allargamento nell’uso del voucher per le imprese commerciali e gli studi professionali.

Sugli ammortizzatori, il tema decisivo della copertura universale di tutti i soggetti nel mercato del lavoro già eluso dal testo governativo, non risulta migliorato nella sostanza. Infatti l’allargamento ai collaboratori a progetto delle disposizioni sull’ASpI è rinviato al 2016 previa verifica della compatibilità economica. Per le imprese con meno di 15 dipendenti escluse dalla copertura della CIG si riscopre una vecchia disposizione di derivazione dal precedente governo che rovescia i rapporti tra provvidenza di fonte pubblica  ( l’ASpI) e l’integrazione proveniente dalla bilateralità privata: è noto che sulla disposizione originaria (art. 19 legge 2/09) la Cgil ha promosso giudizio di costituzionalità pendente davanti alla Corte.

Sugli ammortizzatori si tocca con forza il tema della scarsità delle risorse pubbliche impegnate per la “riforma”. Inoltre l’allungamento dell’età pensionabile e la riduzione della durata degli ammortizzatori (ASpI e mini AspI rispetto alla mobilità) rischiano di produrre una condizione acutissima di disagio sociale soprattutto in una fase di crisi recessiva.

La disciplina sulla responsabilità solidale negli appalti contiene una positiva correzione al testo già peggiorato dalla legge sulle liberalizzazioni. Rimane comunque il rischio che si determini lo slittamento dei tempi e quindi un danno aggiuntivo per i lavoratori.

Sulla disciplina dei licenziamenti, si riconferma il giudizio più volte espresso dalla CGIL.
La correzione negativa, introdotta in Commissione, secondo cui in caso di esito inefficacie del tentativo obbligatorio di conciliazione, il licenziamento decorre retroattivamente dal giorno della comunicazione al lavoratore, e il periodo lavorato in costanza di tentativo di conciliazione viene “declassato” a periodo di preavviso, rappresenta un atto chiaramente vessatorio e di dubbia legittimità.

La CGIL chiede pertanto, a conferma delle proposte già consegnate durante l’esame del provvedimento al Senato nel prosieguo dell’iter parlamentare di:

 
 
 
 

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Roma 2 giugno manifestazione nazionale

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Maggio 25, 2012

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