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CGIL a Marcegaglia, su sindacato affermazioni non vere. Presidente Confindustria smentisca

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 22, 2012

 

Art.18: CGIL a Marcegaglia, su sindacato affermazioni non vere. Presidente Confindustria smentisca

 

In merito alle dichiarazioni della leader di Confindustria secondo la quale il sindacato “difende ladri e fannulloni” la Confederazione afferma: “si possono avere e sostenere tesi e idee diverse, anche in modo forte, ma così si dicono cose non vere”

 

21/02/2012 da www.cgil.it 

“Dire ‘vorremmo avere un sindacato che non protegge assenteisti cronici, ladri e quelli che non fanno il loro lavoro’, sottointendendo l’idea che il sindacato difendendo l’art.18 farebbe esattamente il contrario, come ha affermato oggi la leader di Confindustria, Emma Marcegaglia, è davvero troppo”. Lo afferma il Segretario Confederale della CGIL, Fulvio Fammoni, che aggiunge: “si possono avere e sostenere tesi e idee diverse, anche in modo forte, ma così si dicono cose non vere che offendono e mettono in discussione il ruolo del sindacato confederale italiano”. La presidente di Confindustria, conclude il dirigente sindacale, “deve smentire queste affermazioni”.

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23 febbraio presentazione del “Focus Economia”

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 21, 2012

Giovedì 23 febbraio la presentazione del ‘Focus Economia’

La CGIL di Siena lo presenterà nell’ambito dell’iniziativa “L’economia senese nel contesto regionale e nazionale”

“L’economia senese nel contesto regionale e nazionale”, è questo il titolo dell’iniziativa che si terrà giovedì 23 febbraio alle ore 14.30 presso l’Aula Franco Romani della Facoltà di Economia ‘Richard Goodwin’ dell’Università degli Studi di Siena.

Organizzato dall’Istituto di Ricerche Economiche e Sociali IRES Toscana, dalla CGIL di Siena e dalla Facoltà di economia ‘Richard Goodwin’ dell’Università degli Studi di Siena, l’incontro prevede la presentazione di un primo report semestrale 2011 dal titolo “FOCUS ECONOMIA” sui dati inerenti allo stato economico del nostro territorio.

La CGIL di Siena ha inteso promuovere questo studio sulla provincia senese per monitorare ed aggiornare costantemente la situazione sul versante economico e produttivo per individuare azioni comuni tra istituzioni, associazioni di categoria e sindacati.

L’iniziativa vede la partecipazione di Franco Ceccuzzi, Sindaco del Comune di Siena, del Prof. Giulio Ghellini, Preside della Facoltà di economia ‘Richard Goodwin’, di Franco Bortolotti, Coordinatore Scientifico di IRES Toscana, di Stefano Casini Benvenuti, Direttore di IRPET, del Prof. Lorenzo Zanni della Facoltà di economia ‘Richard Goodwin’, di Simone Bezzini, Presidente della Provincia di Siena, e del Prof. Michelangelo Vasta della Facoltà di economia ‘Richard Goodwin’.

Le conclusioni saranno affidate a Claudio Guggiari, Segretario Generale della CGIL di Siena, che anticipa così i temi della discussione di giovedì: “La condizione economica e produttiva della nostra Provincia risente, anche pesantemente, degli effetti devastanti di una crisi economica e finanziaria che si sta trasformando anltresì in crisi sociale. Migliaia i posti di lavoro persi dal suo inizio (2008), centinaia quelli a rischio. Aumento della disoccupazione. Mercato del lavoro quasi esclusivamente basato sul lavoro precario, anche più della media regionale. Aumentata sofferenza bancaria delle aziende. Diminuzione dei risparmi delle famiglie. Poche alternative al mercato estero, alle esportazioni fondamentalmente legate a periodi temporali limitati, riduzione dei consumi interni con particolari ripercussioni negative sul commercio. In questo quadro assolutamente non esaltante si sono innestate le fibrillazioni relative alla BMPS ed alla FMPS nonché, ancor prima, all’Università degli Studi di Siena”.

Siena, 21 febbraio 2012

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Trattativa al quarto appuntamento: l’incognita delle risorse e l’ottimismo sui tempi

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 21, 2012

 Trattativa al quarto appuntamento: l’incognita delle risorse e l’ottimismo sui tempi

 

 Questi i dubbi della CGIL esplicitati oggi nel corso del tavolo sulla riforma del lavoro centrato sugli ammortizzatori sociali. Camusso: “Discussione molto faticosa. Usciamo con molti più interrogativi che certezze e c’è ancora molto lavoro da fare”. Lavori aggiornati a giovedì 23 febbraio.

 

  20/02/2012 da www.cgil.it

Un’incognita legata alla mancanza di risorse e il dubbio che il governo acceleri l’entrata in vigore di un nuovo sistema prima che la crisi economica abbia termine. Sono questi i nodi emersi oggi al tavolo tra Governo, sindacati e imprese sulla riforma del mercato del lavoro – giunto al suo quarto appuntamento – incentrato sul tema ammortizzatori sociali. Dubbi che la CGIL, attraverso le parole del suo SegretarioG enerale, Susanna Camusso, esplicita al termine in conferenza stampa: “E’ stata una discussione molto faticosa. Usciamo dall’incontro con molti più interrogativi che certezze”, ha detto il numero uno della confederazione di Corso d’Italia nel sottolineare che “c’è ancora molto lavoro da fare”.

E il lavoro da fare – ancor prima di entrare nel dettaglio delle proposte di riforma annunciate dal ministro Fornero, e che dovrebbero entrare in vigore non prima dell’autunno del prossimo anno – deve partire dal risolvere un “problema essenziale”. C’è bisogno cioè di garantire quelle risorse necessarie perché si possa effettivamente costruire un sistema di ammortizzatori sociali che abbia la pretesa di essere universale. Parole che il Segretario Generale della CGIL ha rivolto al ministro Fornero immediatamente dopo che quest’ultima, nel corso dei lavori del tavolo, ha ribadito che la riforma degli ammortizzatori si farà con i soldi che ci sono.

Ecco perché la CGIL continua a coltivare il dubbio, come ha spiegato Camusso al termine, “che se non ci si mettono risorse (al nuovo sistema di ammortizzatori prospettato dalla Fornero, ndr), ci sarà una diminuzione e non un allargamento delle tutele”. E’ infatti “evidente che allargando la platea dei beneficiari non basteranno le risorse che ci sono attualmente nel sistema”. Susanna Camusso ha poi ribadito l’urgenza di partire dalle emergenze dettate dalla crisi e di prendere quindi quest’ultima come riferimento. Autunno 2013 potrebbe infatti “non essere un tempo sufficiente” per il semplice motivo che “non si può determinare a tavolino quando finirà la crisi”. La data indicata dalla Fornero è quindi forse “troppo ottimistica” perché “non sappiamo quanto ancora dureranno gli effetti della crisi”.

Sul tema contratti, poi, toccato nel corso della riunione, nessun concreto passo in avanti. Note infatti le volontà della CGIL sul tema lotta alla precarietà e ricomposizione del mercato del lavoro, le imprese invece continuano a non svelare le loro proposte in attesa di conoscere le intenzioni del governo sulla flessibilità in uscita. Insomma, per tirare una primo giudizio, “c’è ancora molto lavoro da fare” e usciamo da questo vertice con “molti interrogativi”. Infine, a chi le chiedeva di commentare le parole del premier Mario Monti, che oggi ha ribadito come la riforma del lavoro si farà entro marzo anche senza l’accordo con le parti, Camusso ha affermato: “Qualcuno direbbe che siete ‘indisciplinati’; che il governo voglia concludere il lavoro entro marzo non è una novità ma noto che con sempre più insistenza usa la parola accordo che prima era sconosciuta”. La leader sindacale intende così “vedere il lato positivo” dell’affermazione di Monti. Intanto il tavolo si è aggiornato: governo e parti sociali torneranno ad incontrarsi giovedì prossimo 23 febbraio e ancora il prossimo in data primo marzo.

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Camusso, creare lavoro ed estendere le tutele a tutti

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 20, 2012

Camusso, creare lavoro ed estendere le tutele a tutti

 

Il Segretario Generale della CGIL intervistata da Fabio Fazio a ‘Che tempo che fa’ tocca i temi più caldi della trattativa con il Governo che domani (20 febbraio) entrerà nel vivo al ministero del Lavoro. “La cosa più importante è tornare a investire risorse sul lavoro, nell’economia reale”

 

  19/02/2012 da www.cgil.it

“Equità sociale vuol dire necessità di ammortizzatori sociali universali, senza cancellare la cassa integrazione straordinaria”. Così il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, ha risposto a Fabio Fazio che l’ha intervistata a ‘Che tempo che fa’. A poche ore dalla ripresa del confronto con il Ministro Fornero, la leader del sindacato propone di essere più prudenti nelle accelerazioni, soprattutto per quanto riguarda i temi più caldi sul tavolo del negoziato: dal superamento della cassa integrazione straordinaria, all’articolo 18 dello Statuto del lavoratori.

“Quando il ministro Fornero dice con troppa scioltezza che la cassa integrazione straordinaria si può eliminare dice una cosa non vera”, spiega Susanna Camusso. Il segretario della CGIL ha toccato i due temi caldi della trattativa sul mercato del lavoro che domani (20 febbraio) entrerà nel vivo al Ministero del Lavoro: superamento della cassa integrazione straordinaria con uno “strumento universale” di tutela dei disoccupati (tipo salario minimo), e superamento dell’articolo 18 sul reintegro in azienda dei lavoratori licenziati senza giusta causa. “L’universalità degli ammortizzatori – ha ribadito ancora una volta Camusso – è una cosa giusta ma non sostituisce la cassa integrazione, che consente la reindustrializzazione. Per uno strumento universale, poi, servono le risorse e per finanziarlo si può pensare anche alla patrimoniale e alla lotta evasione”.

“L’articolo 18 – spiega Camusso – è una norma di civiltà. E’ esistito per tanti anni, anche di crescita, e nessuno ha mai sollevato problemi. Non si può indebolire. Non produrrebbe maggiore efficacia, ma darebbe alle imprese il messaggio ‘potete fare quello che volete’. Non si può cambiare nella sostanza perché non si può licenziare senza giustificato motivo. Quel che si può fare è trovare una procedure per risolvere in tempi più rapidi i contenziosi”.

Molto delicata anche la situazione dei rapporti tra CGIL, CISL, UIL. La CGIL ha confermato ieri (18 febbraio) che la cassa straordinaria e l’art.18 non si possono toccare, mentre Bonanni della CISL e Angeletti della UIL sembrano più disponibili a sperimentare formule innovative sull’art.18, come la sua eliminazione per le imprese che stabilizzano i precari o per i nuovi ‘contratti d’inserimento’ triennali a tutele crescenti.

Inoltre, Susanna Camusso, nel corso dell’intervista a Fazio, ha anche rilanciato alcune proposte in termini di equità e politica economica. “Penso – ha affermato – che le pensioni e le retribuzioni sopra un certo reddito, per una quota, dovrebbero essere pagati in titoli di Stato. Questo vuol dire riportare il debito nel nostro Paese, non darlo alla speculazione e dire alle banche di investire i soldi che hanno nell’economia reale”. Per il Segretario Generale della CGIL, infine, “c’è un problema che è sollecitare le banche a dare credito a imprese e famiglie”.

Infine, sulla sentenza Eternit, Camusso ha dichiarato: “è un fatto straordinario perchè la giustizia è una forma di riconoscimento. Una storia che è quella di un’intera città, di tantissime famiglie. Come con la sentenza Thyssen – ha concluso Camusso – si ricominci a dire che il valore della vita di un lavoratore è più importante del profitto e del valore di un’azienda”.

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Tavolo di crisi per la Laca Cucine

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 17, 2012

Tavolo di crisi per la Laca Cucine

Ieri 16 febbraio si è svolto presso la Regione Toscana il tavolo di crisi per la Laca Cucine. L’azienda, produttrice di cucine componibili, occupa 75 dipendenti, divisi tra lo stabilimento di Radda in Chianti (Siena) e quello di Cavriglia (Arezzo).

L’attenzione su questa azienda da parte dei sindacati e delle istituzioni si è accesa già dal giugno 2011, quando i lavoratori sono venuti a conoscenza del fatto che la ditta non era più in grado di far fronte al pagamento degli stipendi; contestualmente è stato richiesto l’utilizzo della cassa integrazione ordinaria.

Il passaggio dalla cassa integrazione ordinaria a quella staordinaria per crisi è stato repentino; già ad agosto, con il fermo totale dell’attività produttiva, l’azienda ed i sindacati hanno firmato un accordo di CIGS.

Nel mese di dicembre l’azienda ha proceduto alla presentazione di richiesta di concordato preventivo, che è stato ammesso dal Tribunale con decreto del 25 gennaio.

Oltre ai problemi di mercato, pesanti ed irrisolvibili sono stati quelli finanziari, determinati in larga parte ma non solo dal ‘caso Aiazzone’.

La preoccupazione sulla sorte dei 75 lavoratori è molta, anche a causa delle caratteristiche territoriali. Da una parte il Chianti, che negli ultimi anni è stato protagonista di molte cessazioni aziendali e di una perdita importante di posti di lavoro, senza la presenza di grosse alternative occupazionali, dall’altra il Valdarno, anch’esso non indenne dalla crisi legata al settore edile, che soprattutto nel territorio di Cavriglia ha visto negli ultimi anni aumentare il numero delle persone senza lavoro sostenute solo dagli ammortizzatori sociali.

“La speranza – spiegano le organizzazioni sindacali FILLEA CGIL di Siena ed Arezzo – è quella di veder ripartire l’azienda. Le richieste al tavolo, a cui era presente anche il commissario giudiziale, sono state chiare: rapporti costanti con tutti i soggetti del tavolo (amministrazioni comunali, provinciali e regionali, azienda e professionisti) soprattutto con l’obiettivo di lavorare per trovare alternative imprenditoriali che puntino alla ripartenza produttiva e all’assorbimento occupazionale; utilizzo di tutti gli ammortizzatori sociali a sostegno dei lavoratori; percorsi formativi di riqualificazione delle maestranze; sostegno da parte di tutti a progetti di ristrutturazione e/o riconversione aziendale che da altri soggetti imprenditori potranno giungere (e questa ad oggi sembra essere l’unica possibilità per salvare i posti di lavoro)”.

“Auspichiamo infine – concludono i sindacati – che le potenzialità, in particolare dello stabilimento di Cavriglia, moderno e all’avanguardia, e le professionalità dei dipendenti, operai ed impiegati, molti giovani, non vengano disperse, ma siano considerate valore aggiunto ed attrattiva per nuovi investitori”.

17 febbraio 2012

Argomenti: aziende, FILLEA |

23 FEBBRAIO – Iniziativa IRES e CGIL di Siena su economia senese

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 17, 2012

IRES Toscana, CGIL Siena e la Facoltà di economia dell’Università degli Studi di Siena presentano

per FocusEconomia Toscana Incontri

L’economia senese nel contesto regionale e nazionale”

23 febbraio 2012 ore 14.30

Siena – Aula Franco Romani – Facoltà di Economia ‘Richard Goodwin’ dell’Università degli Studi di Siena (P.zza S. Francesco)

 Saluto: Franco Ceccuzzi, Sindaco del Comune di Siena

 Presiede: Prof. Giulio Ghellini, Preside Facoltà di economia ‘Richard Goodwin’

 Comunicazioni: Franco Bortolotti, Coordinatore Scientifico di IRES Toscana, “Nota congiunturale”, Stefano Casini Benvenuti, Direttore di IRPET, “Le sfide dell’economia e i riflessi sulla provincia di Siena”, Prof. Lorenzo Zanni, Facoltà di economia ‘Richard Goodwin’, “Innovazione e trasferimento tecnologico: il ruolo dell’Università di Siena per lo sviluppo economico del territorio”

 Interverranno: Simone Bezzini, Presidente della Provincia di Siena, Prof. Michelangelo Vasta, Facoltà di economia ‘Richard Goodwin’

 Dibattito

 Conclusioni: Claudio Guggiari, Segretario Generale CGIL Siena

Argomenti: CGIL |

Giovani CGIL, ecco la ricetta per liberarci dalla precarietà

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 16, 2012

 

Giovani CGIL, ecco la ricetta per liberarci dalla precarietà

 

L’80% delle nuove assunzioni sono precarie, una tendenza che va arrestata attraverso: una diminuzione delle tipologie contrattuali, il contrasto agli abusi attraverso regole chiare e l’aumento del costo e dei compensi del lavoro discontinuo e la garanzia anche per i precari di una reale continuità di reddito

 

15/02/2012 da www.cgil.it

Oggi su 100 assunzioni soltanto 18 sono a tempo indeterminato. Un’eccessiva flessibilità in entrata denunciata dalla CGIL che avverte: “la lotta alla precarietà deve essere la vera priorità della riforma del mercato del lavoro”. La CGIL ribadisce la necessità di incentivare ‘buona’ occupazione se si vuole garantire il futuro ai giovani, non si può percorrere la strada delle diminuzione dei diritti “è uno schema già percorso e fallimentare”.

Per azzerare la precarietà ed estendere i diritti i giovani della CGIL hanno individuato tre capisaldi: la riduzione delle 46 tipologie contrattuali, il contrasto agli abusi attraverso regole chiare e l’aumento del costo e dei compensi del lavoro discontinuo e la garanzia anche per i precari di una reale continuità di reddito.

Ridurre le forme contrattuali. Sono 46 le forme contrattuali esistenti. 46 strade diverse di accesso al mercato del lavoro, divise tra rapporti di lavoro subordinati (26 forme, di cui ben 6 rapporti part-time), para subordinati (4 forme), speciali e autonomi (16 forme). Un’eccessiva flessibilità funzionale ad abbassare il costo del lavoro, che si traduce in riduzione dei diritti soprattutto per le giovani generazioni.

L’80% delle nuove assunzioni sono precarie, una tendenza che va arrestata, spiega la CGIL, attraverso una drastica diminuzione delle tipologie contrattuali che riporti i contratti a termine alla loro originaria funzione di eccezionalità e valorizzi l’apprendistato come strumento di formazione e accesso per i giovani al mondo del lavoro.

“Ad una lavoro stabile deve essere associato un contratto stabile. Chi fa un lavoro subordinato deve avere un contratto subordinato” affermano i giovani della CGIL che sottolineano innanzitutto la necessità di abrogare le forme di lavoro più precarizzanti, sia nel privato che nel pubblico. “Il lavoro strutturalmente discontinuo, ribadiscono i giovani della CGIL, deve essere pagato di più, costare di più alle aziende e prevedere tutte le tutele sociali: malattia, maternità, previdenza, disoccupazione”

Continuità di reddito. Altra questione che, per i giovani della CGIL, deve essere immediatamente affrontata è l’assenza di misure di sostegno al reddito nelle frequenti fasi di non lavoro. I lavoratori precari, infatti, non possono accedere alle varie forme di cassa integrazione (ordinaria e straodinaria), alla mobilità, né tantomeno all’indennità di disoccupazione, nonostante siano i soggetti più esposti a frequenti fasi di non lavoro. Per questo, affermano “è necessario riformare in senso estensivo gli ammortizzatori sociali in modo da garantire la continuità di reddito”.

Intanto, quest’oggi (15 febbraio) giovani e precari si confronteranno con il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, in occasione dell’iniziativa promossa dai ‘Giovani NON+ disposti a tutto’, che si terrà a partire dalle ore 17.30 presso il Forte Fanfulla, Via Fanfulla da Lodi 5, a Roma.

Di seguito le 46 forme contrattuali vigenti
Rapporti subordinati
1. Contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato
2. Contratto di lavoro dipendente a tempo determinato
3. Contratto a termine per attività stagionali
4. Rapporti speciali in agricoltura (tempi determinati fino a 101 e 151 giornate, con indennità speciali, superati a partire dal 2008)
5. Contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, part time verticale
6. Contratto di lavoro dipendete a tempo indeterminato, part time orizzontale
7. Contratto di lavoro dipendete a tempo determinato, part time misto
8. Contratto di lavoro dipendete a tempo determinato, part time verticale
9. Contratto di lavoro dipendete a tempo determinato, part time orizzontale
10. Contratto di lavoro dipendete a tempo determinato, part time misto
11. Contratto di inserimento
12. Contratto di re-inserimento lavorativo
13. Contratto di formazione e lavoro (solo settore pubblico)
14. Contratto di apprendistato 1
15. Contratto di apprendistato 2
16. Contratto di apprendistato 3
17. Somministrazione a termine
18. Somministrazione a tempo indeterminato (staff leasing)
19. Contratto di lavoro a chiamata a termine senza obbligo di risposta
20. Contratto di lavoro a chiamata a tempo indeterminato senza obbligo di risposta
21. Contratto di lavoro a chiamata a termine con obbligo di risposta
22. Contratto di lavoro a chiamata a tempo indeterminato con obbligo di risposta
23. Contratto di lavoro a chiamata per particolari periodi dell’anno (week end, vacanze natalizie, pasquali, estive)
24. Job sharing
25. Lavoro a domicilio
26. Telelavoro subordinato

Rapporti Parasubordinati (Lavoro autonomo)
27. Lavoro a progetto
28. Collaborazione coordinata e continuativa
29. Collaborazione coordinata e continuativa fino a 30 giorni
30. Telelavoro in forma parasubordinata

Rapporti di lavoro autonomo
31. Prestazioni occasionali di lavoro autonomo senza partita Iva (ritenuta d’acconto)
32. Lavoro autonomo con partita Iva (professionisti, artigiani e commercianti, agricoli, senza cassa)
33. Agenti di commercio
34. Coadiuvanti famigliari
35. Telelavoro in forma autonoma

Rapporti speciali
36. Associazione in partecipazione
37. Venditori a domicilio
38. Rappresentanti
39. Lavoro domestico
40. Lavoro accessorio (voucher)
41. Lavoro accessorio per percettori di ammortizzatori sociali (fino a 3000 euro)
42. Stage e tirocini
43. Stage curricolari
44. Tirocini di reinserimento per disoccupati
45. Tirocini per categorie particolarmente svantaggiate
46. Forme di lavoro che non determinano rapporto (famigliari)

 

 
 

 

 

 

Argomenti: CGIL, precari |

Lavoro, al terzo appuntamento parte il negoziato

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 16, 2012

 Lavoro, al terzo appuntamento parte il negoziato

 

 Camusso, si inizia col piede giusto affrontando le questioni nel merito: apprendistato, politiche attive e servizi per l’impiego, ammortizzatori sociali. Articolo 18? Per noi non è un tema ma principio di civiltà e norma incancellabile. Lunedì tavolo al Ministero del Lavoro.

 

  15/02/2012 da www.cgil.it

Al terzo tentativo finalmente si registra una buona partenza. Il negoziato sul lavoro parte – ed è già un fatto – e lo fa con il “piede giusto”. Questo il giudizio del Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, al termine dell’incontro di oggi a Palazzo Chigi tra governo, sindacati e imprese sulla riforma del lavoro. Il terzo e finalmente proficuo appuntamento: un giudizio legato principalmente al fatto che il governo, dopo aver enunciato nelle scorse settimane dei semplici titoli, è passato allo “svolgimento” mettendo sul piatto i temi della trattativa: apprendistato, politiche attive e servizi per l’impiego, ammortizzatori sociali. Temi che verranno affrontati a partire da lunedì 20 quando il tavolo riprenderà al ministero del Lavoro per affrontare il capitolo ammortizzatori sociali. Ma soprattutto il governo chiarisce: “Nessun aut aut del governo sul mercato del lavoro. Non è un prendere o lasciare”, dice il ministro Fornero. Non manca certo il nodo dell’articolo 18 ma su questo punto la CGIL ha ribadito la sua posizione: “il tema non esiste”.

Nella sala Verde della sede del governo le parti hanno “intimato” al governo di entrare nel merito del confronto, sottolineato le convergenze (frutto dei risultati raggiunti al tavolo permanente) su alcuni dei capitoli in agenda e specificato come non ci fosse una posizione comune sul tema flessibilità in uscita. La ministra Fornero ha così colto l’invito e introdotto il tema dell’apprendistato, come forma tipica d’ingresso nel mercato del lavoro per i giovani. Strumento che per la ministra, così come per le stesse parti, va incentivato come vera formazione, combattendone gli abusi. E se il governo ha annunciato di voler lavorare sulle 46 forme contrattuali per sfoltirle “deve essere chiaro – ha puntualizzato la ministra – che il tema del riordino dei contratti e delle flessibilità in entrata è subordinato al tema della flessibilità in uscita”.

“Pura metodologia”, ha commentato Susanna Camusso che così ha spiegato il suo punto di vista. “Fornero ha detto una cosa che si dice in qualunque trattativa e cioé che nell’ambito di un negoziato tutto si tiene. Non ho mai visto nessun confronto che non partisse con questa premessa. Una trattativa può fare un accordo, un mezzo accordo o non farlo. Siamo dunque alla pura metodologia”. Ma oltre le strategie negoziali ci sono i punti fermi di tutta la CGIL: “Abbiamo riconfermato al Governo che per noi non c’è un tema dell’articolo 18 (principio di civiltà e norma incancellabile), non c’è il tema del licenziamento discriminatorio. Ci sono semmai tempi e modi delle procedure rispetto ai quali abbiamo detto da lungo tempo che siamo disposti a discutere, non ipotizzando ‘scambi’”. Rimane quindi alla fine il giudizio positivo, il “punto di evoluzione”, su di un appuntamento che rappresenta l’avvio di un negoziato partito con il piede giusto, “nell’ottica di dare risposte ai giovani”, ed è chiaro che, quando si entrerà nel merito delle questioni, “emergeranno delle differenze”. Ma il merito sarà ovviamente oggetto del negoziato.

Argomenti: CGIL |

Eternit: processo storico e sentenza esemplare

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 14, 2012

Eternit: CGIL, processo storico e sentenza esemplare

 

Il Tribunale di Torino ha condannato a 16 anni di carcere gli ex vertici dell’Eternit. Soddisfazione della CGIL “questa sentenza dà giustizia alle migliaia di morti per amianto”. La sicurezza non può essere più considerata un costo per le imprese ma uno degli elementi fondamentali per renderle avanzate e competitive
» Eternit: ecco perché la sentenza storica li ha condannati

 

13/02/2012 da www.cgil.it

“Un processo storico e una sentenza esemplare”. Così il Segretario Confederale della CGIL, Vincenzo Scudiere, commenta la decisione del tribunale di Torino di condannare a 16 anni, nell’ambito del processo Eternit, Stephan Schmidheiny e Louis De Cartier De Marchienne, gli ultimi due proprietari dell’Eternit in Italia.

Il dirigente sindacale ringrazia “la magistratura che con questa sentenza dà giustizia alle migliaia di morti per amianto. L’auspicio è che questa stessa sentenza funga da monito a quanti continuano a ritenere che il nostro Paese può essere competitivo senza garantire la sicurezza ai lavoratori e ai cittadini”.

Per Scudiere “la sicurezza non può essere più considerata un costo per le imprese ma uno degli elementi fondamentali per renderle avanzate e competitive, altrimenti il rischio per l’Italia è che possa rappresentare l’area europea del lavoro a basso costo e a massimo rischio”. Oltre alla magistratura, infine, la CGIL ringrazia “la tenacia con cui i sindacalisti di Casale Monferrato, i nostri legali e l’associazione vittime amianto hanno negli anni tenuto accesa la richiesta di giustizia per garantire il massimo della sicurezza per il futuro dei loro figli e per il futuro del nostro paese”, conclude.

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Palazzo Chigi e CGIL smentiscono Repubblica: nessun incontro segreto tra Monti e Camusso

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 13, 2012

Palazzo Chigi e CGIL smentiscono Repubblica: nessun incontro segreto tra Monti e Camusso

In relazione all’articolo pubblicato oggi dal quotidiano la Repubblica, Palazzo Chigi e la CGIL rendono noto che nei giorni scorsi non vi è stato nessun incontro, né colloquio tra il Presidente del Consiglio Mario Monti e il Segretario generale della CGIL, Susanna Camusso

 

  12/02/2012 da www.cgil.it

Questa mattina (12 febbraio), il quotidiano la Repubblica ha aperto con un titolo ad effetto: “Articolo 18, pronto l’accordo”, con il sottotitolo “Vertice segreto Monti-Camusso: norma sospesa per ex precari e nuove aziende”. Il quotidiano dedica la pagina due e tre alla notizia. Ma Palazzo Chigi e la CGIL smentiscono con il seguente comunicato stampa: “In relazione all’articolo pubblicato oggi dal quotidiano la Repubblica, Palazzo Chigi e la CGIL rendono noto che nei giorni scorsi non vi è stato nessun incontro, né colloquio tra il Presidente del Consiglio Mario Monti e il Segretario generale della CGIL, Susanna Camusso.

Peraltro, se tale incontro fosse avvenuto, non sarebbe stato il primo faccia a faccia. Susanna Camusso e Mario Monti si erano infatti già incontrati nel novembre scorso al momento della formazione del nuovo Governo.

 

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