Legalità: l’unica risposta per il lavoro e il futuro
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 20, 2012
Argomenti: CGIL |
CGIL, CISL, UIL approvano la piattaforma unitaria da presentare al Governo
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 18, 2012
CGIL, CISL, UIL approvano la piattaforma unitaria da presentare al Governo
I sindacati confederali si sono riuniti oggi nella sede della CGIL nazionale per discutere le proposte da presentare al governo Monti al quale chiedono l’apertura di un confronto che abbia “l’obiettivo prioritario di invertire la pericolosa tendenza recessiva in atto da alcuni mesi e di realizzare al più presto l’obiettivo di far ripartire la crescita”
» Documento unitario approvato oggi dalle segreterie di CGIL, CISL e UIL “Per il lavoro, per la crescita, per l’equità sociale e fiscale”.
17/01/2012 www.cgil.it
Le Segreterie Confederali unitarie di CGIL, CISL, UIL, riunite nella sede nazionale della CGIL a corso Italia, hanno approvato oggi il testo con le proposte da presentare al governo Monti in tema di crescita, equità sociale e fiscale e naturalmente occupazione e pensioni. Oltre all’approvazione di una piattaforma comune i sindacati confederali chiedono al Governo l’apertura di un confronto proprio sulla base delle proposte presentate oggi alla stampa, “con l’obiettivo prioritario di invertire la pericolosa tendenza recessiva in atto da alcuni mesi e di realizzare al più presto l’obiettivo di far ripartire la crescita”.
I Segretari Generali di CGIL, CISL, UIL, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti hanno dato anche notizia della creazione di una commissione che avvierà il lavoro della certificazione degli iscritti per arrivare a definizione della rappresentatività delle organizzazioni sindacali.
Serve un “piano per il lavoro” con l’obiettivo di “far ripartire la crescita”, è dunque il messaggio che i sindacati confederali rilanciano oggi al Governo. CGIL, CISL, UIL sostengono che “la gravita’ della crisi impone un cambiamento nella politica economica del Governo che è chiamato a mettere in atto politiche che favoriscano la crescita”.
Alla domanda dei giornalisti sulla data dell’apertura del confronto con il Governo, i Segretari Generali hanno risposto di non avere avuto finora nessuna convocazione ufficiale anche se l’avvio del confronto sembra ormai imminente visto anche che il ministro Fornero ha concluso il suo giro di incontri preparatori con le parti sindacali e industriali. I leader sindacali hanno risposto anche alle domande sull’articolo 18. Il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, ha ribadito, per l’ennesima volta, che l’articolo 18 non farà parte del negoziato e ha confermato che il Governo non è affatto intenzionato a riproporlo al tavolo.
Completamente d’accordo con Camusso anche Bonanni e Angeletti, secondo i quali non è il sindacato che è ideologico e pregiudiziale, ma caso mai chi continua a riproporre una questione che non risolve affatto nessuno dei problemi urgenti. E i problemi urgenti e perfino drammatici (come nel caso dei lavoratori che stanno fuori dalle aziende, ma che non hanno ancora diritto alla pensione), riguardano appunto l’occupazione, la riforma in senso universale ed estensivo degli ammortizzatori sociali, la rivisitazione delle norme sulle pensioni. “La difficile situazione occupazionale – si legge nella piattaforma unitaria che trovate integrale qui sotto nel link – rende necessario mettere all’ordine del giorno l’attuazione di un piano per il lavoro, a partire dall’emergenza della disoccupazione giovanile e femminile, particolarmente accentuata nel Mezzogiorno e dalla necessità di reimpiegare le centinaia di migliaia di lavoratori ancora coinvolti dagli ammortizzatori sociali”.
“A questo fine – dicono ancora le Segreterie di CGIL, CISL, UIL – verranno presentate nell’imminente confronto con il Ministro del Lavoro le proposte del Sindacato Confederale in materia di incentivazione per nuova occupazione, per tutelare maggiormente il lavoro flessibile, per riordinare ed estendere il sistema degli ammortizzatori sociali, per una revisione e una gradualizzazione degli interventi di fine 2011 in campo previdenziale, in particolare quelli a maggiore impatto negativo sulla situazione occupazionale e le prospettive di vita e di reddito delle persone. In aggiunta e in conseguenza alle diffuse difficoltà occupazionali, si è determinato nel Paese un processo progressivo ed inesorabile di perdita del potere di acquisto delle retribuzioni e delle pensioni, accentuato dalle manovre restrittive sul bilancio realizzate nel 2011 che hanno inciso pesantemente in materia di costo dei carburanti, di incremento della fiscalità locale e addizionali regionali, di aumento delle imposte sulla prima casa e dell’Iva, mancata rivalutazione delle pensioni ed hanno fatto aumentare in modo preoccupante situazioni di difficoltà economica e sociale per milioni di persone”.
Anche sulle liberalizzazioni CGIL, CISL, UIL sono pronte al confronto, ma nel merito delle tante questioni aperte, mentre tra tutte viene giudicata prioritaria la riforma fiscale.
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Camusso, aprire confronto con il governo sulla crescita
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 18, 2012
Camusso, aprire confronto con il governo sulla crescita
In una intervista al quotidiano ‘Il Messaggero’ il Segretario Generale della CGIL dà al Governo un “voto alto in educazione civica, basso in condotta”. In merito alla trattativa con l’esecutivo Camusso rivendica un confronto più ampio: “oltre a decidere come si governa il lavoro, è necessario stabilire come lo si crea. Vogliamo discutere di crescita, sviluppo, liberalizzazioni”
17/01/2012 da www.cgil.it
Un governo con il quale comunque dovrete confrontarvi su un pacchetto di richieste che lei, insieme a Bonanni e Angeletti, avete preparato unitariamente. A proposito, è stato quasi un miracolo…
«Spero che domani (oggi per chi legge; n.d.r) si possa definire una piattaforma unitaria sulla quale confrontarci con il governo».
La ritrovata unità è frutto di una vostra insoddisfazione sull’operato del governo o di una oggettiva necessità di serrare le fila in un momento di grandissima difficoltà del Paese?
«Tutte e due le cose. Se l’esecutivo intende affrontare i problemi come ha fatto con le pensioni, bè farà solo danni ai lavoratori. Poi la situazione è talmente grave che, se non si cominciano a dare risposte sull’occupazione, non se ne esce. La linea del solo rigore non ci porterà fuori dal guado. Insomma, non va bene l’atteggiamento del governo, non va bene come si costruiscono le risposte. Poi, evidentemente, c’è anche la drammaticità della situazione».
Lei ha sempre chiesto una trattativa a tutto campo. Nel senso che il tavolo non dovrebbe limitarsi al mercato del lavoro…
«Proprio per questo nella nostra piattaforma c’è una richiesta chiara: oltre a decidere come si governa il lavoro, è necessario stabilire come si crea il lavoro. Vogliamo discutere di crescita, sviluppo, liberalizzazioni».
Ci sono in ballo anche le pensioni?
«Certo che sì. E più discuteremo di mercato del lavoro e più diventerà evidente quale disastro è stato fatto».
Non è, invece, in discussione l’articolo 18. Vero?
«Vero, e va benissimo così. E` una cosa saggia».
Standard & Poor’s ha declassato mezza Europa e ha retrocesso l’Italia in serie B.
«Non sono particolarmente affascinata dai giudizi delle agenzie di rating e non dimentico cosa dicevano nel 2008 e 2009. Ora che diventino un oracolo mi sembra rientri nel contesto di una delicata situazione internazionale, ma non un oggettivo indicatore. Noi siamo messi male perché c’è disoccupazione, un apparato industriale sempre più in crisi, non c’è distribuzione della ricchezza».
C’è anche la speculazione internazionale?
«C’è una speculazione evidente sull’euro, ma anche un giudizio sul Paese. Abbiamo perso tre anni e recuperare fiducia ed investimenti diventa complicato. Quindi diventa fondamentale la fase due».
Che comprende anche le liberalizzazioni con rivolte annunciate o in atto come quella dei tassisti.
«Mi stupisce lo stop and go del governo. Dovrebbe prendere l’abitudine a discutere con i soggetti più significativi. Sul tema dei tassisti dico che se tu intraprendi un’attività che presuppone un forte investimento iniziale, non puoi deprezzarla. Mi spiego, non è solo questione di numeri, ma anche di investimento e del valore che mantiene. Ci sono persone che hanno speso soldi per acquistare le licenze».
Senta, il governo concerta poco. E` d’accordo?
«Oggi ci confrontiamo con una strana cosa che temo possa favorire un’idea di autosufficienza che non va bene. Non si può confondere una crisi della politica e del Parlamento con il fatto che non esistano più soggetti di rappresentanza».
Fase due, è iniziata secondo lei?
«C’è molta concentrazione sulle liberalizzazioni e nessuna attenzione su politica industriale e investimenti. In questi anni è stato cancellato il ruolo pubblico dell’economia e questo ci ha portato tanti danni. La fase due deve ancora venire. Allora dico, magari non discutiamo di tutto, ma almeno partiamo da quegli interventi che possono creare crescita e occupazione».
Argomenti: CGIL |
CEL Università: due sentenze che danno ragione ai lavoratori
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 17, 2012
La Corte d’Appello di Firenze il 12 gennaio ed il Tribunale di Siena il giorno dopo hanno rigettato il ricorso in opposizione proposto dall’Università degli Studi di Siena relativo ai ricorsi presentati per le mancate retribuzioni del personale Collaboratori ed Esperti Linguistici.
Si ricorda che l’Università, con un atto unilaterale, nell’aprile 2010 aveva cessato di pagare la retribuzione dei CEL il cui contratto integrativo era scaduto il 31/12/2009 non dando continuità almeno fino alla sottoscrizione del nuovo contratto.
Due sentenze che danno ragione ai lavoratori dell’Università di Siena e alla FLC CGIL che ha sostenuto la loro battaglia.
Pur cosciente della situazione in cui si trova il nostro Ateneo e consapevole anche degli sforzi che l’Amministrazione sta facendo nella direzione del “risanamento”, la FLC CGIL, sempre e solo dalla parte del lavoro e dei lavoratori, ritiene che le due sentenze richiamino la necessità di ridare legittimità alle richieste dei lavoratori e alla valorizzazione di quelle competenze e professionalità dei CEL, come del personale tecnico amministrativo, che non hanno mai smesso di adoperarsi per il mantenimento degli standar qualitativi e quantitativi degli apprendimenti e dei servizi agli studenti.
Mai come ora è necessario tornare al tavolo della contrattazione e trovare le soluzioni affinchè il personale dell’Università, che sta continuando a pagare un prezzo alto per errori non suoi, trovi soddisfazione alle legittime aspettative di riconoscimento degli sforzi fatti e della giusta e non regalata, ma dovuta, retribuzione.
FLC CGIL SIENA
Siena, 16 gennaio 2012
Argomenti: FLC, università |
OLTRE LA CRISI: LE CONQUISTE DEL PASSATO PER I DIRITTI DEL FUTURO
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 16, 2012
Nell’ambito della ‘Settimana degli Archivi Storici della CGIL’ (16-21 gen. ’12) promossa dalla CGIL Nazionale e dalla Fondazione G. Di Vittorio, l’Archivio del movimento operaio e contadino in provincia di Siena e la CGIL di Siena vi invitano a partecipare all’iniziativa
OLTRE LA CRISI: LE CONQUISTE DEL PASSATO PER I DIRITTI DEL FUTURO
Giovedì 19 GENNAIO 2012 ore 16.30
Facoltà di Scienze Politiche – aula 6
Via Pier Andrea Mattioli, 10
Parteciperanno:
Elisa Castellano, Coord. Archivi e biblioteche della CGIL (Fondazione G. Di Vittorio)
Claudio Guggiari, Segretario Generale CGIL Siena
Stefano Maggi, Prof. della Facoltà di Scienze Politiche dell’Univ. degli Studi di Siena e
Presidente dell’Archivio Storico del Movimento Operaio e democratico Senese
Mirella Mei, Presidente dell’Archivio del movim. operaio e contadino in prov. di Siena
Delegati sindacali che hanno preso parte al ‘Progetto 20.000’ della CGIL Nazionale
In collaborazione con ASMOS e CIRAP
Argomenti: archivio storico, CGIL |
Governo: CGIL, CISL, UIL trovano l’accordo, via la bozza sulle liberalizzazioni e l’art.18
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 13, 2012
Governo: CGIL, CISL, UIL trovano l’accordo, via la bozza sulle liberalizzazioni e l’art.18
Si prepara un documento unitario su tutti i temi che saranno oggetto del confronto a Palazzo Chigi: crescita, riforma del mercato del lavoro, pensioni. Martedì l’incontro tra le tre Segreterie Confederali
13/01/2012 da www.cgil.it
C’è l’intesa tra CGIL, CISL e UIL sulla piattaforma unitaria da sottoporre al confronto con il Governo sulla crescita e la riforma del mercato del lavoro. E’ questo l’esito dell’incontro di questa mattina tra i Segretari Generali Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. Ma prima di avviare la fase del confronto vero e proprio si tratta di mettere da parte alcune delle proposte che sono girate nelle anticipazioni di questi giorni, prima fra tutte il mezzo blitz sull’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori di cui si parla nell’articolo 3 della bozza sulle liberalizzazioni a proposito delle fusioni tra aziende che innalzerebbe a 50 dipendenti la soglia per l’applicazione dell’articolo 18.
Se il governo dovesse fare dell’articolo 18 “un totem”, hanno detto oggi i Segretari Generali di CGIL, CISL e UIL alla fine dell’incontro, i rapporti tra esecutivo e sindacati confederali rischierebbero di incrinarsi e comunque si rischia di far saltare tutto. “Si deve sgomberare il campo da ciò che leggiamo sui giornali – ha detto il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, a proposito dell’articolo 18 – ci auguriamo che il Governo non voglia un fallimento prima dell’inizio della discussione”.
“Abbiamo opinioni identiche – ha confermato Bonanni – andremo alla discussione con proposte di tutte e tre le centrali confederali. Per chi vorrà discutere positivamente è una buona occasione”.
Ora il prossimo appuntamento è fissato per martedì 17 gennaio. Quel giorno si riuniranno infatti le Segreterie Confederali che dovranno mettere a punto un documento comune su crescita, mercato del lavoro, ammortizzatori sociali e pensioni da presentare poi al Governo. Ci sono già le linee essenziali delle proposte che faranno parte del documento unitario. In particolare, per quanto riguarda il lavoro, la forma normale di assunzione deve diventare il tempo indeterminato, ha spiegato Susanna Camusso, che – sempre dopo l’incontro – ha parlato anche del tema specifico dell’ingresso stabile dei giovani nel mercato del lavoro e il reingresso di chi è stato espulso perché ha più di 50 anni. Secondo Camusso, è necessario “costruire uno strumento di incentivazione” delle assunzioni stabili. “Per i giovani – ha aggiunto – questo strumento si chiama apprendistato. Per gli over 50 si può chiamare contratto di reinserimento”. Il tema al centro delle proposte del sindacato deve essere comunque quello di ridurre i contratti precari, facendoli costare di più.
Ancora per quanto riguarda i problemi del mercato del lavoro si tratta – secondo CGIL, CISL e UIL – prima di ogni cosa, di andare ad una drastica riduzione delle forme contrattuali che oggi sono 46. Il sindacato propone di passare ad un massimo di 5 forme contrattuali. Altro capitolo importante del confronto con il Governo e quindi della piattaforma unitaria sarà quello delle pensioni, un tema molto importante e delicato, non solo perché mette in gioco i diritti, ma anche perché ha un impatto diretto anche sul fronte economico.
Argomenti: CGIL |
Sciopero Nazionale Igiene Ambientale privata 16 e 17 gennaio 2012: a Siena il presidio regionale
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 12, 2012
Sciopero Nazionale Igiene Ambientale privata 16 e 17 gennaio 2012
Lunedi 16 e martedi 17 gennaio 2012 i lavoratori e le lavoratrici dell’igiene ambientale delle aziende private sciopereranno per 48 ore per:
• il rinnovo del contratto nazionale di lavoro scaduto da 13 mesi;
• la tutela dei salari mortificati dall’inflazione e dall’accanimento delle imprese che non vogliono rispondere ai diritti e ai bisogni dei lavoratori e delle lavoratrici;
• il raggiungimento del contratto unico di settore come strumento utile a regolare la liberalizzazione del settore dell’igiene ambientale;
• contrastare le aziende private che pensano a un settore senza qualità e senza diritti con tanto profitto;
• migliorare le condizionie la salute sui posti di lavoro e per dare ai cittadini un ambiente sostenibile a tariffe possibili;
• evitare la frantumazione del ciclo dei rifiuti;
• contrastare la logica delle imprese private che vogliono scaricare solo sulle retribuzioni il problema dei ritardi di pagamento, strumentalizzando lo sciopero nei confronti dei Comuni.
SERVE IL GRANDE SCIOPERO DELLA SVOLTA PER CHIUDERE UNA VERTENZA TROPPO LUNGA E DANNOSA PER TUTTI.
Per una lavoro più giusto e moderno, per un settore industriale di qualità.
Per tutte queste ragioni, e visto l’atteggiamento di ATO SUD rifiuti Toscana, che ha revocato unilateralmente l’Accordo siglato con le Organizzazioni Sindacali che prevedeva l’obbligo, per il nuovo Gestore, dell’applicazione del CCNL di categoria più vantaggioso per i lavoratori e le lavoratrici.
Le Segreterie Regionali Toscana FP CGIL, FIT CISL, UIL TRASPORTI invitano i dipendenti di tutto il comparto a partecipare al presidio presso la Sede di Confindustria a Siena, in Via dei Rossi, dalle ore 10,00 alle ore 12,00 il giorno 16 gennaio 2012.
scarica il comunicato sull’ATO SUD di CGIL, CISL e UIL Toscane: comunicato
Camusso, seriamente interessati a provare a fare accordo con Governo
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 12, 2012
Camusso, seriamente interessati a provare a fare accordo con Governo
Nella relazione introduttiva del Comitato Direttivo della CGIL, il Segretario Generale ha annunciato che entro la fine della settimana ci sarà un incontro con i Segretari Generali di CISL e UIL “per provare a costruire insieme una piattaforma unitaria in vista del confronto con il governo Monti e mi pare – ha aggiunto – che in questo momento ci siano le possibilità per realizzarla”
» CGIL: Direttivo approva documento maggioranza con 86,5% (testo del documento)
» Camusso, da Napolitano parole autorevoli e importanti su ruolo sindacato
11/01/2012 da www.cgil.it
“Siamo seriamente interessati a provare a fare un accordo sindacale con il governo ma, come sempre, sarà il merito a decidere”. Lo ha detto oggi il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, nella relazione introduttiva del Comitato Direttivo del sindacato di Corso d’Italia, in merito al confronto che si aprirà a breve con il governo Monti. E per questo, ha aggiunto la leader della CGIL “entro la fine della settimana ci sarà un incontro con i Segretari Generali di CISL e UIL, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, per provare a costruire insieme una piattaforma unitaria in vista del confronto e mi pare che in questo momento ci siano le possibilità per realizzarla”.
Nel corso della relazione introduttiva ai lavori del Direttivo Camusso ha inoltre sottolineato come “quest’anno si preannuncia drammatico sul versante dell’economia e dell’occupazione: il paese si avvia in una fase di recessione accompagnata da una crescita dell’inflazione. La somma di questi elementi apre un tema evidente: l’impoverimento del nostro paese e la difficoltà di tenuta sociale in molte sue aree, specie nel Mezzogiorno”. Per questo “in una fase così difficile fare un accordo sindacale con il Governo sarebbe un risultato molto importante, ma come sempre sarà il merito a decidere”, ha ribadito Camusso dicendosi possibilista nella realizzazione di una piattaforma comune con CISL e UIL: “Ci sono temi forti – ha detto – sui quali sembra esserci sintonia, a partire dalle posizioni espresse sulla riforma del mercato del lavoro, la riforma fiscale, il giudizio sulle pensioni e più in generale quello sulla manovra”.
Sui temi del mercato del lavoro, Camusso ha annunciato che “la CGIL proporrà di ragionare sulla crescita, che vuol dire il varo di un piano del lavoro che deve passare anche attraverso l’adozione di scelte concrete per la costruzione di lavoro”. La prima “urgenza”, ha sottolineato il numero uno di corso d’Italia, “è lavorare per la riduzione della precarietà, sfoltendo drasticamente le 46 forme di ingresso nel mondo del lavoro, facendo dell’apprendistato il contratto di ingresso nel mondo del lavoro; così come sul tema della riforma degli ammortizzatori sociali abbiamo una nostra proposta fondata su due pilastri: Cassa integrazione e indennità di disoccupazione”. Sul tema della riforma degli ammortizzatori sociali, il punto di partenza deve essere “la certezza di risorse per la Cassa integrazione in deroga e l’allargamento della platea di sostegno al reddito per i collaboratori e per l’intero mondo del precariato, anche perché l’emergenza occupazione sarà aggravata dalle scelte fatte sul sistema pensionistico”.
Camusso, ha ribadito anche, oltre alla necessità di realizzare un piano per il lavoro “incentrato sul riassetto idrogeologico del paese e che abbia come priorità il lavoro dei giovani e delle donne” la necessità di “adottare linee strategiche di politica industriale per evitare che l’elenco di tavoli aperti al Ministero dello Sviluppo economico diventi un elenco di croci per decretare la fine degli insediamenti produttivi nel paese”. “Così come – ha aggiunto – è necessario avviare la redistribuzione fiscale a favore del lavoro dipendente e dei pensionati”. Infine, a parere del Segretario Generale della CGIL, “per recuperare risorse e far ripartire l’economia sarebbe molto importante anche la regolarizzazione dei migranti, una scelta non più rinviabile, e far emergere il lavoro nero e sommerso come parte consistente dell’evasione fiscale nel paese”.
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Pensioni: per noi la discussione non è chiusa
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 11, 2012
Pensioni: CGIL, per noi la discussione non è chiusa
In merito alle dichiarazioni del ministro del welfare al question time alla Camera, la CGIL ribadisce come la manovra sulle pensioni “non ha affatto garantito tutti coloro che non hanno più lavoro e rischiano di trovarsi senza salario e senza pensione”
da www.cgil.it
“Il mondo reale è un po’ diverso da come qualche volta viene rappresentato dal ministro Fornero”. Lo afferma Vera Lamonica, Segretaria confederale della CGIL in relazione alle dichiarazioni del ministro del welfare al question time di oggi.
“La manovra sulle pensioni – spiega infatti Lamonica – non ha affatto garantito tutti coloro che non hanno più lavoro e rischiano di trovarsi senza salario e senza pensione. Questa platea – prosegue – è costituita, infatti, oltre che dagli interessati agli accordi di solidarietà e di mobilità, anche da una serie di soggetti che sono stati incentivati o costretti, o hanno scelto, di lasciare il lavoro perché a pochi mesi di distanza dalla pensione e non sono compresi in accordi collettivi”. Peraltro, continua la dirigente CGIL “non è neanche chiaro e certo che questi ultimi siano effettivamente coperti, dato il limite di finanziamento previsto. Si conferma, anche per questa via, il presente impatto che la manovra previdenziale ha su un mercato del lavoro in straordinaria difficoltà e quanti guasti rischia di produrre”.
Lamonica fa notare come il blocco delle uscite “toglie ai giovani ogni possibilità di ingresso, l’allungamento violento dell’età sconvolge la vita delle persone e rende insostenibile molte condizioni di lavoro, la quasi impossibilità di ricollocazione dei lavoratori ultracinquantenni sta creando, accanto a quella dei giovani e delle donne, una nuova emergenza occupazionale. Il tutto – avverte la dirigente sindacale della CGIL – senza alcuna acquisizione per i giovani che, anche sul piano previdenziale, rimangono se possibile ancor più penalizzati”.
Lamonica ritiene “accettabile” quanto affermato dal ministro, ossia, che le pensioni non debbano servire da ammortizzatori, “ma non è affatto accettabile – spiega il segretario confederale – che prima si usi l’accetta e poi si facciano i monitoraggi e si pensi al tema degli ammortizzatori che comunque, ovviamente, non si possono certo fare a costo zero”.
In ogni caso la CGIL ritiene niente affatto chiusa la discussione sulle pensioni che, conclude Lamonica “per quello che ci riguarda, entrerà a far parte a pieno titolo anche della discussione sul mercato del lavoro, oltre che dell’iniziativa verso il Parlamento in rapporto all’iter del decreto milleproroghe”.
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Guggiari su sviluppo e MPS
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 10, 2012
Il nuovo anno si sveglia con il chiasso assordante di una situazione economica, produttiva, occupazionale, sociale che non rassicura. Nemmeno la manovra del nuovo governo, anche di fronte all’andamento dello spread, con le sue a volte insufficienti risposte sull’equità nella distribuzione dei pesi del risanamento, ci aiuta a tranquillizzarci. Così come la discussione che si sta aprendo sul mercato del lavoro e sullo sviluppo che deve essere considerato il vero obiettivo dei prossimi interventi. E non sfugge la questione degli assetti istituzionali, a partire dalla speranza che venga ammesso il referendum sulla legge elettorale che sproni ad un’intesa che riconsegni un assetto costituzionale fondato sulla separazione dei poteri e su di un effettivo controllo democratico dell’azione pubblica che non sia subordinato alla governabilità.
Dentro un quadro nazionale ed europeo evidentemente instabile, anche in provincia di Siena abbiamo le nostre pene. Non solo una situazione occupazionale a rischio di ulteriori gravi ridimensionamenti soprattutto nel manifatturiero – dall’Amiata al Chianti, dalla Valdichiana alla Valdelsa non ci sono territori meno coinvolti, anche se onestamente la situazione dell’Amiata sembra quella più esposta. Dimensioni di impresa, investimenti in qualità di prodotto e di processo evidenziano elementi su cui dobbiamo interrogarci, così su come mantenere capacità di attrattività culturale, storica e paesaggistica.
Altre situazioni che si stanno palesando ci complicano ulteriormente il quadro. Sto parlando del Monte dei Paschi di Siena, vicenda evidentemente legata ad una situazione finanziaria economica italiana, europea e mondiale. Condizione che richiama immediatamente la necessità di un governo politico dell’Europa anche per evitare che le risposte siano solo ad appannaggio di obiettivi finanziari che spesso non hanno ricadute se non negative sulle condizioni della generalità dei cittadini. Oserei dire per impedire che attraverso la finanza si ridefinisca il sistema del welfare europeo diminuendo tutele e diritti.
Penso che a noi competa aiutare, se necessario, con le nostre idee e le nostre proposte i processi di cambiamento che sono in atto e che stanno spingendo la Banca MPS a scelte che registriamo come dato di fatto. Credo che il sistema bancario debba il più possibile rimanere ancorato ai bisogni dei cittadini e delle imprese e se necessario, per fasi magari contingenti e transitorie, sviluppare anche quelle capacità di investimento che rispondano all’interesse primario del territorio. Ciò anche in funzione del preminente ruolo regionale che questa banca esprime. Tuttavia, per nostra natura, un’impresa la giudichiamo dagli obiettivi , dalla loro necessità e la loro positività, dal fatto di poter o meno discutere sull’organizzazione che si riprogetta per raggiungere quegli obiettivi, comprese le eventuali ricadute sulla condizione dei lavoratori e delle lavoratrici. E questi non sono temi che riguardano solo il sindacato ed i lavoratori, sono temi che interessano tutta la comunità, nessuno escluso, e non da ora. Temi rilevantissimi per Siena ed il suo territorio che devono essere affrontati nel merito con la più grande attenzione e disponibilità.
Noi faremo la nostra parte, e non si pensi di sacrificare i legittimi interessi del lavoro perché considerati subordinati ad una condizione che rischia di essere definita epocale e in negativo. Questa banca dovrà ancorare il proprio futuro attraverso quello spirito che più volte i dipendenti hanno sottolineato e che oggi tutta la comunità senese è chiamata a dimostrare.
Claudio Guggiari, Segretario Generale CGIL Siena
Siena, 10 gennaio 2012