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Domani assemblea alla RDB di Montepulciano

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Luglio 4, 2012

Duecentosettanta (270) è il numero di giorni che i lavoratori dell’azienda RDB hanno passato in presidio permanente davanti ai cancelli dello stabilimento di Montepulciano.
La rabbia, la tenacia, la grande forza di volontà e determinazione hanno permesso ai lavoratori di resistere fino ad oggi, preservando integralmente lo stabilimento dall’assurda volontà di cessare la produzione e smantellare la struttura poliziana, scelta operata da una guida aziendale scellerata e incapace che ha portato al declino di tutto il Gruppo.
FILLEA-CGIL e FILCA-CISL di Siena, assieme alle corrispettive organizzazioni nazionali e alle istituzioni interessate, appena conosciuta la vera entità della crisi, avevano chiesto con forza il commissariamento, al fine di tutelare l’attività e i livelli occupazionali, ma a fronte di un’azienda sorda e della concessione di ulteriori crediti è stato optato per la cessione della proprietà ad una società che non poteva essere in grado di effettuarne il rilancio non apportando alcuna liquidità aggiuntiva.
Seppur sgomenti, non ha stupito, al termine dell’ennesimo Consiglio di amministrazione del 26 giugno scorso, l’approvazione del bilancio sul presupposto della non continuità aziendale, ritenendo impraticabile l’ipotesi di un concordato preventivo e dando mandato di depositare presso il Tribunale di Piacenza ricorso per ammissione ad amministrazione straordinaria, chiaramente e purtroppo con un ritardo che ha ridotto drasticamente i posti di lavoro salvabili e la reale possibilità di futuro anche per quei pochi.
A fronte di tale drammatica situazione l’Azienda, dimostrando ulteriormente il proprio disinteresse per le conseguenze sui lavoratori, ha annullato l’incontro del 28 giugno con un generico rimando al futuro Commissario e si è presentata al tavolo presso il Ministero del lavoro del 3 luglio dando disponibilità a ritirare la procedura di mobilità aperta – cosa che per le organizzazioni sindacali era scelta di buonsenso per lasciare al Commissario una situazione libera da ostacoli – solo a fronte della certezza sulla possibilità di utilizzo di strumenti alternativi.
Il rimando del tavolo ministeriale al prossimo 19 luglio avrà infatti come obbiettivo il valutare se è già possibile usufruire di cassa integrazione straordinaria per amministrazione straordinaria – se nel frattempo sarà dichiarata l’insolvenza aziendale – o se si ricorrerà alla cassa integrazione in deroga. Nel primo caso comunque la scelta sarà certamente non indolore per i lavoratori, perché dovrà essere atteso il Commissario, che potrebbe arrivare anche dopo 90 giorni.
Va da sè che data l’attuale situazione è fondamentale l’impegno di istituzioni e politica – che fino ad oggi hanno seriamente e fattivamente assistito la vertenza – per ridurre al massimo i tempi delle procedure in atto, perché alla già grave situazione non si sommi anche la sospensione della corresponsione delle indennità di integrazione.
È evidente però che per lo stabilimento di Montepulciano le soluzioni per un possibile futuro vanno cercate altrove e ora più che mai è una corsa contro il tempo perché anche le disponibilità a suo tempo manifestate dal Ministero dello sviluppo economico per creare situazioni favorevoli alla ripartenza del sito svaniscono in concomitanza dell’arrivo del Commissario.
Di questo e di quanto ancora potrà durare il presidio davanti ai cancelli si discuterà nell’assemblea dei lavoratori indetta per domani mattina, prima della visita prevista da parte delle istituzioni comunali e provinciali.

FILLEA-CGIL e FILCA-CISL di Siena

Siena, 4 luglio 2012

Argomenti: aziende, FILLEA, valdichiana |