P.A.: CGIL, bene dialogo con governo, da affrontare capitolo precari
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 29, 2011
P.A.: CGIL, bene dialogo con governo, da affrontare capitolo precari |
A seguito della convocazione dei sindacati da parte del ministro Patroni Griffi, la CGIL esprime soddisfazione e si augura “cose positive dopo il continuo accanimento contro gli statali”. “C’è bisogno di regole e certezze occupazionali che tolgano di mezzo il precariato”. |
Dopo l’era Brunetta, che aveva di principio e di fatto azzerato la concertazione, potrebbe ora aprirsi una nuova fase di dialogo tra governo e sindacati in materia di pubblico impiego. Un segnale in questo senso è arrivato infatti dal ministro Filippo Patroni Griffi, che ha convocato i rappresentanti dei lavoratori pubblici il prossimo 13 gennaio a palazzo Vidoni. E i sindacati confederali si dichiarano pronti al confronto, anche se con le doverose riserve. La convocazione viene accolta positivamente anche dalla CGIL. “Con Brunetta non eravamo più abituati a incontrare il ministro per la Pubblica amministrazione – afferma Michele Gentile, responsabile del dipartimento dei settori pubblici della CGIL nazionale – mi auguro cose positive dopo il continuo accanimento contro gli statali con le manovre di Berlusconi e il decreto ‘salva-Italia’, visto che i dipendenti pubblici pagano più di altri la questione previdenziale”. Il primo grande capitolo da affrontare, sempre secondo Gentile, riguarda comunque i precari. “Ci sono tra i 200 mila e i 240 mila precari più gli oltre 120 mila della scuola. C’è bisogno di regole e certezze occupazionali che tolgano di mezzo il precariato e stiamo parlando di giovani che hanno professionalità da spendere. Quindi – continua Gentile – cosi’ come il ministro parla di nuovi concorsi e abbandonare la logica dei tagli lineari, noi diciamo di abbandonare la logica del blocco generalizzato delle assunzioni, dando spazio ai giovani e alla stabilizzazione dei precari in settori dove servono”. Secondo Gentile, occorre “ricostruire un sistema di regole del lavoro quando si tenta di fare riforme profonde come quelle che vuole fare questo governo. Altro grande tema comunque è quello delle politiche contrattuali tali da coinvolgere tutte le amministrazioni, dalle Regioni agli enti locali e amministrazioni centrali. Così non è stato con l’accordo del gennaio 2009 non firmato dalla CGIL. Un nuovo accordo è sempre possibile”. “Nell’ultimo periodo del governo Prodi – ricorda ancora Gentile – abbiamo firmato tutti un memorandum con la riforma della contrattazione e l’organizzazione del lavoro nella pubblica amministrazione e i nuovi contratti che occorre rilanciare”. Quanto alla contrattazione, il “ministro parla contrattazione integrativa ma questa non si deve basare sulla legge Brunetta, ma sui contratti attualmente vigenti, altrimenti non ci stiamo”. Da quello che si è potuto apprendere, l’incontro avrà come oggetto le varie questioni aperte nel settore del pubblico impiego. Il tema viene confermato anche dal sintetico comunicato dello stesso ministero. E’ probabile che, sulla scelta abbia pesato anche il recente sciopero generale del pubblico impiego, indetto da CGIL, CISL; UIL e UGL il 19 dicembre. Si e’ trattato di una protesta nell’ambito di una mobilitazione unitaria contro la manovra, che ha portato anche a una conferenza stampa unitaria dei leader Camusso, Bonanni e Angeletti in piazza Montecitorio il 24 dicembre. Sempre secondo le prime anticipazioni, sul tavolo del ministro Patroni Griffi dovrebbe arrivare il nuovo modello contrattuale: l’idea è quella di approdare a un modello unico che venga condiviso anche da Regioni ed enti locali e da tutti i sindacati, anche se c’è da ricordare che la CGIL ha sempre ribadito la correttezza della scelta di non firmare l’accordo dell’aprile 2009. Per il ministro potrebbe essere comunque questo il primo tema all’ordine del giorno. Inoltre, il ministro dovrebbe porre all’attenzione dei sindacati la questione del dividendo di efficienza, ossia le risorse che vengono risparmiate da ridistribuire in termini di produttività’. “Sarebbe opportuno – ha detto Patroni Griffi – mettere in pratica la legge che prevede di destinare il 50% dei nuovi risparmi alle buste paga dei lavoratori”. Sulla convocazione del 13 gennaio e sulle prime anticipazioni delle proposte del ministro è intervenuta anche Rossana Dettori, segretario generale della Funzione pubblica CGIL. “Dal Ministro Patroni Griffi arrivano alcune proposte di buonsenso, ma che in certi casi non sembrano tener conto della realta’”, ha dichiarato Rossana Dettori, commentando l”intervista al Ministro della Funzione Pubblica sul quotidiano “Il Messaggero”. “Semplificare le procedure a costo zero, con un organico invecchiato come il nostro e con i fondi per la formazione ridotti all’osso – spiega Dettori – ci sembra quantomeno irrealistico. Senza sblocco del turn over strumenti innovativi e investimenti in formazione, la semplificazione di cui si parla è una chimera. La beffa delle riforme a costo zero pensavamo fosse stata archiviata dai fatti”. Più nello specifico, Dettori spiega che “sulla riduzione dei certificati chiediamo che si facciano le dovute differenze. È giusto non vessare i cittadini richiedendo certificazioni e informazioni che potrebbero essere scambiate tra gli enti pubblici o reperite nei database – aggiunge la sindacalista – ma sul tema del controllo di legalità, penso al Durc e alla certificazione antimafia, non possiamo permetterci arretramenti, visto il livello allarmante di corruzione e di illegalita’ diffusa”. Infine, rispetto all’annunciato incontro del 13, Dettori avanza una esortazione. “Mi permetto un’esortazione: non si dica più che si intende coinvolgere anche la CGIL, quasi fosse una concessione. Il coinvolgimento del più grande sindacato italiano dovrebbe essere un fatto fisiologico, non degno di menzione. Aspettiamo da tempo di poter avere un confronto vero e speriamo di trovare la stessa disponibilità nel Governo, ma sarebbe stato utile farlo prima degli annunci a mezzo stampa. Siamo ad esempio contrari all’idea che i contratti siano finanziati con i risparmi, perché questa logica aziendalista non può essere applicata ai servizi pubblici e non da certezze sulla copertura economica. I rinnovi contrattuali vanno finanziati con risorse certe. Se si intende proseguire con il blocco della contrattazione nazionale e integrativa, lo si dica chiaramente. In quel caso – conclude Rossana Dettori – si troverà la nostra ferma opposizione”. |
RIFIUTI – Cgil, Cisl e Uil contro la scelta di Ato Toscana Sud
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 27, 2011
RIFIUTI – Cgil, Cisl e Uil contro la scelta di Ato Toscana Sud
Cgil, Cisl e Uil : «inaccettabile il mancato rispetto degli accordi sottoscritti. No alla logica perversa del massimo ribasso»
Prima l’Ato ha sottoscritto un protocollo, poi è tornato indietro. Sì al CCLN di Federambiente
L’Ato Rifiuti Toscana Sud ha disdetto il Protocollo d’Intesa sottoscritto con Cgil, Cisl e Uil lo scorso 24 marzo, che doveva costituire parte integrante del bando di gara per scegliere il gestore del ciclo dei rifiuti nelle tre province di Arezzo, Grosseto e Siena. Per il personale dipendente degli attuali gestori che passerà alle dipendenze del vincitore di gara, si prevedeva l’applicazione del contratto più favorevole tra quelli di settore. Contrariamente a quanto concordato con il protocollo, nel bando di gara appena pubblicato si lascia discrezionalità al futuro gestore nello scegliere il tipo di contratto nazionale da adottare.
Cosa particolarmente grave, perché attualmente a circa il 65% dei quasi 900 lavoratori coinvolti si applica il contratto Federambiente (più favorevole) rinnovato il 17 giugno 2011, mentre al restante 35% quello di Fise (meno favorevole) che a tutt’oggi non è stato rinnovato.
«Su questa vicenda – spiegano le segrete provinciali e regionali di Cgil, Cisl e Uil confederali e di categoria – va sottolineata la scorrettezza dell’Ato Rifiuti Toscana Sud, che dopo aver sottoscritto con i sindacati un accordo, rafforzato anche da un’interpretazione autentica, dopo mesi lo ha disdetto unilateralmente. Non solo quindi si disconosce il valore delle relazioni sindacali, ma si fa una precisa scelta politica di campo: favorire gli interessi di una parte datoriale (Fise) che non ha ancora rinnovato il contratto scaduto da un anno, puntando ad essere competitiva a danno della maggioranza dei lavoratori interessati al passaggio, che hanno un contratto regolarmente rinnovato e di conseguenza rischiano, con molta probabilità, di vedere peggiorare le loro condizioni economiche e di lavoro, ad esclusivo vantaggio del nuovo soggetto gestore.
Il disprezzo del Cda di Ato Sud nei confronti dei lavoratori è accentuato dal fatto che a livello nazionale Cgil Fp, Fit Cisl e Uil Trasporti sono in contenzioso proprio con le aziende aderenti a Fise per il rinnovo del contratto nazionale, con una giornata di sciopero già effettuata a novembre e la proclamazione di altre due per il 23 e 24 gennaio 2012.
Un altro aspetto politicamente grave è il silenzio della Regione Toscana sulla questione. A fronte di una rottura tra sindacati e Ato Sud, che rappresenta una emanazione regionale, chiederemo al presidente Rossi e all’assessore Bramerini cosa pensano di questa vicenda. Pensiamo, infatti, che sia troppo comodo opporsi solo in via di principio alle aggiudicazioni al massimo ribasso, e far finta d’ignorare che la scelta dell’Ato Rifiuti Toscana Sud, riguardando la prima gara di affidamento del servizio in Toscana, oltre ad essere grave in sé, può costituire un precedente pericoloso per tutte le altre che seguiranno.
Per quanto ci riguarda – concludono Cgil, Cisl e Ulil – occorre applicare anche la clausola sul contratto più vantaggioso prevista nel protocollo d’intesa del 24 marzo scorso, e su questo faremo una battaglia decisa.
Per questo le segreterie nazionali di Cgil Fp, Fit Cisl e Uil Trasporti, chiederanno un incontro con i tre competitori Hera, Iren e Progetto 6 per confrontarsi sulla questione contrattuale, mentre quelle provinciali e regionali, insieme alle Confederazioni chiederanno un confronto con la Regione.
Parallelamente incontreremo nelle assemblee lavoratrici e lavoratori per decidere le modalità della mobilitazione, che partendo dalla non effettuazione degli straordinari già dal periodo di franchigia (15/12 – 10/01), potrà portare l’intero comparto ad una ulteriore giornata di sciopero, nelle tre province, a fine gennaio con una manifestazione che decideremo di fare probabilmente a Siena, Provincia in cui ha sede la Struttura dell’ATO Sud.
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Manovra: Camusso, la partita non è chiusa. Governo apra discussione con parti sociali
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 25, 2011
Manovra: Camusso, la partita non è chiusa. Governo apra discussione con parti sociali |
“Il lavoro è l’unica grande ricchezza per il Paese”, partendo da questo presupposto il Segretario generale della CGIL, dalla Conferenza stampa unitaria a Montecitorio, indica la via da percorrere per una manovra giusta. “Bisogna discutere su come si produce crescita attraverso la creazione di lavoro e la riduzione della precarietà, confrontandosi con la realtà del paese” – VIDEO su CGILtv |
Vigilia sotto l”albero del lavoro’ per CGIL, CISL e UIL. Oltre dieci giorni di presidi ed uno sciopero generale unitario, iniziato il 12 dicembre con i lavoratori del settore privato e proseguito il 19 con quelli del settore pubblico, hanno scandito l’avvicinarsi delle feste natalizie, che quest’anno cadono a ridosso dell’approvazione di una manovra “iniqua, sbagliata, nel segno del rigore e non della crescita” e che, gravando sui soliti noti, “porta alla recessione”, come ribadito più volte dai sindacati.Un simbolo insolito, quello della protesta CGIL, CISL e UIL che si è svolta questa mattina in piazza Montecitorio: un enorme albero di Natale, alto circa sette metri, sotto al quale si sono riunite tante persone, lavoratori, lavoratrici, giovani, precari e pensionati che, nonostante la giornata prenatalizia, hanno deciso di proseguire con la mobilitazione. Proprio loro, i soggetti più colpiti dai provvedimenti del Governo Monti. Una mobilitazione accompagnata dalla musica dei ‘zampognari’ invitati dalla FLAI CGIL che con i loro strumenti le hanno suonate al Governo facendo sentire la contrarietà alla manovra appena varata. Ad addobbare l’enorme albero di natale sono le testimonianze scritte dei lavoratori e le parole che da sempre caratterizzano la lotta della CGIL, come la sicurezza, le pensioni, il fisco equo, la solidarietà, la riduzione dei costi della politica, lo sviluppo e la pace. Il messaggio lanciato in questi giorni è chiaro, lo si legge sui volti di tutti coloro che hanno partecipato oggi alla protesta di CGIL, CISL e UIL: quest’anno non sarà un natale sereno, ma pieno di preoccupazione per il futuro e per i gravi effetti che produrrà la manovra economica. “L’albero che è alle nostre spalle – ha esordito il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso nel suo intervento – non simboleggia soltanto la vigilia di Natale, ma le tante storie di lavoratori e lavoratrici la cui vita è stata sconvolta dalla manovra del Governo”. La leader della CGIL fa riferimento sia agli interventi sulle pensioni, sia ad un senso più generale di “incertezza” sul futuro. Si dice, ha sottolineato Camusso “restate a lavoro, ma il lavoro non c’è”. Oggi in Piazza Montecitorio il Segretario Generale della CGIL ha voluto ribadire quali sono le misure urgenti da adottare per ridare un futuro al Paese: un piano per il lavoro che guardi innanzitutto ai giovani e alle donne, intervenire sui salari, e sul fisco, un nuovo sistema di previdenza. Ed è proprio su quest’ultimo punto che Camusso si è soffermata affermando che “il capitolo-pensioni non è una partita chiusa, ma che va riaperta e bisogna trovare delle soluzioni. Basta – ha attaccato – continuare a dire che tutto ciò che è stato fatto è stato fatto pensando ai giovani”. Infatti, per la leader della CGIL l’allungamento dell’età pensionabile, avrà due conseguenze preoccupanti sulle giovani generazioni: “impedirà loro di entrare nel mercato del lavoro e sottrarrà risorse al sistema che non vanno al loro futuro previdenziale”. La strada da percorrere per salvare il paese, come ribadito più volte dalla CGIL è quella di un intervento sul terreno fiscale. Il cuneo fiscale, ha spiegato Camusso “non deve dare, ancora una volta, risposte soltanto alle aziende e mai ai lavoratori”, e con la riforma fiscale si devono trovare risorse che “abbassino la tassazione sui lavoratori dipendenti e pensionati” attraverso la discussione di una patrimoniale, della tassazione delle grandi ricchezze, dell’evasione e dell’elusione. Camusso ha reclamato a gran voce il coinvolgimento dei sindacati da parte dell’esecutivo nel riformare la previdenza e nell’affrontare la fase due, quella in cui si parla di sviluppo e crescita, annunciata dal Governo in queste ore, perchè solo in questo modo si potrà realizzare una manovra che sia nel segno dell’equità e della crescita. Secondo la leader della CGIL è necessario avviare un’ampia discussione tra Governo e Parti sociali, “bisogna discutere – ha sottolineato – su come si produce crescita attraverso la creazione di lavoro e la riduzione della precarietà, confrontandosi con la realtà del paese”. Nel concludere Susanna Camusso ha dato appuntamento alle prossime iniziative di mobilitazione, perchè “la partita non è chiusa, e se il Governo continua ad andare dritto per la sua strada troverà ostacoli contro cui andrà a sbattare”. L’invito della CGIL è dunque quello del dialogo, della soluzione di problemi, “bisogna ridare una prospettiva al lavoro che rimane l’unica grande ricchezza di questo paese” ha concluso Camusso. |
Argomenti: CGIL |
Manovra: Camusso, la fase uno non è chiusa, aspettiamo ancora la patrimoniale
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 23, 2011
Manovra: Camusso, la fase uno non è chiusa, aspettiamo ancora la patrimoniale |
A Repubblica tv la leader della CGIL sollecita anche modifiche sulle pensioni e considera “archiviata” la questione articolo 18. Con CISL e UIL chiediamo che già nel milleproroghe ci siano correzioni sulla previdenza, a partire dai lavoratori precoci |
Considera archiviato il dibattito sull’articolo 18, chiede al governo di concentrarsi su precarietà e disoccupazione, ma per il Segretario Generale della CGIL Susanna Camusso – ospite a Repubblica Tv – la fase uno non è finita: si può ancora intervenire sulle pensioni, si può pensare alla patrimoniale, e a una lotta più efficace contro evasione e sommerso. Secondo Monti la fase dedicata alla crescita è già iniziata. Ve ne siete accorti? Su cosa volete riaprirla? Sul capitolo fisco, c´è stato il tentativo di andare a colpire chi ha pagato poco finora. Lo riconoscete? Il ministro Fornero ha fatto una significativa retromarcia. L’articolo 18 è un argomento chiuso? Lei l’ha definita una norma di civiltà, resta il fatto che appare anche un tabù. Chiunque ne parli è costretto alla marcia indietro. Cosa pensa del contratto unico proposto da Ichino, una sorta di scambio tra assunzione a tempo indeterminato e meno tutele, che però crescono nel tempo. E della proposta Fornero di un salario minimo garantito? Per i giovani cosa proponete? L’unità sindacale durerà? Tornerà la concertazione? Sarete in piazza il 24, alla vigilia di Natale. Ci saranno altri scioperi quindi? |
Argomenti: CGIL |
Chiusura sedi 23 dicembre
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 22, 2011
Venerdì 23 DICEMBRE le nostre sedi chiuderanno alle ore 17.30
riapriranno martedì 27 dicembre
Argomenti: camere del lavoro, CGIL |
La FILT CGIL sui tagli ai trasporti
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 22, 2011
Il Comitato Direttivo del Sindacato lavoratori trasporti Filt-Cgil di Siena riunitosi oggi esprime forte preoccupazione per la situazione politica ed occupazionale del settore.
I tagli di risorse effettuati alle Autonomie locali e alla Regione Toscana producono enormi disagi per la mobilità dei cittadini e forti ripercussioni sui livelli occupazionali dell’intero settore.
Il Comitato Direttivo Filt-Cgil di Siena invita le Istituzioni Locali a produrre sinergie tra i soggetti interessati alla mobilità delle persone affinché si riduca al minimo il taglio della mobilità.
Devono essere valutate attentamente le ripercussioni occupazionali derivanti dal taglio dei servizi e soprattutto trovate soluzione congrue affinché si possano superare anche alla luce degli interventi fatti dal Governo sulla riforma delle pensioni.
Eventuali esuberi che potevano essere sostenuti con l’uscita in quiescenza diventano oggi elemento di appesantimento occupazionale e di una gestione che potrebbe non trovare soluzioni se non i licenziamenti.
Il Comitato Direttivo Filt-Cgil di Siena esprime inoltre forte preoccupazione sulla scelta di “vendere” l’Azienda Ataf di Firenze ai privati con la convinzione che ciò possa essere la soluzione per un’Azienda attanagliata dalla crisi del settore così come altre ce ne sono nella nostra Regione. Chiediamo alle Istituzioni tutte di valutare attentamente tale scelta, convinti che la vendita delle azioni ad Aziende straniere, pubbliche nel loro territorio ma soggetti privati in Italia, non sarà un bene per nessuno, nè per i cittadini, nè per i lavoratori della stessa Azienda Fiorentina.
FILT CGIL Siena
Siena, 21 dicembre 2011
Ordine del giorno del Comitato Direttivo della CGIL di Siena del 21/12/11
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 21, 2011
Ordine del giorno del Comitato Direttivo della CGIL di Siena del 21/12/11
Stiamo vivendo una crisi che coinvolge e soprattutto stravolge le nostre vite, rischiando di farci precipitare in una spirale di paura che ci divide e che ci fa perdere il senso della comunità.
Oggi ci scopriamo più poveri/e non solo economicamente, ma purtroppo anche socialmente ed eticamente.
Stiamo dimenticando che il superamento dell’impoverimento e dell’emarginazione è condizione necessaria perché tutti i cittadini e le donne in particolare possano esercitare piena cittadinanza.
Eppure, in qualsiasi luogo e territorio si viva, questa condizione è indispensabile e la sua costruzione deve diventare effettiva e praticabile in tutti gli scenari, compresi quelli di crisi.
Se poi accettiamo che all’impoverimento e all’emarginazione si aggiunga l’elemento RAZZISMO, un atteggiamento culturale che determina lo svantaggio, l’esclusione e lo sfruttamento sistematico di persone a partire da differenze fenotipiche e religiose e stabilendo categorie in un ordine verticistico, allora rischiamo davvero di consegnare le nostre coscienze al buio della barbarie.
Opporsi e protestare contro episodi come quelli di Firenze e di Torino, solo per ricordare quelli più recenti e gravi, vuol dire anche costruire pratiche di resistenza collettiva necessarie a sconfiggere forme di discriminazione e razzismo che ci troviamo ad affrontare quotidianamente come donne e uomini migranti e nativi.
Troppi ammiccamenti di certa politica e di certe istituzioni, nella ricerca del consenso sul terreno della destra, hanno prodotto una profonda devastazione culturale e grandi ferite al diritto e ai principi costituzionali.
Si lega l’esistenza di milioni di migranti ad un precario contratto di lavoro, mentre si rinchiudono donne e uomini nelle galere etniche.
Riteniamo dunque che le agende politiche debbano mettere più che mai al proprio centro:
- La lotta al razzismo e alla xenofobia in ogni loro manifestazione a partire dalle tante iniziative apologetiche del fascismo;
- L’adozione di provvedimenti per la parità di trattamento dei e delle migranti contro ogni tipo di discriminazione;
- L’attuazione del principio di cittadinanza per i migranti e le migranti come insieme dei diritti civili, sociali e politici;
- La costruzione di un percorso culturale sostenibile e duraturo che metta in discussione stereotipi e luoghi comuni nella scuola, nella pubblicità, nell’informazione e, in generale, in tutta la nostra società.
Argomenti: CGIL |
I LAVORATORI DELLA WHIRLPOOL SCIOPERANO CONTRO LA MANOVRA
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 20, 2011
I LAVORATORI DELLA WHIRLPOOL SCIOPERANO CONTRO LA MANOVRA
Altissima adesione dei lavoratori della Whirlpool di Siena allo sciopero proclamato oggi dalla RSU FIOM CGIL contro le misure contenute nella manovra presentata dal Governo Monti. L’adesione allo sciopero proclamato dalla sola FIOM (ultime tre ore del turno) ha coinvolto quasi la totalità delle maestranze della fabbrica.
“Una manovra – spiega il Sindacato – inaccettabile per la pesantezza dei provvedimenti assunti a danno dei lavoratori e pensionati, iniqua nella sua composizione e profondamente sbagliata perché prende di mira principalmente i lavoratori dipendenti, non agisce in modo incisivo sulla crescita e contiene tutta una serie di provvedimenti che innalzeranno il peso fiscale sulle fasce più deboli, a cominciare dall’aumento dell’IVA e dalla reintroduzione dell’imposta sulla prima abitazione”.
“Ma l’intervento più odioso – continua la FIOM – è senz’altro quello che va ad innalzare gli anni di lavoro necessari per avere accesso alla pensione, superando quel limite che tutti ritenevano invalicabile dei 40 anni di contributi. Una misura assurda che non tiene conto delle pesanti condizioni di lavoro a cui molti lavoratori sono costretti e che rappresenta il peggior modo per favorire l’occupazione giovanile”.
“Ancora una volta – conclude l’Organizzazione sindacale senese – chi doveva essere chiamato alle proprie responsabilità per non aver mai contribuito è stato graziato e in continuità con il vecchio modo di fare politica si è preferito perseverare verso un indebolimento dello stato sociale”.
Siena, 20 dicembre 2011
Argomenti: aziende, FIOM, scioperi |
Articolo 18 non un totem, ma una norma di civilità
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 20, 2011
Lavoro: CGIL, articolo 18 non un totem, ma una norma di civilità |
Preoccupazione tra i sindacati per la riforma del lavoro annunciata dal ministro del Lavoro, Elsa Fornero. Per la CGIL l’articolo 18 non si tocca perchè “impedisce i licenziamenti discriminatori”, serve invece “aprire un confronto serio, con i sindacati e le parti sociali, perché le riforme per il Paese non si possono fare con i voti di fiducia del Parlamento” |
Prosegue lo scontro sull’articolo 18, la norma dello Statuto dei lavoratori del 1970 che disciplina il reintegro in caso di licenziamento senza giusta causa o giustificato motivo. La CGIL, per voce del suo Segretario Generale, Susanna Camusso, si è detta indisponibile a rimettere in discussione tale articolo, poiché rappresenta “una norma di civiltà che impedisce i licenziamenti discriminatori. Ha un forte potere deterrente, per tutti, e non va cancellato. Un paese democratico e civile non può rinunciarvi”. L’annuncio del ministro del Lavoro, Elsa Fornero dell’intenzione, da parte del Governo, di riformare il mercato del lavoro, preoccupa i sindacati. In particolare, secondo la CGIL “si parla di riforma, ma in realtà sono solo licenziamenti facili” e rispondendo a quanti, come Confindustria pensano che l’articolo 18 rappresenti un “totem” per il sindacato di Corso d’Italia, la CGIL ha risposto attraverso i suoi social network: “il vero ‘totem’ della discussione sull’articolo 18 è pensare che cancellarlo possa aiutare il paese a superare la recessione, farlo crescere e creare occupazione. Eppure – avvisa – non c’è alcun nesso tra queste cose”. La CGIL auspica, quindi, una opposizione di tutti i sindacati alla cancellazione dell’articolo 18. “Chi ne chiede l’abolizione – avverte la CGIL – si liberi di ideologie e pregiudizi”, serve invece “aprire un confronto serio, con i sindacati e le parti sociali, perché le riforme per il Paese non si possono fare con i voti di fiducia del Parlamento”. |
Argomenti: CGIL |
Camusso, sulle pensioni un intervento folle. Governo supponente
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 19, 2011
Camusso, sulle pensioni un intervento folle. Governo supponente |
Il Segretario Generale della CGIL in una intervista al ‘Corriere della sera’ afferma che “la situazione è grave, ma quella di Monti non è la ricetta giusta”. In merito alla proposta del ministro Fornero di un contratto unico per i giovani, avverte “sarebbe solo un nuovo apartheid a danno dei giovani” |
La stangata del governo Monti ha provocato la mobilitazione di tutti i sindacati, che cercano di dar voce alla protesta di lavoratori e pensionati. I motivi di questa opposizione durissima e di quella che ci sarà rispetto a ogni ipotesi di modifica dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori li spiega il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso. Il governo dice che la manovra ha salvato l’Italia da una situazione dove erano a rischio i risparmi e le tredicesime. È d’accordo? Servirà un’altra manovra? Lei al posto di Monti che avrebbe fatto? La riforma delle pensioni è pesante. Ma nell’opinione pubblica c’è anche la consapevolezza che è la conseguenza degli errori del passato. Non crede che nel ’95 fu uno sbaglio, anche del sindacato, escludere dal contributivo i lavoratori con più di 18 anni di servizio? Ma come, si dice che Fornero ministro l’abbia voluto la CGIL, sbarrando la strada a Carlo Dell’Aringa… Quale? Mettere in sicurezza finanziaria le pensioni è un modo per garantire il pagamento delle stesse alle prossime generazioni. Non può negare che finora chi è andato col retributivo spesso ha ricevuto un regalo rispetto ai contributi versati. Sta dicendo che Fornero lavora per le assicurazioni private? Quasi quasi era meglio Berlusconi? Meglio andare alle elezioni anticipate? Ci saranno altri scioperi? Dopo le pensioni, tocca al mercato del lavoro. Fornero propone il contratto unico per i giovani, senza le tutele al 100% dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Insomma per la CGIL l’articolo 18 resta un totem, come dice Fornero. Ammetterà almeno che bisogna superare il dualismo del mercato del lavoro tra garantiti e precari. Fornero dice che le donne non devono rivendicare compensazioni ma parità, anche nei lavori domestici. È d’accordo? |
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