cgil siena

“Lotte in cava: ieri, oggi, domani”

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 21, 2011

La CGIL e la FILLEA CGIL di Siena, con il patrocinio del Comune di Rapolano Terme, presentano

“Lotte in cava: ieri, oggi, domani”

23 novembre ’11 ore 16 – TEATRO GORI MARTINI – SERRE DI RAPOLANO

———————————

saluto di Emiliano Spanu, Sindaco di Rapolano Terme

presiede i lavori Giulia Bartoli, Segreteria CGIL Siena

partecipano:

Franco Capaccioli, Segretario attività produttive CGIL siena

Giuseppe Ciacci, Funzionario CGIL di zona 1965-‘84

Tiziano Scarpelli, Assessore attività produttive della Provincia di Siena

Sandro Scelfo, RSU CGIL Travertino Toscano spa

conclusioni di Fabio Seggiani, Segretario Generale FILLEA CGIL Siena

———————————————-

al termine del dibattito PRESENTAZIONE E PROIEZIONE DEL DOCUMENTARIO “CAVE IN LOTTA!”

realizzato da LUCIANO BROGI ed ENZA BILLI per l’Associazione culturale SAT nell’ambito del progetto ‘Tradere, mestieri di pietra’

Argomenti: CGIL, FILLEA |

Attivo provinciale dei delegati CGIL: tante testimonianze della crisi

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 19, 2011

Attivo provinciale dei delegati CGIL: tante testimonianze della crisi

Affollatissimo l’Attivo provinciale dei delegati della CGIL senese che si è svolto ieri presso il Circolo ARCI di Fontebecci; oltre 200 i rappresentanti dei lavoratori delle maggiori realtà produttive della provincia.

Le relazioni introduttive di Giulia Bartoli e Franco Capaccioli, della Segreteria provinciale della CGIL di Siena, hanno illustrato e commentato i dati inerenti al mercato del lavoro senese, con particolare riguardo all’utilizzo degli ammortizzatori sociali, gli unici strumenti difensivi a disposizione per sostenere i lavoratori in difficoltà ed ai quali si sta ricorrendo anche in provincia di Siena in maniera massiccia a causa della crisi.

La parte centrale dell’iniziativa ha visto il susseguirsi degli interventi dei delegati delle aziende in crisi o che comunque presentano dei segnali di preoccupazione e che vivono sulla loro pelle giorno dopo giorno le enormi difficoltà del momento: Dario Damiani della Whirlpool di Siena, Guido Bigliazzi della RDB di Montepulciano (stabilimento in presidio permanente da oltre un mese), Claudio Tognazzi della Vetrarte di Monteroni d’Arbia, Graziano Piccinetti di Floramiata (Piancastagnaio), Anna Rita Gonzi della Tiemme, Marco Nutarelli della Rimor di Radicofani, Simone Cresti dell’Università degli Studi di Siena, Luca Sieracopi della Cotto Ref di Radicofani, Luciano Binarelli per i lavoratori della Fondazione Territori Sociali Altavaldelsa, Alfonso Verde della Giomarelli di Torrita, Cira Sbriglia della RCR di Colle di Val d’Elsa, Giampiero Giorgeschi della Rivart di Radicofani. Alcuni più battaglieri, altri più emozionati e commossi, con brevi parole hanno reso l’idea della loro sofferenza e di quella dei loro colleghi. Per alcune aziende si parla di imminente chiusura.

All’Attivo hanno partecipato anche le istituzioni locali. Il Presidente della Provincia Simone Bezzini, che ha seguito tutti i lavori, ha evidenziato come dalle testimonianze dei lavoratori si impari molto di più che dagli incontri e dalle riunioni e che purtroppo dall’inizio del suo mandato sono stati aperti dalla Provincia un centinaio di tavoli istituzionali, ma che l’Amministrazione provinciale continuerà tutti i suoi sforzi per sostenere l’occupazione e lo sviluppo. Il Sindaco di Siena Franco Ceccuzzi, nell’esprimere la sua vicinanza ai lavoratori, ha riconfermato la volontà dell’Amministrazione comunale di impegnarsi nei settori di sviluppo con un particolare riguardo alla cultura e ha dichiarato che i contatti per attrarre un’importante azienda manifatturiera nel territorio senese sono già in corso; oltre a ribadire l’importanza di concludere a breve gli incontri con le organizzazioni sindacali per definire entro l’anno la stesura del bilancio comunale di previsione, ha anche affermato che il Comune di Siena non ha intenzione di procedere a nessuna esternalizzazione.

Le conclusioni del Segretario Generale della CGIL di Siena Claudio Guggiari si sono soffermate sulla drammatica prospettiva occupazionale del territorio che nel prossimo anno potrebbe precipitare come è già successo in altre parti d’Italia. “Ma con una redistribuzione della ricchezza – ha detto il Segretario – a favore dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, che premi il lavoro sia per quanto riguarda i lavoratori che le imprese, sarà possibile evitare ulteriori danni e superare le diseguaglianze”. Poi si è soffermato sulle troppe forme di lavoro precario e sul problema del lavoro nero, sulla necessità di un sistema universale di ammortizzatori sociali e sull’urgenza di una vera politica nazionale sullo sviluppo e le infrastrutture. “Il merito e’ la nostra strada – ha concluso Guggiari – e l’equita’ il nostro obbiettivo per ridare piena cittadinanza al lavoro. Insieme ce la possiamo fare… Così come abbiamo contribuito a consegnare al Paese un nuovo inizio possibile”.

Siena, 19 novembre 2011

Argomenti: CGIL |

Crisi: Camusso, al governo chiediamo equità e discontinuità con le vecchie politiche

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 19, 2011

Crisi: Camusso, al governo chiediamo equità e discontinuità con le vecchie politiche
Ci vuole coraggio sulla patrimoniale e sul fisco, mentre sulle pensioni si deve abbandonare la logica del far cassa. Urgente pensare ai giovani senza penalizzare chi ha lavorato per una vita. Grande tema i nuovi ammortizzatori sociali. Misure urgenti per rilanciare il sistema produttivo in crisi
» Governo: CGIL, per equità parta dalla patrimoniale
» VIDEO su CGILtv
18/11/2011 da www.cgil.it

Sicuramente “un altro pianeta”, rispetto al Governo precedente, ma si dovrà fare molto sul terreno dell’equità sociale e soprattutto si deve abbandonare la logica dei tagli di spesa utili solo a fare cassa. E’ questo uno dei giudizi sintetici espressi oggi dal Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso che ha partecipato alle iniziative in difesa della sanità pubblica e a quelle per il lancio della campagna per il rinnovo delle RSU nel pubblico impiego.

Rispondendo alle domande sul programma presentato ieri dal nuovo presidente del Consiglio, Mario Monti, Susanna Camusso ha spiegato che – dal punto di vista dei problemi dell’equità – quello che è stato detto finora è “assolutamente non sufficiente”, perché da una parte manca ancora un “chiaro impegno a favore dell’introduzione della patrimoniale, mentre anche sul tema delle pensioni è possibile sviluppare un confronto per una maggiore equità, ma non certo con l’obiettivo di fare cassa”.

Il Segretario Generale ha ribadito oggi anche la sua contrarietà alla reintroduzione dell’ICI sulla prima casa, ma anche all’aumento dell’IVA, che colpirebbe i “soliti noti” e che avrebbe un ulteriore effetto depressivo sull’economia, visto che comunque l’aumento dell’IVA andrebbe ad incidere direttamente sui consumi. In ogni caso, come è evidente, un sindacato deve conservare sempre la sua autonomia, quindi i giudizi che vengono espressi sul nuovo Governo riguardano e riguarderanno a maggior ragione nei prossimi giorni, i vari punti del programma e quindi le misure concrete e specifiche che verranno proposte. “Pensiamo che un sindacato – ha dichiarato il numero uno di Corso Italia – il nostro sindacato, debba sempre mantenere un profilo di autonomia: non si danno deleghe in bianco così come non si è pregiudizialmente contro. Eppure si ha la sensazione che troppi stiano dando deleghe in bianco”.

Sul fronte dei consensi alle tesi espresse nei discorsi di Monti, la leader della CGIL ha apprezzato le intenzioni del Governo a proposito del ruolo che il nostro Paese deve giocare in Europa. Giudizio positivo anche all’approccio in tema di “illegalità” che viene considerata come “una grande malattia”. Analogamente la CGIL valuta molto positivamente le intenzioni espresse dal presidente Monti a proposito della lotta al lavoro sommerso e all’economia sommersa più in generale che sono dei veri macigni da rimuovere. Positivi anche i commenti della leader della CGIL e in generale della confederazione sulle intenzioni del governo sulla necessità di rilanciare il tema dell’istruzione e della scuola, come motori di crescita per il Paese.

Ma per impostare nel modo più corretto tutti i problemi che l’Italia deve affrontare e risolvere (a partire ovviamente dal debito), è necessario ribaltare la vecchia impostazione che era stata scelta dal governo Berlusconi. Ci vuole discontinuità e una forte dose di immaginazione politica. Solo così il Paese potrà ritrovare quella credibilità che giustamente il presidente Monti ha invocato nel suo discorso di investitura al Senato. Ed ovviamente ora si dovrà passare dalle parole ai fatti, aprendo un confronto proficuo con le forze sociali. Sulle pensioni, la CGIL rivendica dunque un confronto e una discussione che non sia, appunto, nella logica dei tagli, ma “dell’equità del sistema verso i giovani e nel rispetto di chi ha tanto lavorato”. In ogni caso ormai tutti sanno che il sistema previdenziale italiano non ha problemi e non ci sono necessità di interventi ai fini del sistema: se si vuole costruire equità va bene, ma se si guarda ai giovani e non alle casse dello Stato. Discorso analogo quello sul mercato del lavoro. “C’è un impegno al confronto – conferma il Segretario Generale – ma già ieri sono state fatte delle affermazioni non condivisibili e altre, invece, condivisibili. Gli ammortizzatori sociali sono un grande tema ma di lavoratori ‘troppo tutelati’ nel mercato del lavoro noi non riusciamo a trovarne”.

Argomenti: CGIL |

Governo: CGIL, per equità parta dalla patrimoniale. 3 dicembre Assemblea straordinaria

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 18, 2011

Governo: CGIL, per equità parta dalla patrimoniale
Dal discorso del presidente del Consiglio al Senato, la CGIL ha espresso apprezzamento per “l’inversione di tendenza” rispetto al governo precedente sui temi della legalità, ora discontinuità anche sui temi del lavoro. 3 dicembre Assemblea straordinaria con al centro i temi della crescita, del lavoro e dei giovani
17/11/2011 da www.cgil.it

La CGIL, come si legge in una nota della Segreteria Nazionale, “ha apprezzato nel discorso del Presidente Monti al Senato il forte senso delle Istituzioni, la valorizzazione dello Stato e delle sue articolazioni a tutti i livelli”.

Gli obiettivi delineati, secondo la Confederazione, “danno il senso di una inversione di tendenza rispetto all’impostazione del Governo precedente sul fronte del contrasto all’economia illegale e al ripristino di politiche volte alla trasparenza e alla lotta all’evasione come elemento fondamentale del progresso civile e sociale del Paese. Tuttavia riteniamo che l’equità fiscale si deve realizzare a partire dall’introduzione di una tassa sul patrimonio e le grandi ricchezze, che l’alta pressione fiscale sul lavoro e le pensioni non possa essere nuovamente aggravata dalla reintroduzione della tassa sulla prima casa. È necessario introdurre un più solido ed esplicito criterio di equità su cui fondare un nuovo patto di cittadinanza. La necessità di abbassare le tasse sul lavoro e sulle imprese, condizione indispensabile per la crescita, può trovare in un confronto, che chiediamo, sulla delega su fisco e assistenza prime risposte”.

Il Presidente del Consiglio nel suo discorso programmatico, prosegue la Segreteria Nazionale della CGIL, “ha assunto l’impegno al confronto con le parti sociali sui temi del mercato del lavoro. Questo impegno deve tradursi in una vera disponibilità alla discontinuità dalle politiche del governo precedente, affermando la riduzione della precarietà ed il riconoscimento dei diritti. Ci appare improprio e ingiusto sostenere che ci siano troppe tutele per una parte del mercato del lavoro, mentre è importante l’affermazione sulla necessità di ammortizzatori equi con lo sguardo rivolto ai giovani. Analogo impegno ci attendiamo dal Governo sui temi della previdenza e dello stato sociale. L’interessante approccio tenuto dal professor Monti sull’istruzione registra una vera svolta culturale che riconosce importanza strategica al sistema della conoscenza e dopo anni di vilipendio ne propone la valorizzazione e la funzione essenziale per la crescita e l’innovazione”.

La CGIL convoca, per il prossimo 3 dicembre, un’Assemblea straordinaria di oltre 15mila delegati sulla necessità, spiega la nota, “di fondare la crescita del Paese sul lavoro e sui giovani. In quella sede rilanceremo le proposte della CGIL e la continuità dell’iniziativa”.

Argomenti: CGIL |

Elezioni RSU Novartis: soddisfazione della FILCTEM CGIL

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 17, 2011

Elezioni RSU Novartis: soddisfazione della FILCTEM CGIL

La FILCTEM CGIL di Siena, Federazione Italiana Lavoratori Chimica, Tessile, Energia, Manifatture, esprime la sua soddisfazione per il risultato delle elezioni della RSU Novartis che si sono svolte in questi giorni.

Le elezioni hanno registrato la riconferma della CGIL come primo sindacato all’interno dell’azienda, con un aumento della rappresentanza in termini di delegati eletti, che passano da 15 a 18.

“Il risultato ottenuto – dichiara Thomas Borromeo, Segretario Generale della FILCTEM CGIL di Siena – dimostra il buon lavoro svolto in questi ultimi tre anni dalla RSU CGIL”.

“La RSU appena eletta – continua il Segretario – cercherà sempre di più di rispondere alle esigenze dei lavoratori, soprattutto attraverso la contrattazione aziendale per migliorare la qualità di vita e di lavoro all’interno dell’azienda”.

La FILCTEM di Siena ringrazia i quasi 1.000 lavoratori che si sono recati alle urne, in particolare coloro che hanno dato fiducia alla CGIL e che con questo voto hanno riconosciuto nei suoi candidati persone in grado di rappresentare le loro istanze.

Siena, 17 novembre 2011

Argomenti: aziende, FILCTEM, RSU |

ATTIVO PROVINCIALE QUADRI E DELEGATI CGIL SIENA

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 17, 2011

ATTIVO PROVINCIALE QUADRI E DELEGATI CGIL SIENA

“LA CRISI E LE SUE RICADUTE SUL TERRITORIO SENESE – insieme per il futuro”

VENERDÌ 18 NOVEMBRE 2011 ore 14.30 – Circolo ARCI Fontebecci

PROGRAMMA

Relazione introduttiva, Giulia Bartoli e Franco Capaccioli (Segreteria CGIL Siena)

Interventi dei Delegati delle realtà aziendali in crisi

Altri interventi:
• Simone Bezzini, Presidente dell’Amm.ne Prov.le di Siena
• Franco Ceccuzzi, Sindaco del Comune di Siena
• Massimo Guasconi, Presidente Camera di Commercio di Siena

Conclusioni, Claudio Guggiari, Segretario Generale CGIL Siena

Argomenti: CGIL |

Domani l’Attivo dei delegati “La crisi e le sue ricadute sul territorio senese”

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 17, 2011

Una situazione così complicata, così drammatica, così incerta, credo sia inedita per la nostra Repubblica. Così come complicato è rintracciare una volontà unitaria nel Paese che condivida l’analisi della stessa situazione e le priorità che devono orientare l’azione immediata di risanamento che non può che tenere conto della necessaria equità e dell’impulso da dare alla crescita.

Nel frattempo, insieme alle altre Organizzazioni sindacali, abbiamo iniziato i consueti incontri annuali con le Amministrazioni locali sui bilanci comunali e su quello provinciale, incontri che dimostrano sensibilità verso la concertazione e che dovranno fissare disponibilità all’ascolto. Ogni risorsa disponibile dovrà essere indirizzata almeno al mantenimento dei servizi erogati, che a volte si dirigono ad esigenze in aumento. Risorse aggiuntive, se necessarie, andranno reperite attraverso sistemi  che chiedano di più a chi di più ha.

Ma come sostengo da tempo, senza una ripresa della produzione, non ce la faremo. E nel frattempo rischiamo di perdere occupazione e punti produttivi. L’elenco sarebbe lungo anche per la nostra provincia, nonostante l’impegno delle Istituzioni. Ne discuteremo proprio venerdì 18 novembre alle 14.30 presso il circolo ARCI di Fontebecci durante l’Attivo provinciale dei quadri e dei delegati della CGIL senese dal titolo “La crisi e le sue ricadute sul territorio senese”, insieme a Simone Bezzini, Presidente dell’Amministrazione Provinciale di Siena, all’onorevole Susanna Cenni, a Franco Ceccuzzi, Sindaco del Comune di Siena, e a Massimo Guasconi, Presidente della Camera di Commercio di Siena. Al centro dell’incontro vi saranno gli interventi dei rappresentanti dei lavoratori delle realtà aziendali in crisi della nostra provincia.

In particolare vorrei soffermare l’attenzione sulla RDB di Montepulciano. Non è la situazione più esposta sul piano occupazionale, ma i 78 dipendenti che stanno combattendo per il loro futuro anche contro i rigori stagionali sono per noi un esempio. Ho conosciuto una situazione simile, la Vannini  di Monteriggioni, lì la vicenda si concluse positivamente e conosco quali drammi personali si agitano in questi momenti. Ma fuori dalla retorica invito tutti a considerare la compostezza di questi compagni, la solidarietà che si sono promessi, quella che stanno attivando, l’umiltà in cui vivevano ed ancora di più sperimentano e sottolineano come quei tratti fondamentali di un’etica ed un’azione sindacale che insegna in un’epoca dove tutto sembrava relativo. Credo che questa tenacia sia ripagata dalla risposta che il territorio e non solo  sta dimostrando. Grazie per l’esempio che ci state offrendo, grazie per aiutarci a dire come per il lavoro dipendente ci voglia più rispetto in questo Paese.

Claudio Guggiari, Segretario Generale CGIL Siena

Siena, 16 novembre 2011

Argomenti: CGIL |

Lavoro: Ires CGIL, 8 milioni in sofferenza, 3,5 mln disoccupati ‘veri’

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 16, 2011

Lavoro: Ires CGIL, 8 milioni in sofferenza, 3,5 mln disoccupati ‘veri’
Report su effetti crisi: -530 mila occupati, mercato sempre più atipico. Secondo il sindacato la disoccupazione reale è oltre quota 13%, gli stipendi medi tra 600 e 700 euro al mese. CGIL, “crisi e scelte passate del governo hanno allargato area di sofferenza nel mondo del lavoro”
16/11/2011 da www.cgil.it

Un processo di “radicale modifica” della struttura del mercato del lavoro che ha “allargato l’area della ‘sofferenza’” stimandola in circa 8 milioni di persone, tra disoccupati, inattivi, cassintegrati, precari e part time involontari. E’ la stima contenuta nel report curato dall’Ires CGIL “Un mercato del lavoro sempre più ‘atipico’: scenario della crisi” che ripercorre gli ultimi quattro anni dell’occupazione italiana (dal 2007 al primo semestre di quest’anno), mettendo a fuoco l’impatto della crisi in corso nel mondo del lavoro.

E’ nero il quadro che emerge dallo studio dell’istituto di ricerche della CGIL presentato oggi in Corso d’Italia. A fronte della caduta del prodotto interno loro italiano nel passato biennio, che ha determinato nel corso del decennio 2001-2010 una performance di crescita dello 0,2% contro l’1,3% della media Ue, si è registrata una “caduta drammatica dell’occupazione” con oltre 530mila occupati in meno, sempre nel biennio di crisi, che ha interessato prima il lavoro temporaneo e poi le posizioni stabili. Contestualmente è aumentata la disoccupazione e l’inattività, quest’ultima non ‘intercettata’ dagli indicatori tradizionali di calcolo del tasso di disoccupazione.

Lo studio infatti ritiene “restrittivi” i criteri per definire il tasso di disoccupazione, ovvero il binomio ricerca attiva di un lavoro e disponibilità a lavorare, come sostenuto recentemente anche dall’Istat. L’area della disoccupazione allargata, che comprende tutti i disoccupati Istat e tutti gli inattivi in età da lavoro, risulta molto più vasta di quella della disoccupazione ufficiale. In particolare nel 2010 ha contato secondo l’Ires circa 3,5 milioni di persone, di cui 1,5 senza impiego, e più della metà residenti nel Mezzogiorno. Non quindi una forzatura, quella dell’Ires, ma “la consapevolezza che la crisi ha dilatato i tempi delle disoccupazione”, come osserva la direttrice dell’Ires, Giovanna Altieri, nel segnalare che “aumenta il peso di quanti cercano un impiego per un periodo compreso tra 6 e 23 mesi”.

Per quanto riguarda il primo semestre dell’anno in corso si registra una ripresa grazie alle sole posizioni di tempo determinato mentre il lavoro standard continua la sua flessione. Guardando ad esempio alle dinamiche in corso per un gruppo significativo di regioni del centro-nord (8 regioni e due province autonome), le attivazioni a tempo indeterminato rappresentano una quota decrescente dei nuovi contratti: si è passati dal 23,6% del 2008 al 18,9% del 2010, rendendo l’acceso al tempo indeterminato sempre più ‘stretto’. Cresce inoltre anche la sottoccupazione, come viene documentato nel rapporto dal numero degli occupati a tempo parziale involontario pari a 1 milione e 850 mila circa nel primo semestre 2011, mentre il lavoro temporaneo comincia a connotare anche il lavoro degli adulti over 44 che nell’insieme degli atipici sono il 21,5%, fenomeno che interessa soprattutto i meno scolarizzati.

Passando ai grandi aggregati, il tasso di disoccupazione ha cominciato a crescere nel 2008 portandolo all’8,4% registrato lo scorso anno, media tra il 13,4% nel Mezzogiorno e il 6,4% nel Centro-Nord. Risalta ancora una volta negativamente il dato relativo alle donne. Il tasso di disoccupazione femminile lo scorso anno è stato pari al 9,7%, con il Mezzogiorno in sofferenza al 15,8% e il Centro-Nord al 7,6%. Quanto al tasso di inattività, vale a dire il rapporto tra inattivi e popolazione in età da lavoro – si è ridotto di mezzo punto nel 2008, mentre nel biennio 2009-201010 ha guadagnato complessivamente 8 decimi, portandosi a quota 37.8%, quasi nove punti in più rispetto alla media dell’Unione. Questo risultato è imputabile al notevole incremento dell’inattività nel Mezzogiorno (49,2% a fronte del 31,6% nel Centro-Nord), soprattutto maschile. Per quanto riguarda le donne, il tasso di inattività è stato del 48,9% per un 63,7% nel Mezzogiorno e un 40,7% nel Centro-Nord.

Tra gli inattivi, il rapporto dell’Ires segnala anche gli ‘scoraggiati’, ovvero coloro che rinunciano alla ricerca di un’occupazione nella convinzione di non riuscire a trovarla. Gli scoraggiati erano nel 2007 l’8,8% degli inattivi in età da lavoro, circa 1 milione e 290 mila persone. Nel 2010 il loro peso è salito al 10,1%, dato equivalente a quasi un milione e mezzo di persone. L’aumento ha interessato tanto il Centro-Nord (dal 4.,% al 5,3%) quanto il Mezzogiorno (dal 14,7% al 15,8%), dove peraltro si concentra nel 2010 il 72% degli scoraggiati, vale a dire un milione e 80 mila persone. Per quanto la crisi abbia alimentato lo scoraggiamento soprattutto tra gli uomini meridionali e le donne del Centro-Nord, l’aggregato conserva un “carattere prettamente femminile”, come osserva il rapporto, rappresentando le donne, ancora nel 2010, più dei due terzi dell’insieme.

Passando al tasso di disoccupazione, pari al 56,9% nel 2010, il giudizio dell’istituto della CGIL è che la crisi abbia eroso soprattutto l’occupazione maschile, in particolare nel Mezzogiorno passato dal 62,2% del 2007 al 57,6% del 2010, mentre ha ridimensionato l’ascesa di quella femminile delle regioni del Centro-Nord, comprimendo a circa al 30,5% l’occupazione delle donne meridionali. Nel biennio 2008-2010 si è registrata una diminuzione dell’occupazione di -532 mila unità. Su questo dato il lavoro dipendente stabile a tempo pieno ha partecipato con -318 mila unità, quello autonomo full time con -118 mila, i part-time stabili volontari con -159 mila, i dipendenti a termine con -141 mila e i collaboratori con -65 mila. Soltanto il lavoro stabile part-time involontario aumenta e notevolmente nei due anni considerati per un +269 mila, pari a un +30,4%. Ma questa discesa dell’occupazione diviene “rovinosa” se si considerano soltanto i cittadini italiani: -863 mila occupati in meno tra il 2008 e il 2010, vale a dire -4% in due anni. Nello stesso periodo i lavoratori di cittadinanza straniera (comunitari e non) hanno guadagnato 330 unità (+18,9%), contribuendo in misura crescente alla composizione dell’occupazione complessiva (erano il 7,5% nel 2008 e saranno il 9,1% nel 2010).

Il report dedica una sezione sulle professioni alla luce dell’impatto della crisi sull’occupazione. Se infatti nel corso del biennio 2008-2010 il numero degli occupati e diminuito complessivamente di -532 mila unità, le professioni tecniche hanno subito in assoluto la contrazione maggiore, ovvero -347 mila unità pari a un -7%, seguite da quelle imprenditoriali e dirigenziali, pari -174 mila unità cui peraltro è imputabile la riduzione maggiore in termini relativi (-16%), da quelle scientifiche e di elevata specializzazione (-141 mila pari a -5,8%), dalle professioni manifatturiere semiqualificate (- 140 mila pari a -7,2%), dagli artigiani, operai specializzati e agricoltori (-125 mila pari a -2,9%). In generale, hanno perduto terreno le professioni di medio-alto profilo mentre hanno tenuto gli impiegati generici (+80 mila pari a +3,2%) e, soprattutto, le professioni non qualificate (+229 mila, pari a +10,8%) che hanno nell’insieme parzialmente compensato l’emorragia di posti di lavoro.

Infine per quanto riguarda i giovani, o meglio le “nuove generazioni” come precisa Altieri, l’analisi per età delle dinamiche occupazionali permette di riconoscere nella fascia tra i 15 e i 34 anni i soggetti in assoluto più penalizzati: in due anni perdono 854 mila occupati, vale a dire il 12% di 7 milioni 110 mila stimati nel 20089. Nel dettaglio per classi decennali, i più giovani (fino a 24 anni) diminuiscono relativamente di più (-15,9%, vale a dire -235 mila unità) mentre i meno giovani, ovvero le “nuove generazioni” o “giovani adulti”, di 25-34 anni si riducono dell’11%, percentuale equivalente ad una perdita in termini assoluti molto più consistente (-619 mila).

Argomenti: CGIL |

Camusso, serve un nuovo patto di cittadinanza

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 16, 2011

Camusso, serve un nuovo patto di cittadinanza
Il Segretario Generale della CGIL, dopo l’incontro a palazzo Giustiniani con il premier incaricato Monti: “ora serve discontinuità, equità sociale e misure concrete per la crescita”
15/11/2011 da www.cgil.it

Nuovo Patto di cittadinanza, riforme all’insegna dell’equità sociale e della redistribuzione dei redditi, introduzione di una tassa sulle grandi ricchezze e misure per riattivare lo sviluppo e creare nuovi posti di lavoro soprattutto per i giovani. Voltare pagina e segnare quindi una discontinuità anche dal punto di vista del metodo nei rapporti tra Governo e parti sociali, superando lo schema del precedente Governo che si era basato sulla divisione dei sindacati, sugli accordi separati e gli incontri “clandestini”. E’ questo l’approccio che la CGIL ha scelto per partecipare alle consultazioni del premier incaricato e che il Segretario Generale Susanna Camusso ha rappresentato a Monti, che ha ricevuto oggi pomeriggio i rappresentanti del mondo del lavoro e dell’economia a palazzo Giustiniani, nella sala dove è stata firmata la Costituzione.

Susanna Camusso, ribadendo l’importanza di un metodo nuovo nelle relazioni tra Governo e parti sociali, ha parlato della necessità che si riparta da un nuovo Patto di cittadinanza e dalla scelta di un patto fiscale tra cittadini e Paese messo in discussione in questi mesi. Questo vuol dire “equità, introduzione della patrimoniale e che si parta dal lavoro, prima di tutto con la riduzione della precarietà e l’introduzione di politiche industriali”.

Secondo il Segretario Generale della CGIL, il premier incaricato, Mario Monti, sta dimostrando di voler “lavorare non sull’emergenza ma sulle riforme di cui questo Paese ha bisogno”. In ogni caso, è chiaro che il premier incaricato “vuole un metodo di confronto”. “Abbiamo chiesto un nuovo Patto per la cittadinanza per misure all’insegna dell’equità sociale, un Patto per la cittadinanza nel quale al primo posto deve trovare spazio un nuovo Patto fiscale; questa è equità, l’introduzione di una patrimoniale e l’idea che la crescita parta dal lavoro”.

Argomenti: CGIL |

La FLC ed il Segretario Guggiari intervengono sull’Università

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 15, 2011

Con il suo ultimo atto, quello della disperazione, il governo Berlusconi ci ha voluto infliggere l’ennesimo colpo basso: una correzione di manovra finanziaria che espone al serio rischio della mobilità il personale dell’Università. Crediamo che la messa in disponibilità con stipendio ridotto e le altre misure previste dal patto di stabilità possano risultare di forte preoccupazione non solo per le persone direttamente coinvolte, ma per l’intera comunità locale.

Essendo stato già attivato, secondo e con gli impegni assunti dalle Amministrazioni locali, il tavolo interistituzionale, anche in relazione agli obbiettivi che erano stati definiti attraverso la prima riunione, sottolineamo l’esigenza che lo stesso sia riconvocato prima possibile per un necessario e rapido aggiornamento della situazione in modo da far emergere eventuali criticità e conseguenti interventi.

A tal proposito vogliamo evidenziare la difficile situazione degli stabilizzandi dell’Università degli Studi di Siena, soprattutto dopo la pronuncia del Giudice del Lavoro del Tribunale di Siena che ha riconosciuto il diritto alla stabilizzazione dei ricorrenti facenti parte del personale tecnico-amministrativo condizionando l’applicazione pratica del suddetto diritto alla copertura finanziaria, procrastinandoad un tempo indefinito l’accesso al lavoro. E’ sempre difficile conciliare il bene comune con il bene dei singoli, soprattutto quando l’affermazione di un diritto individuale può rappresentarsi come antitetico all’interesse collettivo. Ma crediamo che il diritto al lavoro, da cui senz’altro per molti di noi discendono le possibilità di crearsi una famiglia, di partecipare alla ricostruzione della nostra società, di non sentirsi generazione cancellata dalla storia, di poter fruire almeno di quelle condizioni minime che una società evoluta e democratica deve ammettere, sia argomento che dovrebbe essere trattato come struttura stessa del DNA che speriamo ci accomuni. L’affermazione di un diritto al lavoro, pur condizionato dalla “rimozione del limite finanziario-normativo”, per decine di persone, per lo più donne di età compresa fra i 30 ed i 40 anni, deve esortare tutti a cercare e trovare i meccanismi che possono rendere effettiva quella “speranza di vita”. Tecnicamente solo i giuristi sapranno dirci di una sentenza che oggi appare foriera di fare scuola, ma l’istituzione e forse la solidarietà potrebbero riuscire a compiere il “miracolo”.

 Il Segretario Generale della CGIL di Siena Claudio Guggiari e la Federazione dei Lavoratori della Conoscenza FLC CGIL di Siena

Siena, 15 novembre 2011

Argomenti: CGIL, FLC, università |

« Articoli Precedenti Articoli Successivi »