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Nota stampa delle associazioni democratiche senesi

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 15, 2025

Nota stampa delle associazioni democratiche senesi

Siena, 15 ottobre 2025 – La Costituzione italiana riconosce il diritto di manifestare il proprio pensiero, col solo limite della lesione manifesta della dignità. Non spetta allo Stato definire se le opinioni espresse siano ‘giuste’ o ‘sbagliate’. Il diritto al dissenso e alla protesta è un elemento fondante di una democrazia solida.

Invece assistiamo con preoccupazione a una sempre più insidiosa minaccia alle libertà costituzionali, espressa ad esempio con le proposte di legge a firma del Senatore Gasparri e di Senatori della Lega, che per combattere l’antisemitismo lo equiparano all’antisionismo, concetto che appartiene al campo della critica politica e nulla ha a che fare con l’intolleranza o l’istigazione all’odio.

Con il ‘decreto rave’ prima e il ‘decreto sicurezza’ dopo, il Governo Meloni ha smontato pezzo dopo pezzo il diritto di protestare e di esprimere il dissenso. In Italia è diventato pericoloso manifestare e sempre più spesso la forza è usata in modo eccessivo e ingiustificato. Chi protesta è oggetto di criminalizzazione da parte delle forze politiche di Governo e succede che si provi ad impedire l’esercizio del diritto di sciopero, attraverso inaccettabili dichiarazioni di illegittimità, che si avalli la violazione del diritto internazionale da parte di un Governo criminale che arresta, vessa, picchia e umilia cittadini italiani impegnati in missioni umanitarie, che si costruisca una narrazione di criminalizzazione delle piazze pacifiche con milioni di persone invece di ascoltarne la voce.

In questo clima di crescente repressione e criminalizzazione del dissenso, arriva la minaccia di denuncia nei confronti del Comitato Palestina Siena, di cui fanno parte tra gli altri anche tante studentesse e studenti dell’Ateneo, che ha contestato pacificamente la Ministra Bernini durante la sua recente visita, del tutto inopportuna a due giorni dal voto, all’Università degli Studi di Siena per intestarsi il merito, in piena campagna elettorale, dell’arrivo degli studenti palestinesi, arrivo che è invece il risultato della pressione costante delle mobilitazioni studentesche e del lavoro incessante degli uffici e dei dipartimenti dell’Ateneo, e non certo dell’inerzia del Governo.

Ci aspettiamo che l’Università sappia dimostrare quali sono il suo ruolo e il suo mandato: favorire la dialettica politica, lo spirito critico, la pacifica circolazione delle idee, comprese quelle che non piacciono al Governo.

Cgil, Anpi, Arci, Libera, Rete senese contro il riarmo, Siena Futura, Forum per la pace Valdelsa, AllertaMedia, Laboratorio Left, Spazio Livi, Verso Lab, Archivio Udi, Centro Culturale delle Donne Mara Meoni, Non Una di Meno, Auser, Nuova associazione culturale Ulisse, Oltremani, Rete SiSolidal, Sunia, CDC Siena, Arcigay Siena-Movimento Pansessuale, PUNTO8, Serpe Regolo

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