Camusso, firmiamo per un nuovo Statuto dei Lavoratori, il governo cancella i diritti e non crea posti
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 23, 2015
Camusso, firmiamo per un nuovo Statuto dei Lavoratori, il governo cancella i diritti e non crea posti
22/02/2015 Intervista al quotidiano ‘La Repubblica’ del Segretario Generale della Cgil, Susanna Camusso
da www.cgil.it
La sfida della Cgil al governo Renzi si chiama Nuovo Statuto dei lavoratori “Si deve fare ogni sforzo – dice Susanna Camusso, segretario generale del sindacato più grande d’Italia – per ricostruire un diritto del lavoro dopo i danni determinati dalle scelte del governo. Vanno affermati diritti universali di tutti coloro che lavorano indipendentemente dal contratto”.
È quel che dice il senatore del centro destra Maurizio Sacconi secondo cui lo Statuto dei lavoratori è caduto ora va scritto uno Statuto dei lavori? «No, assolutamente no. Il problema non sono i lavori – come sostiene il vero autore delle politiche del governo sul lavoro – il problema sono i diritti di coloro che lavorano. Nel decreto del governo non c’è alcuna estensione dei diritti e delle tutele. Non cambierà nulla ed è l’ennesima dimostrazione del baratro che c’è tra gli annunci e la realtà».
Parleremo del Nuovo Statuto. Renzi, intanto, ha detto che quella di venerdì è stata una “giornata storica” con l’abolizione dell’articolo 18 e la cancellazione delle false collaborazioni. Lei condivide?« Ahimè si. È stata una giornata molto negativa per le decisioni prese, per la filosofia che si è affermata, per il rapporto che si è stabilito con il Parlamento. Per i diritti, per i Lavoratori, per i giovani è una giornata da segnare in nero, mi auguro che sarà al più presto cancellata . Eppure, nel decreto c’è scritto che “il contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato costituisce la forma comune di rapporto di lavoro».
Non è la richiesta della Cgil? «Certo, ma quello che hanno realizzato non è un contratto a tempo indeterminato. Per noi il rapporto di lavoro porta in sé le tutele e il riconoscimento delle libertà dei lavoratori. La monetizzazione crescente non è un rapporto di lavoro nel quale si realizza la libertà del lavoratore. C’è piuttosto lo stato di perenne condizionamento, la costituzione di uno stato servile e non paritario».
Lei parla di uno stato “servile” del lavoratore perché è stato abolito il diritto al reintegro. Ma l’articolo 18 si applicava e si applica ai lavoratori già assunti solo nelle aziende con più di quindici dipendenti. Tutti gli altri sarebbero già oggi in condizioni di servilismo? «La questione, come abbiamo sempre detto e come ha sempre affermato la giurisprudenza, è l’effetto deterrente che l’articolo 18 dispiegava non mi puoi licenziare ingiustamente perché mi posso difendere. Ora, con la stessa filosofia della soglia del 3 percento per l’evasione fiscale, si stabilisce che è accettabile un comportamento anche se illegittimo. Questa sì è davvero una rivoluzione o meglio una contro-rivoluzione. Ed è contro i soggetti più deboli».
La tesi del governo è che il superamento dell’articolo 18 toglie ogni alibi alle imprese e dunque offre più opportunità di lavoro ai giovani. Non vale la pena accettare meno diritti e più lavoro? «Ci sarebbero più opportunità di lavoro se qualcuno si occupasse di creare lavoro. E’ che nessuno lo fa. Rimane sempre lo stesso bacino di tre milioni di disoccupati e del 40 percento di giovani senza lavoro. Se solo si sbloccasse quella follia della legge sull’età pensionabile si determinerebbero 400 mila assunzioni senza bisogno di falcidiare i diritti, demansionare i lavoratori e creare precariato mascherato. Renzi sbandiera il vessillo del primato della politica e poi delega tutto alle imprese».
E se fosse vero che con il decreto 200mila finti collaboratori saranno assunti, come ha detto Renzi, con un contratto a tempo indeterminato? «Ecco: questo è il tipico modo di costruire una notizia Tutti danno per scontato questa operazione ma nessuno andrà a verificare cosa, come e se si realizzerà. Ad esempio, dove sono i vincoli c h e permettono a un giovane collaboratore di chiedere la trasformazione del suo contratto? Non c’è niente. E in più tutti i contratti precari escono indenni dal decreto».
La Cgil proclamerà un nuovo sciopero generale? «Continueremo la mobilitazione, con tutte le forme necessarie. Le ho detto: va ricostruito un diritto del lavoro. Dobbiamo mettere in campo una campagna che parli a tutto il Paese».
Per difendere il vecchio Statuto del 1970?«A parte che, per fortuna, non è stato ancora del tutto smantellato, pensiamo che ci voglia una legge universale che riconosca a tutti g li stessi diritti perché non è vero che per riconoscere la modernità si debbano cancellare i diritti. Raccoglieremo le fume su questo per una legge di iniziativa popolare».
Quando sarà pronta? «Ci stiamo lavorando e coinvolgeremo il maggior numero di lavoratori, persone, associazioni, studiosi possibile».
Pensate anche di raccogliere le firme per un referendum abrogativo del Jobs Act? «Non abbiamo escluso nulla. Valuteremo tutto ciò che è utile a sostenere la nostra proposta di legge».
Ma se la riforma dovesse funzionare non sarebbe una bella notizia anche per voi? «Mi chiede se saremmo contenti di una ripresa dell’occupazione? Ne saremmo entusiasti. Vorrebbe dire che l’Italia, con il lavoro di tanti, è uscita dalla crisi. La realtà è però un’altra. Se la Fiat decide di assumere a Melfi lo fa non perché i diritti dell’articolo 18 sono stati cancellati ma perché, cambiando strategia, ha scelto di produrre un nuovo modello in Basilicata. La realtà dice anche che a maggio scadrà la cassa integrazione in deroga. Quelle persone saranno licenziate?».
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Jobs Act: Cgil, è mantenimento differenze e non lotta a precarietà
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 20, 2015
Jobs Act: Cgil, è mantenimento differenze e non lotta a precarietà
20/02/2015 “Quanto tolto andrà riconquistato con contrattazione e nuovo Statuto lavoratori” da www.cgil.it
» Jobs Act: Cgil, Governo ha dato tanto a imprese, ora faccia qualcosa per il lavoro
Sulla precarietà, prosegue la nota del sindacato di corso d’Italia, “siamo alla conferma dell’esistente, se non al peggioramento, come nel caso del lavoro accessorio e all’assurdo sulle collaborazioni che si annunciano abolite dal 2016 ma comunque stipulabili in tanti casi, mentre nulla si dice delle cococo della Pa”.
Insomma, continua la nota, “dove sarebbe la svolta? Il governo parla di diritti ma mantiene la precarietà, dimentica le partite Iva e regala a tutti licenziamenti e demansionamenti facili. Per rendere i lavoratori più stabili non bisogna per forza renderli più licenziabili o ricattabili”. Per la Cgil “quello che il governo sta togliendo e non estende ai lavoratori stabili e precari, andrà riconquistato con la contrattazione e con un nuovo Statuto dei lavoratori”.
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Legalità. una svolta per tutte: finisce il viaggio, l’impegno continua
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 20, 2015
Legalità. una svolta per tutte: finisce il viaggio, l’impegno continua
19/02/2015 da www.cgil.it
Si è concluso oggi alla Casa del Jazz di Roma, bene confiscato alla banda della Magliana, il viaggio della legalità della Cgil, partito lo scorso 27 ottobre da Milano. In questi mesi la campagna nazionale della confederazione ‘Legalità: una svolta per tutte’ ha attraversato la penisola con un pulmino per dire no alla criminalità organizzata, a corruzione ed evasione e per chiedere interventi concreti contro questi fenomeni che minano economia e futuro del Paese. (FOTO – PAGINA SPECIALE)
All’evento di chiusura del viaggio hanno partecipato Gianna Fracassi, segretario confederale della Cgil; Andrea Orlando, ministro della Giustizia; Claudio Di Berardino, segretario generale Cgil Roma e Lazio; Alfonso Sabella, assessore alla Legalità Roma Capitale; Giuseppe Pignatone, procuratore della Repubblica di Roma; Giuseppe Pecoraro, Prefetto di Roma; Guido Fabiani, assessore Sviluppo economico e Attività produttive Regione Lazio; Rosy Bindi, presidente Commissione parlamentare antimafia. Le conclusioni sono state affidate a Susanna Camusso, segretario generale della Cgil.
“Il nostro viaggio termina qui, ma la campagna prosegue”, con queste parole Gianna Fracassi ha dato il via all’iniziativa, ricordando che l’impegno della confederazione sui temi della legalità andrà avanti,”non soltanto per denunciare che ci sono tante cose che non vanno, ma anche per dire che attraverso l’attività sindacale è possibile cambiarle”.
La Cgil ha promosso questa campagna perché la legalità è un’urgenza, un valore capace di risollevare le sorti di un Paese compromesso, la soluzione nella lotta al malcostume. Urgenza che si sostanzia nei ‘numeri’: i fenomeni illegali, infatti, sono diffusi e trasversali in tutto il territorio nazionale, e hanno un costo insostenibile: la corruzione vale 60 miliardi di euro l’anno, l’evasione 135 e il fatturato complessivo delle mafie è vicino ai 200 miliardi. Una ‘torta’ di circa 400 miliardi che immessi nel circuito ‘legale’ rappresenterebbero il volano di cui il Paese ha bisogno per affrontare e risolvere il binomio crisi e sviluppo. Continua a leggere questo articolo »
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Sindacati bancari: “Preoccupazione per le storiche aziende creditizie radicate in provincia”
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 19, 2015
Volantino provinciale 19 febbraio 2015
Cgil: documento conclusivo del Comitato Direttivo
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 19, 2015
Cgil: documento conclusivo del Comitato Direttivo
18/02/2015 da www.cgil.it
Di seguito il documento conclusivo del Comitato Direttivo Cgil, che si è riunito oggi a Roma, approvato con 2 voti contrari. Continua a leggere questo articolo »
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Jobs Act: Cgil, aspettiamo testi su tipologie contratti, al momento più semplificazione che manutenzione
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 19, 2015
Jobs Act: Cgil, aspettiamo testi su tipologie contratti, al momento più semplificazione che manutenzione
18/02/2015 » FOTO
Jobs Act: Sorrentino, nato con le migliori intenzioni, avrà effetti devastanti sul piano sociale
“Rispetto a quell’attenzione sulle forme maggiormente precarizzanti – aggiunge la dirigente sindacale – siamo stati sostanzialmente delusi. Alla nostra obiezione sulla sostanziale conferma delle tipologie esistenti, il ministro ci ha risposto che sulla precarietà non si può intervenire col ‘bazooka’ perché si fa un buco enorme ma che l’intervento sarebbe stato fatto col bisturi. A questo punto è stato facile replicare che invece sul tema dei licenziamenti si è intervenuti col’ bazooka’, nessuno si è posto in questo caso il problema del buco enorme che si creava”.
Inoltre, osserva Sorrentino, “non c’è sostanzialmente una coerenza tra l’enunciazione e la pratica, almeno per quello che abbiamo riscontrato oggi. C’è per noi un elemento devastante: l’allargamento del lavoro accessorio che è l’unica forma di lavoro che non è subordinato, e quindi non è contrattualizzato, e che oltre tutto senza diritti e non prevede la parità di trattamento. Le collaborazioni avranno un cambio nominale ma ci sarà comunque una disciplina del lavoro autonomo, non definita e non si accenna ai diritti per questi lavoratori. Stanno studiando la differenza tra la nozione di subordinazione e lavoro autonomo. Ci diranno qual è l’esito di questo studio. Per il resto confermano il quadro esistente”.
In definitiva, conclude Sorrentino, “la nostra prima valutazione sarà più articolata quando avremo un testo per capire esattamente di che cosa stiamo parlando. Al momento ci sembra più una semplificazione e una manutenzione che un disboscamento per utilizzare le parole dello stesso governo. Abbiamo poi ribadito la nostra contrarietà sul contratto a tutele crescenti che liberalizza i licenziamenti mentre l’unica cosa che ci è sembrato rilevare come elemento di positività è relativa all’articolo 7 sugli appalti: su questo punto stanno studiando una soluzione, probabilmente quella norma verrà cambiata”.
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FISAC: “Solidarietà ai lavoratori di Siena Biotech”
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 18, 2015
Siena, 18 febbraio 2015 – La Segreteria provinciale della Fisac CGIL di Siena esprime solidarietà ai lavoratori di Siena Biotech in lotta per la difesa dei posti di lavoro.
“La procedura di licenziamento avviata – spiega la FISAC provinciale – fa ricadere unicamente sui lavoratori responsabilità di altri e segna l’ennesima perdita, per Siena e il suo territorio, di una realtà produttiva all’avanguardia e di posti di lavoro di altissima professionalità”.
“Le istituzioni – conclude il sindacato senese dei bancari – e i soggetti interessati al background professionale e tecnologico si devono far carico del futuro di 52 persone, producendo ogni sforzo perché, a partire dalla fruibilità dello stabilimento, si pongano le basi per un rilancio produttivo ed occupazionale”.
Jobs Act: Sorrentino, nato con le migliori intenzioni, avrà effetti devastanti sul piano sociale
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 17, 2015
Jobs Act: Sorrentino, nato con le migliori intenzioni, avrà effetti devastanti sul piano sociale
da www.cgil.it
17/02/2015 Alla vigilia dell’incontro al ministero del Lavoro, e a pochi giorni dal Cdm che dovrà approvare il decreto sulla ridefinizione dei contratti, la segretaria confederale incontra i lavoratori dell’Isfol per un’assemblea sul provvedimento lavoro.
Era nato con i migliori propositi, affrontare la piaga della precarietà eliminando la linea di divisione tra lavoratori di serie A e di serie B, condivisi e sostenuti dalla Cgil. Si è rilevato col tempo essere un provvedimento per “indebolire la funzione della contrattazione”, “con effetti devastanti sul piano sociale”. Alla vigilia dell’incontro presso il Ministero del Lavoro per il nuovo decreto sul Jobs Act, quello sul riordino delle tipologie contrattuali, e a pochi giorni dal varo di quest’ultimo in Consiglio dei ministri (previsto per il 20 febbraio), il segretario confederale della Cgil, Serena Sorrentino, ricapitola aspetti e criticità del Jobs Act in un incontro promosso all’Isfol.
Un momento di riflessione generale sul provvedimento lavoro, all’interno di un istituto anch’esso direttamente coinvolto per quello che dovrà essere l’ultimo decreto delega del Jobs Act, ovvero l’agenzia per l’occupazione. Serena Sorrentino, reduce da un ‘tour’ di seminari sindacali in giro per il paese sul Jobs Act, parte da una considerazione generale: “Il Jobs Act era nato con un impianto molto condivisibile: un disegno di riforma organico di capitoli che da troppo tempo chiedevamo vedessero un riassetto, anche in relazione della legge 92/2012 (la legge Fornero di riforma del mercato del lavoro, ndr): implementazione delle politiche attive e universalizzazione di quelle passive, riordino e semplificazione delle tipologie contrattuali, allargamento ed estensione della disciplina dei congedi non soltanto parentali”. Continua a leggere questo articolo »
Argomenti: CGIL |
Disoccupazione agricola: domande entro il 31 marzo
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 17, 2015
con un contratto a termine in agricoltura?
Forse hai diritto
all’indennità di disoccupazione
e non lo sai.
Il termine per la domanda scade
il 31 marzo 2015.
Recati presso gli uffici
del Patronato INCA CGIL
della provincia di Siena.
Argomenti: CGIL, disoccupazione agricola, INCA, patronato, servizi |
Crisi: Cgil, anche nel 2014 oltre 1,1 mld di ore di Cig, 530 mila lavoratori a zero ore
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 16, 2015
Crisi: Cgil, anche nel 2014 oltre 1,1 mld di ore di Cig, 530 mila lavoratori a zero ore
14/02/2015 Persi in busta paga 8.000 euro. Sorrentino: “Ridimensionamento ammortizzatori sociali con Jobs Act è follia”
da www.cgil.it
Il 2014 si è chiuso con un monte ore di cassa integrazione, richieste e autorizzate, pari a oltre 1,1 miliardi, in flessione del -5,97% sull’anno precedente, che hanno investito oltre 530 mila lavoratori in cassa integrazione a zero ore, per un taglio del reddito pari a circa 4,3 miliardi, ovvero 8.000 euro netti in meno in busta paga per ogni singolo lavoratore. E’ quanto emerge dal rapporto 2014 sulla cassa dell’Osservatorio Cig della Cgil Nazionale, nel quale si sottolinea come la flessione dello scorso anno, su quello precedente, sia il risultato di una variazione operata dall’Inps che, nel fornire i dati di dicembre, ha modificato le ore concesse e autorizzate nell’anno 2013. Si registra, infatti, rispetto ai passati rapporti sulla cassa integrazione, un cambiamento sostanziale per il 2013 (passato da 1.075,8 milioni di ore registrate nei passati rapporti a 1.182,3 milioni di ore) che risulta così essere peggiore rispetto a quello consuntivato precedentemente.
In ogni caso il 2014 sfonda il miliardo di ore di cassa integrazione e si qualifica come il terzo peggior anno dal 2008, ovvero dall’inizio della crisi. Il tutto per un totale di ore di cig dal 2008 al 2014 pari a 6.648,7 milioni di ore. “Con questi dati, e una crescita pari allo zero, ridimensionare gli ammortizzatori sociali, come contenuto nel Jobs Act, sembra una follia”, afferma il segretario confederale della Cgil, Serena Sorrentino, che aggiunge: “Chiediamo al governo una riforma che sia realmente universale. Se il governo non si dà una regolata sull’impatto sociale del Jobs Act, avremo mesi difficili, con più licenziamenti, che sono l’unica cosa crescente che intravediamo, e con meno tutele”.
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