cgil siena

SWISEL: chiusura per fallimento

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 19, 2012

SWISEL: chiusura per fallimento

Dopo quasi quarant’anni di attività, chiude la Swisel, emblema dell’industria metalmeccanica locale.

Il Tribunale di Siena ha emesso la sentenza con la quale viene decretato il fallimento dell’azienda di Sovicille, obbligando la stessa all’immediato deposito di tutta la documentazione contabile.

“E l’ultimo atto di una storia iniziata nel lontano 1974 – spiega Marco Goracci, Segretario Generale della FIOM CGIL di Siena – quando la Swisel, che negli anni ‘80 arriverà ad occupare oltre 120 dipendenti, rappresentò per la collettività senese più di un motivo per alimentare un acceso dibattito protrattosi poi nel tempo, in quanto azienda produttrice di componenti destinati all’industria bellica pesante”.

“Successivamente – continua Goracci – tramite la spinta della FIOM CGIL e delle Istituzioni, l’azienda venne indotta ad una radicale riconversione in un ambito più ‘pacifico’, sviluppando ospedali da campo costituiti da moduli in metallo allestibili con attrezzature sanitarie e chirurgiche, da utilizzarsi in qualsiasi situazione di emergenza. Un cambio di produzione dall’indiscusso valore etico e dallo straordinario potenziale economico”.

“Potenzialità che purtroppo non sono state mai colte appieno – approfondisce il Segretario – tanto che nel corso degli anni a causa di scarse qualità imprenditoriali e una gestione dissennata delle risorse (rinnovate periodicamente con iniezioni di fiducia da parte della ‘Banca’), l’azienda si è trovata in una situazione finanziaria disastrosa”.

“I 26 dipendenti rimasti – sottolinea Goracci – per la maggior parte ultracinquantenni, pur amareggiati per la fine dell’azienda in cui hanno lavorato una vita, dopo anni di incertezza, fantasiosi progetti di rilancio mai concretizzatisi, stipendi non pagati, ricorso ad ogni forma di ammortizzatori sociali, hanno accolto la notizia quasi come una liberazione, consapevoli che i vani tentativi di somministrazione di cure placebo ad altro non sono serviti che ad allungare l’agonia di una morte annunciata”.

“Rimane la speranza – conclude il Segretario – che qualche imprenditore illuminato colga l’occasione per continuare a produrre gli ‘shelters’ sul territorio senese, stando comunque ben attenti a non dar credito a possibili avventurieri come anche nella recente storia della Swisel è accaduto”.

17 Marzo 2012

Argomenti: aziende, FIOM |

Liste d’attesa in sanità: la CGIL sollecita l’AOUS

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 19, 2012

Ancora una volta il tema all’ordine del giorno sono le liste di attesa in sanità. E’ con molta preoccupazione che abbiamo letto gli articoli usciti sulla stampa recentemente: sono la conferma delle numerose segnalazioni da parte dei cittadini che arrivano nelle Camere del Lavoro CGIL sulle difficoltà incontrate per poter prenotare esami e visite. Segnalazioni che abbiamo fatto presente all’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese negli incontri delle ultime settimane, ma che sono sempre state giustificate come errori o incidenti di percorso; purtroppo ciò a cui assistiamo tutti i giorni non può più essere così banalmente rappresentato. Se ai lunghissimi tempi di attesa si aggiunge la gravità della prassi – purtroppo da tempo consolidata – di chiudere le agende per le prenotazioni, si rischia di obbligare i cittadini a rivolgersi a strutture private e quindi a pagare ciò che il servizio pubblico dovrebbe garantire in tempi congrui. In tempi di crisi economica il sistema di welfare si configura come un valore, anche economico, per le fasce più povere della popolazione e una forma di tutela per i più deboli. Costringere questi cittadini a rivolgersi al privato rischia di impoverire ancor di più le famiglie, minando il valore della sanità come diritto di cittadinanza. La CGIL è da tempo che chiede di intervenire sul governo delle liste di attesa e le Direzioni delle due aziende sanitarie avevano assunto nel corso del 2011 alcuni impegni nei confronti di tutti i cittadini, raccogliendo, attraverso proprie delibere, le linee guida regionali. Questi atti prevedevano una serie di azioni per contenere i tempi di attesa e il divieto di chiusura delle agende da realizzarsi entro il dicembre 2011. Sarebbe fondamentale che agli impegni che si assumono corrispondessero azioni reali e concrete per garantire risposte ai bisogni dei cittadini e non rimanessero atti di mera facciata.

CGIL Siena

Siena, 17 marzo 2012

Argomenti: Azienda Ospedaliera, CGIL, sanità |

RDB di Montepulciano: non completamente negativo l’incontro con la Direzione aziendale presso il Ministero del lavoro

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 17, 2012

RDB di Montepulciano: non completamente negativo l’incontro con la Direzione aziendale presso il Ministero del lavoro

Sempre più in salita la vertenza dei 78 lavoratori dello stabilimento RDB s.p.a. di Montepulciano, in presidio permanente davanti ai cancelli dell’azienda (giorno e notte) ormai da 160 giorni. E’ infatti finito con un mancato accordo l’incontro svoltosi ieri a Roma presso il Ministero del lavoro, esito purtroppo prevedibile dato le posizioni nettamente contrastanti tra la Direzione aziendale e le Organizzazioni sindacali.

“La Direzione aziendale – spiega Gianluca Scartoni della FILLEA CGIL di Siena – ha infatti mantenuto la ferma ed irremovibile posizione di voler cessare l’attività nei sei siti indicati, fra i quali quello di Montepulciano, ragion per cui, anche con la piena contrarietà di tutte le Organizzazioni sindacali sulla prospettiva, gli esponenti del Ministero non hanno potuto che prendere atto della volontà aziendale”.

“Pur non avendo scongiurato la volontà di chiusura – continua Scartoni – l’incontro di ieri ha però prodotto risultati importanti, infatti il Ministero, come richiesto con forza dalle Organizzazioni sindacali, ha concesso la possibilità di valutare fino alla scadenza di luglio la possibilità di proroga per altri 12 mesi della cigs, possibile a fronte di una ricollocazione di parte del personale, o di valutare, sempre in quel momento, se poter concedere cig in deroga almeno fino al dicembre 2012. L’Azienda, sempre sotto la pressione sindacale, anche a fronte del mancato accordo, si é resa disponibile ad aprire una mobilità non oppositiva economicamente incentivata, azione propedeutica al raggiungimento degli obbiettivi di ricollocazione”.

Stante l’attuale situazione, adesso inizia però una corsa contro il tempo per scongiurare la mobilità forzata a fine luglio. “Sarà fondamentale – sottolinea il sindacalista – che si concretizzino quelle volontà ad oggi manifestate solo verbalmente sul rilevamento del sito, ciò permetterebbe, oltre che scongiurare la perdita del sito produttivo, maggior tutela per quei lavoratori che non potessero essere da subito riassorbiti”. “Altrettanto importante – aggiunge – sarà l’intervento politico, in modo da creare le condizioni di un facile reimpiego delle maestranze e di ammorbidire la rigidità ministeriale nel concedere il secondo anno di cigs solo al raggiungimento di una ricollocazione di almeno il 30% del personale”.

Al fine di coinvolgere ulteriormente le istituzioni, che peraltro hanno già manifestato attenzione e sensibilità alla vertenza, venerdì 23 marzo, al termine di un’assemblea dei lavoratori indetta dalle 11.00 alle 13.00, sono state invitate ad un incontro con i lavoratori, invito già raccolto dal senatore Achille Passoni e dall’onorevole Susanna Cenni.

17 marzo 2012

Argomenti: aziende, FILLEA, presidio, valdichiana |

Chianciano: i lavoratori in agitazione per il passaggio della scuola d’infanzia allo Stato

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 17, 2012

CHIANCIANO: PASSAGGIO DELLA SCUOLA COMUNALE DELL’INFANZIA ALLO STATO.

IN VISTA LO STATO DI AGITAZIONE DEI LAVORATORI: “RISCHIO CHE SI TRASFORMI IN UN SALTO NEL BUIO”

Il Comune di Chianciano, nonostante alcune verifiche effettuate ‘suggeriscano’ strade diverse, ha ancora l’intenzione di deliberare il passaggio della scuola comunale – da sempre universalmente apprezzata sia per il servizio dato alle famiglie sia per la qualità della didattica – a scuola statale.

Le Organizzazioni sindacali invitano l’Amministrazione a sospendere la decisione politica fino a quando non sarà chiaro il percorso sul mantenimento dei livelli del servizio e non saranno sciolte le troppe perplessità che tuttora permangono in merito alla collocazione delle 9 dipendenti interessate. Ad oggi, infatti, dalle verifiche congiunte effettuate, risulta impossibile il passaggio del personale dal Comune alle dipendenze della scuola statale e non sono ancora chiare le eventuali posizioni vacanti nella pianta organica del Comune.

FP CGIL e FP CISL di Siena riconfermano la propria disponibilità a verificare insieme all’Amministrazione comunale preventivamente eventuali soluzioni per la ricollocazione del personale, anche se evidenziano che è opportuno, prima di intraprendere tale strada, capire quale è il progetto complessivo ed anche la reale motivazione di tale scelta. I Sindacati ricordano infatti che solo un anno fa la struttura è stata oggetto di ristrutturazione per circa 1 milione di euro. Inoltre risulta che con il passaggio allo Stato le spese per il Comune rimarrebbero le stesse (manutenzione e utenze infatti permangono a carico del Comune) e che il personale ‘dovrebbe’ essere ricollocato all’interno dell’ente con sostanziale mantenimento del livello di spesa vigente. Per cui tale scelta non risponderebbe nè a logiche di risparmio economico nè a logiche riorganizzative.

Inoltre le Organizzazioni sindacali ritengono opportuno evidenziare che convocare la delegazione trattante per un argomento sul quale poche ore prima si è espresso il Consiglio comunale non pare ‘rispettoso’ di corrette relazioni sindacali. Ribadiscono pertanto la richiesta di posticipare l’eventuale delibera da parte del Consiglio allo svolgimento della delegazione trattante. L’auspicio è che tale richiesta venga accolta; in caso contrario saranno valutate opportune iniziative, tra cui la proclamazione dello stato di agitazione.

FP CGIL e FP CISL Siena

Siena, 16 marzo 2012

Argomenti: Comuni, FP, scuola, valdichiana |

Elezioni RSU azienda RCR: la CGIL il sindacato più rappresentativo

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 16, 2012

Le elezioni dei Rappresentanti Sindacali Unitari (RSU) della RCR (ex CALP) di Colle Val d’Elsa che si sono svolte nei giorni scorsi hanno decretato per l’ennesima volta che la FILCTEM CGIL, con 7 delegati su 11, è il sindacato più rappresentativo all’interno dell’azienda.

I delegati neo eletti della FILCTEM CGIL esprimono un sentito ringraziamento a tutti i lavoratori e le lavoratrici che hanno dato loro fiducia, assicurando di svolgere il proprio compito con il massimo impegno e coerentemente con il ruolo di rappresentanti delle istanze dei lavoratori.

Colle di Val d’Elsa, 16 marzo 2012

Argomenti: aziende, FILCTEM, RSU, valdelsa |

La FILCTEM CGIL sulla mobilità alla Sclavo

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 16, 2012

“Dalla Sclavo Diagnostics, ultima traccia del glorioso Istituto Sieroterapico e Vaccinogeno Toscano fondato nei primi del Novecento da Achille Sclavo, i lavoratori non si aspettavano certo un atteggiamento del genere”. Esordisce così il Segretario Generale della FILCTEM CGIL di Siena Thomas Borromeo nel commentare le novità scaturite ieri dalla trattativa sui 7 lavoratori in mobilità.

“L’Azienda non ha tenuto minimanente conto delle richieste fatte dai Sindacati negli incontri, sia istituzionali che aziendali, che hanno preceduto quello del 14 marzo” – spiega il sindacalista. “Avevamo chiesto il ritiro della procedura di apertura della mobilità e l’utilizzo della cassa integrazione per dare la possibilità ai lavoratori di poter essere ricollocati all’interno dell’Azienda o di intraprendere altri percorsi lavorativi – illustra Borromeo – ed espresso la disponibilità a discutere di mobilità volontaria con incentivazione all’esodo. Per non parlare della richiesta che avevamo fatto della presentazione di un piano industriale per comprendere le prospettive future della Sclavo in territorio senese, dato che ad oggi conta ben 30 dipendenti”.

Tutte le richieste sono state respinte subito a priori – aggiunge Borromeo – entrando unicamente nel merito dell’incentivazione all’esodo per i lavoratori licenziati, senza lasciare spazio ad altre alternative. L’Azienda non ha minimamente espresso la volontà di aprire una trattativa per una soluzione condivisa e si è limitata a quantificare unicamente, oltretutto con risorse irrisorie, la proposta di una accordo consensuale di risoluzione del rapporto di lavoro per le maestranze in esubero”.

“Dopo aver preso atto della totale chiusura da parte dell’Azienda – conclude il Segretario – la FILCTEM CGIL si è dovuta ritirare dal confronto per rispettare il mandato e le indicazioni dei 7 lavoratori interessati dalla mobilità e permettere all’assemblea delle maestranze di riunirsi nuovamente per decidere la azioni future”.

Siena, 15 marzo 2012

Argomenti: aziende, CGIL, FILCTEM |

Val di Chiana: ancora tagli ad importanti servizi sociali

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 15, 2012

VAL DI CHIANA: ANCORA TAGLI AD IMPORTANTI SERVIZI SOCIALI

Ancora una volta servizi sociali importanti come l’educativa domiciliare sono stati oggetto di riduzione in Valdichiana.

Una decisione che di fatto riduce sostegno e attenzione a famiglie e minori con disagio sociale, economico, handicap, devianza minorile, violenze in famiglia e dipendenze varie.

Tali servizi dovrebbero essere invece un elemento distintivo di una società inclusiva e solidale.

Le organizzazioni sindacali confederali CGIL, CISL e UIL e le categorie dei lavoratori FP CGIL, FISASCAT CISL e FPL UIL esprimono la propria contrarietà alla decisione della Società della Salute  Valdichiana, anche alla luce delle modalità pratiche con cui viene attuata, perchè tale scelta di fatto riduce servizi alle famiglie proprio quando c’è maggior necessità di sostegno ed aiuto.

Consapevoli delle difficoltà economico finanziarie esistenti dovute anche ai forti tagli delle ultime leggi di bilancio, riteniamo comunque che sia utile aprire un confronto con la Società della Salute per individuare correttivi che impediscano interruzioni di servizi sociali delicati ed importanti per le persone e per le famiglie interessate.

Infine non è superfluo evidenziare che la riduzione dei servizi incide ulteriormente e in modo negativo sull’occupazione, già duramente colpita dalla crisi.

 CGIL, CISL, UIL, FP CGIL, FISASCAT CISL, FPL UIL

 Siena, 14 marzo 2012

Argomenti: FP, servizi sociali, valdichiana |

Domenica 18 marzo Festa di LiberEtà a Siena

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 14, 2012

Domenica 18 marzo, a partire dalle ore 12.30, presso il Circolo La Tuberosa, in via di Vallepiatta a Siena, si svolgerà la Festa di LiberEtà, il mensile del Sindacato Pensionati SPI CGIL.

Dopo il pranzo, alle ore 15.00, si svolgerà un incontro con Daniela Cappelli, Segretaria Generale dello SPI CGIL Toscana, e Franco Caselli, Segretario Generale dello SPI senese, nel corso del quale saranno dibattuti i problemi dei pensionati e le loro richieste al governo.

Alle ore 17.00 concerto di canti popolari proposti da ‘Silvia e Floriana’.

Lo SPI CGIL di Siena invita i pensionati – e non – a partecipare, prenotandosi ai seguenti recapiti telefonici: 0577 54831, 0577 254847, 0577 254824, 3802537309.

Argomenti: pensionati, SPI |

SCIOPERO GENERALE DEI LAVORATORI AGRICOLI IL 22 MARZO

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 14, 2012

MERCATO DEL LAVORO. SCIOPERO GENERALE DEI LAVORATORI AGRICOLI IL 22 MARZO

Martedì 13 Marzo 2012 16:41

Al tavolo delle trattative tra governo e parti sociali sulla riforma del mercato del lavoro, ieri pomeriggio il ministro Fornero ha annunciato una riforma dei trattamenti di disoccupazione che prevede l’eliminazione di quelli agricoli e l’introduzione di una nuova strumentazione che ridurrebbe sia il numero delle giornate indennizzate sia la contribuzione valida ai fini pensionistici. Questa notizia, se confermata, produrrebbe una riduzione drastica del reddito e dei contributi previdenziali per centinaia di migliaia di lavoratori e creerebbe una situazione di forte e pericolosa tensione sociale in tutto il Paese. Riteniamo, in via preliminare, molto grave il fatto che il governo abbia formulato una simile proposta senza aver consultato i sindacati e le organizzazioni datoriali del mondo agricolo. Da quando si è insediato il governo Monti, Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil hanno ripetutamente chiesto al ministro Fornero, senza mai ricevere risposta, un incontro per illustrare le proposte comuni per l’emersione del lavoro nero e per il riordino del sistema degli ammortizzatori nel settore. Con questa proposta, il governo intende sottrarre delle risorse che oggi servono a tutelare le fasce più deboli e meno tutelate del lavoro italiano per trasferirle verso altre esigenze del Paese, compiendo così una vera azione di “macelleria sociale” che colpirà, in maniera pesante i lavoratori. Azione che si aggiunge a quella già perpetrata con la riforma pensionistica che ha escluso dalla possibilità di percepire la pensione quelle persone che, come nel settore agricolo, normalmente lavorano solo periodicamente nel corso dell’anno. Con questa proposta, inoltre, il governo che spiega ai giovani che il “posto fisso” non esiste più, decide di colpire proprio quei settori dell’occupazione caratterizzati dalla “stagionalità” che, per milioni di lavoratori italiani, costituisce già da molti anni un lavoro “normale”. Il lavoro stagionale nel settore agricolo rappresenta oltre il 90% dell’occupazione totale. Difendere la “specificità” del settore agricolo non significa difendere un sistema di “privilegi” bensì garantire continuità lavorativa ad una attività, come quella agricola, che è strutturalmente stagionale e che ha bisogno di alta professionalità. L’attuale sistema di sostegno al reddito nel settore agricolo rappresenta una componente fondamentale per la sopravvivenza stessa di queste professionalità perché va a coprire dei periodi di disoccupazione, inevitabili e prevedibili. Rinnoviamo la richiesta di un incontro con il governo ma, contemporaneamente, proclamiamo lo stato di mobilitazione del settore e uno sciopero generale di 8 ore per il 22 marzo prossimo, con iniziative in tutte le province davanti alle prefetture.

Argomenti: CGIL, FLAI, manifestazioni, scioperi |

Lavoro: Camusso, noi vogliamo la riforma. Il governo parla di universalità, ma non trova le risorse

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 14, 2012

Lavoro: Camusso, noi vogliamo la riforma. Il governo parla di universalità, ma non trova le risorse

 

Al termine dell’incontro di ieri tra le parti sociali e il governo sulla riforma del mercato del lavoro il Segretario Generale della CGIL ha sottolineato un “passo indietro” nella trattativa. “Nessuna nuova risorsa sugli ammortizzatori sociali da parte del governo ma solo una diversa distribuzione di quelle esistenti”. La CGIL avverte che questa è una riforma contro i giovani e non è universale: “gli ammortizzatori sociali lasciano fuori i lavoratori monocommittenti, 600mila persone, insieme a tutti i precari che fanno due lavori e con i loro contratti non riescono a mettere insieme i periodi per ottenere l’indennità di disoccupazione”
» Su lavoro il governo fa pressione ma sarà il merito a decidere

13/03/2012 da www.cgil.it

La CGIL ribadisce la sua posizione sulla riforma del mercato del lavoro. E’ necessario superare le attuali storture estendendo le protezioni sociali anche a tutti coloro che oggi ne sono esclusi. Da anni la CGIL conduce una battaglia per l’allargamento dei diritti e per riunificare un mercato del lavoro sempre più frantumato. Per questo si ritiene necessaria una vera riforma del mercato del lavoro. Ma è ormai evidente a tutti che non può esistere nessuna riforma senza le indispensabili risorse finanziarie. Ed è questo il motivo che rende molto difficile la trattativa con il governo, ormai in una fase decisiva, ma appunto anche molto delicata. “Nessuna nuova risorsa sugli ammortizzatori sociali da parte del governo ma solo una diversa distribuzione di quelle esistenti”. Questa è stata la sintesi di Susanna Camusso, leader della CGIL, al termine dell’incontro di ieri (12 marzo) tra le parti sociali e il governo sulla riforma del mercato del lavoro. “Stiamo facendo una trattativa e continuiamo a farla. Ci sono sfumature, bisogna vedere la conclusione”, ha spiegato il segretario generale. Il governo parla di universalità, spiega oggi il segretario generale, ma poi non mette le risorse sul tavolo.

Sempre alla fine dell’incontro di lunedì, alla domanda dei giornalisti su un eventuale accordo separato, Susanna Camusso ha così risposto: “Non vedo aria, non vedo spifferi, vedo una trattativa difficile”. E a chi le chiedeva se il fronte sindacale fosse compatto, Camusso ha risposto: “Penso di sì. Ci sono sfumature, bisogna vedere la conclusione”. Ma siccome il governo non è stato in grado di indicare dove si potranno trovare le risorse per estendere gli ammortizzatori sociali, Susanna Camusso ha dovuto prendere atto che è stato fatto un passo indietro. “Il dato di oggi è un passo indietro”, ha detto la leader della CGIL, sulla riforma del mercato del lavoro. L’accelerazione dell’ingresso della riforma degli ammortizzatori, ha spiegato, ”si traduce nel breve periodo, durante la crisi, in una riduzione della copertura e nessun vantaggio sulla prestazione economica”.

Il passaggio è dunque molto delicato, come ha spiegato questa mattina (13 marzo) anche il segretario confederale della CGIL, Fulvio Fammoni, che ha partecipato alla trasmissione Rai 3, Agorà. “Questa riforma è contro i giovani. Non è vero che la riforma è universale. Gli ammortizzatori sociali lasciano fuori i lavoratori monocommittenti – 600mila persone – insieme a tutti i precari che fanno due lavori e con i loro contratti non riescono a mettere insieme i periodi per ottenere l’indennità di disoccupazione. Il problema è che resta fuori un milione di persone e sono subordinati a tutti gli effetti”. Sul vertice di ieri tra governo e parti sociali, Fammoni ha aggiunto: il “bilancio  non è positivo. Ci è stato detto che le risorse ci saranno, ma non ci sono state quantificate. E sulle forme di ingresso al lavoro c’è solo ‘manutenzione’”

Argomenti: CGIL |

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